Questa è una narrazione piuttosto completa dai primi momenti dell'occupazione alla fine del 2006, arrichita da link ed immagini quando possibile. In buona parte è il contenuto anche del libro 18 anni senza stato.
Si continua fortemente nelle campagne contro la globalizzazione capitalista e ci si prepara a quello che sarà l’appuntamento dell’anno per gli attivisti/e di tutto il mondo il vertice del G8 a Genova in luglio. L’agenda però è piena anche di altri controvertici: Praga, Davos, Quebec City, Napoli, Gotemborg…
Una parte di noi lavora duramente per la costruzione delle proteste contro il Global Forum di Napoli, alla cui contestazione, a marzo, partecipiamo in massa. Gli scontri sono duri (e per una volta anche molti poliziotti rimangono feriti!) e la repressione sarà un ricco assaggio di quello che ci aspetta a Genova. Molti, nella sinistra ufficiale, hanno dimenticato che le violente cariche sugli studenti, la criminale ed asfissiante chiusura della piazza, le torture nelle caserme, furono pianificate e approvate dal governo Prodi.
Una mattina di febbraio ci svegliamo con lo sgombero di Spaziokamino, per undici anni riferimento della Ostia antagonista e underground. La mozione di sgombero è firmata anche da Rifondazione Comunista ed avallata dalla Giunta Rutelli. Partecipiamo attivamente al corteo successivo allo sgombero, arrabbiati ma anche delusi dalla poca prospettiva politica nella reazione dei compagni. Il litorale dei commercianti borghesi ci fa ribrezzo e la nostra manifestazione a ritmo di techno sembra un grido nel nulla.
A giugno la AS Roma vince lo scudetto, la città è in giubilo e il nostro ponte da grigio che era diventa totalmente giallorosso.
Da L38 Squat partiamo in tantissimi/e per partecipare attivamente alla settimana contro il G8 a Genova che malgrado una città blindata e impaurita vede un’esplosione di centinaia di migliaia di attivisti/e di tutto il mondo. Tutto ciò spaventa il governo italiano (già passato nuovamente nelle mani di Berlusconi) che fa svolgere il vertice in una specie di territorio fortificato dentro la città, la “zona rossa”. Come un esercito assediato e inferocito, poi, la celere irrompe sui manifestanti con incredibile violenza, pestaggi, torture di centinaia e centinaia di persone e l’uccisione di Carlo Giuliani. Torniamo sconvolti, tutti/e testimoni della ferocia dello scontro e dell’aria “cilena” che si respira.
Il capitalismo cominciava ad essere troppo in discussione i ricchi si preoccupano molto di come stanno andando le cose, la partecipazione di massa di gente di ogni dove al movimento contro la globalizzazione capitalista e lo scandalo per le violenze della polizia italiana sono altissimi in tutto il mondo. Poi avviene l’11 settembre tutto crolla e tutto deve tacere, c’è di nuovo IL NEMICO stavolta è l’Islam e subito iniziano le guerre e il lavaggio del cervello generale per creare il nuovo nemico pubblico.
Da noi al Laurentino 38 oltre a partecipare alle grandi manifestazioni a Roma, a Genova e altrove continuiamo A4 Newsbot ed iniziamo un percorso sul sessismo che svilupperemo anche gli anni successivi.
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