Volantini ed altri materiali cartacei autoprodotti.
Laurentino 38, V ponte. Nella tarda mattinata di venerdì 15 Aprile carabinieri e tecnici dell’ACEA danno vita all’ennesima operazione repressiva volta a colpire una ventina di immigrati (alcuni in possesso di permesso di soggiorno e altri sprovvisti), che da tempo avevano ricavato un alloggio attraverso l’occupazione di alcuni locali abbandonati.
Una volta sgomberate le abitazioni, alcuni degli immigrati sono stati immediatamente trasferiti alla caserma dei carabinieri della Cecchignola per l’identificazione e l’avvio delle procedure previste dal caso.
Dietro questa operazione, l'ennesima che ricade sulle vite degli immigrati, c’è anche un primo avvertimento rivolto a tutti gli altri nuclei familiari occupanti del V e del VI ponte, per far capire le intenzioni del governo della città e delle imprese private come l’ACEA: l’emergenza abitativa continua ad essere un problema da affrontare esclusivamente attraverso l’intervento delle forze dell’ordine, gli immigrati sono i primi a pagarne le conseguenze, poco a poco toccherà a tutti gli altri.
Nel pomeriggio della stessa giornata veniva inaugurato invece il Centro Polivalente Elsa Morante, un luogo che a parole dovrebbe essere destinato alla diffusione della cultura, ma che nei fatti rappresenta, anche in questo caso, una fonte di guadagno per diverse imprese, tra cui Zetema, che ne ha ricevuto la gestione direttamente dal Comune di Roma attraverso il solito sistema clientelare di amicizie e scambio di favori tra politici e imprenditori.
Un gruppo di occupanti del V e del VI ponte, cogliendo l’occasione della presenza di diversi rappresentanti istituzionali, tra cui il presidente del Municipio XII Calzetta e del sindaco Alemanno, decide di presentarsi all’inaugurazione pubblica di questa struttura, ma viene bloccata dall'abbondante presenza di polizia, carabinieri e digos, che hanno minacciato di arrestare il gruppo, composto da famiglie ed attivisti del quartiere, nel caso in cui la cerimonia fosse stata rovinata.
I fatti parlano già di per sé abbastanza chiaro: da una parte, di nascosto e lontano dai riflettori mediatici, si mostra, attraverso l’uso della forza e del ricatto, il vero volto dei poteri politici ed economici della città nei confronti delle fasce economicamente più deboli della popolazione, mentre dall’altra, con la scusa di fornire il quartiere di nuovi servizi, si consumano le più becere menzogne circa l’impegno delle istituzioni nei confronti dei quartieri di periferia come Laurentino 38.
Vergognoso, disumano ed infame è stato lo sgombero delle famiglie immigrate occupanti del V ponte, portato avanti senza tenere minimamente in considerazione le necessità di vita che queste portano, come pietosa è stata la vetrina innalzata in occasione dell’inaugurazione (militarizzata) del Centro Culturale Elsa Morante, fatta di pagliacci, banda dell’esercito e bandierine tricolori distribuite tra i (pochi) partecipanti.
Guardie, politicanti ed aguzzini vari fuori dal quartiere.
L38 Squat/Laurentinokkupato
mobilitiamoci contro le speculazioni e l'abbandono del laurentino
l38squat - laurentinokkupato - centro sociale - Via Giuliotti, 8 (sesto ponte)
Durante questa estate Alemanno ha esternato pubblicamente le sue idee rispetto alle periferie di Roma: demolizioni senza soluzione di continuità. Un ritornello che ha riguardato Corviale prima, i ponti del Laurentino poi e in un crescendo trionfale la demolizione di tutta Tor Bella Monaca, che, finalmente, gli ha fatto guadagnare le tanto agognate prime pagine dei giornali nazionali.
Nel particolare del Laurentino 38 il duo Alemanno-Calzetta (l’invisibile presidente del XII Municipio) si sta rendendo protagonista di un’operazione speculativa e meramente d’immagine. Sentiamo parlare del progetto “Laurentino oltre i ponti”, tanto “oltre i ponti” che infatti prevede la realizzazione di una piazza (reclamizzata come “grande quanto Piazza del Popolo” ) non al Laurentino 38, ma a Tor Pagnotta, parecchio lontano dal Laurentino se la vogliamo pensare come “piazza del quartiere” (dal sesto ponte sono 3km… più che per arrivare alla stazione Metro della Laurentina di Piazzale Douhet).
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Durante la prima udienza per il Processo contro 5 delle 26 persone rinviate a giudizio tra i fermati del 14 dicembre a Roma, il Tribunale di Roma ha confermato le misure di restrizione della libertà per tutti gli imputati. Mario continua ad essere costretto agli arresti domiciliari senza poter vedere nessuno, se non i genitori, né comunicare con l'esterno. Lo studente di 16 anni (giudicato l'altro giorno al tribunale minorile) rimarrà ai domiciliari fino a giugno e l'unica concessione è stata il poter andare a scuola la mattina. Agli altri è rimasto l'obbligo di firma 2 volte al giorno.
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