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                                     < 
                                      CYBERBORDERS > 
                                    [ 
                                      torna all'indice del 
                                      dossier ] 
                                    BIOMETRIE, 
                                      controllo e identificazione digitale 
                                      Tradotto da Statewatch 
                                      di settembre 2003 
                                    
                                      - Visti 
                                        e permessi di soggiorno biometrici per 
                                        le persone del terzo mondo entro il 2005
 
                                      - A 
                                        seguire passaporti e carte d'identità 
                                        biometriche per i cittadini europei
 
                                      - Impronte 
                                        digitali e immagine faciale obbligatorie
 
                                      - Informazioni 
                                        personali e dati da tenersi su database 
                                        nazionali ed europei
 
                                      - Riconoscimento 
                                        che i poteri delle autorità di 
                                        data protection non ce la fanno a reggere
 
                                      - Nessuna 
                                        garanzia che questi dati non siano a disposizione 
                                        degli stati non europei (es: USA)
 
                                     
                                     
                                    La 
                                      Commissione Europea ha prodotto due bozze 
                                      di legge (25-09-03) per due insiemi di dati 
                                      biometrici (impronti digitali e immagine 
                                      faciale) per i visti e i permessi di soggiorno 
                                      per i cittadini dei paesi del terzo mondo 
                                      entro il 2005. I dati biometrici e le informazioni 
                                      personali riguardanti i visti saranno catalogati 
                                      su database nazionali ed europei e saranno 
                                      accessibili tramite il Sistema Informativo 
                                      dei Visti (VIS) e tramite il Sistema Informativo 
                                      di Schengen (SIS II). In questa proposta 
                                      di legge non è chiaro se i dati dei 
                                      cittadini provenienti da paesi terzi devono 
                                      essere tenuti anche sul SIS, 
                                      anche se è evidente che ogni nazione 
                                      creerà un proprio registro dei residenti 
                                      negli stati UE che provengono da paesi terzi 
                                      (in Germania c'è da lungo tempo una 
                                      richiesta di compilarte tale registro per 
                                      cui la sua creazione sarà un dato 
                                      di fatto). Quindi che questa stessa informazione 
                                      sarà anche tenuta sul SIS è 
                                      inevitabile. 
                                    Un'altra 
                                      proposta e' quella di includere i dati biometrici 
                                      e personali: "seguirà più 
                                      tardi quest'anno anche una relazione sui 
                                      documenti dei cittadini UE". 
                                    Tony 
                                      Bunyan, editore di Statewatch, commenta: 
                                      "Queste sono l'ennesimo risultato della 
                                      'guerra al terrorismo' che dimostra che 
                                      l'Europa, come l'America, è desiderosa 
                                      di introdurre sistemi di controllo di massa, 
                                      che hanno molto più a che vedere 
                                      con il controllo politico e sociale che 
                                      con la lotta al terrorismo. 
                                      Alla 
                                      proposta della sorveglianza delle telecomunicazioni 
                                      si aggiunge il controllo degli spostamenti 
                                      di tutti i visitatori e dei cittadini dei 
                                      paesi terzi, a seguire anche quelli dei 
                                      cittadini UE.  
                                      Quanto tempo passerà prima che ci 
                                      sarà una carta d'identità 
                                      UE obbligatoria?  
                                      Tutti i dati saranno raccolti per tutta 
                                      l'Europa sul SIS e sarà accessibile 
                                      da decine di migliaia di pubblici ufficiali, 
                                      quanto tempo passerà prima che tutti 
                                      i dati biometrici raccolti peri i documenti 
                                      verranno usati per altri motivi? 
                                      Per quanto riguarda la protezione dei dati, 
                                      nessun nuovo potere dovrebbe raccogliere 
                                      dati personali fino a che alle autorità 
                                      nazionali sulla protezione dei dati gli 
                                      siano dati poteri investigativi e finanziamenti; 
                                      la stessa Commissione Europea sembra volenterosa 
                                      a rafforzare la direttiva del 1995" 
                                    Le 
                                      proposte della Commisione sono presentate 
                                      esplicitamente come una risposta al "11 
                                      settembre 2001" per "migliorare 
                                      la sicurezza dei documenti" in modo 
                                      da "sorprendere le persone che cercano 
                                      di falsificare i documenti per ottenere 
                                      l'accesso al territorio UE".  
                                      La cosa straordinaria è che l'anno 
                                      scorso l'Unione Europea ha adottato due 
                                      ordinamenti (sui visti- 334/2002/EC e sui 
                                      permessi di residenza- 1030/2002/EC) come 
                                      risposta alla necessità di sicurezza, 
                                      includendo anche l'introduzione di foto 
                                      su tutti i documenti. E' stato lo scorso 
                                      autunno quando Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo 
                                      hanno dichiarato che cio' non bastava e 
                                      che nei documenti dovevano essere inclusi 
                                      anche i dati biometrici, questa proposta 
                                      è stata subito spallegiata dalla 
                                      Germania. 
                                      Questa proposta, portata avanti da questi 
                                      quattro stati Europei, venne approvata a 
                                      Veria, Grecia, al meeting non ufficiale 
                                      dei Ministri di Giustizia e degli Affari 
                                      Interni nel 28-29 marzo. Secondo il documento 
                                      della commissione: 
                                      "Il membro della commisione Vitorino 
                                      si e' assunto l'impegno di presentare la 
                                      proposta, e nello stesso momento ha enfatizzato 
                                      che va intrapreso un approccio coerente 
                                      per tutti i documenti da viaggio, inclusi 
                                      i passaporti UE" 
                                    Il 
                                      signor Vitorino ha esposto il punto di vista 
                                      della maggior parte dei Governi UE e, come 
                                      loro, hanno cercato una leggittimazione 
                                      della manovra di accogliere la richiesta 
                                      degli USA che prevede che tutti i passaporti 
                                      delle gente che raggiunge e vive in America 
                                      abbiano dati biometrici entro ottobre 2004 
                                      - che non è affatto una mossa logica 
                                      visto che molti dei cittadini UE non andranno 
                                      mai in America ne vorranno farlo. 
                                    Il 
                                      summit di Thessaloniki [vedi 
                                      nostro dossier], sotto la presidenza 
                                      greca, dal 19 al 20 giugno ha riconfermato 
                                      l'approccio accordato al meeting non ufficiale 
                                      dei Ministri di Giustizia e degli Affari 
                                      Interni, e ha aggiunto che si dovrebbe cercare 
                                      una "soluzione armonizzata" tra 
                                      dati biometrici, documenti (passaporti, 
                                      carte d'identità) e "sistemi 
                                      d'informazione (VIS e SIS II)".  
                                      Il VIS sarà un sistema in cui e' 
                                      compreso un Sistema Nazionale Informativo 
                                      dei Visti (N-VIS) e un Sistema Centrale 
                                      Informativo dei Visti (C-VIS). Le conclusioni 
                                      del summit, come quelle del documento della 
                                      Commissione , sono silenziosi sulla questione 
                                      dei dati biometrici di tutti i residenti 
                                      provenienti da paesi terzi, in particolare 
                                      sul fatto se effettivamente saranno inseriti 
                                      nel SIS II. 
                                      Cio' che è veramente deplorevole 
                                      di queste due proposte è che i due 
                                      gruppi che saranno oggetti per primi alle 
                                      conseguenze di tali decreti sono i cittadini 
                                      provenienti da paesi terzi che in quanto 
                                      immigrati necessitano visti per entrare/visitare 
                                      l'Europa. La maggior parte delle persone 
                                      del terzo mondo - 135 paesi - necesitano 
                                      di visti per entrare, mentre la "lista 
                                      bianca" o paesi che possono accedere 
                                      senza visti rimarra' invariata (ci sono 
                                      33 paesi su questa lista tra i quali USA, 
                                      Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, 
                                      Israele, Svizzera, Croazia, Corea del Sud, 
                                      Singapore, Mexico e altri otto peasi Sud 
                                      Americani). 
                                    Impronte 
                                      digitali e immagini facciali 
                                    La 
                                      Commissione propone che vengono presi due 
                                      identificatori biometrici da ciascun individuo, 
                                      una fotografia digitale come "immagine 
                                      facciale" ed impronte digitali che 
                                      verranno entrambe immagazzinate su di un 
                                      chip privo di contatto all'interno di un 
                                      documento. La raccolta delle "immagini 
                                      facciali" sarà "obbligatoria" 
                                      e a questa un secondo indentificatore biometrico 
                                      sarà aggiunto: le impronte digitali. 
                                      La Commissione è consapevole che 
                                      molta della tecnologia che serve per realizzare 
                                      l'immagine facciale si sta ancora sviluppando, 
                                      mentre le impronte digitali "sono il 
                                      più utilizzato e sicuro mezzo di 
                                      identificazione".  
                                      Le immagini facciali verranno utilizzate 
                                      in due forme e ogni stato membro potrà 
                                      scegliere. La tecnologia più semplice 
                                      e' già accessibile; 
                                      tramite questa un "quadro facciale 
                                      ad alta risoluzione" potrà essere 
                                      contenuto dentro il chip e sarà accessibile 
                                      come una foto digitale ogni qualvolta le 
                                      autorità la vogliono consultare, 
                                      come ad esempio all'attraversamento di una 
                                      frontiera. I sistemi più avanzati 
                                      di "riconoscimento facciale" controlleranno 
                                      che l'immagine all'interno del chip corrisponda 
                                      con i dati personali nei grandi database 
                                      centrali. 
                                      Il secondo mezzo di identificazione, le 
                                      impronte digitali, "non dovrebbero 
                                      essere lasciate a discrezione degli Stati 
                                      Membri". Uno studio sulla fattibilità 
                                      fatta dalla Commissione su il sistema del 
                                      VIS raccomanda che dovrebbero essere presi 
                                      tutti e dieci le impronte digitali. Ma siccome 
                                      la capacita' del chip attualmente è 
                                      limitata, saranno obbligatori solo due impronte 
                                      (il limite di errore con solo due impronte 
                                      è ovviamente molto più alto 
                                      che con dieci). 
                                    La 
                                      regolamentazione e l'impatto finanziario. 
                                    La 
                                      Commissione ha proposto due nuove misure 
                                      sotto forma di regolamentazione che verrà 
                                      applicata, senza discrezione sull'applicazione, 
                                      a tutti gli stati UE. La regolamentazione 
                                      risultera' in questi termini: 
                                      "Si necessita l'uguaglianza, a livello 
                                      europeo, della configurazione di tali documenti 
                                      e i loro parametri di identificazione, cio' 
                                      non lascia spazio alla discrezione dei singoli 
                                      paesi menbri, quindi tutti dovranno adeguarsi 
                                      a tale normativa". 
                                      I dati biometrici saranno immessi su un 
                                      "chip da 64k" lasciando un po' 
                                      di spazio per "aggiungere dei dati 
                                      alphametrici". La fretta con cui la 
                                      Commissione ha preparato tale proposta diviene 
                                      chiaro quando si va a vedere i costi: "il 
                                      prezzo di tale microchip non è ancora 
                                      noto" e sembra dipendere dalle richiesta 
                                      di massa da parte di tutte e 25 i stati 
                                      membri in modo da ridurre il costo. Inoltre 
                                      è emerso che il sistema che registra 
                                      solo un'impronta digitale è molto 
                                      meno costoso di quello con piu' improntae. 
                                      Si esigerà dagli individui di registrarsi 
                                      e pagare (anche se questa "registrazione 
                                      sara' obbligatoria") in modo che due 
                                      immagini biometriche possono essere prese. 
                                      Questo è solo l'inizio dei costi: 
                                      la creazione dei database nazionali, degli 
                                      strumenti di registrazione, dei sistemi 
                                      di controllo ai confiniche sono altri costi 
                                      ancora. 
                                      Inoltre 
                                      come si potrà garantire la protezione 
                                      dei dati sensibili quando il sistema attuale 
                                      già non lo fa? 
                                    La 
                                      Commissione si da molto da fare nel forzare 
                                      la privacy e la protezione dei dati. 
                                      Le 
                                      due normative proposte affermano che nessuna 
                                      informazione sensibile dovrebbe essere salvata 
                                      sui chip se non sono coperti da "queste 
                                      normative, dall'Annex [??? n.d.t] tranne 
                                      se sono menzionati riguardo a specifici 
                                      documenti di viaggio". L'Annex non 
                                      è stato ancora pubblicato e i documenti 
                                      validi per l'espatrio potrebbero contenere 
                                      anche altri dati personali. 
                                      Nonostante la Commissione afferma che i 
                                      dati contenuti saranno protetti da una direttiva 
                                      del 1995 della Comunità Europea, 
                                      evidenzia però anche l'inadequatezza 
                                      di un regime di protezione dei dati a livello 
                                      nazionale all'interno dell'UE. Queste autorità 
                                      sono "prive di risorse" come dimostra 
                                      il primo rapporto sulla Direttiva del 1995 
                                      (per produrre il primo rapporto ci hanno 
                                      messo otto anni). La mancanza di risorse 
                                      fa in modo che queste autorità non 
                                      possono essere indipendenti e ci sono "preoccupazioni 
                                      serie" sulla loro capacità di 
                                      portare avanti i ruoli che gli sono stati 
                                      assegnati. 
                                      In aggiunta a questo bisogna dire che i 
                                      poteri investigativi delle autorità 
                                      di protezione dei dati nazionali variano 
                                      enormemente da stato in stato, come varia 
                                      anche il budget che hanno a disposizione. 
                                      Molti hanno poche risorse a disposizione 
                                      per far rispettare il diritto della privacy, 
                                      pochi hanno potere investigativo effettivo. 
                                      Inoltre si puo' aggiungere che la stessa 
                                      UE ha già minato gli stessi principi 
                                      che venivano espressi nel direttivo con 
                                      l'accordo Europol-USA e con gli altri accordi 
                                      UE-USA sulla cooperazione reciproca riguardol'estradizione 
                                      e sulla cooperazione giudiziaria - che potrebbe 
                                      essere seguita dall'accesso dei dati personali 
                                      per i passeggeri dei voli aerei. 
                                    Fonti: 
                                       
                                    
                                      - Proposta 
                                        della Commissione sulla regolamentazione 
                                        dei documenti biometrici: COM(2003)558 
                                        (pdf)
 
                                      - lista 
                                        dei paesi UE che non richiedono permessi 
                                        di soggiorno per entrare/visitare: Visa 
                                        lists (pdf)
 
                                     
                                    
                                    [ 
                                      torna all'indice del 
                                      dossier ] 
                                   |