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Beyond ESF...
Diario di bordo da Londra all'Alternative Social Forum
dalla mailing list di Border=0

Dal 13 al 17 ottobre attivist@ da tutta Europa, ma anche con graditissime partecipazioni esterne, si sono incontrat@ a Londra, all interno degli spazi autonomi organizzati dagli/lle attivist@ inglesi, per rispondere all’esigenza di vedersi per discutere delle tematiche che da sempre ci sono proprie (precarietà, controllo, migranti, carcere…), ma in un contesto che non fosse assolutamente quello del social forum ufficiale, che si teneva negli stessi giorno nel lussuoso Alexander Palace.

E’ ormai da quando si tengono gli incontri dei Social Forum, che siano europei o mondiali, che la comunità degli/lle attivist@ radicali si trova ad organizzare degli spazi alternativi. Questo avviene per una miriade di motivi “globali”, che partono ovviamente da una critica dei Social Forum in toto, per la loro assoluta assenza di trasparenza nella gestione e nella preparazione degli incontri, per la loro verticalità organizzativa ed il loro riformismo implicito ed esplicito, per la loro frequente funzione di “recupero” delle lotte radicali e la loro apertura e sottomissione ai partiti, per arrivare poi a dei problemi, diciamo “locali”, che, nel caso di Londra, ancora una volta, hanno fatto esplodere delle contraddizioni fortissime, svelando i “buoni propositi”di questi incontri.

Nello specifico 3 sono stati, secondo me, dei fattori che hanno ancor più accentuato la situazione vergognosa in cui la carcassa dei forum sociali continua a trascinarsi da anni:

  • il costo allucinante dell'entrata: si parla di 30 pounds, che tradotto in euro diventa pressappoco 45, che senza farla lunga svela, ancora una volta, come gli/le organizzator@ siano assolutamente non interessat@ ad una partecipazione ampia ed aperta, ma, ancora una volta, solo a quella di chi se lo può permettere (per fortuna ci si è "procurati" qualche centinaio di pass, che ci ha permesso di curiosare lo stesso, alla faccia dei 30 pounds!)
  • La gestione vergognosa da parte del comitato organizzatore inglese, totalmente in mano ai trotzkisti del Socialist Worker Party, conosciuto dai/lle compagn* di tutto il mondo oltre che per le incommentabili idee politiche, per i suoi rinomati e “amichevoli” servizi d’ordine….
  • Il finanziamento del Forum da parte dell'amministrazione londinese, che nella figura del sindaco Ken Livingstone (esponente del partito laburista inglese), stranamente conosciuto come “Ken il rosso” (d'abbronzatura, forse), ha pompato soldi nella macchina Social Forum, quegli stessi soldi che sono sporchi del sangue degli/lle irachen* e di migliaia di altre persone nel mondo, e i cui “diritti” gli organizzatori del Forum si spacciano per voler difendere...

E’ quindi inutile spendere altre parole nel commentare (anche se, purtroppo, mi ritoccherà farlo in seguito) se ce ne fosse ancora bisogno di ribadirlo, qual sia l'utilitàdi questi Forum dei buoni propositi, ma che nei fatti rivelano totalmente altro, se non quella, dinamica solita, di riprodurre e sostenere il potere e la visibilità di alcune cricche politiche interessate a ben altro che ai problemi della guerra (prendono i soldi dal partito che l'ha organizzata).

Fortunatamente, appunto, c’è un valido motivo (che non è il fish & chips, che noi non mangiamo le carcasse) per passare alcuni giorni in una città grigia, piovosa ma soprattutto ultracostosa come è Londra, e cioè l' organizzazione di una serie di spazi alternativi ed autonomi, organizzati in maniera orizzontale, collettiva antiautoritaria e rizomatica, disseminati in giro per la città. La presentazione dei differenti spazi avviene in un’assemblea, di mercoledì 13 nel luogo un pò più “centrale” di questi eventi, la Middlesex University. Praticamente, nei giorni a seguire, i momenti autogestiti saranno diffusi nel territorio londinese; oltre allo spazio alla Middlesex University, organizzato dai Wombles, dal network contro il g8 Dissent! e molt* altr*, spazio chiamato “beyond ESF” (oltre l'ESF), ci sono:

  • Il forum europeo sui diritti alla comunicazione, organizzato da attivist* di indymedia, di schnews ed altri, incentrato sulle tematiche della comunicazione, del controllo, della proprietà intellettuale etc..
  • Un network di attivist* “creativ*”, autorganizzato sotto il nome di “Laboratorio dell’Immaginazione Insurrezionale”, che faceva base al centro sociale RampART, occupato da maggio, che ha organizzato con altri gruppi moltissime azioni creative durante le varie giornate, dalla critical mass, alla samba band ad azioni contro starbucks, ai party serali…
  • “Vita nonostante il capitalismo”, incentrato sulle tematiche più che altro economiche legate alla globalizzazione, e sulle sue possibili alternative reali.

Oltre a questi 4 spazi, che sono quelli, a cui ho variamente partecipato, si sono tenute varie altre iniziative, più che altro forum di una giornata, il cui programma visibile su:

http://www.altspaces.net/pmwiki/pmwiki.php?pagename=Main.SpacesInfo

Ottima l'organizzazione e l'accoglienza dei/lle compagn@ inglesi: per far dormire le varie centinaia di persone che hanno partecipato alle giornate, si sono occupati due grossi squat, oltre quelli, come il RampART, che hanno dato appoggio ad attivist@ senza casa… Per il cibo, a Middlesex University, l'autorganizzazione era affidata ai/lle veteran* dell'Anarchist Teapot, collettivo di Britghon, che nato come squat cafè itinerante per Brighton, si dedica adesso ad organizzare il cibo per i grossi eventi autogestiti, cibo ovviamente vegan e ad offerta. Al RampART, oltre al Camden Center, dove faceva base il grosso della postazione indymedia, si trovava una spazio aperto con dei computer. Ogni sera venivano organizzati dei party, sia a Middlesex Uni che al RampART che agli squat appena occupati, perché notoriamente i/le ver@ rivoluzionar@ amano divertirsi :-)

Giovedì 14

Gli incontri partono il giovedi 14… il vostro,tra i tanti workshop che si potevano seguire, e che vi potete andare a vedere tutti sul sito senza che vi faccio qua l’elenco, si butta come prima cosa su quello del coordinamento europeo antirepressione.
In due parole,questo network, nato nel giugno dello scorso anno, ha tenuto una prima riunione, una due giorni, a Ginevra alla fine del giugno scorso. L'incontro era stato organizzato in contemporanea al processo che vedeva coinvolti i/le due attivisti che si erano appesi ad un ponte, durante il vertice del g8 del 2003, per fare un blocco stradale, e le cui corde che li reggevano furono tagliate da uno sbirro, cosa che determinò la caduta libera per 20 m di uno dei due, che ne uscì con varie parti del corpo fratturate ma miracolosamente vivo.
L’ idea dell’incontro era quindi quella sia di coordinare vari gruppi e persone a livello europeo che si occupano della repressione, in particolare quella post vertici, nonché di riportare all’attenzione il processo di Aubonne, appunto, cosa del resto piuttosto riuscita, dato che numerose persone hanno sia partecipato all’incontro che poi alle azioni e presidio al tribunale in cui i/le due compagn@ rischiavano una condanna (il giudice si è poi pronunciato per una lieve condanna, molto inferiore a quella prevista, cosa che dimostra come alcune volta sta cazzo di lotta paga... almeno un pochino…).
Uno degli altri argomenti discussi, è stato quello dell’importanza di affrontare i traumi post repressione, che affliggono moltissime persone a vari livelli, dopo che hanno subito/testimoniato la repressione o l'arresto. L'intenzione di questo network sarebbe anche quella di lavorare a stretto contatto con gli/le avvocat@ che a livello europeo si sbattono in questi ultimi tempi per informare sulle ennesime derive repressive statali, e che sono coordinati in un network europeo anche loro (tra cui molti degli/lle avvocat@ che seguono il processo genovese). Il problema è che i vari gruppi ed individualità hanno già parecchio da fare a casa loro, e quindi questo network sarà più che altro usato come un “tool” per scambiarsi informazioni e coordinarsi in occasioni di situazioni internazionali.
La prox riunione dovrebbe tenersi per dicembre a Grenoble, ospitata da uno squat di li che sta sotto sgombero.
Un'altra discussione interessante è stata quella sul carcere, organizzata da class war north east london, a cui varie persone hanno partecipato, scambiandosi idee e info sulle varie situazioni sul carcere e sulla lotta contro di esso, nelle varie regioni europee. In particolare è stato interessante notare come il cambiamento della composizione sociale della popolazione carceraria e la conseguente frammentazione delle lotte dall’interno sia un processo in atto a livello europeo (parliamo di Europa dell ovest in questo caso). Si è discusso anche del progetto americano di criticalresistance (www.criticalresistance.org) e del coordinamento europeo anticarcerario, attivo ormai da 2 anni.

Il pomeriggio si va al centro di Londra per un'azione noborder: si parte con la samba band e gli striscioni, direzione stazione di Waterloo… si invade in 200 persone la stazione, che è una stazione internazionale da cui arrivano i treni dalla Francia, e da cui molt* migrant* tentano inutilmente di passare, dato che ci sono rigidi controlli; l'azione avveniva in contemporanea con un'altra a Calais, Francia, e a Dover. Abbiamo occupato la zona di controllo passaporti, e le guardie hanno iniziato ad innervosirsi, tentando di prendersi qualche telecamera, tra l'altro.
Noi non ci siamo smoss@, finchè non hanno iniziato ad arrivare più guardie, che ci hanno simpaticamente obbligato a metterci ai lati del varco dove dovevano passare le persone che erano appena arrivate col treno dalla Francia. Lì, con il nostro rumore di samba, i nostri cori noborder ed i nostri striscioni, siamo rimasti a fare casino e denunciare le politiche di deportazione europea, con l'attenzione di chi scendeva dal treno, ed il cui passaporto, grazie alla nostra azione, non veniva controllato (non facciamo illusioni, comunque, dato che li controllano all'imbarco dalla Francia…). Dopodichè ci si è dati, non senza qualche problema, dato che le guardie hanno tentato di chiuderci là dentro, ma siamo riusciti ogni volta ad aprirci un varco tra le varie porte, evitando arresti, ed anzi uscendo dalla stazione per una demo spontanea che ha bloccato il traffico per qualche km, prima di disperderci e tornare nei nostri spazi, in attesa di un’ altra giornata di lotta e discussione… Qui le foto e altri 2 report in inglese:

http://indymedia.org.uk/en/2004/10/299046.html
http://indymedia.org.uk/en/2004/10/299295.html

foto:
http://indymedia.org.uk/en/2004/10/299051.html
http://www.scotland.indymedia.org/newswire/display/953/index.php

volantino:
http://indymedia.org.uk/en/2004/10/299303.html

Venerdi 15

Venerdì è, tra le altre cose, la giornata di discussione sul G8 del prox anno, che si terrà a Gleneagles, Scozia, dal 6 all 8 Luglio.
La mattina presto (ahimè) ne approfitto per passare ad un incontro all’Indymedia Center, "Da Genova a Guantanamo", sui cambiamenti delle politiche repressive a livello mondiale, chiaramente influenzate (a differenti livelli, ovviamente!) dagli eventi genovesi e dell'11 settembre.
Vari i/le relatori, tra cui Heidi Giuliani, Marcus Sky (il compagno di indy massacrato alla diaz, che è stato a in coma ed a rischio vita), la madre di Tom, il compagno inglese che dopo mesi di coma è spirato a causa dei proiettili dell'esercito israeliano (la madre e la famiglia stanno portando avanti una battaglia contro l’esercito, lunga e difficile dato che si scontra, ovviamente, contro un muro di gomma), una giornalista indipendente a cui è stato rifiutato di entrare in Israele a causa di articoli di denuncia dell'occupazione israeliana, scritti in precedenza, e, dulcis in fundo, un ex prigioniero di Guantanamo, appunto, un inglese che ha passato 2 anni di torture fisiche e psicologiche nel lager americano (ma sito a Cuba), sospettato di appartenere ad Al quaeda, ma rilasciato dopo 2 anni senza uno straccio di prova a suo carico, e, ovviamente, senza uno straccio di scuse.

Il pomeriggio incontri sul g8: si inizia con una discussione molto partecipata sulla possibilità di azioni, possibili tattiche e strategie considerando il territorio scozzese (il posto sta nel verde della campagna, a 60 km da un centro abitato, difficile da raggiungere, ma nn da bloccare), e si passa poi ad un round sugli aspetti più organizzativo/pratici, cioè l’accoglienza, il lavoro dei collettivi locali (ma riuniti nel network Dissent!), il possibile supporto e le aspettative dei gruppi stranieri che hanno partecipato all’incontro ( c’ era gente da Germania, Grecia, Francia, Italia, Danimarca). Il 6 luglio è stata lanciata, dal network del PGA, una giornata di azione globale contro il g8. Di più specifico ne parleremo fra noi ;-) In ogni caso, il prox incontro Internazionale si terrà a nel sud della Germania per la fine di Febbraio. Sito del network Dissent!: www.dissent.org.uk

Dopo tanto parlare, è ora di divertirsi un po’ in giro: i/le compagn@ di yomango, dopo aver tenuto un workshop tra i più partecipati, come al solito, decide che è ora di fare un party nella metro di londra: un po claustrofobico, direte voi, leggermente disorganizzato, dico purtroppo io… si rubano gli alcolici (e due compagni vengono ahime bevuti), e si parte zompando il treno in 2/300 persone… c'abbiamo pure un piccolo sound autocostruito, oltre l'immancabile samba band (jam session Berlino/Londra)… purtroppo alla stazione di Victoria, dove dobbiamo cambiare treno, gli addetti alla metro la chiudono e fanno evacuare la stazione, quindi il party, da pochissimo iniziato, si deve trasferire per strada.
Si improvvisa un "Reclam the streets" per le strade di Central London, e per un pò va tutto bene, si blocca la strada e si fa rumore sotto gli occhi divertiti dei turisti. Ovviamente c'abbiamo le guardie che ci seguono.… il casino succede quando, per mancanza di coordinazione, un gruppo vuole prender una strada differente e ci si divide in 2 e le guardie ne approfittano, semplicemente, un gruppo riesce a scappare, e l'altro, invece, viene bloccato e circondato, davanti, tra l’altro, ad una stazione di polizia… (indovinate in quale stavo)... quindi si sta 2 ore e si deve subire l'umiliazione della perquisizione e dell'identificazione individuale (pratiche che, purtroppo, in Cruccolandia conosciamo bene), ed un compagno viene fermato perché aveva un coltellino svizzero (ma verrà rilasciato il giorno dopo). La sera ci si riprende col buon cibo dell Anarchist Teapot ed un concerto e-pop…

Sabato 16

Sabato le due tematiche principali che si sarebbero dovute affrontare sono quelle legate ai/lle migrant@ ed al precariato. Il vostro oggi nun gliela fa’, e la mattina se la dorme della bella, dopo giorni di alzate alle 8 e poco sonno notturno… quindi arrivo in ritardissimo per l’assemblea con il gruppo The Voice (gruppo molto molto attivo,che è stato uno dei motori dei campeggi noborder e dell’antilagertour quest’anno), e mi becco solo la fine dell’intervento di un compagno rifugiato iraniano, ma riesco a carpire che il 2 aprile dovrebbe essere una giornata di azione globale contro i CPT ed in generale riprodurre la giornata di azione tenutasi già nel gennaio dello scorso anno...

Il pomeriggio vedo almeno di seguirmi l’Assemblea Europea del Precariato (nome pomposo,eh :-). Partecipazioni da tutta Europa,come recita il nome di convocazione,si inizia con un giro di interventi di presentazione delle diverse realtà presenti:ci sono i/le compagn* svedesi, danesi, quell* olandesi (che il giorno prima hanno presentato, in collaborazione con alcuni/e attivst* italian*il nuovo numero della pubblicazione Green Pepper speciale sulla Precarietà, appunto), i/le tedesch* (attivist* di Act!,un cartello che raccoglie gruppi berlinesi impegnati contro i tagli allo stato sociale e per una campagna chiamata “Berlin umsonst”,che vuol dire Berlino aggratise, ma anche gente dal resto della Germania era presente), compagn@ francesi, spagnoli, inglesi etc. e, ovviamente, italian*.

La gestione dell'assemblea, dal mio modesto punto di vista, pecca delle solite dinamiche tipiche italiane (anche qui in angleterra, direte voi… purtroppo sì), dato che un noto personaggio (tra gli ideatori del progetto Chainworker, ma adesso fuoriuscitone), si arroga il diritto di fare il facilitatore dell'assemblea, cosa buona e giusta in sé, pratica europea e non italiana, e si vede pienamente l'inesperienza (voluta, forse?)…. infatti dopo ogni intervento il facilitatore ci allieta con dei suoi personalissimi commenti, per gettare del tutto, infine, la maschera, e rivelarsi un mero “conduttore”, altroché facilitatore, tentando di forzare la discussione spingendola verso il Sindacato europeo dei/lle precari/e… ah,vabbè… se questo si chiama facilitatore... cioè, la versione spaghetti, chiaro, che c’ha sempre delle sue particolarità… scusate, ma ritrovare certe dinamiche ovunque mi irrita un po'
…in Europa, a livello di movimento, certe volte si arriva a dei livelli di masturbazione esagerata sul problema del metodo, ma meglio questo che “la via italiana”!

Nonostante ciò, è stato interessante seguire come questa lotta alla precarietà sia un tema che attraversa ed accomuna moltissimi compagn@ europei, tant’è che è uscito un prossimo appuntamento, a Berlino per fine Gennaio, per continuare a discutere e a connetersi, e probabilmente riprodurre a livello europeo l'idea della Mayday di Milano (e Barcellona), per il 1 maggio del 2005. Dopo l'assemblea c'è un'azione succosa prevista: si va tutt@ ad Ally Pally (nomignolo inglese per l’Alexander Palace, che ospitava il Forum ufficiale). Si parte quindi da Middlesex Uni, invadendo gli autobus aggratis… l'idea quella di andare a contestare il discorso che dovrebbe tenere Ken Livingstone (sì, quello là che chiamano, chissà perché, il rosso), maggior finanziatore della baracca social forum inglese; tra l'altro il contesto del suo discorso è particolarmente, ahimè, surreale, dato che si dovrebbe trovare a parlare di razzismo accanto ad Angela Davis (ex Black Panther), lui, il sindaco di Londra, capo della Polizia più razzista dello stato… ah vabbè… ma quante me ne toccherà vedere, ancora?
Arrivat@ ad Ally Pally, si entra dentro, ovviamente senza pass (nonostante ne fossimo pieni avendone “presi” un po’ nei giorni precedenti), perdendoci nella fiera del noglobal, fatta di stand di partiti da tutto il mondo, pochi stand veramente che meritassero una fermata. Ma c’è un coup de scene che ci fa cambiare, leggermente, programma: Ken Livingstone non c'è e non parlerà!
Il retroscena della cosa (saputo per vie traverse, ma al vostro nulla sfugge), è che il losco figuro, nonostante ci fosse stato addirittura uno scazzo nel comitato organizzatore (dato che italiani ed altri non lo volevano, ma invece gli inglesi ci si erano impuntati, e solo dopo discussioni tese, alla fine, tutt@ avevano accettato questa presenza quantomeno imbarazzante), gli inglesi avevano deciso già da due settimane, vista l’aria di contestazione che già tirava, che era meglio non farlo venire per risparmiargli un sicura magra figura, ma ovviamente, nulla avevano detto a gli/le altr@ organizzatori/trici….
A noi la cosa non ci blocca, e si va nella sala di discussione principale, dove si appendono degli striscioni sul palco e sulle impalcature che gli stanno ai lati, in solidarietà con il sequestro dei server di indymedia (avvenuto proprio in Inghilterra) e contro l'organizzazione del Social Forum ­ Burocrazia; si leggono dei volantini e si fanno interventi dal palco di vario genere, che denunciano l'organizzazione di questo e degli altri forum, la partecipazione ed il finanziamento del partito laburista e tutto il resto…. la reazione della gente che assiste ha sfumature differenti, come al solito, alcuni sono solidali, altri, nulla di nuovo, ci danno dei/lle fascist@.

Finito il nostro intervento, si decide per un manifestazione che ritorni verso Middlesex Uni, solo che, dopo poco che usciamo dal Forum in corteo, la guardie ci circondano con fare minaccioso, tentando, maldestramente, di fare arresti. Alcun@ di noi vanno dentro al Forum per avvisare della situazione che si sta producendo appena fuori dal palazzo ­ non più ­ incantato, e molte persone escono solidali quando apprendono che la polizia picchia, e nonostante security e organizzatori invitino a lasciare i/le facinoros@ al proprio destino “Perché se lo sono meritato” (questo era il commento). La situazione si calma, e si parte in corteo, bloccando le strade, verso il Forum autonomo, con le guardie alle spalle a qualche decina di metri, e senza ulteriori problemi. Arrivat*, stanch* e affamat*, ci si ciba e siamo allietati (oltreche dalle birre dell'off license all’angolo della strada), da un ottimo concerto. Ma la serata non è finita, e si parte in massa verso l'altro party in uno squat occupato per queste giornate: tre piani (con sotterraneo), concerti dal vivo e tekno… porcodio domattina c'è la manifestazione, come cazzo m’alzo….

Domenica 17

…ma alla fine, imbottito di caffeina, parto col mio gruppo d’affinità crucco alla volta di Euston, dove si sarebbe dovuto incontrare il blocco organizzato dal Network Anticapitalista Nordeuropeo… a Euston non c'è nessuno, dato che arriviamo ovviamente in ritardo, e si va a Russel Square, da dove parte la kermesse ufficiale. Arrivat@ là, la situazione quella di sempre, quella di queste manifestazioni oceaniche: gente di tutti i tipi (il che può andà pure bene), confusione, nun ce se capisce 'na mazza di chi è chi e dove sta, ci mettiamo un pò a trovare il nostro blocco, che è l’unico che ha la polizia vicino che fa foto.

Dopo un tot si parte in corteo, noi facciamo un percorso autonomo, con il samba/pink bloc ed altri, ma non mi chiedete del resto della demo, che so stato solo nel nostro spezzone, cori, scritte e striscioni ai lati come piace a noi :-)

Intanto un gruppo di manifestanti che ci voleva raggiungere, e tra cui molti italiani, viene bloccato dalle guardie alla stazione metro di King’s Cross, ed alcuni arresti vengono fatti… dalla demo si vorrebbe (cosa che poi non avviene) staccare un gruppo che vada a portare solidarietà, ma si capisce che o tutt@ o nessun@, che sennò a piccoli gruppi le guardie ci avrebbero arrestato anche a noi… La demo arriva senza particolari tensioni a Trafalgar Square, dove si sarebbe dovuto tenere in concerto organizzato da Forum ufficiale (dovevano suona anche gli Asian Dub Foundation, cazzo me li volevo vede…), e qua iniziano gli episodi degni di nota e purtroppo non mi appresto a raccontarvi di un’altra riot alla Poll tax :-(

Due compagni vanno alla volta del palco, per chiedere di poter denunciare il comportamento degli sbirri a King’s Cross… una richiesta tranquilla, direte voi… tocca chiamare le guardie, risponde, invece, l’amichevole security del Forum, che, praticamente, arresta i due compagni e chiama le guardie per prenderseli; a quel punto scoppia un parapiglia, le guardie arrivano, la gente tenta di liberare i compagni arrestati (che bello, succedesse sempre cosi, è una forma di solidarietà importantissima), non ci si riesce, purtroppo, ed in compenso prendono altre persone, tra cui 2 italiani, che tentavano di liberare i compagni arrestati. In tutto ciò, inizia pure a grandinare della brutta, mentre dal palco si susseguono interventi inutili e vuoti, e la gente rimasta si imbottiglia nella metro per tornare ai propri posti.

il pomeriggio lo si passa al RampART, che ha organizzato un queer cafè party, mentre davanti all stazione di Charing Cross altr@ compagn@ fanno un presidio per chiedere la liberazione degli/lle arrestat@. In serata due di loro vengono rilasciati, il giorno dopo anche gli/le altr@, accuse da poco, le solite, l’ equivalente di resistenza e assalto a pubblico ufficiale, il brutto è che gli stranieri devono da pagare 250 pounds per uscire, nonché dovranno tornare per una serie di inutili processi (che il più delle volte, assicurano qui i/le compagn@, finiscono nel nulla). Per le foto della demo e delle altre giornate, commenti altri, report etc., vi rimando, come al solito, ad indy: www.uk.indymedia.org, www.italy.indymedia.org entrambe con ficiur sulle 4 giornate…

Un paio di note sulle tattiche poliziesche inglesi: gli sbirri inglesi hanno poco a che fare con grosse manifestazioni che non siano quelle del Socialist Worker Party, o le sfilate contro la guerra. Quasi inesistenti, almeno a questa demo e sti giorni, i robocop soliti del resto d’ Europa, poche (ma buone, ahimè) macchine fotografiche, 0 cordoni intorno alla demo (come avviene, invece, molte volte in Germania, ad esempio). Gli sbirri cercano di fare più un lavoro di prevenzione, hanno un ottimo (li mortacci loro) servizio segreto, che storicamente si è dimostrato purtroppo capace di stroncare sul nascere i grandi movimenti di massa radicali, il movimento radicale inglese è più sintonizzato sulla pratica dell'azione diretta, soprattutto sul tema animalismo ed ecologia, e per la maggior parte disdegna grosse manifestazioni (in due parole in contrario che in Italia). In Inghilterra, del resto, gli ultimi grossi riot si sono avuti con J18 nel ’99, e la polizia ha un po perso la mano (almeno mi sembra), nel gestire grosse situazioni di piazza potenzialmente “pericolose”. Il che potrebbe solo che esse un buon punto di partenza per il prox g8… ssh… fateme sta zitto va…

Altra nota di colore, è lo scazzo che si è prodotto all’interno del comitato organizzatore del Social Forum. In particolare la delegazione italiana (che ha anche prodotto 2 documenti, uno di tutti, e uno solo di Bernocchi, che gli rodeva più degli altri), è stata critica verso l’organizzazione inglese (che si è gestita la cosa alla padre-padrone), per la storia di Livingstone, per la gestione di piazza, per la gestione esclusivista del palco post demo (su cui hanno parlato solo inglesi, e su cui parla non dovesse attacca pippe nessuno, in realtà), e non ultimo, il lavoro in stretta collaborazione col guardiume, l'averle chiamate per far arrestare della gente etc. Per questo e di questo si discuterà, pare, alla riunione straordinaria del comitato, a dicembre… ma con chi si credevano di avere a che fare, in Inghilterra, con degli agnellini, diocan, che non li conoscono quegli squali del Socialist Worker Party e cricca trotzkista varia? Pare che hanno scoperto l’acqua calda mo’… certo, che se addirittura il comitato italiano (non propriamente dei rivoluzionari) si indigna per l’organizzazione di 'sto forum, vorrà dì che sarà stato proprio una merda, forse pure più del solito, no?

ma questo, noi che ne stiamo fuori, lo sappiamo già, lo sappiamo da tempo, lo sappiamo da sempre, da quando 'sta burla del Social Forum ha svelato la sua faccia, cioè da un minuto prima ancora di costituirsi tale… perchè è una verità assodata, che se gli/le attori/trici non cambiano, lo spettacolo rimane sempre lo stesso, e gli attori/trici di questi forum, è ben noto, si trascinano, da un bel po’ di tempo, come mummie non ancora inghiottite dalle viscere della storia… ma prima o poi succederà anche sta cosa, e gli auguro, per loro, di venir inghiottiti prima del prossimo (2006) Social Forum in terra caliente (do you know what i mean?) di Grecia… ahahha… in Grecia…. ne vedremo/vedranno delle belle… là è vero, più che altrove, il famoso detto:"Non si scherza col fuoco!" ;-)

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