4.1. Diffusione e contaminazione
Uno dei dati più interessanti su cui ragionare è quello sintetizzato nella tabella 64. A ciascun intervistato è
infatti stato chiesto se quella fosse o meno la prima volta che entrava nel centro sociale dove si faceva
l’intervista. Come si può osservare, più di un quarto degli intervistati ha dichiarato che quella era la prima
volta. Una ulteriore qualificazione della posizione degli altri intervistati è stata ottenuta con l’ausilio
dell’ultima domanda contenuta nel questionario. A ciascun intervistato è stato infatti chiesto di indicare
quali sono i centri sociali che ha frequentato almeno un paio di volte nel corso dell’ultimo anno. Si può
notare allora che poco meno del 60% degli intervistati si sono rivelati essere frequentatori abituali (ossia
con una frequentazione ripetuta) del centro sociale dove sono stati intervistati: useremo questo gruppo
di 364 intervistati, come si vedrà più oltre, per verificare le risposte alle domande che richiedevano una
maggiore conoscenza del centro sociale dove si svolgeva l’intervista.
Quasi il 10% degli intervistati, pur non essendo la prima volta che entravano nel centro sociale, si sono
rivelati frequentatori “sporadici” del centro dove sono stati intervistati.
Nell’ultima categoria “altro” sono indicati gli intervistati per i quali non è stato possibile individuare
modalità
specifiche di frequentazione del centro sociale dove si è svolta l’intervista.
Come si può notare dalla tabella 65, se si tiene conto delle diverse modalità di frequentazione del centro sociale, le distanze dal centro sociale di ciascun gruppo di frequentatori differiscono sensibilmente. Com’è del resto lecito attendersi, coloro i quali hanno dichiarato di essere entrati per la prima volta nel centro sociale e coloro i quali hanno comunque dichiarato di frequentarlo in modo sporadico mostrano una distanza media dal centro sociale significativamente superiore a quella media e a quella registrata dai frequentatori più abituali del centro.
La tabella che segue contribuisce a chiarire meglio la precedente. Come si vede, e come del resto è naturale attendersi, la distribuzione delle distanze degli intervistati entrati per la prima volta nel centro sociale è decisamente orientata verso le classi di distanza maggiore. Solo il 17% degli intervistati ha distanza non superiore a 1, contro il 37% degli intervistati che hanno dichiarato di frequentare quel centro almeno due volte l’anno. Quasi metà di quelli entrati nel centro per la prima volta ha distanza non superiore a 3, contro il 75% dei frequentatori abituali. Inoltre solo 5 intervistati (il 3,4%) che hanno dichiarato di essere entrati per la prima volta nel centro dove sono stati intervistati hanno da esso distanza zero. La percentuale analoga per i frequentatori abituali è del 16,9%.
Torniamo adesso al dato relativo al numero di intervistati che ha dichiarato di essere entrato per la prima volta nel centro sociale dove si è svolta l’intervista. Si tratta di una percentuale decisamente alta, la qual cosa starebbe a indicare una rapida e intensa diffusione di una fruizione dei centri sociali intesi come circuito, e di un più ampio e diffuso utilizzo della città e dei quartieri periferici.
Dalla tabella 67 si può constatare come tale fenomeno riguardi in modo significativo tutti i frequentatori dei centri sociali, a prescindere dal periodo in cui hanno cominciato a frequentare i centri. Appaiono infatti elevate le percentuali (19% e 15,6%) di frequentatori che sono entrati per la prima volta nel centro sociale dove sono stati intervistati, pur frequentando il circuito da prima dell’85 e fra il 1986 e il 1988. Come è logico attendersi, tali percentuali crescono man mano che si considerano frequentatori che da meno tempo frequentano i centri sociali. Abbiamo definito questo fenomeno come “contaminazione” proprio per sottolineare il fatto che i centri non rimangono chiusi all’interno dei loro quartieri, ma il loro messaggio viaggia a livello cittadino coinvolgendo sempre un maggior numero di persone; la conoscenza e la frequentazione di un centro si pone in termini di stimolo per la conoscenza del resto del circuito. Vediamo di qualificare meglio questo aspetto. Nella tabella 68 il fatto che gli intervistati siano entrati o meno per la prima volta nel centro sociale viene visto alla luce dello svolgimento di attività politica o meno da parte degli intervistati stessi.
Come si può notare, l’effetto di contaminazione, pur essendo presente in modo non irrilevante anche fra coloro che dichiarano di svolgere attività politica, si presenta con intensità quasi doppia fra i frequentatori che dichiarano di non svolgere attività politica.
Le iniziative musicali appaiono decisamente importanti nello spiegare la rapida espansione nella frequentazione dei vari centri sociali. Fra coloro che hanno dichiarato di essere entrati per la prima volta nel centro sociale dove ha avuto luogo l’intervista, oltre tre quarti ha dichiarato di frequentare abitualmente e con prevalenza le iniziative musicali (tabella 69). Per quanto riguarda l’età, dalla tabella 70 emerge che tale fattore non influenza più di tanto il fenomeno di contaminazione che abbiamo evidenziato.
Occorre tener conto del fatto che questa sezione del questionario pone le domande in stretta relazione con il centro in cui viene svolta l’intervista. I 16 centri considerati nel nostro campione, distribuiti in zone diverse della città e “rilevati” in occasione di iniziative diverse tra loro (dalla festa del “Non Lavoro” del Forte Prenestino, ad un’iniziativa teatrale del Brancaleone, da un concerto per l’Irlanda del Break ad un concerto per i gruppi del quartiere dell’Hai Visto Quinto, per il cui dettaglio cfr.l’appendice C) ci permettono di fare alcune considerazioni basandoci sulla tabella 71.
Come si vede vi è una forte variabilità della percentuale di “prime volte” nella frequentazione di un centro: si va infatti dallo 0 al 60% degli intervistati. Per le frequenze ripetute si va dal 92% in un centro a poco più di un terzo degli intervistati in un altro centro. Questa variabilità è generata da diverse cause: spesso è il decentramento di un centro che determina una percentuale più alta di “prime volte” o la sua più recente occupazione; una grande variabilità deriva ovviamente anche dal tipo di iniziativa, che poteva essere di maggiore o minore richiamo a livello cittadino; abbastanza scontato appare che un grande concerto attrae anche frequentatori non abituali, una normale serata in birreria attrae soprattutto i frequentatori abituali.
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