Che
bella due giorni, piena, densa, colorita...
"ALL
RIGHT!"
Ci
ripetevamo mentre scorrevano le ultime ore di questa densa,
faticosa e memorabile due giorni. E stamattina, al risveglio,
molti di noi avranno percepito quel sottile gusto della soddisfazione,
propria della logica del mattone, ovvero costruire con dedizione
e passione percorsi di autogestione.
Sabato
sera... L38 squat...
ricolmo di gente, ricco e trasversale, un palco acchittato per
l'occasione comincia da presto a trasmettere note di autoproduzione.
Ci si muove a stento, il balcone che guarda ai palazzi del circondario
è una meta ambita, dentro fa caldo, fuori si respira
meglio e si sente ugualmente la musica. Qualcuno comincia a
preoccuparsi di una prematura fine delle birre ma il baretto
autogestito (corredato di un bancone tutto nuovo) tiene, senza
il minimo problema, l'onda d'urto dei partecipanti al ritmo
di cocktail di qualità.
Si
respira socialità, si respirano differenze, ci sono un
sacco di vissuti che più o meno consciamente si ritrovano
in questo festival contro il copyright. Poi succedono un sacco
di cose, di quelle fanno di un posto occupato qualcosa di radicalmente
diverso da un locale qualsiasi. Il clima che si percepisce va
a braccetto con la musica. Il palco libero da la possibilità
a chi vuole di esprimersi liberamente, suonatori per nulla mercificati
si susseguono alternando riff classici del blues ad improvvisazioni,
a confronti, a idee e discorsi che viaggiano sotto forma di
suono. Il tutto viene registrato. Uscirà un cd autoprodotto
come figlio legittimo di questa ennesima collaborazione tra
due situazioni; una co-gestione che evidentemente è ormai
ben consolidata, ma che non smette mai di sorprenderci per affinità,
condivisione, alleanza.
La domenica... a ZKsquatt...
ci si alza un po' tardi, impegnati a smaltire le fatiche della
serata precedente. Il clima è dalla nostra (come sarebbe
potuto essere diverso?). Temperatura ideale per un pranzo sociale
in giardino. La cucina ribolle di attività (lo farà
più volte nell'arco della serata), il palco (situato
al posto del forno),è un piacere da vedere, i Razmataz
(spero si scriva così) con suoni che sanno di balcani
introducono da subito i numerosi partecipanti all'iniziativa,
che progressivamente si arricchisce.
Arrivano
i banchetti delle autoproduzioni, il Mojito Cocktails Bar del
Laurentino, altri suonatori; viene improvvisata una postazione
per la masterizzazione selvaggia che non smette mai di sfornare
cd...
E
ancora i suoni attraversano l'aria, fino e ben oltre il tramonto.
La giornata scorre e si ha la sensazione che duri all'infinito.
Ogni tanto un nuovo gruppo si posiziona sul palco, presentato
dal solito ed immancabile esimio presentatore: prima blues poi
rock riffarolo, poi Eddy e la sua chitarra da cantautore, energetici
i Rollin & Tumblin Blues Band, colorano una serata come
ne vorremmo vedere tante altre. Suonano perfino i divertenti
Apprescinders (il jukebox subumano) e per poco non avremmo potuto
gustare l'esordio di un gruppo molto atteso: i OneTwoThreeFour,
che però non sono riusciti a suonare per qualche problemino
tecnico. Poco male! C'e' stato anche questo!
Bello
insomma, vorrei dire un sacco di altre cose che mi sono passate
per la mente, ma ancora faccio fatica a metabolizzare l'evento...
una cosa però la posso affermare con certezza: ci siamo
arricchiti con la musica... ma a modo nostro!!!
Skietto
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