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Settimana
di protesta contro tutti i tipi di controllo
sociale - Azione
del collettivo anti-espulsioni
Sabato
22 Febbraio molte agenzie Air France a Parigi
hanno ricevuto visite. Sono stati distribuiti
volantini a clienti e impiegati, e ci sono
state delle discussioni. Anche se alcuni
clienti sono rimasti indifferenti, altri
ci hanno ringraziato per le informazioni
fornite e ci hanno incoraggiato. Per quanto
riguarda gli impiegati, la maggioranza rimasta
neutrale, giustificandosi con un "non
possiamo farci nulla". Uno dei direttori
di un'agenzia ha letto attentamente il volantino
e poi ci ha lasciato fare perchè
lo ha trovato "corretto". D'altra
parte, all'agenzia degli Champs Elysees,
la guardia ha cercato di tirare le sbarre
di ferro per chiuderci fuori, cosa che gli
abbiamo impedito di fare mentre il direttore
ci intimava di "lasciare in pace"
i suoi clienti. Appena ce ne siamo andati
hanno chiuso le sbarre, chiudendo dentro
tutti i presenti e improvvisando una specie
di riunione di fronte alla vetrina principale.
Alla fine tutte le finestre sono state ricoperte
di adesivi.
Segue
il testo del volantino.
Con
Air France raggiungete il cielo prima di
quanto vi aspettiate.
In
15 giorni, 2 immigrati senza documenti sono
stati uccisi a Roissy dagli agenti della
polizia di frontiera (PAF). Riccardo Barrientos,
un argentino di 52 anni e Mariam Getu Hagos,
un somale di 24 anni sono morti durante
la loro espulsione. Sono morti tutti e due
sull'aereo dopo che i poliziotti li avevano
mantenuti piegati in 2 appoggiandosi sulle
loro scapole per impedirgli di urlare e
quindi avvertire i passeggeri.Il ministro
dell'interno Sarkozy ha commentato questi
decessi degli "slittamenti" da
parte dei funzionari di polizia. Regolarmente
in Europa, uomini e donne vengono uccisi
al momento della loro espulsione.La frequenza
stessa delle violenze della polizia (nelle
strade, nei commissariati, nei centri di
detenzione, negli aeroporti ecc.) confermano
che questi casi non sono accidentali ma
che sono il risultato della politica di
precarizzazione e sfruttamento degli stranieri
poveri prodotti sia dalla destra che dalla
sinistra.Questi due immigrati privi di documenti
sono morti su aerei appartenenti alla compagnia
aerea AIR FRANCE la quale da molti anni
collabora e partecipa alle politiche di
espulsione degli immigrati. Noi ci appelliamo
a una mobilitazione concreta contro tutte
le espulsioni. In quanto giudichiamo queste
pratiche inaccettabili, noi dobbiamo agire:
dipendenti delle imprese che collaborano
all'espulsione, denunciate ed esprimete
il vostro rifiuto di partecipare alle espulsioni
come hanno già fatto i piloti tedeschi
(della Lufthansa) e più recentemente
alcuni sindacati dell'Airfrance. Passeggeri,
ancor prima di acquistare il vostro biglietto
esigete che non ci siano degli "espulsi"
a bordo, sull'aereo, verificate che non
ci siano stranieri ostacolati (generalmente
sul fondo dell'aereo e isolati dal resto
dei passeggeri attraverso una tenda), e
se è il caso, esigete lo sbarco di
questi "passeggeri contro la propria
volontà", rifiutate di sedervi,
di spegnere il vostro telefono portatile,
d'attaccare la vostra cintura, ...protestate
presso il personale di bordo.
Collettivo
anti espulsioni d'Ile de France, 21ter rue
Voltaire 75011 Paris tel/fax : 0153791221
e-mail: caeparis@free.fr Questa azione ha
avuto luogo nel quadro della <<Settimana
d'azione dal 22 al 28 febbraio contro il
controllo sociale>> che è la
risposta al proseguimento durante questa
settimana del processo alle persone incolpate
durante il campeggio NoBorder di Strasburgo.
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Nel
frattempo in Belgio...
Lunedì
17 febbraio, 10 attivisti di 'Vluchtelingen
Aktie Komitee (VAK)' da Ghent, in Belgio,
sono riusciti a far rinviare l'espulsione
di un giovane della Sierra Leone in cerca
di asilo politico.
Lunedì
mattina, verso le 6 e 30, un furgone, che
stava portando il giovane dal centro di
detenzione di Merksplas (vicino a Antwerp)
all'aeroporto, stato fermato da un imboscata
di attivisti noborder. Mentre il furgone
usciva dal cancello del centro di detenzione
è stato dato un segnale e 10 attivisti
del VAK sono corsi verso il cancello per
bloccare la vettura. Il cancello è
stato chiuso immediatamente dalla direzione,
percui il furgone non ha potuto lasciare
il centro con il rifugiato. Gli attivisti
si sono seduti davanti al cancello formando
una barriera, impedendo alla direzione del
centro di detenzione, in dismissione, di
rimpatriare i detenuti. E' stato chiesto
l'intervento della polizia, che è
arrivata dopo mezz'ora. Due poliziotti hanno
esaminato la situazione e hanno deciso di
chiamare rinforzi. Verso le 8 sono arrivati
altri tre agenti, e hanno dato l'ordine
di sgomberare il cancello. Tutti gli attivisti
si sono rifiutati, dopodich la brutalità
poliziesca ha sciolto il gruppo. Un poliziotto
in particolare stato molto violento, ha
tirato calci agli attivisti in atteggiamento
pacifico, anche dopo che questi erano stati
ammanettati. Lo stesso poliziotto ha usato
delle speciali manette per pollici, più
dolorose, e inutili, visto che c'erano abbastanza
manette normali. Nel giro di dieci minuti
tutti sono stati ammanettati e il furgone
è uscito dal centro. g Dopo l'arresto,
gli attivisti sono stati portati alla stazione
di polizia di Hoogstraten, distante 10km
dal centro di detenzione. Dato che la metà
degli attivisti ha rifiutato di firmare
l'interrogatorio, o ha rifiutato di parlare
del tutto, tutti gli attivisti sono stati
incarcerati. Dal momento che c'erano solo
2 celle singole, gli 8 attivisti maschi
sono stati messi in un'unica cella!! L'atmosfera
nelle celle era buona, anche perchè
sono riusciti a portare in ciascuna cella
un telefono. Gli abbracci sono arrivati
quanto si è saputo che il rifugiato
non era stato deportato, perchè il
furgone era arrivato in ritardo all'aeroporto.
Gli attivisti hanno lasciato le celle con
un grosso sorriso sulla faccia, e il ragazzo
rifugiato si fatto vivo al telefono per
dire che aveva visto l'azione e per ringraziarli
per l'aiuto.
Gli
attivisti cerceranno di portare all'attenzione
dell'opinione pubblica il caso di Mahmoud
Sesay in modo da costringere il governo
belga a concedere a Mahmoud lo status di
rifugiato.
no
border, no nation, stop deportation!
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