RESOCONTO
DA UNA E-MAIL GIRATA NELLA MW4K MAILING LIST
Partiamo
da Bologna all’ ora di pranzo. Dopo 4 ore di viaggio siamo finalmente
a Torino. Alla stazione troviamo i compagni che ci sono venuti a
prendere e subito ci incamminiamo verso l’ Askatasuna dove ci aspettano
gli altri. Arrivati iniziamo subito a prepararci per la manifestazione,
i fascisti di Forza Nuova hanno organizzato un meeting a Torino
e in molti siamo la per impedirglielo, non devono passare. Sappiamo
che durante la settimana ci sono state provocazioni delle merde
in camicia nera, nel quartiere universitario due giorni prima hanno
sfilato con le celtiche da un liceo fino al centro dell’ universita’,
mentre parliamo, caricando le casse di un sound su un furgone vediamo
arrivare da infondo la strada gip e camionette della polizia e carabinieri.
Dopo poco gli sbirri si attestano a 200 metri fuori dall’ aska.
Saranno piu’ di 50 e si preparano a scortare il corteo che dal quartiere
inizia a muoversi verso la piazza dove e’ fissato il concentramento.
Mentre ci muoviamo e iniziamo ad intonare i primi slogan veniamo
a sapere che il centro sociale gabrio, da dove doveva partire un
altro corteo antifascista, e ‘ stato circondato dalla polizia che
non intende farli muovere. Ancora una volta le forze dell’ ordine
si schierano a difese dei fasci, impedendo che una citta’ antifascista
come torino si liberi da questa infame presenza. Continuiamo a sfilare
per il quartiere, saremo gia’ in 500, dalle finestre delle donne
ci battono le mani, i bambini fuori dal portone sorridono e alcuni
insieme ad altri ragazzi immigrati si uniscono al corteo. “Con gli
immigrati solidarieta’ fuori i fascisti dalla citta’ !” e’ questo
lo slogan che gridiamo insieme e che ricorda quanto il quartiere
non sopporti questa ennesima provocazione fascista. Dopo poco arriviamo
nella piazza del concentramento dove ci aspettano gli altri antifascisti,
universitar*, med* e lavorat*, subito ci uniamo ed iniziamo a correre
per il corso in modo da attestarci il piu’ vicino possibile al palazzo
dove i fascisti vogliono fare il loro incontro. Veniamo a sapere
che l’ albergo in questione non ha piu’ concesso gli spazi per il
meeting, anche se un gruppo di merde e’ li per avvertire gli altri
degli eventuali spostamenti. Iniziamo a discutere sul dafarsi, siamo
tutti d’accordo raggiungeremo lo stesso l’ albergo situato vicino
a un monumento partigiano per presidiarlo e leggere i comunicati
delle varie realta’ antifasciste presenti in piazza. Facciamo qualche
passo avanti, il cordone degli sbirri e le camionette dietro di
loro non si muovono, capiamo che non vogliono lasciarci passare,
ancora qualche passo e il cordone dei servi inizia a muoversi verso
di noi, battendo i manganelli sugli scudi. Sono ad un passo e la
tensione sale alle stelle. Anche questa volta saremo costretti a
difenderci dai cani da guardia in divisa, i servi hanno ricevuto
l’ ordine di disperdere il corteo antifascista e come sempre faranno
il loro infame lavoro. Ancora un passo gli sbirri alzano i manganelli,
si avvicinano... un primo lancio di pietre, li ferma a pochi metri
dai primi cordoni antifascisti. Il furgone con il sound arretra,
e i lacrimogeni iniziano a pioverci addosso. Arretriamo un po’ scandendo
cori contro i pigs, parte un altra carica della polizia, una compagna
viene colpita sul volto da un lacrimogeno, e dopo esserci spostati
di qualche metro iniziamo a rovesciare i primi cassonetti per arrestare
l’ avanzata degli sbirri. Corriamo lungo il corso continuando ad
alzare barricate, insieme ci diregiamo verso il quartiere da dove
eravamo partiti. Una grossa mongolfiera pubblicitaria di Fastweb
al centro della strada si sgonfia sotto i nostri occhi grazie a
qualche colpetto ben assestato e le lacrime prodotte dai lacrimogeni
si mescolano ai sorrisi di tutti. Da mongolfiera fastweb simbolo
dello sfruttamento e del profitto, un buon oggetto di autodifesa,
un barricata gommosa ! Ormai siamo vicini al quartiere dell’ aska,
con gli sbirri sempre dietro che ci rincorrono e sparano come forsennati
i la crimogeni, iniziamo a disperderci, in gruppi ci dividiamo negli
spazi sociali che incontriamo durante il percorso, alcuni si fermano
all’ alcova, centro sociale che sara’ circondato dai pigs per qualche
ora...Sfiniti, dopo due ore di corse e movimento raggiungiamo l’
aska, iniziamo a raccoglire informazioni su cio’ che era successo
nelle altre parti della citta’, il gabrio ancora presidiato dagli
sbirri, i compagni hanno dovuto alzare barricate fuori il csoa per
impedire eventuali attacchi, l’ alcova a qualche centinaio dimetri
distante dall’ aska e’ ancora circondato dalla polizia, una macchina
di fascisti e’ stata fermata dalla digos che ha sequestrato alle
merde mazze e coltelli. Fuori dall’ aska continuiamo a discutere
quando una compagna ci informa che durante le prime cariche un compagno
e’ stato preso dalla polizia, trascinato via mentre cercava di difendere
un’ altro ragazzo dalle cariche dello sbirrame, la rabbia ci sale
alla testa ! Il giorno dopo sapremo che al ragazzo verra’ contestato
il reato di resistenza a pubblico ufficiale. L a ragazza colpita
dal lacrimogeno non e’ grave ci assicurano i suoi compagni che l’
hanno accompagnata all’ ospedale, parliamo, cerchiamo di rilassarci
un po’ ma veniamo a sapre che i fascisti hanno tirato una bottiglia
molotov sul muro del Barocchio squot anarchico di torino ghrrrrrr.
Sfiniti da una giornata di corse e forti emozioni ci salutiamo e
ci incamminiamo verso il ritorno. Anche questa volta Torino non
ha accettato la presenza immonda di Forza Nuova, forti della determinazione
di tutt* abbiamo ricordato ai fasci che quella e’ una citta’ libera
in cui non c’e’ mai stato spazio per degli infami come loro.
altre
e successive info sulla repressione dopo il corteo su:
http://www.ecn.org/askatasuna/antisocial.htm
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