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of control Camp - Colonia 2003 -
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AZR!
Contro il controllo statale e lo speciale
registro razzista
[AZR = Ausländerzentralregister, registro
centrale degli stranieri]
C'era
una volta e purtroppo c'è ancora.
L'AZR era lo strumento principale per la
catalogazione razzista di tutti i "non
tedeschi" nella BRD. Esso raccoglie
dati su tutti gli stranieri che vivono in
Germania, ed eventualmente sui loro parenti
e contatti. Inoltre contiene dati sulle
persone senza permesso di soggiorno che
almeno una volta sono venute a contatto
con le autorità tedesche. L'AZR fornisce
questi dati ad una serie di diverse istituzioni
(BGS = protezione dei confini federali,
ufficio per gli stranieri, dogana, giustizia,
uffici d'impiego, servizi segreti e polizia)
ed è quindi uno dei nodi centrali
della rete degli organi di sicurezza statali.
Le norme per potervi accedere sono regolate
dalla legge sull'AZR dell'1 ottobre 1994.
Sebbene i principi dell'AZR siano stati
stabiliti legalmente per la prima volta
con questa legge, esso esiste gi dal 1953
come sezione dell'ufficio per l'amministrazione
federale. Già nel 1967 era la più
grande banca dati dello stato federale,
come dimostra la centralità di quest'istituzione.
Nonostante nel 1983 la corte costituzionale
abbia stabilito che una tale banca dati
non può esistere se non regolata
da principi legislativi (poiché anticostituzionale),
l'AZR ha continuato ad esistere per undici
anni senza una legge che ne regolasse il
funzionamento.
Lo
straniero è solo uno straniero
La
volontà di catalogare e controllare
tutto ciò che sia "diverso"
o "straniero" non nasce però
con l'AZR nel 1953, ma ha radici profonde
nella storia tedesca. Situazioni estere
minacciose o elementi stranieri all'interno
del paese sono sempre stati motivi di selezione
e di controllo. Così la catalogazione
centrale degli stranieri comincia con l'ordinanza
di polizia per gli stranieri, e con lo schedario
centrale degli stranieri nel 1938. Le diverse
statistiche e catalogazioni servivano ai
nazionalsocialisti per l'emarginazione secondo
i principi antisemiti e razzisti, per la
repressione violenta, per attuare i piani
di deportazione e sterminio, ma anche per
l'utilizzo di forza lavoro (per esempio
nei lavori forzati) nell'economia del periodo
bellico e prebellico. Sarebbe un falso storico
ed una minimizzazione dell'olocausto dire
che l'AZR sia una diretta continuazione
della politica nazionalsocialista.; ma rimane
da tenere presente che sia la costruzione
del concetto di "straniero" -
che nella storia tedesca ha una tradizione
tragica - sia l'AZR si basano su principi
di "tedesco" e "non tedesco".
Sospetto
generale e utilità degli stranieri
L'AZR non è razzista solo per la
catalogazione che omogeneizza tutti sotto
il concetto di "straniero", ma
lo è soprattutto per il ruolo funzionale
che ricopre nella politica razzista. Così
tutti questi dati servirono da base per
la ricerca avviata dopo l'11 settembre -
vennero arbitrariamente catalogati gruppi
secondo caratteristiche come "uomo,
single, studente, mussulmano" e subito
messi sotto sospetto. Perché una
persona sia sospettata di reato non serve
più conoscere dati sull'individuo,
basta che le sue generalità corrispondano
al profilo tipico del criminale. In seguito
i dati vennero utilizzati par mettere in
pratica la politica restrittivo-razzista
nei confronti dei profughi - la memorizzazione
di tutte le richieste d'asilo respinte facilita
il lavoro e aiuta a prendere decisioni in
fretta, senza un ulteriore esame della situazione
del rifugiato. Nell'ambito dei dibattiti
sulla Green card e sull'immigrazione è
prevedibile che si decida di allargare i
settori d'impiego dei dati dell'AZR. Nei
primi anni dell'AZR l'uso di questi dati
era collegato con l'immigrazione per lavoro,
e soprattutto era finalizzato alla sicurezza
preventiva; si trattava, per esempio, di
assicurarsi che tra gli immigrati italiani
schedati come "lavoratori ospiti"
non ci fossero comunisti. Nel corso degli
ultimi anni sulla scena politica sta prendendo
piede un razzismo popolare ("Lavoro
prima ai tedeschi"), accresciuto da
un razzismo "di utilità"
(stranieri utili e esperti informatici invece
di profughi). Sarebbe a dire che chi contribuisce
allo sviluppo dell'economia tedesca guadagna
il diritto all'asilo, sempre rigorosamente
regolato da criteri di utilità. E
per affermare questa migrazione "mirata",
la banca dati dell'AZR torna ad essere di
estrema utilità. La rete di collegamenti
con gli uffici di collocamento, gli uffici
di assistenza sociale e le istituzioni degli
altri paesi dimostra come l'AZR sia un marchingegno
ben oleato di selezione secondo principi
di utilità.
Una
parte del tutto
Con la sua rilevanza nel contesto del razzismo
sociale, l'AZR è uno dei tanti provvedimenti
di fronte a cui le persone si trovano oppresse
dalla discriminazione razziale. Altre misure
analoghe sono i carceri preventivi all'espulsione,
i controlli della BSG (protezione confini
federali) nelle stazioni, la legge che regola
la concessione del permesso di soggiorno
o l'obbligo di residenza per i rifugiati,
che vieta loro di lasciare il distretto
cui sono stati assegnati. Non stupisce il
fatto che nell'ambito dell'oppressione razziale
si facciano esperimenti pionieristici per
elaborare nuove tecniche di controllo. L'introduzione
di "tessere di asilo" e di dati
biometrici nelle banche dati di anagrafe
e AZR ne sono esempi. Analisi del DNA vengono
utilizzate per ipotizzare il paese d'origine
dei rifugiati - promuovendo così
una logica che cerca di nuovo di biologizzare
la provenienza di una persona. Il concetto
di razza viene sostituito dallo studio delle
caratteristiche genetiche tipiche regionali.
Il
big brother e la catalogazione generale
Questa tendenza alla catalogazione
totale non risparmia le persone con passaporto
tedesco. Videosorveglianza, archiviazione
di dati genetici come parte integrante del
lavoro della polizia, dossier sanitari elettronici
e tessere magnetiche per l'assistenza sociale
attestano il ripristino della società
di controllo. Nei discorsi dominanti la
sicurezza è presenza di controllo,
non assenza di pericolo. Per di più
gli stranieri si trovano a fare da cavie
per esperimenti di controllo sociale, che
in realtà portano comunque ad un
peggioramento dello stato delle cose. Ma
vale la pena osservare in maniera più
approfondita la funzionalità della
schedatura degli stranieri per la selezione
razziale.
Dall'11
settembre.
Il controllo di stato, costantemente in
aumento, è stato ulteriormente incrementato
dall'autunno scorso. I piani di sicurezza
I e II approvati in gran fretta non riguardano
solo l'ampliamento dei poteri di polizia,
ma anche l'AZR in maniera molto concreta.
Polizia, BGS, dogana, uffici di collocamento,
ministeri pubblici e servizi segreti possono
accedere alla banca dati dell'AZR pur non
avendo alcun sospetto o motivo concreto
per accedervi. Inoltre sono spesso gli uffici
per l'assistenza sociale i destinatari di
tali informazioni - una prova in più
che non si tratta di sicurezza o di "lotta
al terrore", ma di controllo. La sorveglianza
legale degli stranieri e la diffusione dei
dati sono collegate al problema della richiesta
dei permessi di soggiorno. Le impronte digitali
dei rifugiati devono essere diffuse per
dieci anni dopo il rilascio del permesso
di soggiorno, e in caso di reato automaticamente
confrontate con le tracce lasciate sul luogo
del crimine - un ulteriore dimostrazione
del sospetto generale verso tutti i "non
tedeschi". Oltre alla foto segnaletica,
alle impronte digitali e le dichiarazioni
della persona, ora verranno diffuse anche
le informazioni biometriche, come la forma
del viso e delle mani. Questi dati dovranno
essere inclusi nei nuovi documenti d'identità,
e codificati in modo da poter essere leggibili
automaticamente nella tessera del visto
e del permesso di soggiorno. Questo sarà
rilevante non solo per i controlli e i contatti
fra le autorità, ma anche per i riconoscimenti
digitali tramite foto negli spazi pubblici.
Nelle stazioni interamente sorvegliate da
telecamere, nei centri commerciali ecc.
sarà possibile confrontare la foto
di una persona con i suoi dati AZR ed ottenere
tutte le informazioni dalla banca dati.
Questa visione, che ricorda molto Orwell,
non è stata inventata di sana pianta;
nel quartiere londinese di Newham infatti
si verifica la stessa prassi: qui circa
200.000 abitanti sono videosorvegliati da
telecamere che coprono tutta la zona. Con
questi mezzi potranno essere ottimizzati
anche i controlli della BGS nelle stazioni,
che già da molto tempo sono diventati
una routine.
Agire
contro il registro razzista
Se il registro razzista degli stranieri
e la selezione hanno una lunga storia, anche
la resistenza a questi non è da meno.
Nel 1986 ad esempio l'AZR è stato
colpito da un attentato con esplosivo da
parte delle cellule rivoluzionarie (RZ).
Molte riserve di dati vennero distrutte
e l'AZR rimase fuori servizio per alcune
settimane. Il nostro obiettivo è
quello di manifestare il dissenso per il
trattamento riservato ai migranti, e formare
una resistenza contro questo. Uno dei numerosi
temi del campeggio noborder antirazzista
di quest'anno a Colonia proprio il problema
dell'AZR, che ci interessa in maniera particolare.
Dal 31 luglio al 10 agosto nel quartiere
coloniese di Poller Wiesen si mirerà
a fare il punto della situazione antirazzista,
in una critica generale dell'economia e
dei meccanismi di controllo. I tre punti
principali "controllo e videosorveglianza",
"lavoro e sfruttamento" e "detenzione
e deterrenza" non dovranno essere solo
elementi di discussione strategici e teorici,
ma dovranno entrare concretamente tra degli
interventi contro la quotidianità
del razzismo. Per consolidare i contenuti
e le teorie su questi temi avrà luogo
un forum di avvio con il motto "urliamo
l'antirazzismo".
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