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Assediamo la Fortezza Europa
Appello alla mobilitazione, Movimento Antagonista Toscano

E’ stata ufficialmente annunciata la convocazione, per metà ottobre a Firenze, di una sessione del G5 (i potenti d’Europa: Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Spagna), interamente dedicata alla revisione delle politiche comuni in materia d’immigrazione ­ nel quadro definito dal trattato di Schengen e successivamente precisato dall’accordo di Dublino (sull’asilo politico) e da vari protocolli d’intesa. Il G5 è preliminare all’adozione di nuovi provvedimenti nell’intera U.E.

Facciamo appello all’interezza del movimento che si batte contro la globalizzazione capitalistica, a tutte le diverse espressioni della lotta al razzismo, alle comunità di migranti perché questo appuntamento non sia appannaggio dei ministri europei, ma sia segnato dalla massiccia presenza di contenuti e mobilitazione

Obbiettivo dichiarato del vertice sarà quello di "perfezionare" i meccanismo in atto: chiudendo, con il coordinamento militare giuridico e poliziesco, la fortezza Europa. In realtà la si chiude solo nei confronti di profughi e diseredati, ma la si apre ad un esercito di forza lavoro. Chi entra, consegnandosi ai moderni schiavisti ed alle loro complicit negli apparati di sicurezza, deve accettare lo status di clandestino, che prevede la non esistenza rispetto ai diritti fondamentali della persona (istruzione, assistenza, libertà civili e politiche) e la mera esistenza di carne da sfruttare (sia sul terreno legale della produzione che su quello extralegale del narcotraffico e delle grosse organizzazioni del crimine). Dietro l’ostentata fermezza ed il proibizionismo della libert di circolazione c’è la volontà di disporre di immigrati "irregolari". Attraverso la forza lavoro migrante è stato abbattuto vertiginosamente il costo del lavoro, sono stati cancellati diritti e status contrattuali, potendo (i padroni) ricorrere a man bassa a forza lavoro ricattata e ricattabile anche quando le si concederà il permesso di soggiorno. Con in più il sotto prodotto del razzismo in una gioventù marginalizzata, costretta all’assoluta precarietà, mentre sogna il successo individuale promesso dall’educazione alla competitività che ha ricevuto e riceve.

Quella sull’immigrazione è una politica complementare all’assoggettamento di due terzi dell’umanità, con la razzia di materie prime e dello stesso patrimonio biogenetico. In questo quadro non è più rinviabile l'avvio di processi di trasformazione economica e sociale, un’alternativa societaria al capitalismo. Una politica che si inserisce alla perfezione nello scenario di guerra infinita, la cui altra faccia è il neoliberismo globale, la selvaggia deregulation del mercato, il dominio del profitto, la precarizzazione totale delle condizioni di vita e di lavoro, il controllo neocolonialista del Sud del mondo.

A questa politica si sacrifica un numero enorme di vite umane. E’ stata l’estate della "Cap Anamur", ottimo esempio dell’alto livello raggiunto dalla civiltà europea, e sono ormai circa 1.200 i migranti morti nel tentativo di raggiungere le nostre coste.

Questi i motivi perché in quei giorni si torni a riempire la città di Firenze. La scelta di questa sede assume per noi un valore provocatorio. E’ a Firenze che è in corso un lungo braccio di ferro per garantire, a oltre settanta somali, il diritto all’asilo politico, finora ottenuto con l’azione diretta dell’occupazione di spazi abitativi e di vita. E’ a Firenze, ed in Toscana, che è stata sonoramente battuta e materialmente impedita la costruzione dei Centri di Permanenza Temporanea. Quì si sono sviluppate esperienze di autorganizzazione abitativa, sanitaria e sociale con il locale movimento di lotta per la casa. Proprio la Toscana dei meeting antirazzisti, banco di prova per una diversa politica d’accoglienza e solidarietà, dovrebbe veder nascere, con il G5, un sistema europeo di apartheid!

Appuntamento a Firenze, quindi, ben consapevoli che l’epoca dei "controvertici" è finita, per contrapporre alla loro ordinaria ferocia l’altro mondo possibile, il diritto d’asilo e d’accoglienza per i profughi; il rifiuto di un sistema di apartheid europeo, nessuna donna, nessun uomo è clandestino; lotta al moderno schiavismo di chi importa carne viva da sfruttare ed al neocolonialismo.



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