<
CYBERBORDERS >
[
torna all'indice del
dossier ]
IL
SISTEMA INFORMATICO DI SCHENGEN (SIS):STRUMENTO
ELETTRONICO PER IL CONTROLLO DELLA MIGRAZIONE
E LA DEPORTAZIONE
Tratto
e tradotto da un testo del Vox Publix Theatre
Quando
le forze di polizia e i ministri della giustizia
dei primi 5 stati firmatari del "patto
di Schengen" cominciarono a pianificare
alla fine degli anni '80 il Sistema informatico
di Schengen (S.I.S.), giustificarono la
raccolta centralizzata dei dati con il fatto
che l'abolizione dei controlli fra frontiere
interne avrebbe portato dei rischi per la
sicurezza dei singoli stati, come spaccio
di droga, terrorismo e organizzazioni criminali
che avrebbero potuto vagare liberamente
all'interno del territorio europeo. Questo
è il motivo per cui l'Unione Europea
si è dotata di una comune area in
cui agire, un sistema d'investigazione e
ricerca per persone e oggetti. Una ricerca
sulla natura dei dati depositati all'interno
del S.I.S. rivela che, lungi dall'essere
uno strumento per la sicurezza, il S.I.S.
principalmenteuno strumento di controllo
e un mezzo per incarcerare e deportare chi
proviene da stati non membri dell'Unione
Europea. Questo strumento è stato
altresì sviluppato per impedire la
libera circolazione degli/lle attivist*
che si muovono da una parte all'altra del
continente per contestare i vertici degli
organismi transnazionali, come ad esempio
è accaduto alle frontiere i giorni
immediatamente precedenti al vertice G8
di Genova.
Il S.i.S. è operativo dal 1995 ed
è il primo sistema d'investigazione
sovrannazionale che connette le varie agenzie
per la sicurezza nazionale, le quali possono
accedere ai terminali locali di tutti gli
stati partecipanti. Consiste di una unità
centrale che si trova a Strasburgo che si
connette con le varie unità nazionali,
dislocate nei paesi dell'UE che aderisconoal
sistema. L' unità centrale assicura
che tutti i dati immessi sono salvati sia
nell'unità centrale che nei sistemi
nazionali che si connettono ad essa. Le
unità nazionali sono responsabili
dei dati immessi su oggetti o persone ricercate.
In Germania per esempio, questo compito
è svolto dall'Ufficio federale investigativo
sui crimini (BKA). Le unità nazionali
forniscono anche dati supplementari che
all'occorrenza vengono richiesti dall'unità
centrale, da qui il nome: SIRENE
(supplementary information request at the
national entry). Attraverso una rete di
comunicazione indipendente gli uffici SIRENE
forniscono informazioni che, per il contenuto
sorpassano i dati immessi nel data-base
del S.I.S.
Il
27 marzo del 1995 il S.i.S. entra in funzione
con l'adesione dei primi 5 stati firmatari
del Trattato di Schengen (Olanda, Belgio,
Francia, Germania e Lussemburgo) a cui si
aggiungono immediatamente Spagna e Portogallo.
Il 1 dicembre 1997 Italia, Austria e Grecia
si uniscono agli altri 7 stati. Dal 25 marzo
2001 Danimarca, Svezia e Finlandia e due
paesi non aderenti all'UE, Norvegia e Islanda
scelgono di far parte del Sistema Informatico
di Schengen. Gran Bretagna e Irlanda hanno
dato disponibilità per partecipare
parzialmente,ed è solo questione
di tempo perchè anche gli stati dell'est
e del Mediterraneo entrino a far parte del
S.I.S.
IL
S.I.S. UN DISPOSITIVO PER LA DEPORTAZIONE
Nel
1998 il volume dei dati immessi scambiati
dal S.I.S.ha raggiunto gli 8,6 milioni,
di cui 7,4 milioni riguardanti la proprietà
(automobili, carte di credito, carte d'identità
perdute, registrazione di armi). 795.000
di questi dati in ingresso si riferiscono
a persone. Data la capacità del S.I.S.
di tracciare gli spostamenti delle persone
inserite nel data-base, questo strumento
ha finito per essere principalmente un mezzo
per reprimere i/le migrant* e per attuare
una politica di deportazioni. Approssimativamente
l' 88% delle persone inserite appartengono
a nazioni non firmatarie del Trattato di
Schengen, persone deportate o a cui è
stato impedito di attraversare le frontiere
all'interno dell'Unione Europea. Questo
rifiuto all'ingresso e l'ordine delle deportazioni
sono regolate dall'articolo 96 del Trattato
di Schengen. Durante il 1998 la lista delle
persone inserite nel data-base del S.i.S.
cresciuto esponenzialmente. Questo è
dovuto al fatto che Italia, Austria e Grecia
hanno scelto di inserire i propri dati.
Solo l'Italia ha contribuito a inserire
i dati specifici di 220.000 durante il 1998,
divenendo così il secondo fornitore
di dati fra tutti gli stati membri del S.i.S.
Di queste 220.000 persone, l'88% si riferisce
all'articolo 96 del trattato di Schengen
che regola il flusso dellemigrazioni, quindi
il dato si riferisce a persone espulse dall'UE
o respinte alle frontiere. La Germania rimane
la nazione con il più alto numero
di dati immessi, con 350.000 ingressi, un
ammontare che corrisponde al 44% dei dati
inseriti riguardanti persone specifiche
(di cui il 98% connessi all'articolo 96
del Trattato di Schengen). La maggior parte
dei successi, chiamati in gergo "hits",
riguarda rifugiati e migranti che vengono
fermati più volte all'interno della
Ue, soprattutto grazie alla loro apparenza
esterna. Iinfatti il motivo per cui una
persona viene fermata alle frontiere non
matura da un sospetto concreto nei suoi
confronti, ma dall'apparenza esterna che
corrisponde ad un "certo criterio"
adottato dalle polizie europee. Sebbene
il numero di dati inseriti riferiti ad oggetti
è più alta rispetto ai dati
relativi a persone, i successi relativi
a quest'area d'indagine sono solo del 26%.
Il S.I.S. ha quindi molto successo laddove
il controllo è facile e di conseguenza
viene attuato frequentemente sul doppio
binario degli oggetti e in relazione alle
persone,basandosi sull'apparenza esterna,
per esempio il colore della pelle.
PRATICHE
DI CONTROLLO RAZZISTA
La
cancellatura della maggior parte dei dati
immessi in eccesso come per esempio è
accaduto nel 1997, prova la scarsa efficenza
del sistema investigativo elettronico di
cui si dota l'Unione europea. Prima le operazioni
di fermo e indagine, indipendentemente dall'esistenza
o meno di un sospetto fondato, avvenivano
notoriamente alle frontiere. Ma l'introduzione
del sistema investigativo nazionale ha cambiato
il criterio che determina cosa desta sospetto:
riferendoci al S.I.A. (Trattato di Schengen)
la Germania per primaha introdotto un controllo
capillare (dragnet control) e quindi il
fermo e la ricerca di persone non indagate
è stata estesa dalle regioni confinanti
conaltri paesi alle aree interne del paese.
Questo cambio di rotta si può dedurre
dalle statistiche del S.I.S. relative alla
Germania. Il 52% dei dati immessi erano
formulate dalla polizia di frontiera e dalle
squadre mobili vicine alle frontiere. il
rimanente 47,5 % delle richieste sono state
fatte dalla polizia nelle aree interne del
paese, quindi sono dati di persone nonindagate
o accusate di qualcosa, se non il fatto
di trovarsi in un paese Ue senza permesso.
SIS
- LA SECONDA GENERAZIONE
Quando
Austria, Italia e Grecia hanno scelto il
sistema nel 1997, c'erano indicazioni che
il sistema informatico avesse raggiunto
dei limiti. Il sistema è stato quindi
espanso per comprendere il "SIS 1 plus"
prima che gli stati scandinavi si fossero
collegati al data-base. Simultaneamente
il comitato esecutivo di Schengen decise
di costruire un altro S.I.S. I documenti
presenti del gruppo di lavoro dell' Unione
europea sul S.I.S. e del Comitato esecutivo
di Schengen provano che si puntava non solo
ad un'espansione della capacità del
sistema ma anche e soprattutto ad un cambiamento
nel contenuto dei dati. Infatti il S.I.S.
andrà a registrare anche il cosiddetto
"materiale d'identificazione personale"
che include fotografie, impronte digitali
e il DNA, segnando una svolta nel controllo
e nella schedatura di massa.
[
torna all'indice del
dossier ]
|