La
Pirateria libera!
Il
copyright contrasta la libera circolazione del sapere.
Informazioni
e musica, arte in genere, libri come canzoni, teatro
e cinema: le mille facce dell'espressione e della
cultura sono quasi sempre sottomesse al guadagno
di pochi, grassi, ricchi editori, case discografiche,
manager, produttori e speculatori che si arricchiscono
sulle spalle dell'artista il quale a sua volta,
nel caso delle star, si arricchisce sulle spalle
di chi ama l'arte e compra cd a prezzi esasperati.
E'
un problema che sembra avere una sola ed unica soluzione:
abolire il copyright, allontanare il business
dalla cultura, alimentare la libera circolazione
del sapere.
La
tecnologia oggi ci da una mano e milioni di persone
in tutto il mondo già lo fanno; in quale
casa non esiste almeno un cd masterizzato? Chi non
ha mai fotocopiato un libro? E' la cosa più
normale del mondo, violare il copyright, difendersi
spontaneamente dai costi eccessivi imposti dai sostenitori
della proprietà delle idee.
Data
questa "naturalezza" che senso ha dunque
il copyright? Non è forse spontaneo passarsi
informazioni, diffondere cultura, condividere il
sapere?
Siamo
qui per ribadire questo. Per non sottomettersi alle
leggi delle major e delle multinazionali, per rilanciare
l'indipendenza della musica e dell'espressione in
genere, dal business e dalla mercificazione della
cultura.
Monopolio
delle ricchezze, monopolio dei mezzi di informazione,
monopolio dei brevetti: questo è il copyright.
Assicurare tramite leggi e repressione guadagni
sempre maggiori a chi sull'arte specula.
"...sarebbe
una possibilità incommensurabilmente fruttuosa,
per un numero qualsiasi di persone, di usare nello
stesso tempo le cose astratte (le idee, la musica,
le informazioni) in un qualsiasi numero di luoghi
diversi". (B.R. Tuker)
E'
semplice. Qualcuno, poichè aveva i mezzi
di produzione, ha deciso di legittimare la proprietà
delle idee. In un mondo in cui i potenti si arrogano
il diritto di possedere tutto, oggi privatizzano
anche i pensieri, i progetti, i suoni, i sogni.
Ma le idee non possono avere padroni. Non possono
essere uno strumento di guadagno, perché
significa imbrigliarle in una logica del tutto opposta
alla loro natura. Un'idea nasce per essere espressa,
diffusa, confrontata, vissuta, non venduta. Le idee
appartengono a tutto il mondo e per il mondo devono
circolare liberamente senza nessun prezzo e nessun
diritto d'autore, lasciando la proprietà
intellettuale a tristi e triti artisti, disposti
a imbavagliare la creatività umana.
Loro
arriverebbero a privatizzare anche ogni sospiro
che emettiamo, noi arriveremmo a un mondo senza
denari.
Dalla
parte dei Pirati!
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