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IMMIGRAZIONE
AI CONFINI MERIDIONALI DELLEUROPA
La
Spagna, che secondo i mass media è
la nuova Eldorado per la politica
sullimmigrazione, viene mostrata in
questo articolo [curato
e tradotto da Border=0] come realmente
è in occasione di una lotta che ha
coinvolto molt* immigrat*.
Il
modello spagnolo Dentro
gli extracomunitari titolava Taz questa
settimana [giornale tedesco di sinistra],
omettendo ciò che i gruppi autorganizzati
di migranti del paese e le organizzazioni
che li sostengono hanno denunciato: fatti
gravissimi di violazione dei diritti umani.
1.
REPRESSIONE COLLETTIVA DA PARTE DI FORZE
MILITARI MAROCCHINE E GUARDIA CIVIL SPAGNOLA,
IN CONCOMITANZA CON LA RECENTE ABOLIZIONE
DEI CONTROLLI COMUNI DI FRONTIERA E DEI
RIFUGIATI.
Per
tutta lestate i mass media hanno usato
la solita retorica nel parlare della valanga
di immigrati riferendosi a tutte le
persone che hanno cercato di entrare nel
territorio spagnolo, via mare - passando
dalle isole Canarie - o tramite le città
di Ceuta e Melilla. I controlli congiunti
di Spagna e Marocco hanno portato in numerosissimi
casi a violenze, furti (da parte delle autorità)
nonché a infrazioni delle leggi sugli
stranieri (in spagnolo Ley Extranjerìa)
di entrambi gli stati. A Ceuta una recinzione
altamente sorvegliata segna il confine tra
Spagna e Marocco; il numero delle espulsioni
dalla Spagna verso il Marocco e da parte
del Marocco verso lAlgeria sale considerevolmente.
Questa cooperazione tra stati però
ha il macabro prezzo di pesanti violazioni
dei diritti umani, come i/le migranti, per
lo più di provenienza africana, sperimentano
ogni giorno sulla propria pelle.
L8
settembre 2004 si è verificato il
più grosso raid (finora) in un lager
in territorio marocchino che detiene rifugiat*
provenienti dalle zone subsahariane. Una
truppa di 800 unità (militari e polizia)
è comparsa alle 6 di mattina.Era
impossibile fuggire, specialmente per le
donne con bambini riferisce un immigrato
dalla Guinea. Questo raid non è significativo
solo per lo sconvolgente impiego di forze
militari, ma anche perché le truppe
hanno battuto per 6 ore la foresta con cani,
cercando i/le migranti in fuga. Come ormai
dabitudine nel caso di tali raid si
è assistito a razzie da parte dei
tutori dellordine pubblico
che hanno derubato i/le rifugiat* delle
poche cose di valore e del denaro, in seguito
bruciando e distruggendo le capanne del
campo.
Le
fonti ufficiali parlano di 150 fermati,
i/le migranti di 115. Molt* dei/lle detenut*
nel lager sono stati feriti, la maggior
parte è traumatizzata. Molti dei
giovani hanno avuto crisi di panico. I fermati
sono stati portati al commissariato di Frideq,
che confina con Ceuta, e tenuti in una cella
comune tra questi anche due donne
in cinta, una molto anziana, e un bambino
di nove anni. E stata negata loro
assistenza medica. Cera solo un minimo
di acqua e pane secco, ma comunque mancavano
i rifornimenti di base.
Secondo
la legge attualmente in vigore i/le rifugiat*
dovrebbero essere ascoltati di fronte ad
un tribunale giudiziario, in presenza di
difensore dufficio e traduttore, dove
si decide in merito alla loro espulsione.
Donne incinte e persone anziane godono di
protezione dallespatrio.
In
questo caso però, in contrasto con
queste disposizioni, tutt* i/le 115 fermat*
sono stati deportati direttamente (senza
alcuna udienza) ad Oujda.
Oujda
è la città di confine con
lAlgeria e su questo confine, chiuso
dal 1994 a causa di divergenze diplomatiche,
i/le profugh* sono lasciati a sé
stessi. Molto spesso questo vuol dire subire
violenze da parte dei militari marocchini;
innumerevoli testimonianze raccontano di
razzie e torture in questa zona di confine.
I trattamenti insostenibili da parte marocchina
si moltiplicano addirittura quando si tratta
di espulsioni da parte della Guardia Civil
spagnola di Ceuta (nota: già in agosto
dovevano essere introdotti 20 ulteriori
specialisti antiterrorismo.
Il lager di transito di Ceuta può
contenere 420 persone, ma attualmente sono
detenute 900 persone).
Lultimo
mese è stato un inferno. Ci picchiavano,
distruggevano i nostri documenti e ci rubavano
i soldi; tutto questo sotto gli occhi della
Guardia Civil che assisteva divertita. È
indifferente se stiamo alla frontiera o
in città, loro ci attaccano dove
e quando vogliono. Ci picchiano sempre,
spronandosi a vicenda (si parla della Guardia
Civil) racconta un migrante dal Congo.
Questa
arbitrarietà facilita le espulsioni;
furti e violenze vengono usati come mezzi
finalizzati al terrore. Questa politica
di controlli congiunti alla frontiera non
porta a nientaltro che una maggiore
militarizzazione delle regioni di confine.
Le
persone coinvolte non sono considerati cittadin*
di uno stato, sono solo profughi; traumatizzati,
derubati, torturati, violentati. [
]
Fonti:
www.redasociativa.org/dosorillas/?q=node/view/775
http://madiaq.indymedia.org/news/2004/09/9181.php
2.
ACCUSA NUMERO DUE: LAPARTHEID
Il
modello spagnolo Dentro
gli extracomunitari, con questo titolo
ci si riferiva al suggerimento del ministro
del lavoro e affari sociali Jesus Caldera,
che vorrebbe portare allintegrazione
di circa 1 milione di sin papeles
prevedendo contratti di lavoro di
un anno, inclusivi di aiuti economici, anche
nel caso di immigrat* clandestin* o di coloro
che precedentemente hanno lavorato in nero.
Laccusa teatrale di una politica
occultata di documenti per tutti da
parte dellopposizione conservatrice
non fa altro che aumentare la motivazione
nel portare avanti questa politica.
Tuttavia
i diretti interessati e i gruppi sostenitori
non lapprezzano così tanto,
perché il suggerimento di Calderas
è quanto di più lontano ci
sia dalla realtà.
I/Le
migranti senza documenti sono un gruppo
completamente in balia di chi ha il potere;
senza alcuna possibilità di organizzazione
sindacale, in condizioni di lavoro decisamente
precarie e che vive nellillegalità.
I datori di lavoro li assumono quasi sempre
come lavoratori a giornata
la loro
precarietà ed emarginazione è
il primo fattore di cui gli imprenditori
tengono conto. Non si capisce con quale
potere potrebbero esigere un contratto da
un anno.
Calderas
mente e sa di farlo; la sua proposta non
cambierà nulla per la maggior parte
dei sin papeles e non cambierà
landamento economico. Al contrario
segnerà il mantenimento dellillegalità.
Nessuno crede seriamente che gli imprenditori
rinunceranno agli immensi vantaggi che ricavano
da questo settore del precariato. Ci sono
migliaia e migliaia di immigrati che necessitano
di un lavoro; sarà facile licenziare
chi chiede un contratto, e sostituirlo.
Che contratto potrebbero presentare i lavori
stagionali delle piantagioni di frutta e
verdura, o le lavoratrici domestiche, o
ancora le donne e le minorenni che mantengono
le famiglie prostituendosi, sfruttate dalla
mafia e sotto gli occhi delle istituzioni?
Ciò
che il governo farà scattare sarà
unondata di licenziamenti. [
]
La politica del PSOE (Partido Socialista
Obrero Espanol) come quella del PP (Partido
Popular): un patto contro i/le migranti
e coloro che combattono lo sfruttamento
e lemarginazione.
Per
questo noi, migranti clandestini e non insieme
a coloro che ci sostengono, porteremo i
nostri contenuti in piazza con manifestazioni
e altre azioni: Documenti e uguali diritti
e doveri per tutti
Fonte:
www.barcelona.indymedia.org/newswire/display/120206/index.php
La
legge sugli stranieri (Ley Extranjerìa)
tratta i/le immigrat* come mero fattore
di calcolo (capitale umano)
istituzionalizzando la disuguaglianza e
la formazione di caste, lingiustizia
sociale e lapartheid. Legittima la
selezione puramente economica, violando
i principi fondamentali dei diritti umani
e della costituzione, seguendo criteri di
vantaggio a seconda della razza, della provenienza
e delle condizioni di vita.
Fonte:
www.quesevayantodos.net
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