Di seguito alcuni materiali (contro) informativi sulla vicenda dell occupazione 8 marzo alla magliana (Roma).
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COMUNICATO DEI FISICI
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Carissim*,
perdonerete l'OT ma vi prego di leggerlo.
Se volete firmare
http://www.petizionionline.it/petizione/liberta-per-lex-8-marzo/42
Il 14 Settembre nello stabile occupato (l’ex-scuola 8 Marzo) di via dell'Impruneta alla Magliana, che ospita una quarantina di famiglie in emergenza abitativa, sono state arrestate cinque persone con l'accusa di associazione a delinquere ed estorsione.
L'impianto accusatorio è fondato sulla singola testimonianza di una persona allontanata dall'occupazione tempo fa per i suoi comportamenti violenti. Da mesi i carabinieri indagano su questa denuncia senza aver prodotto altre prove a carico delle persone arrestate, tutte incensurate e con regolare attività lavorativa. Ciò nonostante la giudice per le indagini preliminari il 21 Settembre ha convalidato l’arresto.
Uno degli arrestati, Gabriele Giovanetti, è un ricercatore in fisica, collaboratore dell'INFN, e lavora tra i Laboratori Nazionali del Sud (LNS) di Catania e il Dipartimento di Fisica dell'Università di Roma "Sapienza". Sappiamo per conoscenza diretta che lui e gli altri arrestati sono quanto di più lontano dal ritratto montato dalle accuse del Pubblico Ministero e dalla campagna mediatica dei quotidiani romani "Il Tempo" e "Il Messaggero". Ci chiediamo, soprattutto, come un'indagine costruita su presupposti così labili possa aver portato all'arresto, vista la mancanza di pericolo di fuga e d’ inquinamento di prove.
Questo appello chiede la liberazione di Gabriele e degli/lle altri/e 4 occupanti, chiede che le accuse, assurde ed infamanti, vengano ritirate e pubblicamente smentite e chiede che si faccia piena chiarezza su quella che è una lotta per il diritto all'abitare e non può certo essere ricostruita come una questione di malavita.
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Luca Leuzzi, PhD
INFM-CNR Center for Statistical Mechanics and Complexity
www.smc.infm.it
Mail address: c/o gruppoTNT, Dip. Fisica,
Università "Sapienza", Piazzale A. Moro 2,
00185 - Roma, Italy
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CONFERMATI GLI ARRESTI
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CONFERMATI GLI ARRESTI PER GLI OCCUPANTI DELLA 8 MARZO!
MOBILITIAMOCI SUBITO PER LA LORO LIBERAZIONE !
Lunedì 14 settembre, le forze del dis-ordine si sono introdotte con la forza nell'edificio della ex-scuola 8 Marzo occupata di Magliana, con l’evidente intenzione di sgomberare lo stabile che ospita le famiglie di sfrattati, precari, disoccupati.
Lo sgombero non è riuscito, grazie alla resistenza pacifica ma determinata degli occupanti e delle occupanti. Costretti dall’assedio delle forze armate anche loro, come gli operai dell’Insse, sono saliti sul tetto per difendere la loro casa e, con essa il diritto di tutti noi a non rassegnarsi e a lottare.
Visto il fallimento dell’intento iniziale, i carabinieri hanno tratto in arresto 5 occupanti. Contro di loro sono state mosse accuse infamanti, basate solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni false di un ex occupante allontanato dall’occupazione un anno fa perché violento.
Queste dichiarazioni sono state riportate ed amplificate nei giorni scorsi dalla stampa, e in particolare dai quotidiani di proprietà di famigerati costruttori romani quali Bonifaci e Caltagirone. Il risultato è stato quello di aver generato una campagna mediatica tesa a criminalizzare tutto il movimento per il diritto all’abitare, un movimento che evidentemente fa paura a questa classe politica incapace di risolvere problemi come la casa, il lavoro, la precarietà, il reddito, e che teme che queste questioni mobilitino lotte generalizzate.
Oggi il Gip ha convalidato gli arresti per i 4 occupanti che, quindi, rimarranno in carcere fino a che sulla loro situazione non si esprimerà il tribunale del riesame, fra non meno di due settimane. Francesca è stata addirittura trasferita da Rebibbia a Civitavecchia, allontanandola ancora di più dalla sua famiglia e da tutti/e noi. Il quinto occupante si trova attualmente agli arresti domiciliari, che gli sono stati confermati.
È una scelta punitiva, che dà valore alle parole di un unico testimone, un uomo violento attualmente indagato per lesioni aggravate contro la sua ex compagna, che è stato usato per montare un falso e infamante teorema politico-giudiziario contro l’Occupazione!
Francesca, Gabriele, Sandro, Sandrone e Simone devono essere immediatamente rimessi in libertà, perché l’unica colpa che hanno è quella di essere lavoratori precari e non potersi permettere di acquistare una casa.
In particolare chiediamo con forza la liberazione di Sandrone, attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli dove e' stato medicato d'urgenza nei giorni scorsi. Affetto da un tumore per il quale e' in attesa di un terzo intervento chirurgico al San Camillo, dovrebbe ricevere a breve notizie sulla data dell'operazione ma il sequestro del suo cellulare ne rende difficile, se non impossibile, la reperibilità.
Invitiamo tutte e tutti a partecipare alle prossime mobilitazioni:
GIOVEDÌ 24 ORE 17.30 PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO
SABATO 26 ORE 17.00 CATENA UMANA PRESSO IL MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA
Invitiamo tutte e tutti ad esporre fuori dalle proprie abitazioni e dai posti di lavoro striscioni in solidarietà della 8Marzo e della compagna e compagni arrestati.
Per adesioni:
occupa@inventati.org
Comitato d’occupazione Magliana
CSOA Macchia Rossa
Coordinamento cittadino di lotta per la casa
B.P.M.- Blocchi Precari Metropolitani
Asia- R.D.B.
Action
L.O.A. Acrobax Project
Volturno-Occupato
Horus Liberato
C.S.O.A. Corto circuito
C.S.O.A. Spartaco
C.S.O.A. La strada
C.S.O.A. Sans Papier
Spazio Sociale 32
Militant
Atelier ESC
Point Break
Strike S.P.A.
Casa Occupata Portonaccio
Senza Tregua
All Reds Rugby Roma
Ex 51
Laboratorio Sociale “La Talpa”
USI-A.I.T.
C.S.O.A. EX Snia
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COMUNICATO DEI GENITORI DELL 8 MARZO
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I NOSTRI FIGLI NON HANNO NULLA DA NASCONDERE
LA STORIA DEGLI ARRESTI ALLA EX SCUOLA OTTO MARZO DI MAGLIANA
Il 14 settembre alle quattro del mattino quasi duecento carabinieri, guidati dal generale Tomasone, mentre un elicottero sorvolava la zona, sono entrati nella ex scuola “Otto marzo”, nel quartiere della Magliana, occupata da due anni.
Con tale spiegamento di forze hanno tratto in arresto cinque degli occupanti.
L’edificio
La palazzina dell’ex scuola “otto marzo” è rimasta in stato di abbandono per oltre vent’anni.
Vi sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per adattarla a Commissariato di polizia, che però non vi si è mai trasferito; è stata poi affidata alla società Sviluppo Italia, ed ha continuato ad andare in rovina.
L’edificio era senza porte e finestre, nello spazio antistante cumuli di immondizia e erba alta; la polizia mortuaria è intervenuta più volte per raccogliere cadaveri di tossicodipendenti.
L’occupazione
Due anni fa una cinquantina di persone occupano l’edificio. Per un lungo periodo senza acqua e senza energia elettrica eliminano l’immondizia del cortile esterno, puliscono l’edificio e poi pian piano ridipingono pareti e scale, montano finestre e porte, costruiscono bagni, docce e cucina in comune.
Oggi
Nella ex scuola “otto marzo” abitano una sessantina di persone, italiani e stranieri. Tra di loro due persone gravemente ammalate, che vengono aiutate, famiglie con bambini (una è nata tre giorni fa), giovani con lavori precari. Si affiancano e si confrontano abitudini, culture, esperienze diverse. Quasi tutti lavorano, anche se a volte in modo precario.
Il prato antistante, con erba ben rasata e qualche fiore, è aperto al quartiere; in una parte i ragazzini della zona giocano a calcetto. Uno spazio è usato come “palestra”, gratuita e aperta a tutti, e come teatro, dove si svolge un laboratorio.
Gli occupanti hanno lottato per ottenere la residenza (era necessaria per iscrivere i bambini a scuola), hanno chiesto l’utenza della corrente elettrica (che non viene concessa), hanno presentato al Comune un progetto che prevede la trasformazione del piano terreno in locali di uso pubblico (palestra ecc.) e la riqualificazione dei piani superiori in abitazioni popolari per le persone senza casa.
Le imputazioni
Gli arrestati sono accusati di estorsione (avrebbero chiesto 150 euro al mese(!) a persona per abitare lì), violenza privata (avrebbero obbligato le persone ad andare a manifestazioni e a nominare un certo avvocato), lesioni, furto di rame e di energia elettrica, occupazione di stabile pubblico.
La verità
Venivano raccolti mensilmente 15 euro per le spese: materiali per la pulizia e per i lavori di ristrutturazione (hanno appena finito un nuovo bagno e una nuova doccia, sempre in comune).
Tutti gli abitanti hanno dichiarato per iscritto di non aver mai subito violenze o minacce di sorta, di non aver mai raccolto più di 15 euro, che non venivano versati da chi si trovava in difficoltà economiche o aveva perso il lavoro.
La montatura delle accuse
Due quotidiani romani da alcuni mesi hanno costruito una campagna diffamatoria nei confronti dell’occupazione dell’ “otto marzo” (utilizzando notizie fornite da chi stava indagando?).
Un signore, straniero, dedito all’alcol, era stato allontanato perché violento: minacciava e aggrediva, una volta anche con un coltello. Per vendetta, oltre a continuare a minacciare, di persona e telefonicamente, alcuni degli abitanti dell’ “otto marzo”, questo signore ha fatto denunce presso i carabinieri, che le hanno prese per buone.
Sembra che sull’edificio della ex scuola “otto marzo” vi sia un progetto per costruire un parcheggio.
La detenzione e la convalida degli arresti
Lunedì scorso Francesca è stata portata a Rebibbia; Gabriele, Sandro e “Sandrone” a Regina Coeli.
Dopo quattro giorni si è svolto il loro interrogatorio. Ieri mattina l’avvocato Antonia Di Maggio ha saputo che il GIP Demma ha convalidato la custodia cautelare, per il pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione dei reati. Francesca, la sera prima, era già stata trasferita nel carcere di Civitavecchia; ora sappiamo che verrà trasferita di nuovo, non sappiamo dove.
Per la scarcerazione è’ necessario attendere i tempi del ricorso al Tribunale del riesame.
Gli arrestati
Francesca lavora da anni, con contratti di collaborazione, in una cooperativa di servizi sociali; Gabriele fa il ricercatore (precario) all’Università, e lavora da più di cinque anni ad un progetto internazionale; Sandro lavora in una ditta di pulizie; Sandrone è ammalato e solo: è stato operato più volte di tumore all’intestino, l’ultima a luglio; sta male; doveva essere chiamato in questi giorni dall’ospedale San Camillo per un altro intervento, ma si trova nel reparto ospedaliero di Regina Coeli e il suo cellulare è stato sequestrato. Le persone dell’ “otto marzo” lo aiutavano; ora è difficile persino portargli il cambio dei vestiti o versargli del denaro per gli acquisti allo spaccio del carcere.
S., agli arresti domiciliari, è un giovane che si dà da fare con lavori precari.
22 SETTEMBRE 2009
Oggi è il loro nono giorno di carcere.
I NOSTRI FIGLI NON SONO PERICOLOSI DELINQUENTI
Una delle mamme degli arrestati