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I DATI 3/3


3. IL DOMICILIO E LA MOBILITA’ DEI FREQUENTATORI

3.3. La distanza dal centro sociale dove si è svolta l’intervista

Un primo esercizio che abbiamo svolto è stato quello di calcolare, per ciascun intervistato, la distanza dal centro sociale dove è stata svolta l’intervista. Tutte le distanze così calcolate sono state raggruppate in classi nella tabella 59. Per la lettura di questa tabella occorre precisare che ogni unità dell’indice di distanza d corrisponde a una distanza pari a circa 2,5 chilometri.

tabella 59

Come si può vedere nella tabella, poco meno della metà degli intervistati presenta un indice di distanza dal centro sociale dove sono stati intervistati non superiore a 2 (approssimativamente 5 km.). Il 63,8% ha un indice di distanza non superiore a 3. Assieme alla considerazione del fatto che il 30% degli intervistati ha un indice non superiore all’unità, ciò mette in evidenza come la distribuzione degli intervistati secondo la distanza sia parecchio concentrata. Per un altro verso però, colpisce senz’altro il fatto che il 14% degli intervistati ha una distanza superiore a 5 (12,5 km) dal centro sociale dove è stato intervistato. Ciò a sua volta lascia presumere che se da un lato vi è senz’altro un effetto di gravitazione legato al territorio circostante il singolo centro, dall’altro vi è comunque una importante tendenza a fare spostamenti di un certo rilievo per seguire determinate iniziative presso i centri sociali.

La distanza media di ciascun frequentatore dal centro sociale dove è stato intervistato è pari a 2,92 (circa 7,5 km.). Tuttavia tale media è di molto superiore alla distanza mediana, la quale, lo ricordiamo, è quel valore che divide esattamente in due la popolazione: in pratica, la metà della popolazione ha una distanza dal centro minore di 2,04 (cioè circa 5 km.).

Qualche elemento di valutazione in più può essere colto se si scompongono i dati sulle distanze distinguendo i singoli centri sociali. Dai dati riportati nella tabella 60 si nota anzitutto l’ampia variabilità della distanza media: si passa da una distanza media minima di 1 per gli individui intervistati nel centro H a una massima di 3,6 per quelli intervistati nei centri O e D . Un dato questo che va collegato con il tipo di iniziativa che vi era nel centro nel giorno dell’intervista e in parte anche con la “notorietà del centro”. Meno rilevante appare invece l’effetto della dislocazione del centro (più o meno decentrata) sul territorio. Da notare inoltre come la presenza anche di pochi individui fra le classi di distanza più elevate abbia un significativo effetto di trascinamento verso l’alto della distanza media di alcuni centri (è il caso dei centri A, E, I, R, Q).

tabella 60

Come si è detto, nel questionario è stato anche chiesto agli intervistati di indicare quali sono i centri sociali frequentati almeno due volte all’anno. Utilizzando le medesime coordinate è stato così possibile calcolare separatamente le distanze di ogni intervistato dai centri sociali che dichiara di frequentare. Nella tabella 61, in corrispondenza di ogni centro sociale sono indicate sia la distanza media degli intervistati in quel centro sia la distanza media da quello stesso centro di tutti coloro che hanno dichiarato di frequentarlo almeno due volte l’anno (a prescindere dal luogo dove sono stati intervistati).

tabella 61

Anzitutto, a titolo di avvertenza, va tenuto presente che non vi è alcuna corrispondenza fra le lettere utilizzate per indicare i centri in questa tabella e quelle usate nelle tabelle precedenti. Quanto al contenuto della tabella si può notare come vi sia una certa diversità fra le distanze medie degli intervistati e quelle dei frequentatori. Le prime sono infatti sistematicamente inferiori alle seconde, con la sola eccezione del centro A (quello con la distanza media più alta degli intervistati). La differenza fra le due distanze varia molto da centro a centro: il centro R passa da 1,05 a 4,52 (cioè più che quadrupla), mentre per molti altri centri la differenza è di una manciata di decimali. Qui i fattori in gioco sono due: da un lato la notorietà del centro, dall’altro, più importante, la dislocazione geografica del centro: quanto più il centro è situato in periferia, tanto più aumenta la probabilità di grossi spostamenti da parte dei frequentatori. Inoltre, il divario fra distanza media degli intervistati e quella dei frequentatori è più ampio per i centri in cui le interviste sono state fatte nel corso di iniziative di quartiere o comunque non di respiro cittadino. Certo è che quando guardiamo alle distanze medie di coloro i quali si dichiarano frequentatori esse si presentano abbastanza elevate, comprese come sono fra un minimo di 3,17 e un massimo di 5,63.

Vediamo adesso in che rapporto è l’età con la distanza degli intervistati dal centro sociale. Nella tabella 62 viene riportato il calcolo della distanza media dal centro sociale per gli individui raggruppati in classi di età.

tabella 62

Questa distribuzione ha un andamento non monotòno. La distanza media degli intervistati cresce infatti molto se si passa dalla classe fino a 19 anni alla classe 20-22, rimane sostanzialmente stabile per la classe 23-25, e ha poi un nuovo salto per la classe 26-28 la quale presenta gli individui con la distanza media più elevata. Il passaggio alle due ultime classi di età mostra una inversione della tendenza, con una distanza media che diminuisce sensibilmente. Viene spontaneo spiegare l’andamento di questa distribuzione attribuendo alle classi di età giovanile una tendenza a muoversi “di meno” soprattutto a causa di problemi logistici e a quella di età più elevate una tendenza a muoversi di meno per motivi legati ai ritmi lavorativi e della vita quotidiana. In particolare, specialmente per l’ultima classe di età, i frequentatori più anziani tendono probabilmente a frequentare in modo più assiduo il centro sociale più vicino. Può tuttavia colpire la almeno apparente contraddizione che emerge dal confronto con i dati della tabella 63.

tabella 63

Da questa tabella appare infatti inequivocabile il fatto che da quanto più tempo gli intervistati dichiarano di aver cominciato a frequentare i centri sociali tanto maggiore è la distanza media che è stata riscontrata dal centro sociale dove si è svolta l’intervista. In realtà la contraddizione con la tabella precedente è solo apparente. Risulta infatti che fra coloro che hanno cominciato a frequentare i centri sociali da prima del 1988 è elevato il peso di coloro che appartengono alle classi di età 26-28, caratterizzate appunto da una elevata distanza media dal centro sociale dove sono stati intervistati. Vanno infine menzionati altri due elementi, che possono per lo meno suscitare una qualche curiosità: la distanza media delle femmine è risultata un po’ superiore a quella dei maschi (3,3 contro 2,7), quella di chi dichiara di svolgere attività politica un po’ superiore a quella di chi dichiara di non svolgerla (3,1 contro 2,7).


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