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of control Camp - Colonia 2003 -
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Nobordercamp Colonia ]
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Nobordercamp Colonia ]
Migrazione
& integrazione - I neonazi ritornano
[da Taz Köln, 26/6/2003]
Un
volantino a Poll invita alla manifestazione
"contro i rifugiati clandestini"
L'estrema destra sostiene la protesta di
sabato "contro il diritto di asilo"
Le condizioni sulla vicenda della nave a
Deutzer sono di nuovo catastrofiche
"Non
tolleriamo in nessun caso le idee estremiste,
noi stessi siamo colpevoli per i nostri
concittadini stranieri!" Vuole mostrarsi
tollerante il volantino dell'iniziativa
organizzata dagli abitanti di Poll, che
invita ad una manifestazione sabato prossimo
alle 11 al mercato di Poll. Ma il loro motto
è: "nessun diritto di asilo
per i rifugiati clandestini". Nell'occasione
si denuncia il comportamento dei profughi,
"ostile nei confronti dei cittadini",
e in particolare quello dei rom, che terrorizzano
il quartiere con furti, scippi, rapine.
Non si sa ancora perchè gli organizzatori
vogliano rifiutare il sostegno ottenuto
da parte del gruppo di estrema destra "pro
Köln". Alcuni avranno forse dubbi
in merito alla scelta elettorale. Kurt Holl,
presidente dell'associazione di rom, è
indignato mentre legge il volantino e definisce
la cosa "uno schifoso misto di mezze
verità e di razzismo". Non nega
che ci sia criminalità nella zona
dei cinque alloggi a Poll in cui vivono
gli immigrati, ma replica che "la maggioranza
di loro non ha niente a che fare coi reati".
Neanche la polizia può "dimostrare
statisticamente" la frequenza dei reati
a Poll, ma un portavoce della polizia dichiara:
"spesso dobbiamo indagare all'interno
di un alloggio di rifugiati, quando si verifica
uno scippo". Il giornalista e membro
dell'associazione rom Günter Wallraff
prende sul serio le preoccupazioni dei cittadini,
"ma la colpa è della città"
dice, "che ha piazzato tutti gli alloggi
a Poll". E che non si preoccupa dei
bambini che rubano. Wallraff propone l'idea
di "tutori" che accompagnino i
bambini nella crescita. Presto si avvierà
una discussione tra rifugiati, cittadini
e l'associazione rom. Secondo Holl, il tavolo
dovrebbe analizzare la situazione di profugo
di ogni singolo individuo, invece di occuparsi
di propaganda o dei singoli pareri. Secondo
lui è da incolpare l'amministrazione
cittadina per le condizioni disumane delle
sistemazioni dei profughi. "Quando
una famiglia viene trasferita in continuazione,
non può sviluppare alcuna stabilità,
e neppure lealtà verso una società
che la tratta in maniera disumana".
Holl sostiene modifiche immediate alla politica
di Köln nei confronti dei rifugiati,
e propone un decentramento degli alloggi
dei rifugiati. In questo modo si ostacolerebbe
la formazione di un ghetto e si favorirebbe
la socializzazione e la comprensione reciproca
con i cittadini. Ma Holl è convinto
che la città di Köln non dia
alcun valore alla co nvivenza pacifica di
cittadini coloniesi e di profughi. Nel frattempo
la nave in cui vivono i rifugiati nel porto
di Deutzer si trova ancora in condizioni
disastrate - nonostante le promesse dei
politici. Anche l'"hotel manager"
Henry Sailer ammette che resistere sulla
nave per più di tre settimane è
impensabile. Un poliziotto commenta il caos
della situazione: "Quando si stipa
la gente in questo modo, così stretti
l'uno vicino all'altro, la gente diviene
aggressiva". Per i quasi 200 uomini
che devono vivere sulla nave, prevalentemente
rom dalla Ex-Jugoslavia, non ci sono neppure
abbastanza gabinetti. Le condizioni igieniche
non sono le sole ad essere catastrofiche,
perché le cure mediche le eguagliano.
Dottori e infermieri non si vedono mai sulla
nave. Per casi di emergenze estremi c'è
una cassetta del pronto soccorso in quattro
dei cinque appartamenti e i bambini vivono
in condizioni pietose. CDU (unione democratica
cristiana) e Grüne (verdi) hanno promesso
che la nave verrà sistemata a settembre,
ma ci credono in pochi. La polizia dichiara
che il contratto d'affitto valido fino a
dicembre finirà per essere sfruttato
dalla città. Fino ad allora capiterà
sempre più spesso di trovare sui
menù "coniglio in salsa zingara".
INSIEME
PER IMPEDIRE LA MARCIA DEI NAZI!
Nelle
prossime settimane la sinistra coloniese
riceverà ben due visite indesiderate.
Il 2 agosto il movimento di cittadini "Pro
Koeln" manifesterà contro il
campo noborder antirazzista di quest'anno.
Per il 9 agosto - quindi solo una settimana
dopo - i cosiddetti "camerata liberi"
invitano ad una marcia che si terrà
a Koeln, ma che coprirà tutto il
territorio federale, al grido di "la
Germania ai tedeschi! Fermiamo la violenza
e la diffamazione contro il nostro paese!"
Anche questa parata naturalmente esprimerà
il suo dissenso verso il nostro campeggio!
FIGHT FASCISM è la parola d'ordine,
SMASH CAPITALISM è sempre valido!
appuntamento 1: Fermiamo la Pro Koeln! Impediamo
la manifestazione dei nazi! Sabato 2 agosto
2003 a Koeln - Poll
appuntamento 2: Game over! manifestazione
e azioni contro la marcia dei nazi. Sabato
9 agosto 2003 a Koeln
fonte:
http://www.antifa-k.de
Rassegna
stampa estrema destra
Manfred
Rouhs e la sua associazione di estrema destra
pro Köln si mobilitano
in una manifestazione contro il noborder
Camp. Di seguito gli articoli presi dal
sito della pro Köln.
6
giugno 2003:
Assembramento
criminale a Poll (zona di Colonia dove si
terrà il campeggio, ndt) Dal 31 luglio
all11 agosto avrà luogo a Poller
Rheinwiesen un meeting di criminali politici
violenti, chiamato campo noborder
antifascista. La polizia dichiara
che questo campo antifascista
costituisce un pericolo concreto per più
di 30 cittadini e cittadine coloniesi politicamente
impegnati. Per questo i rappresentanti di
polizia hanno gi contattato le suddette
persone e preso accordi per la loro difesa
da questo pericolo. Tuttavia, rispettando
il diritto di riunione, la polizia non ha
ancora considerato lidea di vietare
lassembramento di oltre un centinaio
di persone violente, annunciato un mese
fa. Evidentemente ci sono così tante
linee di collegamento tra il ministero degli
interni di Düsseldorf e la scena politica
violenta di sinistra, che il Nordrhein-Westfalen
diventerà la lacuna nel diritto dello
stato tedesco. Già negli anni passati
i campi noborder si sono svolti
in maniera violenta. Nel 2002 furono i cittadini
di Jena ad essere penalizzati con un campeggio
nella loro città. Un giovane uomo
che viveva nei pressi del campo dei criminali
venne aggredito e picchiato da questi, e
gli furono derubati documenti e scarpe (!).
Quando un mezzo della polizia arrivò
sul posto, i picchiatori estremisti non
cercarono di salvarsi con la fuga, ma assaltarono
anche il mezzo. I poliziotti si videro costretti
a non intervenire di fronte ad un attacco
così sfacciato e arrogante fatto
in pieno giorno, e lasciarono che la banda
li trattasse in quel modo questo sarebbe
dovuto ad una strategia di Deeskalation
(=diminuzione graduale delle azioni violente).
Inoltre, i partecipanti al campo insudiciarono
i cartelli stradali nei dintorni del loro
campo a Jena con indicazioni su come raggiungere
il posto, bloccarono un incrocio ed un accesso
alla caserma dei pompieri. Il luogo in cui
si svolse il campo a Jena era
alla fine difficilmente riconoscibile, ridotto
ad un enorme cumulo di spazzatura. Ordine
e pulizia sono infatti agli occhi di queste
persone solo virtù dei borghesotti,
sempre accusati di essere fascisti, ma buoni
per pagare con le loro tasse qualcuno che
pulisca la strada. Il fatto che questi campeggiatori
sicuri di sé mostrino il dito medio
alle forze dellordine non può
stupirci, visto che negli anni questa gente
ha imparato che lo stato è una tigre
senza denti, a cui si può tranquillamente
tirare un calcio senza essere puniti. E
questa impressione si presenta di nuovo,
se pensiamo al campo noborder
avvenuto nel 2000 nella zona di Brandeburgo,
a Forst sul Neiße. Il baccano non
era stato autorizzato dalla città
di Forst, ma venne tollerato.
Quando i campeggiatori bloccarono a Jänschwalde
la via dentrata sul confine federale,
purtroppo non cerano abbastanza guardie
per intervenire. Questo diede occasione
agli antifascisti, tra le altre
cose, di danneggiare in maniera considerevole
gli impianti telefonici sul posto. Incoraggiati
dal fatto che neanche questa azione aveva
provocato lintervento delle forze
dellordine, la comunità
antifascista colpì anche la
vicina Spremberg, per ottenere un confronto
con il sindaco cosa che non sarebbe
stata possibile senza considerevoli danneggiamenti
alle cose. Questa volta giunse sul posto
uno spiegamento di polizia più consistente,
che purtroppo non mise fine ai reati, ma
si limitò a identificare i vandali.
Il giorno seguente i campeggiatori
compirono atti vandalici nel centro cittadino
di Forst, secondo alcune dichiarazioni con
lobiettivo di impegnare le forze
di polizia, per far sì che immigrati
clandestini potessero entrare indisturbati
dalla Polonia passando il confine sul fiume
Neiße. I poliziotti allora continuarono
a non fare nulla, e non reagirono neppure
al lancio di bottiglie contro di loro, per
rimanere fedeli alla linea della Deeskalation.
Conseguentemente neppure un traffico illegale
sul fiume Neiße con gommoni riuscì
a provocare lintervento della polizia,
né delle guardie di confine federale.
Il terzo giorno le forze degli occupanti
il campo diminuirono. La città di
Guben dovette accettare passivamente solo
un paio di danneggiamenti e qualche casa
insudiciata con graffiti. Dopo di ciò
i signori e le signore antifascisti
sulla via del ritorno a casa poterono godere
ancora con soddisfazione di nuove ricche
esperienze a contatto con la polizia. E
ora il campeggio noborder viene
da noi! La Pro Köln giudica assolutamente
scandaloso il fatto che né la polizia,
né lamministrazione cittadina
di Köln siano in grado di risparmiare
da questa imposizione i cittadini di Köln
e soprattutto gli abitanti di Poll, che
saranno coinvolti in prima persona. Le esperienze
degli scorsi anni impongono un divieto del
campo antifascista. Non solo
le minoranze, ma anche i normali cittadini
di Köln hanno dei diritti; specialmente
il diritto di rimanere lontani dai criminali.
Signor sindaco Fritz Schramma, e signor
capo della polizia Klaus Steffenhagen: cosa
farete di concreto, per tenere lontano il
campo antifascista dalla nostra
città?
14
giugno 2003:
Manifestazione
contro lestremismo e la violenza
Sabato
2 agosto 2003 il movimento di cittadini
pro Köln manifesterà a Poll
contro lestremismo e la violenza.
Luogo dellincontro sarà la
fermata del KVB (=servizi di trasporto di
Köln, ndt) Drehbrücke
in Sieburger Strasse. La manifestazione
vuole confrontarsi con lassembramento
di vandali violenti da tutto il territorio
federale, sopportati e tollerati dalla città
di Köln, dalla polizia di Köln
e dal ministero degli interni di estrema
sinistra di Düsseldorf. Pro Köln
vuole soprattutto dimostrare che la violenza
e il terrore, anche nel Nordrhein-Westfalen
governato dalla coalizione rosso-verde,
non possono diventare mezzi di confronto
politico legittimi né essere tollerati
dalla polizia. 5 luglio 2003:
Antifa
K aggredisce il presidente della Pro
Köln
Oggi
nella Sieburger Strasse a Poll una squadra
di picchiatori del gruppo antifa K
ha aggredito e brutalmente picchiato il
presidente della pro Köln, Judith Wolter.
I picchiatori antifa hanno inoltre
distrutto il telefono cellulare della venticinquenne
dottoressa in legge. Grazie ad alcuni abitanti
della zona dotati di prontezza che hanno
subito chiamato la polizia, è stato
possibile catturare la squadra al completo
10 persone, alcune delle quali già
note alla polizia. I loro dati personali
sono stati registrati ed essi dovranno rispondere
dellinfame aggressione sottostando
a provvedimenti civili e penali.
Diversi gruppi della scena antifa
coloniese si trovavano a Poll la mattina
del 5 luglio. Allo stesso tempo gli attivisti
della pro Köln stavano girando tra
le case di Poll per presentare la petizione
per la chiusura del centro di accoglienza
per i richiedenti asilo politico nella Salmistrasse,
e per il trasferimento delle navi dei richiedenti
asilo nel porto di Deutzer. Gli antifascisti
hanno organizzato una vera e propria caccia
alluomo a danno dei membri della pro
Köln. Judith Wolter è stata
sottoposta a cure mediche e ad accertamenti
radiografici allospedale di Weyertal.
Presenta contusioni multiple. Il membro
della direzione della pro Köln Manfred
Rouhs commenta così laccaduto:
Lincidente accaduto a Judith
Wolter è la goccia che ha fatto traboccare
il vaso. Da anni lassociazione criminale
antifa K non fa altro che commettere
un reato dopo laltro. Sempre più
spesso accade che membri della pro Köln
vengano aggrediti e picchiati da appartenenti
al gruppo antifa K, spesso in
strada. La messa al bando dell antifa
K dovrebbe essere avvenuta già
da molto tempo. La nostra associazione indice
spesso petizioni con questo obiettivo, organizza
perfino assemblee e stand informativi. Uno
dei creatori del sito web di questi criminali
è iscritto al DENIC ( = ufficio tedesco
di registrazione di nomi di dominio e marchi
registrati). Ma nel Nordrhein-Westfalen
governato dalla coalizione rosso-verde i
delinquenti sono liberi di dire e fare ciò
che vogliono, in particolare quando le loro
attività sono rivolte contro coloro
che criticano il governo. I ministri degli
interni di Düsseldorf e di Berlino
proteggono una rete nazionale di gruppi
criminali antifa, che soprattutto
nei periodi di campagne elettorali terrorizzano
coloro che hanno idee differenti dalla loro.
Dal 31 luglio all11 agosto la scena
antifa europea si riunirà
nel campeggio a Poller Rheinwiesen. Migliaia
di antifa da tutto il territorio
nazionale e degli stati vicini hanno annunciato
la loro partecipazione. Pro Köln sostiene
la messa al bando dellincontro di
questi criminali.
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