Questa è una narrazione piuttosto completa dai primi momenti dell'occupazione alla fine del 2006, arrichita da link ed immagini quando possibile. In buona parte è il contenuto anche del libro 18 anni senza stato.
Lo spazio è diviso in aree: una è quella dove si abita assieme l'altra è quella aperta tutti i giorni centro di attività, assemblee e feste. Questo spazio è molto utilizzato dagli attivisti/e ed anche e per la maggior parte dai e dalle giovani del quartiere.
L'etica DIY è alla base del vivere e frequentare questo posto.
''DIY sta per "do it yourself" (fai da te), ossia il contrario di pagare qualche professionista per farlo al posto tuo.''
Può essere la via più semplice a trovare soluzioni per comporre musica, arti visive o realizzare nuovi spazi, imparare a riparare una bicicletta o riciclare-ripararare-modificare, realizzare orti o giardini, assemblare computer e reti, utilizzare o scrivere software, cucinare e realizzare nuove ricette, realizzare birrerie o cocktail bar, farsi palestre e attrezzature e naturalmente edilizia, idraulica realizzazione di un tetto e tutto quello che necessita la manutenzione di un edificio...
Il sito del Laurentinokkupato / L38 Squat cerca di raccogliere venticinque anni di storie, tuttora in corso, controinfo, azione diretta e vita vissuta di un collettivo di persone, che stanno bene insieme, in continua crescita, trasformazione, evoluzione, mutamento, estremamente legato e radicato in questo luogo. Una aggregazione che negli anni ha pensato con le proprie teste senza mai dare per scontate campagne, mobilitazioni, coordinamenti etc. Per questo spesso ci troviamo in posizioni scomode, non ci attirano certe unioni contro, ne l'unità delle "nostre esigue forze", pensiamo globalmente e le nostre forze sono tutt'altro che esigue.
Nessuna pretesa di capire di più, ma la pretesa questa sì di esprimere quello che siamo, sentiamo e vogliamo, nessuna finzione, nessun compromesso.
Da queste parti niente leader, niente gerarchie (esplicite o meno), una attenzione quotidiana per non cadere nei meccanismi di McWorld che ci bombarda da ogni parte senza tregua.
Nel sito è ordinatamente fruibile tutto quello che abbiamo caoticamente prodotto in questi anni. Chi può, cioè vive o passa a Roma è caldamente invitato/a non solo a visitare il sito, ma anche a venire nella periferia estrema in Via Giuliotti, 8x e passare al Laurentinokkupato/L38 Squat, e vedere ciò che è possibile costruire senza compromettersi con lo stato ed i padroni.
Si continua fortemente nelle campagne contro la globalizzazione capitalista e ci si prepara a quello che sarà l’appuntamento dell’anno per gli attivisti/e di tutto il mondo il vertice del G8 a Genova in luglio. L’agenda però è piena anche di altri controvertici: Praga, Davos, Quebec City, Napoli, Gotemborg…
Una parte di noi lavora duramente per la costruzione delle proteste contro il Global Forum di Napoli, alla cui contestazione, a marzo, partecipiamo in massa. Gli scontri sono duri (e per una volta anche molti poliziotti rimangono feriti!) e la repressione sarà un ricco assaggio di quello che ci aspetta a Genova. Molti, nella sinistra ufficiale, hanno dimenticato che le violente cariche sugli studenti, la criminale ed asfissiante chiusura della piazza, le torture nelle caserme, furono pianificate e approvate dal governo Prodi.
Una mattina di febbraio ci svegliamo con lo sgombero di Spaziokamino, per undici anni riferimento della Ostia antagonista e underground. La mozione di sgombero è firmata anche da Rifondazione Comunista ed avallata dalla Giunta Rutelli. Partecipiamo attivamente al corteo successivo allo sgombero, arrabbiati ma anche delusi dalla poca prospettiva politica nella reazione dei compagni. Il litorale dei commercianti borghesi ci fa ribrezzo e la nostra manifestazione a ritmo di techno sembra un grido nel nulla.
A giugno la AS Roma vince lo scudetto, la città è in giubilo e il nostro ponte da grigio che era diventa totalmente giallorosso.
Da L38 Squat partiamo in tantissimi/e per partecipare attivamente alla settimana contro il G8 a Genova che malgrado una città blindata e impaurita vede un’esplosione di centinaia di migliaia di attivisti/e di tutto il mondo. Tutto ciò spaventa il governo italiano (già passato nuovamente nelle mani di Berlusconi) che fa svolgere il vertice in una specie di territorio fortificato dentro la città, la “zona rossa”. Come un esercito assediato e inferocito, poi, la celere irrompe sui manifestanti con incredibile violenza, pestaggi, torture di centinaia e centinaia di persone e l’uccisione di Carlo Giuliani. Torniamo sconvolti, tutti/e testimoni della ferocia dello scontro e dell’aria “cilena” che si respira.
Il capitalismo cominciava ad essere troppo in discussione i ricchi si preoccupano molto di come stanno andando le cose, la partecipazione di massa di gente di ogni dove al movimento contro la globalizzazione capitalista e lo scandalo per le violenze della polizia italiana sono altissimi in tutto il mondo. Poi avviene l’11 settembre tutto crolla e tutto deve tacere, c’è di nuovo IL NEMICO stavolta è l’Islam e subito iniziano le guerre e il lavaggio del cervello generale per creare il nuovo nemico pubblico.
Da noi al Laurentino 38 oltre a partecipare alle grandi manifestazioni a Roma, a Genova e altrove continuiamo A4 Newsbot ed iniziamo un percorso sul sessismo che svilupperemo anche gli anni successivi.
Una stagione anomala, di ricambio e di svolte, all’alba dei movimenti di critica alla globalizzazione. Noi, un po’ ironicamente, riferendoci a questo periodo lo chiamiamo il “medioevo”. In parte perché rispetto allo splendore dell’età dell’oro dei centri sociali, cioè i primi anni ’90, il posto appare un po’ opaco, trasandato e meno frequentato - come in tutti gli altri csoa romani - e in parte perché il ricambio delle persone attive dentro il posto ancora non è consolidato, dando scarso senso di coesione alla comunità degli occupanti di L38 Squat.
L’onda lunga dei movimenti studenteschi e universitari è finita da un pezzo e l’arrivo dei movimenti noglobal ancora non si percepisce in tutto il suo spessore: eccoci quindi in una fase di mezzo, appiattiti dalla pace sociale del governo di centro-sinistra di D’Alema che interviene militarmente in Kosovo. Non mancheranno amari conflitti tra le anime dell’antagonismo romano degenerando fino al tristemente noto assalto al Forte Prenestino da parte di un gruppo di “compagni”.
Intanto ci si prepara per il Giubileo del 2000 e con tutti i soldi che piovono sulla Capitale per i pellegrini gira voce che tra i tanti interventi che il comune vuole fare ci sia anche la ristrutturazione del 6° ponte... senza di noi dentro. Facciamo una campagna di informazione contro le voci di sgombero che circolano, con volantinaggi al supermercato di zona e striscioni nel quartiere. Alla fine il ponte lo riverniceranno e risistemeranno esternamente nel GIUGNO 2006 e con noi ancora dentro.
Nelle piazze la situazione è tesa e alcune manifestazioni finiscono con incidenti e tafferugli in particolare a piazza Venezia dopo il tentativo di sfondare a via Botteghe Oscure, in protesta contro i bombardamenti Nato in Serbia, sostenuti politicamente e militarmente dal governo del PDS. Saranno moltissime le iniziative pubbliche contro la guerra, dai cortei di quartiere a quelli nazionali, tutti molto tesi, addirittura ad Ostia, in un corteo di quartiere, riusciamo a fare a pizze con la polizia. Ad appesantire il clima contribuiscono le voci di sgombero del Villaggio Globale, che in seguito organizzerà una street parade in cui il movimento parteciperà combattivamente ma anche con i primi scazzi che segneranno l’entrata in scena prepotente delle tute bianche. Di quella street resta indelebile il ricordo di un memorabile illegal rave in piazza del Campidoglio. Benzina sul fuoco la getta infine l’arresto di Ocalan, il corteo che assalta la sede della Turkish Airline e la successiva repressione dell’Operazione Girasole, con perquisizioni e arresti nei centri sociali romani.
Noi partecipiamo attivamente ai cortei e ai momenti di piazza, ma la questione del PKK e della sua dirigenza, nonostante il viscido atteggiamento del governo italiano e il forte risalto mediatico dell’evento, non influenza molto l’agenda delle iniziative dello squat. Facciamo piuttosto una serata per la liberazione di Mumia Abu Jamal, proiettando per la prima volta dal nostro terrazzo al lato senza finestre del palazzo di fronte... un maxi schermo di cemento che riproporremo in seguito con strumenti tecnologici più avanzati! Altre tre significative iniziative segnano la stagione:
- Una tre giorni ad aprile per gli 8 anni d’occupazione culminante con il concerto dei BrutoPop. Un’iniziativa attraversata da mostre (una fotografica sul quartiere Laurentino 38 e l’altra sulla sessualità liberata organizzata dal Gruppo di Autocoscienza Femminile) e concerti anche al mattino (organizzati dal collettivo “Hazet 36”, nella prima Sega Collettiva). La festa, per motivi non proprio felici, segnerà anche l’avvicendamento di alcuni vecchi occupanti con quelli più giovani che iniziano a prendersi le responsabilità di stare dalla parte dell’organizzazione delle iniziative.
- Un formidabile Gran Galà di Boxe, partecipato da centinaia di persone, organizzato a maggio come benefit per finanziare le spese processuali di 4 anarchici espropriatori in Spagna. Uno spettacolo curato nei minimi dettagli, fatto insieme agli squatter del Barocchio di Torino, passato agli annali come esilarante e coinvolgente evento teatrale/sportivo!
- L’altra partecipata iniziativa, indetta per il 16 ottobre - la giornata mondiale d’azione contro McDonald’s, è una mostra/concerto con HIJOS MUERTOS e con una massiccia distribuzione di materiale contro il noto fast food e le multinazionali in genere. Da allora il lavoro di critica al McWorld e al mercato globale diventerà centrale nelle iniziative politiche dello squat e soprattutto dell’Infoshop.
Nell’autunno si scioglie il collettivo autonomo “Hazet 36” per confluire in altri progetti o direttamente nella gestione del posto. Gli ultimi due volantini del collettivo parleranno di CPT e del WTO, due temi che resteranno nell’agenda politica del posto per molti anni e per la cui abolizione tutt’oggi lottiamo. Nel frattempo, la rivoluzione informatica irrompe ai ponti e l’alfabetizzazione digitale coinvolge sempre più attivisti/e dello spazio occupato, rinforzando la crew web di Tactical Media Crew e dando vita, successivamente, a numerosi progetti in rete.
Il vento di Seattle e la gioia dei movimenti che hanno bloccato il vertice del WTO, trasmettono un’energia febbrile che sembra scuotere il posto come il movimento italiano in genere... Banca Mondiale, OGM, FMI, diventano pane quotidiano e ci aspetteranno anni di controvertici in giro per il mondo e l’Europa!
Pubblicazioni - Ad aprile esce info #9 che segnerà la fine della prima (lunga) stagione di questa rivista autoprodotta. Infatti il numero #10 uscirà nel dicembre 2008.
La grande riuscita delle manifestazioni che hanno impedito l’incontro del WTO a Seattle accende l’entusiasmo dei movimenti di trasformazione, la crisi del capitalismo è evidente e ormai non c’è neanche più il pericolo comunista a fare da spauracchio, è tutto un fiorire di azioni, culture, saperi e iniziative in tutto il mondo (nord e sud) e anche il movimento italiano in varie forme è attivissimo e c’è una nuova grande partecipazione della società civile anche con i Social Forum e tante altre piccole associazioni formali e informali che agiranno capillarmente da qui fino al vertice G8 di Genova 2001.
Quasi tutti/e gli occupanti di L38 Squat sono impegnati dentro questo movimento, nella comunicazione come nelle azioni dirette, i blocchi e tutto il resto e spesso si va in grandi gruppi agli appuntamenti di manifestazione, ma anche di discussione, in Italia e in Europa. Nel gennaio del 2000 alcuni di noi andranno a Davos, ad impedire, in mezzo alla neve, il vertice/vacanza del World Economic Forum. Questo appuntamento diventerà immancabile per almeno 4 anni successivi, trasferta a cui parteciperemo sempre più numerosi.
Dopo anni di pubblicazione a periodicità alterna di INFO decidiamo di fare un giornale collettivamente con una periodicità più ridotta e un linguaggio alla portata di tutti: “A4 Newsbot”, molto ispirato a SchNews anche per il formato, la grafica e la distribuzione via PDF su Internet. Sono infatti gli anni in cui si stringono i network creatisi gli anni prima grazie anche all’esposizione della rete e i gruppi di attivisti/e di tutto il mondo si stanno coordinando per bloccare la WTO a partire dall’iniziativa di fine novembre 1999 a Seattle.
Dentro L38 Squat produciamo 3 numeri di A4 newsbot, uno appunto sul movimento anti WTO in fermento, un altro contro il copyright e un terzo sul clima e riscaldamento globale. C’è anche un “imponente” avvicendamento di occupanti e molte case cambiano di inquilino e gli spazi per nuovi attivisti/e che vorrebbero stare qui, che prima erano abbondanti, cominciano a farsi sempre più ridotti.
A Roma come un po’ in tutta Italia malgrado i buoni risultati del movimento, all’interno dello stesso c’è parecchia tensione tra diverse tendenze soprattutto riguardo alle “tute bianche” ed alla spettacolarizzazione & rappresentazione dello scontro da questi inscenato ed anche da diversi episodi di intimidazione portati avanti da questa componente che vuole dominare la scena.
Si inizia con la street per la difesa del Villaggio Globale dove questo monopolio dell’azione diretta da parte della componente tute bianche ci pare insopportabile e la mandiamo in frantumi prendendoci e difendendoci i nostri spazi di azione. Altro momento di scontro è stata la gestione della street parade di carnevale, nei primi di marzo. Il corteo musicale arrabbiato e partecipatissimo sfocia in scontri con la polizia, fiamme e barricate in via Cavour, e, a seguire, anche molta devastazione inutile. Noi del Laurentino pensiamo che dovremmo analizzare questo disagio esplosivo piuttosto che accusarci vicendevolmente di non saper gestire piazza, dall’altra parte ci viene accollata la paternità dello spontaneismo rioter. Si arriva ad una aggressione dentro una sede a Via dei Volsci, è il momento più buio da decine di anni nel movimento romano spaccato in due, l’unità e la grande famiglia dei centri sociali del 1991 è andata a farsi benedire, si è ormai arrivati più di una volta allo scontro fisico. Si mette fine a questa deriva e si riparte con presupposti diversi dopo una tesissima assemblea in strada a Via dei Volsci dove si chiarisce l’autonomia di tutti nel movimento.
Per quanto ci riguarda come da sempre continuiamo con la nostra autonomia da tutto e tutti, ci confrontiamo con chi ha problemi con noi, senza starci a fare pippe mentali e crearci nemici o moloch, pratica che forse ci è più facile perchè alcuni di noi stanno dentro queste storie da tanti anni e ci si conosce tutti. Continuiamo a respingere le pratiche violente dentro al movimento e più di una volta ci troviamo a dover districare i casini che succedono a Roma tra varie componenti.
Altro spiacevole evento in cui ci ritroviamo coinvolti è la rissa che scoppia dentro il Rialto occupato, un centro sociale in pieno centro, di fronte al Quirinale. Da banali incomprensioni si arriva all’accoltellamento di un compagno di Radio Onda Rossa. Il movimento chiede chiarezza, il Rialto si nega e col tempo qualche compagno/a abbandona la struttura che cambia anche sede, scazzando con il Movimento di lotta per la casa e infine diventa una delle tante associazioni/locale del divertimentificio romano. In quanto a noi ci resta una lunga riflessione interna, ancora una volta, su machismo, alcool e super-alcool.
Nell’ottobre del 2000 i più giovani del Laurentinokkupato danno vita al gruppo MW4K (Make way for kids) con una festa elettronica allo Spaziokamino di Ostia, con i cui occupanti nasce una proficua e lunga amicizia/alleanza. Questo gruppo riprenderà la funzione catalizzatrice delle lotte studentesche di zona, sarà un network di realtà giovanili alternative ed antagoniste e avvicinerà altre persone al posto occupato, alcune delle quali diventeranno attivisti ed inquilini negli anni successivi. Lo stile sarà molto “raver” e da allora nella vita dello squat si scateneranno costantemente focose discussioni (e simpatiche prese in giro) fra le nuove generazioni “techno” e la vecchia guardia “punk”.
2001 - Irrompiamo nei vertici delle elite del dominio, NO G8
Il 1998 lo viviamo con la tensione di un anno tragico, scosso dalla morte di Edo prima e Sole poi. A Torino infatti per un'inchiesta su degli attentati contro varie nocivita' vengono incarcerati diversi squatters accusati di essere ecoterroristi, con una grande campagna diffamatoria e forcaiola sulla stampa ufficiale. A pochi mesi di distanza l'uno dall'altra, Baleno e Sole, due degli arrestati/e, si suicidano in carcere. I giornalisti che hanno condotto la campagna di criminalizzazione insieme ai magistrati sono coperti dal nostro odio. Ci sono molte manifestazioni rabbiose a marzo e a luglio. A Torino ma anche a Roma e c'e' un grande scambio solidale con gli squat torinesi e la loro radio (Black Out); l'atmosfera tesa e la criminalizzazione del movimento squatter, anarchico e delle occupazioni in genere fanno da collante e la contaminazione darà i suoi frutti, fino, ad esempio, a una grande iniziativa con gli squatter piemontesi che faremo l'anno successivo (il Gran Galà di Boxe) a L38 Squat. Nel nostro posto continuiamo a fare diverse inziative a sostegno degli anarchici ancora in carcere per l'inchiesta ROS-Marini e realizziamo inziative di osteria romana insieme ad altre individualita' anarchiche di Roma.
Nel corso dell'anno nel nostro posto vengono a fare le riunioni gli studenti medi del liceo Platone e delle scuole vicine. Dapprima, col materiale della biblioteca del centro sociale, realizzano una mostra itinerante nelle scuole sulle strutture educative comunitarie del Chiapas e poi fondano il collettivo autonomo "Hazet 36" che catalizza poi le lotte studentesche di zona. Da questa rete di rapporti nel mondo delle scuole, infine, prende vita al Laurentino anche l'esperienza del Gruppo di Autocoscienza Femminile. Alcuni di questi/e ragazzi/e negli anni successivi forniranno un ricambio generazionale dentro il posto.
Quest'anno infatti alcuni degli occupanti che erano qui fin dall'inizio dell'esperienza decidono di andare a vivere insieme in una casa al centro della citta' lasciando la casa ristrutturata dentro L38 Squat e allentando la partecipazione alle attivita' del Laurentinokkupato. Si pensa alla fine di un'era, ci saranno tempi cupi?
Nell'autunno comunque gran fermento di iniziative, alcune realizzate col collettivo antagonista Granello di Sabbia, composto da compagn* del litorale sud. Pero' dopo una serie di gravi incomprensioni smettiamo di collaborare con loro. Parte, inoltre, la rassegna cinematografica preparatoria al gran Giubileo con "Le Notti del Caprone", proiezioni di film horror e satanisti, e facciamo anche due iniziative di sostegno per Radio Onda Rossa, con Prozac e West Coast.
L'infoshop funziona bene, fa anche spedizione dei materiali per posta a gente che li richiede tramite il sito internet. A febbraio pubblichiamo l'Info #7 e a ottobre l'Info #8. Viene realizzata l'attuale versione grafica del sito del Laurentinokkupato.
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