BALENO E SOLE SONO MORTI DIECI ANNI FA.
LA NOSTRA NON VUOLE ESSERE NÉ UNA COMMEMORAZIONE NÉ UN’INIZIATIVA PER LA MEMORIA STORICA, COME SI DICE.
SI TRATTA PIUTTOSTO DI UNA RAMMEMORAZIONE, CIOÈ DELLA DISPOSIZIONE AD AFFERRARE UN’IMMAGINE CHE BALENA NEL MOMENTO DEL PERICOLO, UN RICORDO CHE AFFIORA NELLA CONTINUITÀ DELLA LOTTA.
L ’AUTONOMIA E LA RIVOLTA, I DUE ELEMENTI DELLA LORO VITA, SONO LE NOSTRE IRRINUNCIABILI ESIGENZE.
IL PROBLEMA CHE CI APPASSIONA È SEMPRE LO STESSO: COME CREARE, A PARTIRE DALL’AUTONOMIA E DALLA RIVOLTA, UNA “COSTELLAZIONE CARICA DI TENSIONE” IN GRADO DI SCARDINARE L’ESISTENTE. PIÙ DI UN’IDEA O DI UN PROGETTO. UNA RAGIONE DI VITA.
BALENO E SOLE SONO STATI SUICIDATI PER DIFENDERE IL TAV , I SUOI PADRONI E I SUOI SERVITORI (POLITICI, INDUSTRIALI, GIUDICI, POLIZIOTTI, GIORNALISTI). SONO STATI COLPITI NON PER ERRORE. SONO STATI COLPITI PER LIQUIDARE, ASSIEME ALLA PRATICA DEL SABOTAGGIO, LA POSSIBILITÀ CHE ESSO CONTENEVA: LA RIVOLTA DI UNA VALLE E, PIÙ IN GENERALE, L’IRRIDUCIBILITÀ UMANA AL POTERE E AL DENARO.
No Copyright
Via Domenico Giuliotti 8x, 00143, Roma