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mali estremi estremi rimedi
Atene
Riot di antirazzisti contro le
torture della polizia
Due giorni dopo la pubblicazione da parte
dei media della notizia che presso una stazione
di polizia ad Atene si praticava tortura
su alcuni immigrati, anarchic* ed autonom*
hanno attaccato il posto di polizia.
Si tratta di circa 25 rifugiati afgani che
presso una stazione di polizia in centro
città sono stati sistematicamente
torturati. Come ha riferito il portavoce
di un centro di sostegno per le vittime
della tortura, le persone sono state picchiate,
stuprate, bagnate con acqua fredda e umiliate.
Gli sbirri oltre a fare foto delle loro
“prodezze eroiche” hanno anche
utilizzato metodi di tortura propri del
regime dittatoriale; ci sono state anche
simulazioni di esecuzioni.
La notizia è stata riportata prima
dai giornali di sinistra, poi anche dagli
altri e dalla televisione. Il ministro competente
ha parlato naturalmente di un increscioso
episodio isolato, i cui colpevoli verranno
puniti.
Sembra che gli sbirri sadici volessero scoprire
dove si trovasse un altro immigrato afgano,
che era scappato da un tribunale. Così
hanno scelto in maniera casuale alcuni suoi
connazionali in strada e li hanno presi
per "interrogarli". Per i migranti
in Grecia maltrattamenti e uccisioni (al
confine) sono all'ordine del giorno. Questa
è l'Europa del 2004.
Il
24 dicembre un gruppo da 40 a 100 persone
(secondo le diverse fonti) provenienti dalla
scena anarchica e autonoma hanno organizzato
una visita al posto di polizia, cogliendo
gli sbirri di sorpresa. Alcune auto della
polizia sono state distrutte e rovesciate;
gli sbirri presenti attaccati e la stazione
danneggiata. Non è stata incendiata
come inizialmente si credeva, ma sono stati
lanciati fumogeni durante la ritirata.
Gli/le
sbirri/e si sono barricati/e e hanno sparato
in aria.
Al'arrivo dei rinforzi tutt* sono fuggit*.
Per tutta la notte in centro ci sono stati
fermi e razzie; un uomo è stato arrestato,
forse più tardi e altrove, e sembra
avesse un martello con sé. Durante
la detenzione è stato maltrattato
e a mezzogiorno è stato condotto
dal giudice per la convalida dell'arresto.
Le esperienze precedenti con la polizia
greca lasciano supporre che nei prossimi
mesi sarà molto importante anche
la solidarietà internazionale.
Questa azione è stata diffusa dai
media in tutto il mondo. Da parte della
sinistra greca ha sollevato largo consenso,
in quanto azione diretta e condivisibile.
La rabbia era già stata sollevata
da un episodio avvenuto alcuni gironi prima,
quando un poliziotto di Patras che tre anni
prima aveva violentato una donna ucraina
venne praticamente assolto. Entrambi gli
episodi sono stati riportati su flyer, poi
distribuiti durante l'azione.
Fonti:
Indymedia Athen, media greci, BBC,
Al Jazeira
Foto:
Tortura
sui migranti da parte della polizia di Atene
La
polizia di Atene ha aperto una caccia all'uomo
tra i migranti. 150 afgani sono stati fermati
molti torturati durante l'interrogatorio.
Il
13 dicembre 2004 ad Atene si è svolto
il processo contro un immigrato afgano che
era stato fermato senza documenti. Durante
l'udienza l'uomo è riuscito a fuggire.
Durante
la ricerca dell'evaso ci sono state perquisizioni
in alcuni appartamenti di "Agios Panteleimonas",
un quartiere dove risiedono molti afgani.
150 afgani sono stati prelevati dai loro
appartamenti o dalla strada, e portati alla
stazione di polizia di "Agios Panteleimonas";
alcuni sono stati pestati e torturati; durante
i pestaggi venivano scattate foto con i
telefoni cellulari.
Dopo
che la notizia è stata diffusa dai
media locali il ministro competente ordinò
un'indagine sulla vicenda; dopo dieci giorni
di indagine risultò che nessun poliziotto
doveva/poteva essere provato colpevole delle
torture.
La
sera del 24 dicembre la stazione di polizia
di Agios Panteleimonas è stata attaccata
da circa 100 attivist*; diverse auto della
polizia, la porta d'ingresso e la sala d'aspetto
sono state distrutte. Gli/le attivist* sono
stati minacciati con pistole dagli sbirri
del distretto. Alla fine sono stati accesi
fuochi d'artificio sulla stazione di polizia,
e tutti gli/le attivst* si sono dat* alla
fuga.
Nella
notte sono state fermate 19 persone "collegate
ai fatti". Tutte sono poi state rilasciate,
tranne un uomo di 29 anni, il quale è
stato accusato di possedere e portare con
sé un martello, col quale avrebbe
distrutto le auto della polizia.
Inoltre
è stato accusato d'incendio, anche
se non c’è stato alcun incendio.
Anche lui ha subito pestaggi alla stazione
di polizia, dove gli è stato rotto
il naso. A mezzogiorno del 29 dicembre è
stato portato di fronte a un giudice, per
convalidare il suo arresto.
Mettiamo
fine alle azioni razziste
Distruggiamo la fortezza Europa
Solidarietà con gli arrestati!
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