Questa è una narrazione piuttosto completa dai primi momenti dell'occupazione alla fine del 2006, arrichita da link ed immagini quando possibile. In buona parte è il contenuto anche del libro 18 anni senza stato.
Si continua fortemente nelle campagne contro la globalizzazione capitalista e ci si prepara a quello che sarà l’appuntamento dell’anno per gli attivisti/e di tutto il mondo il vertice del G8 a Genova in luglio. L’agenda però è piena anche di altri controvertici: Praga, Davos, Quebec City, Napoli, Gotemborg…
Una parte di noi lavora duramente per la costruzione delle proteste contro il Global Forum di Napoli, alla cui contestazione, a marzo, partecipiamo in massa. Gli scontri sono duri (e per una volta anche molti poliziotti rimangono feriti!) e la repressione sarà un ricco assaggio di quello che ci aspetta a Genova. Molti, nella sinistra ufficiale, hanno dimenticato che le violente cariche sugli studenti, la criminale ed asfissiante chiusura della piazza, le torture nelle caserme, furono pianificate e approvate dal governo Prodi.
Una mattina di febbraio ci svegliamo con lo sgombero di Spaziokamino, per undici anni riferimento della Ostia antagonista e underground. La mozione di sgombero è firmata anche da Rifondazione Comunista ed avallata dalla Giunta Rutelli. Partecipiamo attivamente al corteo successivo allo sgombero, arrabbiati ma anche delusi dalla poca prospettiva politica nella reazione dei compagni. Il litorale dei commercianti borghesi ci fa ribrezzo e la nostra manifestazione a ritmo di techno sembra un grido nel nulla.
A giugno la AS Roma vince lo scudetto, la città è in giubilo e il nostro ponte da grigio che era diventa totalmente giallorosso.
Da L38 Squat partiamo in tantissimi/e per partecipare attivamente alla settimana contro il G8 a Genova che malgrado una città blindata e impaurita vede un’esplosione di centinaia di migliaia di attivisti/e di tutto il mondo. Tutto ciò spaventa il governo italiano (già passato nuovamente nelle mani di Berlusconi) che fa svolgere il vertice in una specie di territorio fortificato dentro la città, la “zona rossa”. Come un esercito assediato e inferocito, poi, la celere irrompe sui manifestanti con incredibile violenza, pestaggi, torture di centinaia e centinaia di persone e l’uccisione di Carlo Giuliani. Torniamo sconvolti, tutti/e testimoni della ferocia dello scontro e dell’aria “cilena” che si respira.
Il capitalismo cominciava ad essere troppo in discussione i ricchi si preoccupano molto di come stanno andando le cose, la partecipazione di massa di gente di ogni dove al movimento contro la globalizzazione capitalista e lo scandalo per le violenze della polizia italiana sono altissimi in tutto il mondo. Poi avviene l’11 settembre tutto crolla e tutto deve tacere, c’è di nuovo IL NEMICO stavolta è l’Islam e subito iniziano le guerre e il lavaggio del cervello generale per creare il nuovo nemico pubblico.
Da noi al Laurentino 38 oltre a partecipare alle grandi manifestazioni a Roma, a Genova e altrove continuiamo A4 Newsbot ed iniziamo un percorso sul sessismo che svilupperemo anche gli anni successivi.
La grande riuscita delle manifestazioni che hanno impedito l’incontro del WTO a Seattle accende l’entusiasmo dei movimenti di trasformazione, la crisi del capitalismo è evidente e ormai non c’è neanche più il pericolo comunista a fare da spauracchio, è tutto un fiorire di azioni, culture, saperi e iniziative in tutto il mondo (nord e sud) e anche il movimento italiano in varie forme è attivissimo e c’è una nuova grande partecipazione della società civile anche con i Social Forum e tante altre piccole associazioni formali e informali che agiranno capillarmente da qui fino al vertice G8 di Genova 2001.
Quasi tutti/e gli occupanti di L38 Squat sono impegnati dentro questo movimento, nella comunicazione come nelle azioni dirette, i blocchi e tutto il resto e spesso si va in grandi gruppi agli appuntamenti di manifestazione, ma anche di discussione, in Italia e in Europa. Nel gennaio del 2000 alcuni di noi andranno a Davos, ad impedire, in mezzo alla neve, il vertice/vacanza del World Economic Forum. Questo appuntamento diventerà immancabile per almeno 4 anni successivi, trasferta a cui parteciperemo sempre più numerosi.
Dopo anni di pubblicazione a periodicità alterna di INFO decidiamo di fare un giornale collettivamente con una periodicità più ridotta e un linguaggio alla portata di tutti: “A4 Newsbot”, molto ispirato a SchNews anche per il formato, la grafica e la distribuzione via PDF su Internet. Sono infatti gli anni in cui si stringono i network creatisi gli anni prima grazie anche all’esposizione della rete e i gruppi di attivisti/e di tutto il mondo si stanno coordinando per bloccare la WTO a partire dall’iniziativa di fine novembre 1999 a Seattle.
Dentro L38 Squat produciamo 3 numeri di A4 newsbot, uno appunto sul movimento anti WTO in fermento, un altro contro il copyright e un terzo sul clima e riscaldamento globale. C’è anche un “imponente” avvicendamento di occupanti e molte case cambiano di inquilino e gli spazi per nuovi attivisti/e che vorrebbero stare qui, che prima erano abbondanti, cominciano a farsi sempre più ridotti.
A Roma come un po’ in tutta Italia malgrado i buoni risultati del movimento, all’interno dello stesso c’è parecchia tensione tra diverse tendenze soprattutto riguardo alle “tute bianche” ed alla spettacolarizzazione & rappresentazione dello scontro da questi inscenato ed anche da diversi episodi di intimidazione portati avanti da questa componente che vuole dominare la scena.
Si inizia con la street per la difesa del Villaggio Globale dove questo monopolio dell’azione diretta da parte della componente tute bianche ci pare insopportabile e la mandiamo in frantumi prendendoci e difendendoci i nostri spazi di azione. Altro momento di scontro è stata la gestione della street parade di carnevale, nei primi di marzo. Il corteo musicale arrabbiato e partecipatissimo sfocia in scontri con la polizia, fiamme e barricate in via Cavour, e, a seguire, anche molta devastazione inutile. Noi del Laurentino pensiamo che dovremmo analizzare questo disagio esplosivo piuttosto che accusarci vicendevolmente di non saper gestire piazza, dall’altra parte ci viene accollata la paternità dello spontaneismo rioter. Si arriva ad una aggressione dentro una sede a Via dei Volsci, è il momento più buio da decine di anni nel movimento romano spaccato in due, l’unità e la grande famiglia dei centri sociali del 1991 è andata a farsi benedire, si è ormai arrivati più di una volta allo scontro fisico. Si mette fine a questa deriva e si riparte con presupposti diversi dopo una tesissima assemblea in strada a Via dei Volsci dove si chiarisce l’autonomia di tutti nel movimento.
Per quanto ci riguarda come da sempre continuiamo con la nostra autonomia da tutto e tutti, ci confrontiamo con chi ha problemi con noi, senza starci a fare pippe mentali e crearci nemici o moloch, pratica che forse ci è più facile perchè alcuni di noi stanno dentro queste storie da tanti anni e ci si conosce tutti. Continuiamo a respingere le pratiche violente dentro al movimento e più di una volta ci troviamo a dover districare i casini che succedono a Roma tra varie componenti.
Altro spiacevole evento in cui ci ritroviamo coinvolti è la rissa che scoppia dentro il Rialto occupato, un centro sociale in pieno centro, di fronte al Quirinale. Da banali incomprensioni si arriva all’accoltellamento di un compagno di Radio Onda Rossa. Il movimento chiede chiarezza, il Rialto si nega e col tempo qualche compagno/a abbandona la struttura che cambia anche sede, scazzando con il Movimento di lotta per la casa e infine diventa una delle tante associazioni/locale del divertimentificio romano. In quanto a noi ci resta una lunga riflessione interna, ancora una volta, su machismo, alcool e super-alcool.
Nell’ottobre del 2000 i più giovani del Laurentinokkupato danno vita al gruppo MW4K (Make way for kids) con una festa elettronica allo Spaziokamino di Ostia, con i cui occupanti nasce una proficua e lunga amicizia/alleanza. Questo gruppo riprenderà la funzione catalizzatrice delle lotte studentesche di zona, sarà un network di realtà giovanili alternative ed antagoniste e avvicinerà altre persone al posto occupato, alcune delle quali diventeranno attivisti ed inquilini negli anni successivi. Lo stile sarà molto “raver” e da allora nella vita dello squat si scateneranno costantemente focose discussioni (e simpatiche prese in giro) fra le nuove generazioni “techno” e la vecchia guardia “punk”.
2001 - Irrompiamo nei vertici delle elite del dominio, NO G8
Una stagione anomala, di ricambio e di svolte, all’alba dei movimenti di critica alla globalizzazione. Noi, un po’ ironicamente, riferendoci a questo periodo lo chiamiamo il “medioevo”. In parte perché rispetto allo splendore dell’età dell’oro dei centri sociali, cioè i primi anni ’90, il posto appare un po’ opaco, trasandato e meno frequentato - come in tutti gli altri csoa romani - e in parte perché il ricambio delle persone attive dentro il posto ancora non è consolidato, dando scarso senso di coesione alla comunità degli occupanti di L38 Squat.
L’onda lunga dei movimenti studenteschi e universitari è finita da un pezzo e l’arrivo dei movimenti noglobal ancora non si percepisce in tutto il suo spessore: eccoci quindi in una fase di mezzo, appiattiti dalla pace sociale del governo di centro-sinistra di D’Alema che interviene militarmente in Kosovo. Non mancheranno amari conflitti tra le anime dell’antagonismo romano degenerando fino al tristemente noto assalto al Forte Prenestino da parte di un gruppo di “compagni”.
Intanto ci si prepara per il Giubileo del 2000 e con tutti i soldi che piovono sulla Capitale per i pellegrini gira voce che tra i tanti interventi che il comune vuole fare ci sia anche la ristrutturazione del 6° ponte... senza di noi dentro. Facciamo una campagna di informazione contro le voci di sgombero che circolano, con volantinaggi al supermercato di zona e striscioni nel quartiere. Alla fine il ponte lo riverniceranno e risistemeranno esternamente nel GIUGNO 2006 e con noi ancora dentro.
Nelle piazze la situazione è tesa e alcune manifestazioni finiscono con incidenti e tafferugli in particolare a piazza Venezia dopo il tentativo di sfondare a via Botteghe Oscure, in protesta contro i bombardamenti Nato in Serbia, sostenuti politicamente e militarmente dal governo del PDS. Saranno moltissime le iniziative pubbliche contro la guerra, dai cortei di quartiere a quelli nazionali, tutti molto tesi, addirittura ad Ostia, in un corteo di quartiere, riusciamo a fare a pizze con la polizia. Ad appesantire il clima contribuiscono le voci di sgombero del Villaggio Globale, che in seguito organizzerà una street parade in cui il movimento parteciperà combattivamente ma anche con i primi scazzi che segneranno l’entrata in scena prepotente delle tute bianche. Di quella street resta indelebile il ricordo di un memorabile illegal rave in piazza del Campidoglio. Benzina sul fuoco la getta infine l’arresto di Ocalan, il corteo che assalta la sede della Turkish Airline e la successiva repressione dell’Operazione Girasole, con perquisizioni e arresti nei centri sociali romani.
Noi partecipiamo attivamente ai cortei e ai momenti di piazza, ma la questione del PKK e della sua dirigenza, nonostante il viscido atteggiamento del governo italiano e il forte risalto mediatico dell’evento, non influenza molto l’agenda delle iniziative dello squat. Facciamo piuttosto una serata per la liberazione di Mumia Abu Jamal, proiettando per la prima volta dal nostro terrazzo al lato senza finestre del palazzo di fronte... un maxi schermo di cemento che riproporremo in seguito con strumenti tecnologici più avanzati! Altre tre significative iniziative segnano la stagione:
- Una tre giorni ad aprile per gli 8 anni d’occupazione culminante con il concerto dei BrutoPop. Un’iniziativa attraversata da mostre (una fotografica sul quartiere Laurentino 38 e l’altra sulla sessualità liberata organizzata dal Gruppo di Autocoscienza Femminile) e concerti anche al mattino (organizzati dal collettivo “Hazet 36”, nella prima Sega Collettiva). La festa, per motivi non proprio felici, segnerà anche l’avvicendamento di alcuni vecchi occupanti con quelli più giovani che iniziano a prendersi le responsabilità di stare dalla parte dell’organizzazione delle iniziative.
- Un formidabile Gran Galà di Boxe, partecipato da centinaia di persone, organizzato a maggio come benefit per finanziare le spese processuali di 4 anarchici espropriatori in Spagna. Uno spettacolo curato nei minimi dettagli, fatto insieme agli squatter del Barocchio di Torino, passato agli annali come esilarante e coinvolgente evento teatrale/sportivo!
- L’altra partecipata iniziativa, indetta per il 16 ottobre - la giornata mondiale d’azione contro McDonald’s, è una mostra/concerto con HIJOS MUERTOS e con una massiccia distribuzione di materiale contro il noto fast food e le multinazionali in genere. Da allora il lavoro di critica al McWorld e al mercato globale diventerà centrale nelle iniziative politiche dello squat e soprattutto dell’Infoshop.
Nell’autunno si scioglie il collettivo autonomo “Hazet 36” per confluire in altri progetti o direttamente nella gestione del posto. Gli ultimi due volantini del collettivo parleranno di CPT e del WTO, due temi che resteranno nell’agenda politica del posto per molti anni e per la cui abolizione tutt’oggi lottiamo. Nel frattempo, la rivoluzione informatica irrompe ai ponti e l’alfabetizzazione digitale coinvolge sempre più attivisti/e dello spazio occupato, rinforzando la crew web di Tactical Media Crew e dando vita, successivamente, a numerosi progetti in rete.
Il vento di Seattle e la gioia dei movimenti che hanno bloccato il vertice del WTO, trasmettono un’energia febbrile che sembra scuotere il posto come il movimento italiano in genere... Banca Mondiale, OGM, FMI, diventano pane quotidiano e ci aspetteranno anni di controvertici in giro per il mondo e l’Europa!
Pubblicazioni - Ad aprile esce info #9 che segnerà la fine della prima (lunga) stagione di questa rivista autoprodotta. Infatti il numero #10 uscirà nel dicembre 2008.
Il 1998 lo viviamo con la tensione di un anno tragico, scosso dalla morte di Edo prima e Sole poi. A Torino infatti per un'inchiesta su degli attentati contro varie nocivita' vengono incarcerati diversi squatters accusati di essere ecoterroristi, con una grande campagna diffamatoria e forcaiola sulla stampa ufficiale. A pochi mesi di distanza l'uno dall'altra, Baleno e Sole, due degli arrestati/e, si suicidano in carcere. I giornalisti che hanno condotto la campagna di criminalizzazione insieme ai magistrati sono coperti dal nostro odio. Ci sono molte manifestazioni rabbiose a marzo e a luglio. A Torino ma anche a Roma e c'e' un grande scambio solidale con gli squat torinesi e la loro radio (Black Out); l'atmosfera tesa e la criminalizzazione del movimento squatter, anarchico e delle occupazioni in genere fanno da collante e la contaminazione darà i suoi frutti, fino, ad esempio, a una grande iniziativa con gli squatter piemontesi che faremo l'anno successivo (il Gran Galà di Boxe) a L38 Squat. Nel nostro posto continuiamo a fare diverse inziative a sostegno degli anarchici ancora in carcere per l'inchiesta ROS-Marini e realizziamo inziative di osteria romana insieme ad altre individualita' anarchiche di Roma.
Nel corso dell'anno nel nostro posto vengono a fare le riunioni gli studenti medi del liceo Platone e delle scuole vicine. Dapprima, col materiale della biblioteca del centro sociale, realizzano una mostra itinerante nelle scuole sulle strutture educative comunitarie del Chiapas e poi fondano il collettivo autonomo "Hazet 36" che catalizza poi le lotte studentesche di zona. Da questa rete di rapporti nel mondo delle scuole, infine, prende vita al Laurentino anche l'esperienza del Gruppo di Autocoscienza Femminile. Alcuni di questi/e ragazzi/e negli anni successivi forniranno un ricambio generazionale dentro il posto.
Quest'anno infatti alcuni degli occupanti che erano qui fin dall'inizio dell'esperienza decidono di andare a vivere insieme in una casa al centro della citta' lasciando la casa ristrutturata dentro L38 Squat e allentando la partecipazione alle attivita' del Laurentinokkupato. Si pensa alla fine di un'era, ci saranno tempi cupi?
Nell'autunno comunque gran fermento di iniziative, alcune realizzate col collettivo antagonista Granello di Sabbia, composto da compagn* del litorale sud. Pero' dopo una serie di gravi incomprensioni smettiamo di collaborare con loro. Parte, inoltre, la rassegna cinematografica preparatoria al gran Giubileo con "Le Notti del Caprone", proiezioni di film horror e satanisti, e facciamo anche due iniziative di sostegno per Radio Onda Rossa, con Prozac e West Coast.
L'infoshop funziona bene, fa anche spedizione dei materiali per posta a gente che li richiede tramite il sito internet. A febbraio pubblichiamo l'Info #7 e a ottobre l'Info #8. Viene realizzata l'attuale versione grafica del sito del Laurentinokkupato.
Diminuiscono i concerti che prima erano molto più frequenti, ma ne facciamo almeno 2 che sono molto riusciti Brutopop e Wendy's Party benefit per TM Crew a marzo e Wendy’s Party, Fuckin' Barbies e Superjack benefit per gli anarchici incarcerati ad ottobre. Importante è stata anche la 2 giorni di retrospettiva sul punk insieme a Torre Maura Occupata, siamo però anche indaffarati con le autoproduzioni e la comunicazione.
Oltre al sito web che diventa uno dei primi e più ricchi di informazione dei CSOA italiani lavoriamo anche seriamente ad un giornaletto di informazione dove molti di noi si esprimono su varie tematiche LAURENTINOKKUPATO INFO in questo anno escono due numeri (5 e 6).
A fine aprile una nostra compagna viene arrestata e poi picchiata insieme ad altri/e compagni/e dalla polizia per essersi opposta al pestaggio di un manifestante da parte di altri poliziotti, nella causa che durerà poi anni, uno dei poliziotti riconosciuto come uno dei picchiatori verrà condannato.
Un’altra sperimentazione importante che parte da settembre e’ quella dell’autoreddito x 5 di noi che provano a darsi un salario mandando avanti la birreria. Infatti anni di turni dal 1992 e per tutti gli anni successivi hanno fiaccato gli okkupanti e così alcuni di noi provano quest’altra strada cercando di tirare fuori un minimo reddito. L’esperimento dura qualche mese ed ha esiti controversi.
Una buona parte di noi continua una stretta collaborazione con altri attivisti alla realizzazione di media indipendenti e alla diffusione del www tra i Centri Sociali di Roma.
A gennaio un gruppo di noi e un altro gruppetto di Auro e Marco di Spinaceto partiamo per Amsterdam per partecipare a Next Five Minutes, un festival internazionale dei “MEDIA TATTICI”. In breve il concetto di media tattico è: “Media tattici sono quello che succede quando i media a basso costo e "fai da te" resi possibili dalla rivoluzione che c'e' stata nell'elettronica di consumo e da estese forme di distribuzione (dall'accesso pubblico al cavo all'Internet), vengono sfruttati da gruppi e individui che si sentono danneggiati o esclusi dalla cultura dominante. I media tattici non solo riportano gli eventi, ma non sono mai imparziali, dato che partecipano ed e' questa piu' di ogni altra cosa che li separa dai media ufficiali/tradizionali”.*
A seguito di quell'esperienza il gruppo formato da noi ed altri che già era attivo a Radio Onda Rossa riguardo all'utilizzo di internet per dare voce ai contenuti dei movimenti e per reperire notizie dai movimenti di tutto il mondo saltando agenzie e mainstream media, si consolida e inizia un progetto indipendente chiamato Tactical Media Crew che da presto vita (ad aprile) ad un sito di informazione antagonista, uno dei primi siti web importanti della rete antagonista italiana insieme ad ECN a cui ugualmente collaboriamo.
E' un periodo in cui andiamo in giro per i CSOA con brochure e floppy disc per illustrare il progetto, facciamo anche iniziativa al Laurentinokkupato il 30 marzo, suonano i Sattamassagana benefit per TM Crew per raccogliere i soldi per il primo hosting.
Continuiamo anche a fare il turno settimanale della domenica a Radio Onda Rossa dove mettiamo in piedi diverse trasmissioni serie tipo “World Wide Info” e meno serie “Lo spazio di Gino” nella prima reperiamo info su internet sulle nuove tendenze dei movimenti, azioni internazionali, campagne di boicottaggio delle multi ecc., nell'altra spazio alla musica demenziale e a richiesta + divertimento. Ogni tanto ci scontriamo con le consuetudini un po' vetuste della classica conduzione radiofonica, ma del resto la radio si era aperta ai centri sociali e non eravamo certo li a mettergli Guccini o Manfredi, piuttosto Chumbawamba, Goldie, Blaggers, Public Enemy, Cypress Hill & co. L'esperienza del turno a Radio Onda Rossa dura un'anno e si conclude a giugno 2006 dopo un'anno di domeniche in Radio e in quest'anno la radio riesce ad ottenere, fianlmente una nuova frequenza 87.9 FM.
Ad aprile facciamo anche una due giorni a sotegno di Onda Rossa mentre a maggio organizziamo una iniziativa per diffondere informazione e materiali anti AIDS a seguito di una collaborazione con l'unitò di strada della Cooperativa Magliana 80 che in quel periodo operava ai ponti del Laurentino 38.
Al Laurentinokkupato portiamo avanti una campagna di sostegno agli anarchici imprigionati dall’inchiesta ROS-Marini e facciamo anche diverse iniziative su questa questione, come una assemblea nazionale il 26 ottobre. Nel comunicato stampa dei carabinieri, che accompagnava l'operazione dei ROS con 29 mandati di cattura e 68 imputati, si parlava di una inesistente organizzazione eversiva strutturata su 'due livelli': un livello interno palesemente nascosto e illegale, protetto da un 'secondo livello' più visibile, ideale per "mimetizzarsi nel tessuto sociale ed interagire con altre cellule eversive con pericolosi sodalizi criminali". Era evidente che con questo 'secondo livello' si intendevano colpire tutte quelle situazioni di socialità e solidarietà diffusa che avevano fornito e continuavano a fornire appoggio a tutti coloro che non si sottomettono agli apparati repressivi dello Stato.
Nel frattempo continuano ancora con molta frequenza nei fine settimana i concerti e le rassegne cinematografiche.
Anche per il 1995 si continua con un ritmo intenso: Centro Sociale aperto tutti i giorni con biblioteca, palestra, sala prove musicali, sala artistica, serigrafia, musica e diffusione materiale autoprodotto in più TUTTE LE SERE BIRRERIA. Il carico di lavoro che grava sugli occupanti inizia ad essere pesante e tra turni della birreria e apertura al quartiere si rischia di stare sempre dentro al Centro Sociale come in un microcosmo e infatti capita a parecchi di noi di passare diversi giorni senza uscire dato che qui c'è tutto, vengono tutti... si sta bene.
La nostra curiosità e la voglia di comunicare e di rinnovare i movimenti di trasformazione sociale portandoli su percorsi libertari, ecologisti, antisessisti e partecipi della rivoluzione comunicativa fa sì che il Centro Sociale dove stiamo tanto bene ci stia anche stretto, almeno ad una parte di noi.
Tirando le somme in questo anno alla fine avremo lavorato moltissimo sulla comunicazione infatti costruimmo ed utilizzammo parecchio la nostra serigrafia, iniziammo una più stretta partecipazione nelle attività e nel sostegno di Radio Onda Rossa fino a farci carico del "turno autogestito" ossia di occuparci di tutta programmazione della domenica (dalle 9 alle 18) di Onda Rossa, quella che era la biblioteca divenne anche Centro di Documentazione Antagonista (l'attuale Infoshop) per raccogliere e distribuire materiale autoprodotto e per crearne di nuovo. In ultimo fu l'anno dell'inizio di un utilizzo massiccio dei computer nelle attività del CSOA. Dalla scrittura dei volantini, alla creazione di manifesti, adesivi e delle locandine, che però erano ancora perlopiù fatte con tecnica mista (computer, pennarelli, colla e trasferibili) fino alle prime ricerche su Internet per i materiali da tradurre per gli opuscoli o le trasmissioni.
Nella prima metà dell'anno parecchi di noi, quasi tutti, ci trasferiamo per dei periodi a Londra dove un occupante del Centro Sociale è andato a vivere stabilmente e ha squattato una grande tipica casa inglese ad Hackney.
Questo via vai continua a nutrire il nostro immaginario con nuova musica, nuovi materiali, nuove idee e così sarà negli anni a seguire molti di noi andranno in giro per il mondo poi torneranno con nuove idee e cose che hanno entusiasmato e che si possono provare a condividere anche qui a partire dal Laurentinokkupato.
Per quel che riguarda il nostro attivismo ci diamo un gran daffare per sostenere Radio Onda Rossa, dando una mano nelle iniziative per raccogliere fondi e nella campagna per l'assegnazione di una nuova frequenza alla Radio. Durante il turno autogestito che facciamo tutte le domeniche portiamo anche molti materiali che saranno poi l'inizio di diverse campagne contro le multinazionali come Shell e McDonald's che negli anni successivi diventeranno molto popolari.
Un'altra campagna che ci vede molto attivi fino ad organizzare una manifestazione nazionale a Roma e poi serata da noi è quella contro l'esecuzione di Mumia Abu Jamal, prigioniero politico negli Stati Uniti, ex militante del Black Panther Party e dei MOVE accusato di aver ucciso un poliziotto, il culmine della campagna sarà a dicembre la manifestazione sotto l'ambasciata USA di Via Veneto (circa 2.000 persone) e la successiva serata benefit al Laurentinokkupato.
Le vicende invece dei Centri Sociali e del Coordinamento arrivano a luglio ad un punto di svolta. Il Coordinamento tenta di rioccupare il CSOA La Torre (zona Nomentana) sgomberato diverse volte nei mesi precedenti. La polizia parte immediatamente in forze per sgomberare immediatamente la nuova occupazione, c'è resistenza da parte di chi sta dentro e da parte di chi sta fuori a cercare di alleggerire l'assedio. Il comune, che nelle valutazioni del Coordinamento avrebbe dovuto mediare, è invece latitante, alla fine della giornata si contano 85 denunciati per associazione a delinquere.
Il giorno dopo c'è subito un corteo pieno di rabbia per quel che sta succedendo come se la polizia, gli sgomberi e gli arresti non bastassero ci si mettono pure i fascisti di Talenti che si schierano ad un certo punto della Nomentana per fare non si sa cosa. Anche perchè non gliene viene dato il tempo e vengono tutti inseguiti e pestati come si deve.
Questo sgombero porterà a successive iniziative al Campidoglio e diversi incontri con il comune che insiste con i CSOA per il ripudio della violenza, la legalizzazione, bollette, affitti e così via.
La spaccatura di quella che era la grande famiglia dei Centri Sociali di Roma (semo tutti fratelli) è consumata. Tra chi aderisce alla trattativa e chi la rifiuta ci sono le consuete accuse di estremismo e di immaturità o di tradimento e di svendita. Ci si guarda male, si parla male, i CSOA si spaccano in due e capita pure di mettersi le mani addosso. La crisi dei CSOA e di come erano stati fino ad allora è evidente.
Riguardo a tutto ciò pensammo che fosse giunto il momento di fare chiarezza sulle nostre scelte e scrivemmo un documento che poi diffondemmo per tutta l'area antagonista/libertaria.
Un documento in più punti che andava oltre la sola questione della delibera 26 e andava invece ad analizzare cosa siamo e cosa vogliamo e che sarà poi punto di riferimento per una nuovo modo di stare nei posti occupati.
Per noi (ma poi sarà così per molti altri) l'esperienza dei Centri Sociali Occupati e Autogestiti (alcuni li chiameranno poi Centri Sociali di prima generazione) si era conclusa e il movimento dei CSOA era finito "diviso e scomposto nel confronto/scontro con l'istituzione".
Si è conclusa l'epoca del militante che va a fare politica il pomeriggio, apre il CSOA e la sera lo chiude. Noi nel posto ci viviamo, ci abitiamo e siamo attivisti 24 ore, non stiamo più ai discorsi o alle proposte, siamo alla sperimentazione, al vivere in modo differente, alternativo, la zona autonoma.
Quello che era diventato questo posto era qualcosa di diverso, molto anomalo per la scena dei Centri Sociali Autogestiti italiani dell'epoca.
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