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ZK MANIFESTO
ZK e' tempo di okkupare....

PREMESSA

Qualche riga, qualche spunto e riflessione. Un contributo personale e soggettivo. Uno stimolo schietto e sincero. Assolutamente senza paura di usare termini cari a questo o quello omologato linguaggio.
Pensieri spontaneamente cacciati fuori dal silenzio, quindi non allineati con nulla se non un percorso, una storia, una realtà. Siamo sempre stati così. Un po' fuori dalle voci comuni. Nè anarchici nè comunisti, nè di questa o quella corrente. Sicuramente irriverenti e ostili a qualsiasi forma di legalizzazione. Sicuramente le alleanze e le condivisioni messe in atto per sviluppare progetti, idee, iniziative, ci avvicinano più ad un area libertaria, svincolati da inutili e faziosi verticismi. Affinità. Siamo però indissolubilmente legati alle esperienze di quella fettina di territorio italiano ibrido e anomalo come è Ostia. Nè città nè paese. O forse tutte e due.
Inserita in una metropoli dove le okkupazioni non si fanno più se non per battaglie sindacali sulla casa. Dove l'appiattimento si respira per le strade dei quartieri ghetto. Molti "buoni" e pochi "cattivi"... non sembrerebbe essere il momento giusto di okkupare. Oppure, se la pensate come noi... è PROPRIO TEMPO DI OKKUPARE...
Tenendo presente che questa è la nostra storia, di un gruppo, compatto e unito come una famiglia (nei pregi e nei difetti che questo comporta), che da olte 10 anni continua ad esistere e resistere senza perdere il più bello dei vizi o se preferite la più splendida delle virtù. La disobbedienza. (non di certo quella civile...)
Buona Lettura.
S.

ANALISI

Anno 2002. Pianeta terra. Ostia e dintorni.
Il contesto è una ridente cittadina di mare che negli ultimi anni si sta per benino ripulendo. Un trucco rifatto per l'occasione (da non perdere) di riempirsi le tasche di commercio e turismo.
Qui la casta intoccabile di aguzzini lucida le sue merci per i turisti dell'europa unita e per gli incauti cittadini pendolarlavoratori, grigie esistenze solo casa-lavoro-famiglia (riducono l'uomo in poltiglia)...
Poche le opportunità. Per chi rifiuta una vita preconfezionata, nessuna chanche per qualsiasi tentativo che prova a disegnare un futuro diverso.
Così uno per uno, chi prima chi dopo, sembra ineluttabile cadere nella tela. Carovita insostenibile. Nessuno spazio alla socialità. Uno sviluppo legato indissolubilmente alle folli e prepotenti leggi del mercato, del denaro. E dietro tutto questo speculazioni. Controllo sociale. Repressione. Condiamo questa miscela esplosiva con la televisione brucia cervelli e ritroviamo un ridente quartiere di roma perfettamente inserito nel sistema globale odioso, ingiusto e prepotente.

L'opulento occidente di cui facciamo orgogliosamente parte è una società basata sullo sfruttamento e sulla sperequazione. E ogni aspetto delle nostre vite è concepito per essere funzionale a mantenere questo stato di cose.
Già...il vecchio classico disgustoso paradigma "poca gente tanti soldi e potere, e i restanti a guardare" in condizioni precarie, misere, invivibili, illusi di poter raggiungere condizioni migliori sottomenttendosi e piegandosi oppure disillusi, incapaci di credere piu' a niente neanche ai sogni.
Quale futuro?
Oh be! Parlare di "NOI GIOVANI" e' molto facile.
Tutto è già scritto. Disegnato. Terribilmente morto.
Prima la scuola, diventata ormai un complice compiacente di fameliche industrie pronte a garantirsi classi dirigenti e operai asserviti. Dove invece che ricevere cultura e saperi utili alla crescita di ogni individuo si sfornano giovani pronti per andare in pasto al mostro-lavoro, precariato, tasse, licenziamenti, insomma un'esistenza di merda...
e intanto..."Signori con stipendi da venti milioni al mese, e gente onesta spinge pani di fumo per le bollette e per immaginare un futuro..."
UNA VITA REGOLARE NON è POSSIBILE! UNA VITA REGOLARE NON LA VOGLIAMO!
Affitti da 400euro per 40 metri quatri.
Lavori sottopagati, massacranti, inutili, orribili.
In questo pianeta o si hanno i soldi di famiglia.
O si svolta una casa dell'ente.
O si e' mantenuti da qualche ricco zio.
O si continua a sperare in un sei al superenalotto che non arriverà mai...
O tutt'al più lavorare, lavorare, lavorare, tanto, fino a spezzarsi la schiena, fino ad arrivare la sera a casa e non avere la forza di fare nulla se non guardare lo show alla tv, un quizzone dove star impomatate dispensano milioni, o un tg spaccia-notizie tagliate con salciccie... oppure per finire la giornata si può sempre ascoltare l'ultimo successo della star multimiliardaria di turno svenduto alle leggi dello star business.
Lavorare e abbandonare qualsiasi attività creativa, possibilità di crescita, passioni, viaggi, tutto cio' che farebbe di una persona una persona più libera, migliore...
Lavorare per una casa, vivere per una casa e non una casa per vivere.
Per il nostro divertimento hanno inventato una tv sempre più succhiacervelli, uno specchio dove qualcuno fa qualcosa di eccitante al posto nostro oltre che provare a farci comprare, consumenre... crepare.
Per la nostra sicurezza hanno installato più telecamere.
Per la nostra gioia tutto si può comprare, tutto ciò che abbiamo sempre desiderato. Intanto il mare sta erodendo le nostre spiagge mentre noi noi siamo beati addormentati al sole.
Le guerre abitano la televisione come fossero film.
Governi di destra e di sinistra si alternano per raggirare favorire imporre sfuggire alla legge gli stessi volti di 10 anni fa e passa processi macchiette politicanti multimiliardari a difesa di tutti i poveri imprenditori che effettivamente se la passano un gran male l'ordine borghese soprusi abusi...
E sentir parlare di legalità ci fa venire i brividi... con che faccia!!!

Ogni tentativo di creare delle esperienze al di fuori di questa logica mercantile, ogni tentativo che REALMENTE vuole dimostrare che non esiste solo questo mondo, viene sistematicamente represso. Criminalizzato. Scrutato. Spiato.
Non ci dimentichiamo che spzk e' stato sgomberato da una giunta di sinistra che ora in coro quasi difende i no global: squallida manovra accaparra consensi contro la destra. Squallidi giochi di potere. PER QUANTO CI RIGUARDA ZERO GRADO DI FIDUCIA!

No global?
Non credo si possa parlare in termini specifici. No Global è solo un nome che la stampa ha affibiato ad un qualcosa che si aveva voglia di etichettare, non è un movimento ma piuttosto una aspirazione. Condivisa. Che si esprime nelle forme che affinità trovano più conforme all'obiettivo.
E' un dato di fatto. Non una moltitudine da cavalcare da questo o quell'altro leader. E' la dimostrazione che si può agire su dei progetti senza avere linee comuni. Ed è anche una dimostrazione di immaturità politica che non riesce a far uscire sane ribelli/evolutive aspirazioni fuori dagli anni noventa. Nell'insieme brillanti e spenti.

3 PAROLE CHIAVE:
AUTOGESTIONE
Il modello autogestito in piu' di 20 anni ha mostrato limpidamente i suoi pregi e difetti, tenendo presente che si può dire di praticare autogestione pur facendolo secondo modalità molto diverse tra loro.
Al primo posto metterei l'autogestione dei rapporti umani. La possibilità necessaria di creare uno e più gruppi senza verticismi o leadership di alcun genere.
Dove lo sviluppo e la crescita di ciascun individuo è condizione necessaria per lo sviluppo di tutti. Dove l'assoluta orizzontalità dei rapporti è strumento di ricchezza. Dove le differenze siano forza imprescindibile per lo sviluppo di progetti. Da ciascuno in base alle proprie possibilità. A ciascuno in base ai propri bisogni.
Facendo della discussione e dello scambio-confronto il motore per la crescita di un'esperienza.
Fuori dai freddi formalismi dell'assemblea, dentro la libera schietta comunicazione tra esseri affini.
Identità, soggetti, attori, partecipi uniti nell'azione. Nella pratica dove lo scambio e il legame si rafforzano all'inverosimile.
Con queste poche righe sull'autogestione non si intende certo definire un modello prima che sia sperimentato ma solo tenere a mente alcuni aspetti teorici consolidati. Niente in confronto a cio' che sarà da costruire. Anche perchè uno degli obiettivi è quello di diffondere autogestione, ovvero diffondere sperimentazione di un modello che è alla base della nostra pratica libertaria ma assolutamente non definire come si deve autogestire un posto!
Credo che lo sviluppo di una esperienza è e deve essere sempre costantemente in grado di mettersi in discussione, evolversi, plasmarsi, sull apratica e sulla quotidianità.
Un costante work in progress basato sulle attitudini "sinceramente" libertarie di chi vive e fa vivere una situazione.

AUTOPRODUZIONE (e autocostruzione)
Dimostrare possibile un tentativo sempre più significativo nell'era del consumo, di produrre per liberare non per guadagnare.
Il concetto di "+ possibile" si sposa con la realtà delle cose.
Piu' possibile fuori dal mercato. Piu' possibile non complici della distruzione e dello sfruttamento.
Più possibile autoproduzione-autocostruzione.
Cibo, vestiario, libri, socialità, musica, utensili, strutture...
Un orto. Un distillatore di birra. Skippin' (o riciclaggio).
Comunicando nel frattempo al mondo che è praticabile un consumo di prodotti "un pò più sani", ad esempio non geneticamente modificati o derivati dalla tortura, segregazione, assassinio degli animali.
"Punk è moda...non per noi!"
Tendenze anche in apparenza ribelli in breve sono state FAGOCITATE dal sistema. Così che qualsiasi forma di vestiario che nasce insieme alla voglia di apparire "contro" diventa un nuovo mercato da sfruttare. Sussunzione. Qual'è il più possibile fattibile in tema?
Non comprare vestiti dalle multinazionali, padroni del pianeta. Non diventare cartelloni pubblicitari ambulanti di chi (come minimo!!!) sfrutta lavoro minorile nei paesi del sud del mondo. Aumentando la differenza di ricchezza tra l'occidente "progredito" e forza lavoro sfruttata. Insomma consumo critico, intelligente.
Libri e musica e video.
Favorire la massima diffusione di materiale autoprodotto fuori delle logiche commerciali.
Opuscoli, volantini, libri che abbiano il compito, alto ed ambizioso di essere voce fuori dal coro, amplificatori di dissenso, sveglie puntate sulla realtà.
Senza censura.

da AUDIORESISTANCE 1.0 progetto di autoproduzione musicale radikale indipendente
questa è un'autoproduzione possibile per noi necessaria sfida per superare barriere espressione libera diffusione fuori dai circuiti commerciali succhiasoldi autoproduzione strumento per il rifiuto del mercato contro la musica e le mode imposte dal mercato domanda: perch� per potersi esprimere è necessario sottomettersi? perch� per potersi esprimere è necessario vendersi? espressione libera, senza censura
nessun sacrificio al dio denaro la musica non è una merce in questa società odiosa e prepotente dove tutto è merce tutto costa dove la cultura e la comunicazione sono un ennesimo modo per fare soldi per togliere soldi per chiudere spazi dove chi vorrebbe troppo spesso non può competere con l'immenso apparato brucia immensi capitali la sfida oggi l'avvento di nuove tecnologie=nuove opportunità e nuovi strumenti la sfida è ambiziosa un cd interamente autoprodotto indipendente potente veicolo di comunic-azione trasporta rottura con la logica del profitto e lascia spazio libero all'espressione non e' poco la sfida è far circolare queste tracce di suonatori non mercificati, sconosciuti mettere le radici nelle potenzialità creative di chi non è e non vuole essere una star la sfida è creare una rete comunicativa coinvolgere dimostrare il possibile punto di partenza per altri 1000 di questi progetti la sfida è la nostra musica e le nostre idee si gioca una partita con lo sviluppo conoscitivo artistico e sensuale degli individui al quale dobbiamo solo permettere di diventare adulto costruendo le proprie città e i propri orologi e la propria musica

NOCOPYRIGHT FREEmusicFUCKthebusiness!
ENJOYDOITYOURSELF!

CASA
Che dire?
che 400euro per 40mq è un abuso di potere. Che gli affitti (così come il costo della vita) soprattutto grazie al nuovo DIOEURO sono esageratamente sproporzionati rispetto al costo della vita.
Che siamo tutti vittime di un grosso inganno.
I padroni dell'europa ancora rifdacchiano sotto i baffi. Truffati! Di soppiatto! All'improvviso i prezzi sono aumentati del 20, 30 40%... Chi è legale e chi illegale? Il bandito o il criminale... E ora?
Guadagnamo lo stesso (per chi non è disoccupato). Spendiamo il doppio.
Restare in silenzio? Accettare? O tentare una strada alternativa?
Baldi giovani siamo, con un po' di sale in zucca. Niente discoteche, niente noia o paranoia, niente soporiferi contentini. Solo possibili soluzioni concrete al problema.
1) Utilizzo di strutture da anni abbandonate prima che qualche strozzino speculatore multi miliardario ci faccia il suo FOTTUTO BUSINESS!
2) Sforzo per costruire realtà reali, dove PROVARE (oh! non senza difficoltà o margini di errori! chi non gioca non rischia!) a costruire percorsi di liberazione. Sforzi eterodiretti mai ultimativi!
A misura umana. Per una vita degna di essere vissuta!
Dedicare degli spazi alla creatività, allo sviluppo di tutt'un'altra economia. Quella del non lavoro. Basata sullo sviluppo artistico e conoscitivo. Radikale rifiuto dei modelli imposti. Di tutti i meccanismi di sfruttamento. Di tutte le logiche del profitto. Costruendo le nostre città e i nostri orologi. Il più possibile...

L'ILLEGALITA' E LA DIFFUSIONE DELL'AUTOGESTIONE
Per quanto ci riguarda è illegale e colpevole chi specula sul bisogno di una casa dove vivere.
E' illegale il commerciante aguzzino che si arricchisce grazie all'euro truffa.
E' illegale chi vende la cultura, la musica, la socialità come fossero pomodori dorati al mercatino dello starbusiness.
E' illegale chi sfrutta disoccupazione per creare precariato, ricatti "legalizzati", stipendi da fame, lavoro nero.
E' illegale chi usa la politica e il potere politico per arricchirsi e mangiare sulle spalle della gente.
E' illegale infine chi reprime sacrosante forme di protesta sparando colpi di pistola su chi rivendica un mondo migliore.


Noi non ci stiamo. E questa è l'unica forma di lotta che conosciamo.
AZIONE DIRETTA!

Lo sforzo che chiediamo al mondo è semplice. Per un attimo non ascoltare menzogneri giornali o politicanti traffichini persi nei loro giochi di potere ma CHIEDERSI IL PERCHE'.
Perchè un gruppo di ragazzi in un quartiere di periferia si sbatte, rischia, fatica, crea, un'okkupazione.
Il nostro è un tentativo.
Di creare un'esperienza che contribuisca a dimostrare possibile non restare sempre in silenzio.
Che sia di esempio per la nostra città, non una linea guida di nessuno e per nessuno, ma uno stimolo. Un tentativo di cambiare il mondo partendo da un edificio da anni abbandonato e creare qualcosa di replicabile. Vivo. Attivo.
Non esiste nulla nel nostro litorale se non costose discoteche, affitti impossibili, niente servizi, niente socialità, se non venduta a caro prezzo, come fosse una merce e merci vendute come fossero oro.
Piazze rifatte per far apparire Ostia e dintorni più belli agli occhi di turisti da spennare.
Le quattro feste estive, create con i soldi dei cittadini non bastano. E Ricordano molto "panem et circencem"...
Questo non risolve nessuno dei problemi reali. C'è bisogno di un tentativo forte, concreto. Dal basso.

COMUNICARE SEMPRE COMUNICARE
Liberiamoci dai telegiornali costruiti sugli amori estivi dei vip e dei potenti. Costruiamo uno schermo che derida la televisione. Un media che "disinformi", aiutandoci a liberare il territorio dalla morsa agghiacciante dei media vendi scoop.
Intento di sovvertire la "squalità" squallida della nostra cultura. Tendando di innalzare il livello della comunic.azione. Senza venderla. Senza censura. Liberandola.
Agendo localmente, Dimostrando possibile farlo. Diffondendo l'autogestione globalmente.
Non chiusi in quattro mura. (sarebbe un errore imperdonabile) abituati come siamo ad esistere e resistere senza uno spazio. Con lo sguardo dritto all'orizzonte. Cercando di tessere fitte reti di contatti con ESPERIENZE AFFINI. = crescita, scambio, diffusione.

PROGETTI IDEE SVILUPPO LABORATORI CRESCITA
Cosa potrebbe essere:
- Un luogo dove la socialità non ha prezzo.
- Un laboratorio per le autoproduzioni e per la comuni.azione (musica, video, carta, arte)
- Un orto di prodotti veramente naturali
- Uno spazio vivo, di discussione, di confronto e pratica, dove nascano idee, progetti, iniziative.
- Un sito internet. Un giornale.
- E soprattutto un luogo sempre pronto a mettere a disposiziopne spazi, tempi, energie, per SPERIMENTARE, CREARE, COMUNICARE.

COME?
Orizzontabilità dei rapporti.
Autonomia dei progetti.
Autogestione come scelta di vita.

Ogni progetto che prende vita da queste quattro mura disegna la sua tattica. Totale libertà di iniziativa.
SPARA A 360�. Spara sul silenzio dando un senso all'istinto...
Senza specializzazioni, senza ruoli, senza fossili incatramate pratiche da associazionismomettitoppeallostato.
Acquisire insieme strumenti e capacità per uscire dal ghetto-mercato. Puntare dritti all'obiettivo, rilevando strategie comuni e tattiche molteplici. Non facendo mai confusione tra strategia e tattica.

"La specializzazione è robba da insetti l'essere umano dovrebbe saper fare qualsiasi cosa..."

IL CIRCONDARIO
Poche e semplici parole delineano il nostro atteggiamento rispetto alla zona che proveniamo e nella quale viviamo.
Ci interessa che sul nostro ambiente non ci siano speculazioni dove il dio denaro schiaccia la qualità della vita.
Ci fa schifo quella lunga sserie di casotti di cemento che non permettono neanche di vedere il mare.
Insopportabile abbandonare strutture e lasciare case sfitte quando il problema casa/spazi è lampante e dilagante.
Ci fa schifo un quartiere dove domina il commercio e la sua intoccabile casta; i commercianti ai quali è permesso di fare del territorio qualsiasi cosa.
Zero grado di fiducia verso partiti e istituzioni potenti a braccetto con lo scempio ambientale e umano del nostro mondo.
Zero grado di fiducia per chi sgombera, reprime, opprime, ingabbia, spia, traffica, specula.


EPILOGO
Il futuro è incerto poichè è la tela sulla quale dipingiamo i nostri desideri.
Noi possediamo soltanto questo istante, l'adesso, l'ora, da dedicare continuamente a costruire un pianeta più vivibile, condividendo azioni e saperi. Consci che la nostra vita non è un problema da risolvere ma una realtà da sperimentare.
Qui, nel più becero dei capitalismi la vita è un'esistenza preconfezionata. Nascita, scuola, lavoro, morte. E tale qualcuno vuole che rimanga per continuare a fare i suoi interessi INDISTURBATO.
Sappiamo bene che questo mondo così com'è è una barbarie, fatta di guerra, di sfruttamento, di fame, di controllo, di invivibilità e mancanza di dignità. Sono veramente in pochi ad affermare che questa società è giusta, libera, equalitaria. La sola differenza tra noi e buona parte del mondo è la voglia e il desiderio di fare qualcosa senza accontentarci di sapere e rimanere in silenzio. Ricordiamoci che la realtà supera sempre la fantasia.

APPENDICE

2002 Sogni, bisogni, autogestione e Vasco Rossi...
Epoca di repressioni silenziose, di camuffate attivita' senza echo, di costanti privazioni della liberta' e ancora silenzio, nelle carceri, silenzio nelle strade, a scuola, a lavoro...cosi' se rivediamo nel silenzio omertoso dei delitti di stato uno dei mali cronici di questa societa' odiosa non ci resta che fare bakkano...BAKKANO BAKKANO PEEEEE...
Schiarire l'aria, inquinata di gas velenosi cosi' come di confusione da bombardamento mediatico. Lo sforzo deve tirare dritto all'obiettivo. Spogliarsi di ipocrisie e di talvolta comprensibili paure. Dimostrare possibile innanzitutto. Comunicare sempre comunicare. Chiari concisi e forti di ragioni che la storia ci avrebbe dato da secoli se non fosse costantemente riscritta dai bekkini coi pennini di squallidi telegiornali.
Ultimamente se accendo la tv non riesco piu' neanche a fare l'esercizio (fondamentale) di sbeffeggiare le ridicole macchiette proposte quotidianamente. Carico di ironia adoravo le SpiceGirls e tutti i telefilm americani, ma non riesco piu' a ridere dei vari Fede, Mentana, tantomeno di Costanzo e di sua moglie (mio dio quali atroci torture vorrei che fosse sottoposta, magari qualche anno in qualche carcere italiano a patire sofferenze nascoste dalla televisione e dai media di regime, lei e tutto questo carroccio di stelle da quattro soldi divi della comunicazione e dello star business, e mentre lo dico addirittura un rigoletto di bava mi cola dall'angolo destro della mia bocca e non e' affatto un ghigno perverso il mio ma e' genuina rabbiasbavante...)... mi mettono dapprima tristezza poi un senso di disgusto, tipo quello che cattura alla base dello stomaco quando per sbaglio ti ritrovi ad una festa dell'unita' o similari. Vorrei continuare a seppellirli con una risata ma...
Cosi' individuo una mia possibile identita' in base a cio' che disprezzo. E questo almeno mi torna utile.
La tv e' strumento fondamentale di controllo sociale. Lo si sapeva gia'. Ma dunque contro questo braccio tentacolare del potere dobbiamo anche combattere in qualche modo, insomma rega' facciamoci venire un idea prima che sia troppo tardi! Contro la sua forma bidimensionale accecacervelliimbabolatricedimenti. La realta' ricordiamoci non sara' mai televista.
Poi penso che dobbiamo produrre con sforzi eterodiretti, dinamici autonomi e diversificati materiale a valanga. Opuscoli, dossier, ma anche cd, video, libri, arte e cultura, difendendo e diffondendo la POSSIBILITA' di autogestire e autoprodurre. Poi autoprodurre mi suona bene, e penso che dovremmo cercare di farlo il piu' possibile anche per quanto riguarda generi di consumo che siamo abituati a comprare al supermercato o in qualche squallido negozietto da commerciante sanguisuga. Autoprodurre il piu' possibile. Nel frattempo le citta' si rifanno il trucco ripulendosi dai centri sociali (o quel che ne resta) e dalle altre contraddizioni (immigrati, piccola criminalita' etc). Allora quale puo' essere una prossima mossa? Gia'... chi lo avrebbe mai detto? Sporkare faccini puliti per turisti perbene i centri tirati a lucido delle nostre citta': Okkupare spazi! Per vivere e costruire, liberare e sognare un futuro che in qualche modo va costruito. Ci servono esperienze riproducibili. Nuove in qualche modo diverse dai modelli proposti in passato e che ovviamente non hanno piu' ragion d'essere.

"La natura e le sue forme affascinanti hanno una meravigliosa proprietà che alcuni chiamano... decadenza. Ed è grazie a questo prodigio che la nuova vita trova la sua strada. Le lacrime versate in silenzio sono l'acqua dell'anima: esse recano con se nuova vita per la fatica dell'esistere... per la nostra visione offuscata e frammentaria che soltanto la morte rende completa." Frank Herbert - Dune

Per noi stessi e per chi verra' dopo. Luoghi vivi che accesa una scintilla incendino i prati del grigio che ci circonda (eh?? bella questa...). L'intelligenza viva che caratterizza le aspirazioni alla liberta' ha una sua storia, ha delle cose da dire, e' capace ad analizzare la situazione, fa delle scelte, legittime, soggettive, collettive, si muove TATTICAMENTE.....

"Tu hai certamente sentito parlare di quegli animali che si strappano via una zampa pur di sfuggire ad una trappola. Questo è un espediente da bestie. Un uomo rimarrebbe nella trappola, sopporterebbe il dolore, si fingerebbe morto, in modo da attaccare a sua olta il cacciatore e ucciderlo, eliminando così una minaccia alla sua razza." Frank Herbert - Messiah di Dune

.....in base ad una STRATEGIA (la strategia si applica a un luogo specifico e a persone specifiche) che ognuno di noi dovrebbe ridisegnare ogni mattino messo il primo piede fuori dalle lenzuola. Si mette in discussione sempre, ma non scambia il bianco col nero e come direbbe il Trap "chiama gatto un gatto". Non si svende a nessun offerente e cerca di fare quello che conviene al passo successivo. Tutto questo solo se si lavora ad un progetto. Un progetto di vita. Un'idea brillante, una espressione anche estemporanea che rosikki tempi e spazi al controllo. Io chiamo gatto un gatto appunto. E non vorrei addormentarmi mentre mi tappano la bocca e annebiano il cervello. Richiede un po' di dedizione. Ma insomma se stiamo attenti e concentrati a continuare a far certe cose in determinate direzioni e' perche' sotto sotto lo desideriamo veramente.

"Se siete quelli comodi che state bene voi Se gli altri vivono per niente perche' i furbi sieti voi vedrai che questo posto questo posto is beautyfull Se siete ipocriti abili non siete mai colpevoli se non state mai con i deboli e avete buoni stomaci sorridete gli spari sopra sono per noi...."
Vasco Rossi


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