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Presidenza
italiana dell'UE: ricette per la gestione
ordinata e pulita di rifugiati e migranti
Ieri
e oggi, 13 e 14 ottobre, a Roma la Presidenza
italiana dell'UE ospita un "seminario"
internazionale di politici ed esperti governativi
e non sulle nuove politiche di gestione
di rifugiati e migranti.
Prove di gestione comunitaria dei flussi
di rifugiati e migranti: a Roma il 13 e
14 Ottobre rappresentanti di governi, agenzie
ONU (UNHCR, IOM), ONG (CIR) sotto la benevola
direzione del Ministero dell'Interno Italiano
danno il la al concerto che armonizzerà
le legislazioni europee in materia di asilo
e gestione dei flussi migratori. Si parla
di "procedure di ingresso protetto",
di "uso strategico del reinsediamento".
Cosa significano queste sofisticate e nebulose
formule? Modi concepiti con fini più
utilitaristici che umanitari per "convincere"
il rifugiato a restarsene al suo paese,
o comunque a pensarci due volte prima di
fare il viaggio per nulla. Per uomini donne
e bambini in fuga da guerre, torture e persecuzioni
sarà sempre più difficile
avere accesso ai paesi europei per ottenere
quello che gli viene garantito da una convenzione
internazionale (Ginevra, 1951), forse troppo
vecchia per tempi in cerca di moderrnità
e flessibilità. Il diritto è
flessibile, gli esseri umani pure e figuriamoci
se non è possibile gestirli con procedure
amministrative di selezione da svolgersi
in idonei centri di processamento.... da
costruire in collaborazione con paesi terzi
esterni all'unione, con la felice collaborazione
di UNHCR e IOM, che certamente staranno
li' a garantire i diritti dei poveri disgraziati.
La proposta Blair (creare "transfer
processing centers" ai confini esterni
dell'UE) aleggia ma nessuno ha la correttezza
morale di parlarne apertamente perchè
fa brutto accettarla in toto, ma non è
strategico opporsi ad essa.Sicuramente la
dovranno accettare quei paesi non industrializzati
che sottoposti a ricatto potranno continuare
a ricevere aiuti allo sviluppo solo a condizione
di farsi complici di tali politiche e di
metterci soldi e risorse umane. La realizzazione
di questo tipo di politica richiederà
anni. Si tratterà probabilmente di
uno sviluppo graduale che partirà
da campagne di comunicazione e dall'informazione
per far sapere ai cittadini UE che la "tradizione
umanitaria" e consapevole dell'Europa
richiede di accogliere certe quote di rifugiati
e immigrati, ma che d'ora in poi arriveranno
solo quelli presentabili e utili alla rigenerazione
delle economie nazionali. Di risorse finanziarie
peraltro ancora non si parla se non di quelle,
aggiuntive, per supportare nuovi e ulteriori
piani di rimpatri da gestire in maniera
unitaria da tutti i paesi membri assieme...
felici e contenti d'essere sulla via buona
per far scomparire da mari cieli e terre
d'Europa, quella che ormai considerata eccedenza
umana.
Alcuni
documenti di approfondimento:
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Italiano:
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