Vinilika Vol. 2 è in arrivo a Zksquatt e su radio default.
Solo musica suonata in vinile!
VENERDI' A ZKSQUATT SERATA DEDICATA ALLA MUSICA ELETTRONICA.
DALLE 17 ALL'1!!!
Chi oggi si occupa di musica indipendente, magari di nicchia, è spesso
costretto a dover lottare contro l’inerzia e la mancanza di apertura e
di interesse verso prodotti meno immediati di altri. Oggi la
competizione nella proposta di musica verso i media è enorme. In questo
contesto la qualità va ricercata con cura, in primis da chi propone
nuova musica mettendo in gioco la propria credibilità, e dall’altra
parte dai media che devono riuscire a selezionare le cose davvero più
interessanti. Qualcuno ce la fa, qualcun altro guarda quello che fanno
gli altri e si adegua. In questo quadro il downloading ha ulteriormente
accelerato questo processo. Se i dischi fossero costati meno, le cose
sarebbero state un po’ diverse, come in altri paesi, ma in generale il
free downloading ha cambiato la percezione di come fruire la musica.
Pensiamo alle nuove generazioni che non hanno mai comprato un disco e
che guardano con stupore chi spende soldi per comprare qualcosa che si
può trovare gratuitamente. Il fatto è che tutti possono scaricare molta
più musica di quella che possono ascoltare. Si riempiono i lettori mp3
di musica e si ascoltano solo le poche canzoni che già si conoscono, e
in più in modo spesso frettoloso e superficiale a causa del continuo e
immediato passare da un file all’altro che le nuove tecnologie
permettono premendo solo un tasto. Da una parte è splendido avere a
disposizione un enorme archivio musicale, dall’altra parte si è però
perso il rispetto verso chi la musica la fa, per chi deve ogni giorno
fare grandi sacrifici per essere un musicista e magari vivere del
proprio mestiere. Pensiamo ai piccoli gruppi/artisti validissimi che
oggi vendono pochissimo rispetto a quello che avrebbero potuto fare anni
fa. In più, spesso i soli concerti non sono sufficienti per riuscire a
far quadrare i conti, specie a inizio carriera. Il risultato è che la
selezione degli artisti avviene in base a chi si può permettere di
suonare senza percepire il giusto compenso per quello che fa!! Questo
vale sia per il download che per le attività live. Oggi il ritorno alla
autoproduzione è dovuto per molti musicisti ad un problema economico, ma
per altri artisti (di generi musicali meno commerciali-di
nicchia-underground o come vogliamo definirli) anche artistico. Perché
economico? Nella maggior parte dei casi le etichette non possono fare
quello che una volta facevano per i propri artisti. Con il crollo delle
vendite dei dischi, il loro margine di guadagno (non parliamo ovviamente
delle major che continuano ad avere grossi guadagni dovuti al fatto di
operare su scala internazionale), è così esiguo che le normali spese di
promozione sono insostenibili. Vengono quindi meno le garanzie per cui
un artista (che ha già prodotto un master a proprie spese), possa cedere
la propria opera ad una etichetta. In molti casi poi le label sono anche
piene e il fatto che abbiano un artista che ha avuto successo, può non
essere un vantaggio per gli artisti emergenti e autoprodotti. Occorre
ragionare su come dare a questi ultimi un supporto promozionale
adeguato, comprese tutte le informazioni ed i consigli per produrre un
disco in proprio e per cercare di trovare dei canali per la vendita e
per i concerti. Di sicuro il primo obiettivo è quello di rimanere
proprietari assoluti del master che si produce! Per sua natura
l’autoproduzione tende alla libertà artistica.
Sicuramente non vi sono più tutti quei discografici che amavano il loro
lavoro e lo facevano con passione, ma molti di questi si stanno
trasformando sempre più nel cercare di affiancare l’artista nello
sviluppo della propria carriera artistica. Tutto ciò ha contribuito
anche a modificare le tendenze rispetto ai supporti (fisici come il
vinile o meno) con i quali si ascolta e produce musica. I cultori
dell’oggetto si augurano che il valore del supporto fisico, nel caso del
vinile, rimarrà. Ma il punto non è tanto la discussione sul tipo di
supporto che ci sarà, fisico o non fisico, ma piuttosto ci dovremo
chiedere se la ‘defisicizzazione’ non sia accompagnata anche da una
perdita di importanza e di rispetto per l’opera d’arte. Non è realistico
schierarsi contro il fatto che la musica possa essere ascoltata anche in
assenza di supporto, ma i tempi sono maturi anche per cominciare a
discutere insieme in primis, e proporre dei concreti rimedi poi, al
fatto che va conservato il rispetto e la considerazione per un certo
background di produzioni musicali che comunque continua e anzi in altri
paesi europei è di nuovo in crescita. Sicuramente una parte sempre più
importante sta diventando la dimensione live dell’artista. Ci si augura
anche che la qualità audio della musica torni ad essere centrale: non in
quanto arido sviluppo tecnologico oltre le potenzialità delle nostre
capacità uditive, ma come rispetto verso chi in studio di registrazione
vuole ottenere determinati risultati artistici.
Da tutto ciò nasce l’esigenza di proporre eventi come Vinilika, un
percorso musicale di una settimana che percorrendo varie realtà di Roma
e provincia, proporrà vari djset di “tutti”’ i generi musicali, portando
‘sul palco’ artisti e dj che vogliono proporre i loro live. L’evento,
alla sua seconda edizione, è organizzato da Radio Default, webradio dei
Castelli Romani, e per saperne di più sull’iniziativa, gli artisti, i
generi che giorno per giorno si proporranno, i luoghi ecc. visita il
sito radiodefault.it.