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Francia: due persone morte durante deportazione.

21.01.03 - Il 16 gennaio Mariame Getu Hagos, un uomo somalo di 25 anni privo di documenti, è morto dopo essere stato portato a forza a bordo di un volo che dal Roissy - Charles deGaulle doveva riportarlo all'aeroporto di Johannesburg, nonostante fosse in cattive condizioni di salute. Secondo i resoconti, Mariame Getu Hagos era arrivato in Francia 5 giorni prima dal Sudafrica, ed era stato portato nella zona d'attesa di Roissy. Dopo che la sua richiesta di asilo era stata respinta, ha resistito ai tentativi di rimpatriarlo e, dopo essere apparso provato in due differenti momenti, stato visitato da un dottore convocato con una chiamata d'emergenza. Nonostante ciò è stato dichiarato in grado di affrontare il rimpatrio, ed stato accompagnato a bordo da tre ufficiali di frontiera (PAF), piazzato sul fondo dell'aereo e ammanettato. Le testimonianze raccolte, prima della partenza l'uomo ha cercato ancora di resistere e, secondo quanto dichiarato dal Ministero degli Interni francese, è stato immobilizzato attraverso l'uso di "tecniche abituali". Non è ancora chiaro tuttavia in cosa consistessero queste "tecniche". In ogni caso poco dopo l'uomo ha perso i sensi ed è stato trasportato all'ospedale Villepinte, dove è morto due giorni dopo. Secondo la PAF Mariame Getu Hagos aveva simulato i primi due cedimenti. Un dottore del pronto soccorso (SMU) ha dichiarato che le condizioni del somalo avrebbero dovuto essere prese comunque in considerazione più seriamente. aggiornamento: i tre ufficiali di polizia che formavano la scorta sono stati sospesi dal servizio martedì con una nota del Ministero degli Interni. La direzione della polizia nazionale (DGPN) che è stata coninvolta nella decisione, ha dichiarato che la sospensione degli agenti "è stata una misura precauzionale che non dovrebbe essere vista come un indizio di un qualche abuso da parte degli agenti". Nella medesima dichiarazione il DGPN lamenta come la polizia incontri sempre maggior resistenza da parte degli immigrati da rimpatriare, e come siano stati costretti ad affrontare 3000 persone che opponevano resistenza al rimpatrio nel solo 2002.Sempre martedì la corte di Bobigny ha aperto su questo caso un procedimento con l'accusa di omicidio volontario contro ignoti. Dichiarazioni di Droits devant e Amnesty International sulle due recenti morti durante le deportazioni in Francia.

Dichiarazione di "Droits devant"
- morte di un sans papier sul volo AF990 -
La compagnia aerea nazionale deve prendersi le sue responsabilità. Sabato 18 gennaio un cittadino somalo di 24 anni è morto in seguito al peggiorare delle proprie condizioni di salute quando è stato imbarcato a forza su un volo della AirFrance diretto a Johannesburg. Questo peggioramento ha fatto seguito a due precedenti mancamenti avvenuti prima dell'imbarco, fatto che non ha impedito alle forze di sicurezza di costringerlo con la violenza a imbarcarsi.Questa è la seconda morte nel giro di un mese che coinvolge immigrati costretti a imbarcarsi per il rimpatrio su aerei della Air France. Nel 1998 Spinetta, amministratore delegato di AirFrance, aveva chiesto al governo e al Ministero degli Interni francese delle garanzie riguardo alla sicurezza del trasporto di persone imbarcate contro la loro volontà con lo scopo di deportarle nel proprio paese di origine. Il personale dell'AirFrance ha più volte tesimoniato di incidenti violenti occorsi sui voli della compagnia durante queste deportazioni. [...]Oggi dobbiamo prendere atto che la compagnia di linea nazionale permette alle forze di polizia di attuare violenza a bordo dei propri voli senza accennare nessun tipo di intervento (per esempio: immobilizzare un deportato ammanettato per 45 minuti, con strappi di velcro che non consentono nessun movimento, e una consistente pressione sulle spalle del deportato nel corso di questa operazione di immobilizzazione. in alcuni casi vengono calmati e "quando è necessario" la faccia viene premuta contro un cuscino per raggiungere lo scopo) Noi chiediamo: - che l'AirFrance applichi un embargo immediato su tutte le espulsioni su tutti i propri voli. Consideriamo che la compagnia debba prendersi la propria responsabilità e non possa continuare a contribuire a questi attacchi all'integrità fisica delle persone, che può portare fino alla morte delle stesse, come si è visto.- che i risultati delle inchieste sulle morti siano resi pubblici. - che il signor Spinetta e il signor Sarkozy (ministro degli interni) smettano di violare i diritti umani!

Dichiarazione della segreteria internazionale di Amnesty International
- Francia: chiediamo un'inchiesta completa e imparziale per le morti durante le deportazioni forzate al Roissy-Charles deGaulle"
Queste morti che sono avvenute a distanza di due settimane l'una dall'altra, sono le prime dovute a una deportazione forzata su un volo per il rimpatrio dal 1991, e per questo solo motivo si richiede un esame investigativo approfondito e rapido. Il numero di morti in altri paesi europei rende ancor più d'obbligo un'inchiesta seria su questa materia d'indagine." Prima di ricevere notizia della morte del cittadino somalo Mariame Getu Hagos il 16 gennaio, Amnesty International aveva scritto al ministro dell'interno circa la morte, il 30 dicembre, di Ricardo Barrientos, un cittadino argentino, su un volo per Buenos Aires. Entrambe le morti sembrano essere avvenute dopo che i deportati erano stati piazzati sul fondo dell'aereo, e dopo che erano stati ammanettati. Ricardo Barrientos era stato immobilizzato in una posizione che portava gran parte dell peso del corpo sulle sue spalle. "Gli avvisi degli esperti sull'asfissia posturale hanno fatto notare come l'ammanettamento di una persona con le braccia dietro la schiena possa limitare le funzioni respiratorie, e che ogni peso aggiuntivo sulla schiena - per esempio la pressione esercitata da un agente di polizia - possa aumentare ancor di più le difficoltà di respirazione." ha dichiarato Amnesty International. Di conseguenza, Amnesty chiede che le morti siano esaminate in modo imparziale e completo, da un corpo indipendente quale la Commissione nazionale di deontologia della sicurezza, che dovrebbe investigare per capire se sono stati rispettati i principi internazionali dei diritti dell'uomo. La conclusione dell'inchiesta sulla morte di Ricardo Barrientos da parte del pubblico ministero di Bobigny dovrebbe essere resa pubblica, in particolare considerando le diverse discusse versioni circa le esatte circostanze e l'ora del decesso. Nella sua lettera, Amnesty International chiede alle autorità francesi di chiarire le procedure in uso per la deportazione forzata e se queste siano in linea con i principi e le linee guida internazionali. Questi principi includono quelli del comitato Europeo per la Prevenzione delle Torture e dei Trattamenti e delle Punizioni Inumane o Degradanti e quelli del Parlamento Europeo.

Agenzia France Presse, 22 Gennaio 2003

http://www.expatica.com/francemain.asp?pad=278,313,&item_id=28210

"parigi (afp)--- tre agenti di polizia sono stati sospesi dopo la morte di un immigrato somalo illegale di 24 anni che aveva perso conoscienza durante una deportazione la scorsa settimana. La polizia afferma mercoledì i tre, tutti di stanza all'aeroporto Parigi Roissy - Charles de Gaulle, sono stati rilevati dal loro incarico martedì. I poliziotti erano stati incaricati di deportare il somalo, identificato come Getu Hagos Marianne, su un volo per il Sud Africa giovedi'. Marianne e' rimasto incosciente durante il processo, ed e' stato portato all'ospedale di Parigi, dove e' morto Sabato. Un'autopsia e' stata richiesta per accertare le cause della morte. La polizia francese e' stata messa sotto un accurato esame dopo un numero elevato di incidenti che hanno riguardato gli immigrati. Lo scorso venerdi', altri due agenti sono stati sospesi dopo avere rotto il naso di un testimone che ha minacciato di denunciarli per le maniere violente con cui hanno trattato un sospetto immigrato in una via di Parigi. Il 30 Dicembre ,un Algerino di 52 anni che stava per essere deportato e' morto in seguito ad un attacco di cuore mentre era a bordo di un aereo all'aeroporto Charles de Gaulle. L'autopsia ha concluso che la morte e' avvenuta per cause naturali, ma molte associazioni di immigrati hanno denunciato l'insabbiamento dell'inchiesta. Lo stesso giorno quattro ufficiali francesi sono stati filmati in un'altra zona Parigina da una televisione Maliana mentre fermavano, contestando motivi approssiamtivi, un immigrato Maliano. Gli ufficiali hanno confiscato il nastro e hanno ritenuto la crew televisiva una provocazione dell'Unione dei Giornalisti Africani dell'Ovest.


Il 30 dicembre il 52enne Ricardo Barrientos è morto sul volo AF 416 mentre stava subendo una deportazione dalla Francia. Il cittadino argentino, che stava opponendo resistenza alla deportazione, è deceduto quando un agente della polizia di frontiera francese che lo stava scortando ha spinto con il ginocchio sul petto dell'uomo mentre l'aeroplano stava iniziando le manovre di decollo. Era stato imbarcato prima dei passeggeri regolari e piazzato sul fondo dell'aereo, nel tentativo di isolarlo dagli altri passeggeri. La polizia di frontiera francese ha dichiarato che la morte avvenuta per arresto cardiaco, e la considera una "morte naturale". I portavoce della polizia nazionale hanno assicurato che la deportazione che ha portato due ufficiali di polizia a piegare con la forza il tronco del deportato contro le sue gambe, e la sua testa tra le ginocchia, mentre gli venivano immobilizzate le braccia, è stata effettuata in accordo con le normali procedure. Hanno inoltre dichiarato che gli agenti hanno chiamato il personale medico quando hanno scoperto che il Barrientos aveva perso conoscenza e che la sua morte è stata attestata dai medici fuori dall'aereo. Questa versione è contraddetta da alcune testimonianze ricevute dalla "Association nationale d'assistance aux frontie`res pour les e'trangers" (Associazione nazionale per l'assistenza agli stranieri alle frontiere). Secondo i testimoni gli agenti di polizia hanno trasportato il corpo senza vita del signor Barrientos verso la parte frontale dell'aereo, dove un medico allertato dallo staff della cabina di comando ha attestato il decesso. Nel frattempo l'autopsia è stata ordinata da una corte locale per investigare sulle reali cause della morte. Le organizzazioni che si occupano della difesa dei rifugiati contestano la pretesa che la morte sia avvenuta per "cause naturali", dal momento che ritengono sia avvenuta come conseguenza della postura innaturale in cui era stato costretto dagli agenti che stavano cercando di minare la sua resistenza. In un altro incidente non collegato, sempre accaduto al Charles de Gaulle lo stesso giorno, degli ufficiali della polizia di frontiera hanno confiscato e cancellato un videotape dello staff di una televisione del Mali, che stavano filmando la deportazione violenta di due persone sul volo dell'AirFrance per Bamako. Secondo la AFP, gli agenti stavano tenendo a terra violentemente gli immigrati quando hanno capito che erano filmati dai giornalisti della televisione del Mali, che stavano accompagnando a bordo degli specialisti della tessitura del Mali. Due giornalisti africani sono stati velocemente arrestati e il nastro della telecameta è stato subito confiscato. Anche uno studente che aveva insultato gli agenti stato tratto in arresto.Con un comunicato simile a quello elaborato per la morte del signor Barrientos, un portavoce della polizia di frontiera ha dichiarato che "si stavano controllando gli immigrati secondo le normali tecniche insegnate agli agenti" e ha aggiunto che il nastro era stato confiscato e cancellato solamente perchè "gli agenti erano stati filmati senza il loro consenso".Questa dichiarazione è contestata dai membri dello staff della televisione. Un reporter ha dichiarato all'agenzia di stampa AFP che stato testimone del fatto che "un cittadino del Mali ammanettato stava venendo picchiato e insultato. Ho detto al mio cameraman di riprendere la scena. Quattro poliziotti si sono avvicinati violentemente a noi e ci hanno fatto scendere dall'aereo prima di confiscarci il nastro."

 



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