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per queste pagine, come vi abbiamo già detto, non troverete
i soliti discorsi su come si debba agire per migliorare la scuola.
Secondo noi l'istituzione scolastica è la riproduzione in scala
di una società che nonostante i continui mutamenti ha sempre assunto
i connotati di una galera. Partendo da questa considerazione ed
essendo profondamente convinti che le galere non possono in alcun
modo essere riformate, umanizzate o migliorate, ci sentiamo di affermare
che la scuola, come la società/carcere, va rasa al suolo. Questa
premessa è fondamentale per capire con quale indole distruttiva
ci siamo rapportati all' "argomento scuola". D'altronde non poteva
essere altrimenti: autoritarismo, repressione e selezione, rappresentano
tutto ciò che ci è garantito tra i banchi di scuola e, naturalmente,
a cose simili non intendiamo certo rispondere con compromessi o
battaglie vertenziali.
Il nostro desiderio più forte dunque è quello di abbattere la scuola,
liberandoci definitivamente da regole, senso del dovere, disciplina
ed inutili programmi didattici.
Le ore passate ad ascoltare i dotti laureati che siedono orgogliosamente
dall'altra parte della cattedra sono solo l'anticamera della disoccupazione
o del precariato.
Inoltre la recentissima riforma Berlinguer dimostra come la scuola
debba adeguarsi ai cambiamenti del mondo del lavoro assumendo, in
questo caso, la capacità di trasformare ragazzi/e in marionette
facilmente ricattabili dal mercato e pronte a rendersi produttive
anche quando non gli sarà garantita nessuna retribuzione. Di fronte
ad un simile scenario la conflittualità da sviluppare e supportare
è quella che nasce dai bisogni materali e dalle contraddizioni reali
create da questo sistema.
Assecondare i programmi dei novelli aspiranti leader dell'inesistente
"movimento studentesco" significherebbe giustificare schemi obsoleti
pronti a riproporre regole, gerarchie ed autoritarismo. Le evidenti
distanze che ci separano da questo tipo di intervento ci hanno spinto
a scrivere ciò che c'è in questo sito fondendo le nostre
esperienze personali all'analisi collettiva.
Conoscere cosa si vuole distruggere è evidentemente una delle cose
che ci ha spinto a trattare queste pagine sulla scuola, ma è la
chiarezza dei contenuti e quella degli intenti che rende utile un
progetto. Per quanto ci riguarda speriamo che con queste pagine
si possa contribuire a gettare benzina sul fuoco in tutti quei luoghi
dove il rapporto studente-professore, figlio-genitore, kids-autorità,
assume le sembianze di una battaglia, di un conflitto generazionale
pronto a fare tabula rasa degli schemi e della disciplina che ci
impongono dentro e fuori la scuola.
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