ZK RESOCONTI 19-05-2007 12:00 - 2 giorni sull'autoproduzione
Il mattino ha l'oro in bocca. Cominciare dal mattino a celebrare l'autoproduzione nei suoi mille rivoli è cosa insolita ma assai piacevole. Il sole ci sorride anche in questo secondo giorno aperto dalla sveglia scodella nel consueto stile e serrati come maratoneti si parte. A destra della spettacolare Radio Resistance l'orto pulula di provetti contadini armati di pala e voglia. La cucina è già un vespaio di attività, paste fatte in casa e colazione autoprodotta. Non si vive di solo supermercato. Le energie si muovono in lungo e largo, in ogni angolo coperto dalla vista si fa qualche attività. Questa è vita signori, un mondo in fermento mosso dalla passione. Questo punto di osservazione sulla realtà e' dirompente, taglia fuori un sacco di cose e quasi per due giorni ci si scorda dell'oppressiva quotidianita' di questo eterno presente imbrigliato nella logica del produci consuma crepa. E se per due giorni si esce dal mercato il passo successivo è far entrare l'autogestione ancora di piu' nei nostri giorni. Dare profondità all'iniziativa significa parlarne diffonderla raccontarla e occupare i territori presidiati dalle logiche aberranti di questa società odiosa e portare nel mondo in cui viviamo tutto cio che di bello e propositivo sappiamo esprimere in questi momenti collettivi, pieni di significato. La radio sforna note. IL palco canta musica. L'orto si gongola sotto le palate innaffiato dal sudore. Ma stavolta, e qui la differenza, non è il sudore dello sfruttamento, non è il sudore della sofferenzama ma il sudore della gioia, della passione, del gusto. Il gusto del partecipare, contribuire, condividere, vivere. Il banchetto di zkwarez, un tavolo pieno di trashware già è pronto per il momenti successivi, La fornace di vetromaghie alliscia gli strumenti per la prossima performance, interventi e musica riempiono l'aria. Ecco tutto cio' e' PIENO. Noi siamo PIENI di lui. Ecco: il mondo la fuori e' fondamentalmente vuoto. Quando dopo una giornata di lavoro ti chiedi di ricordarti come e' andata o cosa hai fatto la risposta è niente. Quando dopo due giorni cosi ti chiedi come e' andata e cosa hai fatto la risposta e' tutto, tanto, un milione di cose, una piu bella e divertente dell'altra, una piu' succosa dell'altra. Gli inviati della radio girano alla caccia di impressioni. L'impressione e' che sia qualcosa di duraturo, che duri come le migliori produzioni artigianali... fatte per durare, per dare voce e respiro in questa valle di lacrime, per portare un po di sole dove e' sempre il grigio del lavoro e della produzione, e ora Jazz dalle casse della radio... l'aria e' nostra, portiamoci dentro quello che siamo e che vorremmo essere. -------------------- Alcune ore dopo... E il giorno scorre via lisssssio come l'olio. Le bici e i rottami di bici riempiono lo spiazzo davanti alla console, e via, mano alle chiavi inglesi, alle tip top e scatta la ciclo officina, un paio d'ore da meccanici, a condividere saperi, avvitare e svitare con coscienza i bulloni delle nostre 2 ruote con lo spirito di chi e' avverso alle specializzazioni, pronti ad imparare a fare tutto da soli senza l'aiuto di questo o quello professionista. Qualcuno sale sul tetto ad incontrare le api. Ancora autoproduzione, in una overdose gradita e piacevole. Scatta il corso di linux, si dibatte di software libero. Intanto la fonace e' gia accesa. Il tutto nello spirito di questa due giorni ricolma di momenti, istanti, belli, liberi, condivisi. Scatta il concerto, dapprima un gruppetto niente male alle prese con il surf e i ritmi rockandrollanggianti. Poi la psichedelia dei ... suoni immersi in un sole che ormai e' calato per far spazio ad uno spicchio di luna che ci accompagna, silenziosa ma presente verso l'ultimo appuntamento... ma la fornace e' ancra accesa e i video sono pronti a partire, in una playlist curata e ricca. La musica imperversa. La stanchezza sopraggiunge ma per nulla intimoriti siamo ancora qui, nel nostro squatt di fiducia a pensare e a fare il mondo come vorremmo che fosse. Suoano ancora. Vibranti, musicali, sonori, diffusi, questo e' cio per cui viviamo. Cosi non e'? |
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