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Migrazioni di Genere >
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Controllo
dell'immigrazione di genere e delle minoranze
razzializzate: Sovrappopolazione, immigrazione
e sostenibilità ambientale
di
Chris Crass [anarchico attivista
per la giustizia sociale, San Francisco]
traduzione di Border=0 da www.infoshop.org/texts/immigration.html
Le
elezioni del Sierra Club: discutendo dimmigrazione
nel movimento ambientalista nellaprile
1998, i membri del Sierra Club rifiutarono
un progetto di contenimento dellimmigrazione
come mezzo di protezione ambientale. Il
Sierra Club è uno dei primi, più
grandi e più influenti gruppi ambientalisti
negli Stati Uniti. Attraverso precedenti
dibattiti allinterno del Club sullimmigrazione
e in risposta al supporto di gran parte
dei membri del gruppo, la commissione di
direttori del Sierra Club decise nel febbraio
1996 di non prendere posizione in
tema di immigrazione rispetto alle politiche
che regolano limmigrazione negli Stati
Uniti, e di rimanere impegnati
sul piano ambientale e per la protezione
di tutti allinterno dei nostri confini,
senza discriminazioni basate sullo stato
di migranti. In contrasto con la posizione
presa dalla commissione, un gruppo di membri
del club a favore di un contenimento dellimmigrazione
riportò lattenzione sullargomento,
e nelle elezioni del gruppo nellaprile
1998 venne chiesto ai 550 mila membri del
club di votare in proposito.
I votanti avevano due possibilità.
La posizione A proponeva che il Club rivedesse
la sua decisione di non prendere posizione
rispetto al problema, e che intraprendesse
una politica riguardante la popolazione
degli USA che continui a sostenere la fine
della crescita della popolazione statunitense
nel minor tempo possibile tramite riduzione
della crescita naturale (numero di nascite
meno numero di morti), ma ora anche tramite
riduzione della rete dimmigrazione
(immigrazioni meno emigrazioni). La
posizione B sosteneva la decisone della
commissione di non prendere posizione in
proposito, e proponeva: il Sierra
Club può approciarsi alle cause alla
base dei problemi della popolazione globale
considerando la situazione esistente in
maniera complessiva; il Sierra Club incrementerà
gli sforzi effettivi per difendere i diritti
di tutte le famiglie alle cure sanitarie
materiali e sulla riproduzione, il miglioramento
della condizione femminile e luguaglianza
delle donne; inoltre il Sierra Club continuerà
a trattare le cause alla base della migrazione
incoraggiando la sostenibilità, la
sicurezza economica, la salute e la nutrizione,
i diritti umani ed il consumo responsabile
e in rispetto dellambiente.
In questa elezione profondamente controversa,
circa 84 mila membri votarono (una quota
molto più alta del solito 60/70 mila),
e dei circa 78000 che si espressero sulla
questione immigrazione, il 60,1% votò
la posizione B.
La
campagna nata dallelezione nel Club
generò molto interesse da parte dei
media, dibattiti intensi e una tempesta
di controversie il cui fulcro era largomento
immigrazione. In un articolo del New York
Times il giornalista John H. Cushman Jr.
scrisse: le campagne sono spesso combattute,
ma questanno il problema immigrazione
ha sollevato questioni particolarmente delicate
sulla giustizia sociale, sulluguaglianza
razziale e la strategia politica, fino al
profondo disagio di molti elettori del gruppo,
generalmente considerati liberali.
Il
direttore esecutivo del Sierra Club Carl
Pope disse in merito alla posizione A: E
offensiva per le persone di colore
Le persone nelle comunità di immigrati
la percepiscono come laffermazione
che essi sono una forma di inquinamento.
Il sostenitore della posizione A Alan Kuper,
uno dei leader del Sierra per la stabilizzazione
della popolazione statunitense che promuove
il ritorno al livello dimmigrazione
prima del 1965, disse invece alla Associated
Press io identifico il problema della
crescita della popolazione come fondamentale
per il movimento ambientalista
E
una questione che riguarda ogni cosa che
facciamo. Qualcuno disse che questa
elezione era una battaglia tra lanima
del Sierra Club ed il resto del movimento
ambientalista.
Durante
la campagna le forze sostenitrici delle
due posizioni si mobilitarono. Tra i sostenitori
della posizione A cerano alcuni tra
i più attivi gruppi anti-immigrazione
della nazione, ad esempio la FAIR - Federation
of American Immigration Reform (federazione
per la riforma americana sullimmigrazione),
il NPG Negative Population Growth
(crescita negativa della popolazione), il
PEB Population-Environment Balance
(equilibrio popolazione-ambiente), e la
CCIR - California Coalition for Immigration
Reform (coalizione della California per
la riforma sullimmigrazione). Tra
i sostenitori della posizione B un alto
numero di organizzatori del Club attuali
e del passato, molte delle sezioni locali
del Club e gruppi ambientalisti e per la
giustizia sociale già parte della
coalizione; infine la Campagna per lAmbiente
e lImmigrazione organizzata dal PEG
Political Ecology Group (gruppo ecologia
politica) di San Francisco.
Il
dibattito sullimmigrazione scaturito
allinterno del Sierra Club ha evidenziato
le crescenti tensioni nel movimento ambientalista,
e serve come traccia per comprendere le
questioni più ampie che alimentano
queste tensioni. Lattivista per la
giustizia sociale Emanuel Sferios scrisse
in Z Magazine dopo i risultati delle elezioni:
Nonostante questa vittoria [la sconfitta
della posizione A] comunque, la controversia
che si è creata a proposito della
questione immigrazione allinterno
dellorganizzazione ambientalista più
vecchia e più grande del paese dimostra
lefficacia con cui la destra ha saputo
sfruttare le paure della gente in merito
alla crisi della popolazione.
Sferios continua: questo rivela anche
quanto sia caduto in basso nel corso degli
anni il livello della discussione condotta
dai media sulle cause del degrado ambientale.
LIMMIGRAZIONE,
LA BOMBA POPOLAZIONE E LA SFIDA
RADICALE
Il
dibattito del Sierra Club sullimmigrazione
è al suo livello più semplice
una questione di controllo della crescita
demografica. La crescita della popolazione
è stata identificata da molti attivisti
anti-immigrazione come una delle maggiori
o come la maggiore causa di
degrado ambientale e di crollo. I sostenitori
del controllo demografico affermano che
un numero maggiore di persone sulla terra
comporta un maggiore sfruttamento delle
risorse ed un impatto sempre più
dannoso degli umani sullecosistema.
A
meno che la dimensione della popolazione
non verrà ridotta, e il prima possibile,
il corso attuale delle cose nella nazione
alla fine minaccerà non solo la qualità
della vita ma, nel peggiore dei casi, il
sistema stesso che mantiene la vita
così scrivono Leon Bouvier e Lindsay
Grant nel loro libro Sierra Club Quanti
Americani. Classi sovraffollate, strade
intasate, disoccupazione, scontri tra culture,
sempre maggiori limitazioni al consumo di
acqua, degrado ambientale: tutto ciò
deriva per certi versi da ununica
causa comune, cioè la sovrappopolazione.
Per
questo il controllo demografico è
il nucleo del processo di sviluppo ecologico
sostenibile. Le teorie del controllo demografico
hanno guadagnato un vasto supporto da parte
del movimento ambientalista e dellopinione
pubblica nel corso dei trentanni scorsi,
e sempre di più costituiranno le
argomentazioni dei gruppi anti-immigrazione.
I gruppi per il controllo demografico segnalano
limmigrazione perché negli
Usa, secondo le ultime stime dellUfficio
del Censo, limmigrazione è
il fattore principale che determina la crescita
della popolazione. Se la tendenza demografica
attuale continuerà, secondo lUfficio
del Censo la popolazione statunitense crescerà
dagli attuali 268 milioni di persone a 393
milioni nel 2050, un aumento di 125 milioni
di persone. Il 60% di questo aumento demografico
sarebbe attribuibile allimmigrazione
e ai discendenti di immigrati. Con questa
argomentazione gruppi anti-immigrazione
come il Carrying Capacity Network affermano
che laumento della popolazione
è lultima minaccia per lambiente.
Dato che la crescita demografica è
vista come una questione ambientale, anche
limmigrazione lo è, essendo
un componente fondamentale dellaumento
della popolazione.
Il
controllo della popolazione è sempre
stato uno dei principali obiettivi del movimento
ambientalista dalla pubblicazione nel 1968
del libro La bomba popolazione
di Paul Ehrlich, biologo di Stanford, il
quale affermava che gli esseri umani sono
destinati alloblio e che bisogna imporre
provvedimenti per il controllo della popolazione,
anche in maniera coercitiva se necessario.
Dal 1968 il controllo della popolazione,
specie nel terzo mondo, è sempre
stato nei programmi degli ambientalisti
del mainstream. Come scrive Mark W. Nowak
del Negative Population Growth: Nel
corso degli ultimi 25 anni, il collegamento
tra la crescita demografica ed il degrado
ambientale è stato così ben
dimostrato che è difficile trovare
un ambientalista che non lo riconosca.
Comunque
largomento del controllo dellimmigrazione
è stato rifiutato da femministe,
attivisti ambientalisti, per i diritti umani
e per la giustizia sociale, e da organizzazioni
degli Stati Uniti e del Terzo Mondo; essi
mettono in discussione non solo questo,
ma tutto il contesto su cui si costruiscono
le teorie di controllo della popolazione.
Abitanti del Terzo Mondo criticano costantemente
le teorie di controllo della popolazione
e le strategie che mirano a controllare
la libertà riproduttiva delle donne,
invece di intervenire sulle cause alla base
della crescita di popolazione quali le istituzioni
e le decisioni economiche, lassistenza
sanitaria, la povertà, leducazione
e lassenza di libertà riproduttiva.
Scrittrici femministe e organizzazioni in
paesi del primo e del terzo mondo (in primo
luogo donne nere) hanno sviluppato teorie
che sfidavano le ideologie correnti sul
controllo della popolazione, sullo sviluppo
del terzo mondo, sulla politica estera del
primo mondo e gli aiuti per lo sviluppo.
Ma allo stesso tempo, le ideologie conservatrici
riscuotevano e tuttora riscuotono grande
consenso tra le istituzioni internazionali
economiche e politiche più potenti
del secondo dopoguerra, come la Banca Mondiale,
il Fondo Monetario Internazionale, le Nazioni
Unite e gli Stati Uniti.
Direttamente
collegato allambientalismo, il movimento
per la giustizia ambientalista negli USA
è cresciuto rapidamente negli ultimi
dieci anni. Il movimento per la giustizia
ambientalista è stato organizzato
e portato avanti da persone nere e principalmente
appartenenti a comunità povere e/o
alla working class per combattere i rifiuti
tossici e linquinamento nei quartieri
poveri. Il movimento per la giustizia ambientalista
intende lambientalismo come una componente
essenziale della battaglia per una giustizia
sociale che combatte discriminazioni di
razza, di classe o genere.
Una
delle persone che rifiuta le connessioni
tra la sovrappopolazione e i problemi ambientali
è Betsy Hartmann, membro del Committee
on Women, Population and Environment (comitato
delle donne, popolazione e ambiente). Nel
suo testo rivoluzionario Reproductive
rights and wrongs: the global politics of
population control (Diritto alla riproduzione:
giusto e sbagliato nelle politiche globali
di controllo della popolazione) la
Hartmann afferma: Il mito della sovrappopolazione
è uno dei più diffusi nella
società occidentale, così
profondamente radicato nella cultura che
esso influenza fortemente la visione del
mondo che la cultura ci propone. Non gli
si può resistere per via della sua
semplicità. Più persone significano
meno risorse e più fame, povertà,
degrado ambientale e instabilità
politica. Questa equazione aiuta a giustificare
la sofferenza umana che affligge laltro
mondo al di là degli ordinati confini
di affluenza. Procreando, il povero crea
la sua stessa povertà. Così
noi siamo assolti dalle responsabilità
e liberati dalla complessità del
tutto.
LE
TESI DEL CONTROLLO DEMOGRAFICO: I=PAT E
LA CAPACITA SOSTENIBILE
Largomento
della popolazione è interessante
per molti in quanto viene mascherato dietro
termini scientifici e quantitativi
scrive Penn Loh, ex membro della commissione
organizzativa del Political Ecology Group.
La formula usata per capire la questione
della popolazione è stata inventata
nel 1970 da Paul Ehrlich e John Holden;
questa formula è I=PAT, dove I rappresenta
limpatto di qualsiasi gruppo umano
sullambiente, ed equivale allestensione
della popolazione. P misura il livello di
affluenza (o la media di consumo individuale
delle risorse); A indica limpatto
ambientale delle tecnologie che procurano
i beni di consumo, questi indicati dalla
lettera T. La formula I=PAT uniforma ciascuno
in una formula che non tiene affatto conto
delle istituzioni politiche ed economiche
che influenzano e determinano il consumo.
Lequazione trascura anche qualsiasi
distinzione tra classi, con il risultato
che gli immigrati poveri risultano avere
lo stesso impatto sullambiente delle
famiglie benestanti, senza considerare minimamente
i livelli di consumo di ciascuno. Istituzioni
come quella militare, che è responsabile
per la più alta percentuale dinquinamento
negli USA, non sono considerate in questa
operazione né sono ritenute responsabili.
Loh scrive che finché le questioni
sulla popolazione sono costruite su formule
come I=PAT, allora il controllo della
crescita demografica non è un problema
scientifico di valore neutro, ma un problema
politico con un reale impatto sociale.
Attualmente
il 70 per cento dellenergia mondiale,
il 75 per cento dei metalli, l85 per
cento di legno ed il 60 per cento di cibo
sono consumati dalla popolazione industrializzata,
cioè dal 22 per cento della popolazione
mondiale. Consideriamo ad esempio che negli
Stati Uniti il patrimonio dell1 per
cento della popolazione a reddito più
alto è uguale al patrimonio totale
del 90 per cento della popolazione povera.
Inoltre i ritmi di consumo nei paesi industrializzati
sono determinati da profonde disuguaglianze
di classe. Per esempio, nel rapporto delle
Nazioni Unite sullo sviluppo umano si osserva
che negli ultimi tre decenni il dislivello
economico nel mondo è più
che raddoppiato, e che attualmente il 20
per cento della popolazione più ricca
ha un reddito 150 volte superiore a quello
del 20 per cento della popolazione più
povera.
Nonostante
il fatto che il ricco consumi molte più
risorse del povero scrive Emanuel
Sferios non sono i consumatori, ma
i produttori, e le istituzioni sociali in
cui essi operano, che provocano la maggior
parte del degrado ambientale. Inoltre
le multinazionali che forniscono merci al
primo mondo di solito utilizzano terre,
risorse e mano dopera che prendono
dal terzo mondo. Ma i sostenitori del controllo
demografico non considerano nelle loro analisi
lintero sistema del capitalismo globale
e dello sfruttamento di terra, ecosistema
e lavoratori.
In
un comunicato del Population-Environment
Balance intitolato Perché leccessiva
immigrazione danneggia lambiente
si dichiara: Il punto è piuttosto
semplice: più persone hanno bisogno
di più risorse, già in estinzione,
e usandole producono più inquinamento.
Lestinzione delle specie e la conseguente
perdita delle biodiversità, le piogge
acide e la deforestazione del Tongass e
di altre foreste nazionali testimoniano
che laumento della popolazione statunitense
e mondiale sta mettendo a dura prova lambiente,
che non è più in grado di
garantire per tutti unaccettabile
qualità della vita. Secondo
il PEB tutto dipende dal controllo demografico,
ma la questione si traduce in realtà
in un controllo dei corpi e della riproduzione
di uomini e donne del terzo mondo.
Un
altro termine frequentemente usato da ambientalisti
e sostenitori del controllo demografico
è carrying capacity (=
capacità sostenibile).
Nello stesso comunicato del PEB gli autori
spiegano che la capacità sostenibile
è il numero di persone che
può vivere in maniera sostenibile
in una data area senza arrecare danno allambiente
naturale, sociale, culturale ed economico
per la presente e le future generazioni.
Inoltre: La capacità sostenibile
comprende la possibilità dellambiente
naturale di fornirci le risorse, il cibo,
il vestiario ed i riparo di cui abbiamo
bisogno, e la capacità dellambiente
sociale di fornire una buona qualità
della vita. Ci fanno diversi esempi
per dimostrare questi punti. Il primo è
lacqua: viene sottolineato che nei
paesi occidentali, sud-occidentali e in
alcuni paesi centrali [degli USA ndt] -
zone che stanno vivendo la più alta
crescita demografica - ci sono limitazioni
al consumo dellacqua o inquinamento
tossico delle acque. Parlano di inquinamento
tossico, ma non fanno menzione dellesercito
o delle società che producono la
maggioranza dei rifiuti tossici! Scrivono
che molte zone hanno precipitazioni
scarse o scarse fonti dacqua alternative;
questo risulta nel rischio di esaurimento
e/o inquinamento delle falde acquifere.
In Florida, dove è presente linquinamento
tossico delle acque, essi sostengono che
linquinamento tossico causato
dalla sovrappopolazione sta già distruggendo
le falde acquifere. In questi due
casi essi scrivono che linquinamento
dellacqua si verifica naturalmente,
in qualche modo, oppure che la vastità
della popolazione sia la causa. Sembra quasi
che i sostenitori del controllo demografico
abbiano elaborato la loro teoria del libero
mercato: cioè, le istituzioni
economiche di produzione e distribuzione
allinterno del mercato sono libere
da qualsiasi responsabilità.
Un
altro esempio utilizzato dal PEB per dimostrare
la capacità sostenibile è
il caso dellIrlanda e della cosiddetta
Famina delle patate. Spiegano che lintroduzione
della patata in Irlanda nel diciottesimo
secolo determinò un aumento della
produttività della terra, e incoraggiò
nuove stime sul numero di persone che potevano
vivere su un terreno, facendo da incentivo
allallargamento delle famiglie
Non ci fu incentivo alla crescita o alla
diminuzione se non raccolti ottimali.
Da qui, secondo loro, la Famina irlandese
delle patate. E un esempio brillante
della loro distorta rappresentazione della
realtà.
La vera causa della Famina in Irlanda non
fu né la crescita della popolazione
né un cattivo raccolto; piuttosto
essa fu il risultato di un rapporto di sfruttamento
colonialista in cui lInghilterra usava
terra, risorse e forza lavoro in Irlanda
per coltivare cibo da vendere sul mercato
inglese. Mentre il cibo di qualità
veniva importato in Inghilterra, i raccolti
di patate, coi quali i contadini irlandesi
erano forzati a sopravvivere, andarono male
e nacque il problema della famina. Durante
il periodo di famina, mentre gli irlandesi
poveri morivano, il cibo coltivato in Irlanda
continuava ad essere esportato in Inghilterra.
Lesempio delle famiglie irlandesi
che diventavano sempre più numerose
senza tenere in considerazione le conseguenze
nel futuro è usato spesso oggi parlando
dei paesi del terzo mondo.
Laccrescimento
delle famiglie in Irlanda è stato
importante come lo è laccrescimento
delle famiglie nei paesi del terzo mondo
oggi, i quali hanno molti rapporti coloniali
con il primo mondo, in particolare con gli
stati uniti. I bambini valgono molto nelle
società contadine, e significano
anche sicurezza economica per i genitori
anziani. Di solito in questo tipo di società
i bambini rendono più di quanto consumano;
data la situazione economica, le famiglie
povere decidono razionalmente di allargare
la propria famiglia. Tuttavia secondo i
sostenitori del controllo demografico si
comportano in maniera irrazionale, perciò
necessitano di agenzie (dai paesi del primo
mondo) che le educhino e ne controllino
la riproduzione. Quello che questa analisi
non spiega è che le famiglie povere
sono capaci di sostenersi a lungo termine,
e che ne trarrebbero beneficio se le agenzie
del primo mondo lavorassero piuttosto insieme
a loro, per mettere fine ai rapporti coloniali
che stanno devastando i territori e la maggioranza
delle persone nel terzo mondo.
Teorie
e strategie del controllo demografico sono
chiaramente centrate sulla popolazione del
terzo mondo, e in particolare sulle donne
del terzo mondo. Nel 1984 alla Conferenza
internazionale sulla popolazione tenutasi
in Messico, il fondo delle Nazioni Unite
per le popolazioni produsse un film intitolato
Tomorrows world (il mondo
di domani). Il film descriveva la miseria
della sovrappopolazione e la scena più
vivida, secondo la Hartmann, era una
povera donna messicana senza terra che autorizzò
la sua sterilizzazione dopo la nascita del
quarto figlio. Il narratore in sottofondo
diceva la vita senza terra non è
mai stata una questione facile, ma almeno
i problemi di questa donna smetteranno di
moltiplicarsi. Ma la questione del
perché questa donna e moltissimi
altri poveri in Messico siano senza terra
non è affrontata. Non si tocca la
storia politica della riforma agraria dei
contadini, né del tradimento da parte
del PRI. Quello che si afferma è
che la povertà viene moltiplicata
o stabilizzata a seconda di ciò che
la madre fa. La riproduzione delle donne
diviene un campo di battaglia in cui scoppia
la bomba popolazione.
Ma
lattenzione sulla riproduzione che
parte dalle donne non viene solo da gruppi
di destra o di pseudo-ambientalisti anti-immigrazione.
In quella che si autodefinisce ala radicale
del movimento ambientalista, Earth First!
e altri gruppi ambientalisti radicali prevalentemente
di bianchi hanno reso famoso lo slogan Ama
tua madre non diventarlo anche tu.
Earth First! è una parte molto viva
del movimento ambientalista sin dagli anni
ottanta, quando adottò lazione
diretta come tattica per ostacolare la distruzione
dellambiente. Ma cè stata
una moltitudine di opinioni diverse allinterno
di Earth First! da quando è stata
co-fondata da Dave Foreman. Il conservatorismo
di Foreman lo portò ad abbandonare
il gruppo quando questo cominciò
a basarsi sulla lotta di classe, su principi
anarchici e femministi. Foreman si è
espresso in favore del limitare limmigrazione,
e in passato ha dichiarato che le persone
in Etiopia che soffrono la fame andrebbero
lasciate morire. Già dal periodo
di Foreman, Earth First! ha condotto campagne
importanti nella foresta di Headwaters o
nella Ward Valley per incoraggiare miscugli
razziali, di classe e di genere. Comunque,
lo slogan Ama tua madre e altre
politiche di propaganda al controllo demografico
presenti nel movimento ambientalista sono
fonte di preoccupazione; perché lo
slogan Ama tua madre non diventarlo
anche tu assegna chiaramente la responsabilità
della distruzione ambientale alle donne.
E considerando che le teorie di controllo
si incentrano sulle donne di colore nel
primo e nel terzo mondo, lo slogan diviene
problematico per questioni razziali. Questo
rientra perfettamente nel tipo di analisi
condotte dalla destra che identificano gli
individui, e in particolare le donne, come
cause dei problemi sociali; mentre lasciano
completamente al di fuori le istituzioni
sociali, politiche ed economiche, che sarebbero
prive di responsabilità. Inoltre
questo slogan tiene fuori gli uomini, a
tutti i livelli, non solo dalle questioni
ambientaliste, ma anche dal processo riproduttivo.
Per correttezza è stato creato lo
slogan Ama tua madre non diventare
padre, ma è uno slogan poco
sentito e che non rientra nelle analisi
di radicali, liberali o conservatori. Lo
slogan originale è inoltre popolare
innanzitutto tra gli attivisti radicali
bianchi che dovrebbero lavorare insieme
a uomini e donne di colore, leader del crescente
movimento per la giustizia ambientalista.
Slogan e analisi come questo che scelgono
come capro espiatorio le donne provengono
di solito da gruppi di destra, ma quando
attivisti radicali di sinistra adottano
certe idee si vede chiaramente linfluenza
che sessismo e razzismo esercitano anche
tra queste fila. Per questo il razzismo
dei bianchi ed il sessismo dei maschi deve
essere analizzato in tutte le sue manifestazioni,
in qualunque ambiente esso compaia.
Come
il controllo demografico, le ideologie di
controllo dellimmigrazione si focalizzano
su minoranze razializzate, ad esempio donne
e uomini messicani, ed esaltano la tensione
razziale attraverso immagini di genere.
Sara Diamond, unimportante analista
di movimenti e ideologie della destra, scrisse
che due pietre miliari della letteratura
anti-immigrazione sono le immagini degli
alieni illegali messicani che
scappano dagli agenti dellINS (Immigration
and Naturalisation Service) attraverso il
traffico nelle strade di San Diego; e limperdibile
folclore di eserciti di donne
messicane incinta che arrivano in Texas
giusto in tempo per scroccare servizi gratuiti
per il parto e la cittadinanza istantanea
per il loro bambino.
Il
fatto che il controllo demografico e dellimmigrazione
prenda generalmente come bersaglio persone
di colore e donne del terzo mondo e del
primo non è casuale, ma assolutamente
programmato. Uno dei maggiori sostenitori
di questo tipo di controllo è Garrett
Hardin. E presidente onorario del
Population-Environment Balance e membro
della commissione del FAIR, la più
grande organizzazione anti-immigrazione
negli USA ed uno dei gruppi più attivi
nellaffiancare largomento allambientalismo.
Hardin sostiene leliminazione dellimmigrazione
non europea, afferma che le persone che
soffrono la fame dovrebbero essere lasciate
morire per ridimensionare la popolazione,
e ha espresso preoccupazione in merito alla
prossima generazione di allevatori
che ora si sta riproducendo in maniera incontrollata
nel terzo mondo. Ha dichiarato al Wall Street
Journal che il controllo demografico non
riguarda solo la quantità di persone
nel mondo, ma che sarebbe meglio incoraggiare
la nascita e la crescita di persone più
intelligenti, piuttosto che delle meno intelligenti.
Molti allinterno del movimento per
il controllo demografico sostengono la posizione
di John Tanton, presidente fondatore del
FAIR e capo del gruppo anti-bilingue Inglese
americano, che scrisse Quando i bianchi
vedrannno il loro potere e il controllo
sulle loro vite in declino, dovranno accettare
tranquillamente la sconfitta? O ci sarà
unesplosione?
Razzismo
e sessismo non sono nuovi al movimento per
il controllo demografico e dellimmigrazione,
né sono di influenza marginale. Eugenetica,
supremazia ariana e sterilizzazione sono
i pilastri della teorie e delle strategie
del controllo, la cui lunga storia va indietro
fino al periodo colonialista. Già
dagli inizi dei rapporti tra Europa e Nord
America, lobiettivo di scoprire
ricchezze portò al controllo della
popolazione indigena mediante la schiavitù.
In seguito il controllo della riproduzione
e dellentità della popolazione
attraverso la schiavitù vennero istituzionalizzati
con la deportazione di schiavi africani
in America. Il controllo della riproduzione
sulle donne schiave, e lo sviluppo di strategie
dallevamento di selezione
erano le maggiori componenti del sistema
di schiavitù.
Il controllo demografico delle popolazioni
indigene dopo le deportazioni di massa di
schiavi dallAfrica divenne in realtà
un programma di decimazione della popolazione,
attraverso la diffusione strategica di malattie,
come il vaiolo, o lalto numero di
morti delle guerre Indiane, e le morti dovute
alle deportazioni.
Lo
sviluppo più formale delle teorie
di controllo demografico arrivò nei
primi del 900, con la scienza razziale
chiamata eugenetica. Leugenetica è
la scienza che mira al miglioramento della
razza umana, mantenendo la superiorità
genetica del ricco e potente a discapito
del povero, e dei bianchi sulle persone
di colore. Leugenetica era conosciuta
come Darwinismo Sociale; il povero è
geneticamente inferiore, sostenevano gli
studiosi di eugenetica, e la soluzione era
la sterilizzazione obbligatoria. Nel 1932
la legge sulla sterilizzazione obbligatoria
per i soggetti deboli di mente, squilibrati,
con handicap fisici o psichici fu
applicata in 27 stati (americani).
Leugenetica
si unì al crescente movimento per
il controllo demografico ed in molti casi
lo appoggiò. Prima della prima guerra
mondiale il movimento per il controllo delle
nascite era parte dellideologia radicale
di socialist*, antisessist*, anarchic* e
unionist* come mezzo per raggiungere la
liberazione della donna e della working
class. Margaret Sanger si distinse come
esponente leader del controllo demografico,
termine che lei stessa coniò. Con
la potente campagna del terrore rosso e
la deportazione di massa di radicali avvenuta
durante e dopo la prima guerra mondiale,
il movimento per il controllo delle nascite
fu quasi del tutto privato del supporto
da parte radicale. Gli studiosi di eugenetica
si unirono al movimento e vi portarono le
loro idee di ingegneria sociale
attraverso lallevamento selettivo.
Nel 1919, la stessa Ranger cominciò
a pronunciare frasi come Più
figli dalle persone sane e meno da quelle
non sane: questa è lessenza
del controllo delle nascite. Nel 1930
la Lega Americana per il Controllo delle
Nascite (American Birth Control League)
sosteneva il progresso razziale
e la sterilizzazione; alla lega si unì
poi Guy Burch che era anche il presidente
della Società Americana di Eugenetica
e fondatore dellUfficio di Consiglio
della Popolazione (Population Reference
Bureau). Burch supportava il controllo delle
nascite per prevenire il pericolo
che gli Americani vengano rimpiazzati da
alieni o negri, sia a causa dellimmigrazione
o di una natalità troppo alta tra
gli altri in questa nazione.
Leugenetica
venne ampiamente screditata dopo la seconda
guerra mondiale, in cui i nazisti avevano
applicato le teorie eugenetiche su larga
scala, arrivando allolocausto. Comunque
questa scienza ha mantenuto
capacità di influenza, e ha continuato
ad influire sulla vita delle comunità
povere negli Stati Uniti. A Porto Rico nel
1968 un terzo delle donne in età
fertile venne sterilizzata. La Hartmann
scrive che non solo tutte quelle donne
non sapevano che loperazione fosse
permanente, ma allo stesso tempo altre forme
di contraccezione erano introvabili o costose
in maniera proibitiva. Così
donne afro-americane, indio-americane, sudamericane
e donne bianche povere sono state inglobate
da programmi di sterilizzazione obbligatori
o comunque limitanti per le loro scelte.
Nei primi anni settanta in Alabama accadde
il famoso caso Relf, in cui due adolescenti
afro-americane vennero sterilizzate a loro
insaputa. Una corte di distretto federale
scoprì prove inconfutabili
di sterilizzazione avvenuta su minori o
su persone inconsapevoli finanziata con
fondi federali, e di sterilizzazione avvenuta
su un numero indefinito di poveri ricattati
con minacce di privazione di benefici socioeconomici,
a meno che essi non accettassero la sterilizzazione
irreversibile. Nel 1977 i fondi pubblici
per laborto furono virtualmente eliminati,
mentre il Medicaid [una forma di sussidio
per le spese sanitarie, ndt] copriva il
90% del costo delloperazione di sterilizzazione.
Analoghe politiche di welfare esistono ancora
nei tardi anni novanta, per esempio i fondi
Medicaid per contraccettivi pericolosi come
il Norplant o il Depo-Provera, in opposizione
a forme di contraccezione più sane
e soprattutto che mettono il potere di controllo
nelle mani delle donne, che usano i contraccettivi.
I gravi fatti annessi alla sterilizzazione
in America provocarono campagne di protesta
da parte di femministe e attivist*, in particolare
le comunità di colore, per denunciare
e contrastare questi programmi e guadagnare
maggiore controllo dal basso sui programmi
di pianificazione demografica e sulle cliniche
per donne.
Leugenetica
influenzò molto il movimento per
il controllo demografico, e ciò che
poi si fece conoscere come pianificazione
demografica promossa da gruppi come
Planned Parenthood (= maternità/paternità
pianificata). Il controllo delle nascite
e la pianificazione demografica ebbero effetti
positivi, come scrive Hartmann, aiutarono
molte donne a liberarsi del fardello di
una gravidanza indesiderata. Ma è
importante ricordare che le comunità
povere non sono solo oggetti da controllare;
sono anche soggetti. Femministe nere come
Patricia Hill Collins e Paula Giddings dimostrarono
che, mentre il razzismo dei bianchi ebbe
probabilmente un grande peso tra le fila
(e tra i leader, soprattutto) del movimento
per il controllo delle nascite, i club e
le associazioni di donne nere molto meglio
organizzati erano in grado di esercitare
dal basso un controllo sullapplicazione
del controllo delle nascite. Le organizzazioni
di donne povere e/o di colore che reagiscono
alle politiche che mirano a distruggerle,
che puntano a sviluppare programmi alternativi
per la liberazione, sono sempre state una
potente forza di contrasto alla disuguaglianza
strutturale ai discorsi di potere che giustificano
quella disuguaglianza. In effetti la storia
contraddittoria del controllo delle nascite,
strumento tecnologico sia doppressione
che di liberazione, è una delle ragioni
per cui la libertà in materia di
riproduzione è un argomento così
complesso.
Le
politiche di controllo demografico internazionale
cominciarono dopo la seconda guerra mondiale,
con la creazione di Nazioni unite, Banca
mondiale e FMI; questi organismi alleati
edificarono le strutture attuali di potere
politico ed economico. Dopo la seconda guerra
mondiale gli Stati Uniti si indirizzarono
sempre più verso i paesi del terzo
mondo per risorse, manodopera e mercato.
La Hartmann spiega così la situazione:
gli Stati Uniti accedono alle materie
prime e al mercato del terzo mondo grazie
a governi aperti, in un periodo
in cui i vari nazionalismi sono in ascesa
spesso con toni radicali non affini
agli Stati Uniti. Il successo della rivoluzione
cinese, dei moti sovversivi indiani e indonesiani,
dei movimenti indipendentisti africani,
e del nazionalismo economico dellamerica
meridionale: tutto questo contribuì
ad aumentare la paura americana del terzo
mondo. La crescita della popolazione
invece di secoli di dominazione coloniale
- fu considerata ciò che fomenta
i nazionalismi, soprattutto considerando
la crescente percentuale di giovani.
Hartmann
sottolinea che nel 1950 grandi quantità
di denaro cominciarono ad arrivare alle
università statunitensi dalla fondazione
Ford, dal consiglio della popolazione (fondato
nel 1952 da John Rockefeller III) e dalla
famiglia Rockefeller per finanziare gli
studi sulla popolazione. E i finanziamenti
dal governo arrivarono subito dopo
scrive la Hartmann. Nel 1957 fu pubblicato
un trattato dal titolo Popolazione:
un dilemma internazionale, il quale
denunciava la crescita demografica come
la più grande minaccia alla stabilità
politica negli Stati Uniti e allestero,
nonché al progresso economico del
paese. Nel 1966 il controllo della popolazione
era parte integrante della politica estera
statunitense. Il bilancio chiamato Food
for Freedom identificò nellesplosione
demografica mondiale, in particolare in
quella del terzo mondo, uno dei motivi della
fame nel mondo, e decise che le donazioni
destinate agli aiuti alimentari fossero
investite nellambito dei programmi
di pianificazione familiare nel terzo mondo.
Secondo la Hartmann oggi lagenzia
statunitense per lo sviluppo internazionale
(AID) è il più grande finanziatore
singolo dei programmi di controllo demografico
nel terzo mondo, destinando ogni anno oltre
mezzo milione di dollari a questo scopo.
Nel
1967 partì la campagna per contenere
lesplosione demografica. La campagna
fu supportata dal consiglio della popolazione
e da un ex direttore della banca mondiale;
sostenne numerose campagne parallele che
diffondessero la paranoia della sovrappopolazione.
Limpressionante ammontare della
popolazione sempre in aumento ci obbliga
oggi a controllarla, o ne saremmo sommersi
con tutti i nostri valori civili,
così recitava un annuncio. Un altro
invece: Un mondo con sfruttamento
di massa nei paesi sottosviluppati sarebbe
un mondo di disordine, rivolte e guerre.
Il nostro stesso interesse nazionale richiede
che noi tutti ci impegniamo per aiutare
i paesi del terzo mondo a controllare la
loro popolazione.
I
sostenitori del controllo demografico cominciarono
ad entrare nel movimento ambientalista quando
il Sierra club pubblicò il libro
di Paul Ehrlich la bomba popolazione
nel 1968; nel 1974 il club elesse il suo
primo presidente per il controllo demografico.
Il movimento per il controllo della popolazione
aveva bisogno di stringere alleanze con
il crescente movimento ambientalista. Mentre
il movimento acquisiva forza durante i tardi
anni 60 e i primi 70, una spaccatura
si verificò nel 1974, in occasione
della conferenza mondiale della popolazione
tenuta a Bucarest. Opposizione al controllo
demografico fu manifestata dai rappresentanti
dei paesi del terzo mondo, ma anche da qualche
sostenitore del controllo, come Rockefeller
III, che alla conferenza espresse unopinione
totalmente diversa da quella che aveva manifestato
per molto tempo. Alcuni critici affermarono
che ciò che ci voleva era un migliore
sviluppo sociale ed economico, e che grazie
a servizi sociali migliori ed una miglior
distribuzione di ricchezze nel terzo mondo,
la crescita demografica si sarebbe stabilizzata.
Il più grande shock alla conferenza
fu il discorso di Rockefeller: era stato
uno dei maggiori finanziatori del movimento
per il controllo, e uno dei maggiori portavoce.
Alla conferenza propose una seria
e profonda riconsiderazione di tutto ciò
che riguarda la popolazione. Sostenne
la necessità di maggiore attenzione
per leconomia e lo sviluppo sociale,
e dichiarò che secondo lui le
donne devono avere sempre più il
potere di scegliere e determinare il loro
ruolo nella società. Grazie
a questa nuova opposizione, il sostegno
al controllo demografico cominciò
a espandersi inglobando anche gli ambientalisti,
ritenuti la chiave di questa coalizione.
Un
mese dopo la conferenza di Bucarest, lamministrazione
del presidente Ford produsse un rapporto
segreto chiamato Memorandum 200 sullo studio
per la sicurezza nazionale, preparato dalla
CIA, lAID, e il dipartimento di stato,
difesa e agricoltura che venne adottato
come politica di sicurezza nazionale nel
1975. Questo documento solo di recente ufficializzato
sostiene il controllo demografico come metodo
per fermare il dissenso radicale, e per
proteggere laccesso statunitense ai
minerali del terzo mondo. Lo studio rivela
che gli elementi giovani, che prevalgono
nelle popolazioni con alta natalità,
sono più facilmente malleabili e
possono essere persuasi ad attaccare bersagli
come società multinazionali o altri
obiettivi stranieri.
Le
agenzie per il controllo demografico provarono
ad entrare in relazione con i gruppi ambientalisti
più in vista, appena scoprirono che
era un buon modo per procurarsi supporto.
LAID ad esempio dichiarò a
proposito del lavorare insieme ad ONG ambientaliste
che avrebbe sfruttato le abilità
di convincimento e le reti che i gruppi
ambientalisti impiegano nelle loro attività,
per diffondere coscienza tra la popolazione
a proposito delle questioni demografiche
e di pianificazione familiare. Nel
corso dei due decenni scorsi le agenzie
per il controllo demografico svilupparono
forti alleanze con gli ambientalisti del
mainstream. Il Sierra club e la Audubon
society hanno intrapreso nuove attività,
la National Wildlife Federation ha avviato
un vasto programma di controllo demografico
nel 1990, e la coincidenza di interessi
sempre maggiore di popolazione e gruppi
ambientalisti si dimostrò evidente
nella congiunta organizzazione della Conferenza
delle nazioni unite su ambiente e sviluppo,
nota come il Summit della terra, nel 1992.
Un altro esempio di sforzo congiunto fu
la Campagna su popolazione e ambiente (COPE)
iniziata nel 1990, che mirava a diffondere
consapevolezza sulla relazione tra crescita
della popolazione, degrado ambientale e
il disagio umano che ne deriva, e a rispondere
a tutto questo con politiche pubbliche adeguate.
Le
agenzie per la popolazione si trovarono
daccordo con molti dei gruppi ambientalisti
statunitensi del mainstream, parte del movimento
che fu per lungo tempo influenzata dalle
idee maltusiane. Il pensiero maltusiano
si rifà alleconomista inglese
Thomas Malthus che nei primi dell
800 scrisse a proposito dei pericoli
di una smisurata crescita demografica. Malthus
promuoveva nozioni parallele alleugenetica,
in particolare il timore della crescita
della classe povera. Il ragionamento a lungo
termine del pensiero maltusiano è
lenfasi data allimpatto ambientale
che la popolazione può avere. La
formula I=PAT e lidea di capacità
sostenibile sono interpretazioni moderne
di quel pensiero. Le votazioni recenti sullimmigrazione
al Sierra club si collegano ad una lunga
storia di alleanze tra i sostenitori di
controllo demografico e dellimmigrazione
e gli ambientalisti.
Le
elezioni al Sierra club, i dibattiti allinterno
del club su come costruire alleanze e sulla
scelta di cosa mettere al centro delle elezioni
hanno dimostrato che la posizione pro controllo
dellimmigrazione è da considerarsi
sconfitta. Questa è una grande vittoria
allinterno del movimento ambientalista,
dovuta anche allimpatto che il movimento
per la giustizia ambientale - che pone al
centro dellanalisi questioni di uguaglianza
razziale, di genere e di classe sta
avendo sui gruppi ambientalisti più
famosi. Il movimento per la giustizia ambientale
non solo rifiuta i principi maltusiani ed
eugenetici; esso è una forza crescente
multirazziale, antisessista e per i diritti
degli immigrati. Questo movimento contesta
le posizioni prese dagli ambientalisti del
mainstream nei confronti di immigrati, gente
di colore e comunità della working
class; in quanto esso è stato portato
avanti e influenzato proprio da queste forze.
Le
elezioni al Sierra club hanno evidenziato
alcune delle maggiori tensioni nel contesto
ambientalista, cioè i contrasti tra
i sostenitori del controllo demografico
e dellimmigrazione, e coloro che ritengono
ecologia e giustizia sociale due campi inscindibili.
Le elezioni hanno anche messo in luce le
alleanze tra ambientalisti, attivisti per
i diritti degli immigrati, femministe e
altri gruppi di giustizia sociale. Il Gruppo
per lecologia politica organizza dal
95 la Campagna per limmigrazione
e lambiente, alcuni mesi prima che
passasse in California lemendamento
187 anti-immigrazione; e sia questo gruppo
che la sua campagna ebbero un ruolo decisivo
nelle elezioni del Sierra Club. Il Comitato
per donne popolazione e ambiente è
unalleanza di donne attiviste,
coordinatori di comunità, operatori
nellambiente sanitario e studenti
di diverse razze, culture, e paesi dorigine,
che lavorano per lempowerment delle
donne e per la libertà riproduttiva,
contro la povertà, la disuguaglianza,
il razzismo e il degrado ambientale.
Il Comitato ha saputo sfidare le ideologie
di controllo demografico nelle politiche
sia a livello nazionale che internazionale.
Questo tipo di alleanze non solo ha avuto
la vittoria nelle elezioni del Sierra club,
ma hanno posto al centro dellattenzione
un programma per la giustizia ambientale,
sociale ed economica. I punti della campagna
per limmigrazione e lambiente
identificano sette strategie per il movimento:
1.
Costruire alleanze tra i movimenti per i
diritti degli immigrati e quelli ambientalisti,
per uneconomia sostenibile a livello
ambientale, che soddisfi le esigenze di
tutti.
2. Difendere i diritti umani e civili degli
immigrati.
3. Contrastare la regressione delle leggi
sullambiente.
4. Rifiutare le leggende che incolpano gli
immigrati per i nostri problemi ambientali
ed economici, ed evidenziare i contributi
positivi che gli immigrati danno.
5. Sostenere le politiche per la riduzione
drastica del consumo delle risorse mondiali,
e promuovere lo sviluppo e luso di
tecnologie e pratiche affini allambiente.
6. Insistere sulla responsabilità
di governo, imprese e aziende per limpatto
ambientale, ed esigere che essi garantiscano
protezione per lambiente e per la
salute umana.
7. Sostenere laccesso egualitario
e universale alleducazione, alle cure
sanitarie, a salari accettabili obiettivi
umanitari che sono trasversalmente i mezzi
più efficaci per mantenere una popolazione
sostenibile.
Gli
insegnamenti tratti da queste elezioni sono
fondamentali: occorre costruire alleanze
e coalizioni basate su principi comuni;
contrastare le ideologie che promuovono
lineguaglianza razziale, di classe
e di genere contrapponendo analisi che smontino
queste ideologie; organizzare battaglie
a lungo termine che includano campagne a
breve termine; raccogliere le sfide che
vengono dalla parte opposta e sfruttarle
come opportunità per allargare il
proprio supporto politico e aumentare lascesa
del movimento. Le lezioni apprese dalla
battaglia tra i sostenitori del controllo
demografico e gli ambientalisti per la giustizia
sociale sono importanti per tutti noi che
lavoriamo per un cambio sociale positivo.
Il controllo demografico e dellimmigrazione
prende di mira anche questioni riguardanti
leducazione, la povertà, le
cure sanitarie, la fame, la disoccupazione,
la mancanza di alloggio. Educatori, attivisti
di vario genere, operatori sanitari, progressisti,
femministe devono affrontare le questioni
sulla popolazione e limmigrazione,
e costruire alleanze per evitare che i nostri
movimenti per un cambio sociale vengano
divisi da politiche insidiose. Prima delle
elezioni del Sierra club John Tanton, capo
della federazione per la riforma americana
sullimmigrazione disse il Sierra
club forse non vorrà affrontare la
questione dellimmigrazione, ma la
questione immigrazione affronterà
il sierra club. Le questioni su immigrazione
e popolazione non dovrebbero essere evitate
a causa della loro complessità; dovrebbero
essere invece affrontate, perché
possono alimentare un supporto su larga
scala, al fine della creazione di un movimento
sociale che sia multirazziale, con coscienza
di classe, antisessista, ecologista, orizzontale
e internazionalista nella sua lotta al capitalismo
globale.
Se
noi come attivisti ed organizzatori vogliamo
ampliare le possibilità per un cambiamento
sociale radicale allora dobbiamo non solo
combattere le ingiustizie del capitalismo,
della supremazia bianca, del patriarcato
e dellautorità in questa società,
ma dobbiamo anche contrastare gli effetti
sulle ideologie che questi poteri istituzionalizzati
producono allinterno dei nostri movimenti.
Per una giustizia ambientale, sociale ed
economica, gli attivisti devono elaborare
con coscienza analisi e strategie pratiche
che comprendano e integrino questioni di
razza, classe e genere in una sfida politica
radicale che includa tutti quelli come noi
che sentono su sé stessi loppressione
di questo sistema.
[note
bibliografiche allindirizzo originale]
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