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ZK PROJECTS (lab. erboristico)[n° project:8]
LABORATORIO ERBORISTICO AUTOGESTITO

La scelta di creare un laboratorio erboristico nasce dal tentativo di riappropriarsi della cura di sé all'interno di un percorso di consapevolezza condiviso, rivendicando una dimensione olistica e integrata, nel rispetto di una sinergia tra gli individui e la natura.
Il nostro progetto si pone in contrapposizione all'istituzione sanitaria che è strumento fondamentale di una politica di controllo che mira alla perdita di autonomia, di dignità e di fiducia in se stessi. Il processo di medicalizzazione della società ha espropriato l'individuo del suo rapporto diretto col corpo portandolo sempre più spesso a delegare la sua salute e il suo benessere alla figura professionale e di controllo del medico, rendendo le persone inabili e incapaci di autogestirsi.
In contrapposizione alla "ricetta" o alla "pillola della felicità", vogliamo recuperare una sapienza tramandata da secoli sulle proprietà delle piante comuni ed officinali.
Il nostro è un tentativo costante e quotidiano di "scavalcare" lo strapotere che attraverso le case farmaceutiche, con i loro prodotti, sofisticati, sperimentati su animali ed invasivi, hanno trasformato anche la salute in un business e in un prodotto da acquistare. Il medicinale genera dipendenza, porta ad una perdita di autostima e di dignità, sottraendo fiducia al processo di autoguarigione come parte di un percorso complesso di liberazione.
Nel concreto questo approccio si realizza in una pratica continuativa di sperimentazione e di condivisione dei saperi all’interno di uno spazio autogestito, in cui non prevale la figura dell'esperta, ma un atteggiamento di scambio, aiuto reciproco e ricerca. Per questo il laboratorio vorrebbe essere propositivo e aperto agli stimoli esterni per sostenere ed arricchire una rete di rapporti orizzontali e consapevoli.
Non ci interessa promuovere la medicina alternativa ricreando dinamiche di "sudditanza" nei confronti dell'ennesimo specialista. Attraverso l'uso di "medicine dolci" possiamo risolvere il problema del monopolio delle case farmaceutiche, della sperimentazione animale e della nocività, ma ciò che a noi interessa maggiormente è ribaltare il concetto stesso di malattia e renderci consapevoli della nostra forza. Questa coscienza è quella che ci permetterà di affrontare i “conflitti” quotidiani e, in questa ottica, il preparato sarà un valido aiuto in una costante visione più ampia del problema.
L'autogestione della salute, per noi, è quindi parte fondamentale di un percorso politico che mira all’annullamento del dominio e dei suoi strumenti che, condizionando le menti e l'ambiente, creano le circostanze che generano la malattia. Il raggiungimento dell’equilibrio fisico e mentale sarà una delle prospettive per ritrovare la forza di ribaltare ogni meccanismo di controllo sugli esseri sensibili e la natura.

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