3.2. L’analisi della mobilità: una premessa metodologica
Per l’utilizzo delle informazioni sul domicilio, onde trarre delle indicazioni in merito alla mobilità dei frequentatori dei centri, abbiamo operato nella seguente maniera. Anzitutto abbiamo preso in considerazione solamente gli intervistati che hanno dichiarato di abitare a Roma e nei dintorni di Roma: nel complesso si tratta di 569 intervistati (il 90,6% del totale). Si tratta in sostanza degli intervistati per i quali appare ragionevole ipotizzare un utilizzo della città muovendosi a partire dai luoghi di domicilio. Per gli altri appare evidente il fatto che questa ipotesi non può essere fatta.
In secondo luogo, tutti i frequentatori presenti in ciascun riquadro dello stradario sono stati trattati come se abitassero al centro del riquadro di appartenenza. Inoltre a ciascun riquadro sono state attribuite due coordinate (come quando si gioca a “battaglia navale”): una coordinata verticale (nord/sud) e una orizzontale (est/ovest). Una coppia di coordinate è stata inoltre attribuita (a seconda della località di domicilio) anche a ciascuno degli intervistati provenienti dai dintorni di Roma.
In terzo luogo, la stessa operazione è stata effettuata per ciascun centro sociale.
In questa maniera si è pertanto ottenuta la possibilità di trattare in modo quantitativo i dati sul domicilio degli intervistati. L’utilizzo di questi dati quantitativi è stato essenzialmente quello del calcolo delle distanze degli intervistati dal centro sociale dove sono stati intervistati, allo scopo di avere una misura della loro mobilità sul territorio. Riportiamo qui di seguito lo schema delle coordinate utilizzato per i domicili all’interno della città. Le coordinate verticali seguono un ordine progressivo da nord a sud, quelle orizzontali da ovest a est.
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