| < 
                                      ARCHIVIO > da: 
                                      http://www.statewatch.org/news/2003/nov/10euborders.htm 
                                       Le 
                                      proposte per l'agenzia UE per il controllo 
                                      dei confinidi 
                                      Ben Hayes,
 traduzione a cura di Border=0
 
- 
                                      La regolamentazione della polizia europea 
                                      di confine nasconde lesistenza di 
                                      corpi speciali già operativi non 
                                      del tutto leciti. "Quando 
                                      le persone vengono sottoposte a controlli 
                                      continui come quello delle impronte digitali, 
                                      quando vengono rinchiuse, e la loro libert 
                                      limitata da cinghie e catene in quattro 
                                      metri di spazio; o quando vengono imbottite 
                                      di sedativi per tenerle buone al momento 
                                      di sbatterle dentro un aereo, sembra ragionevole 
                                      chiedersi che cosa queste hanno fatto per 
                                      meritarlo. La risposta è che hanno 
                                      cercato di entrare in Europa occidentale, 
                                      per cercare asilo, o per vivere qui con 
                                      le loro famiglie, o lavorare. E tutta la 
                                      farsa della politica moderna, insieme alla 
                                      retorica che le si addice, è contro 
                                      di loro."(Frances Webber, Crimes 
                                      of arrival, statewatch, 1995)
 L11 
                                      novembre 2003 la Commissione europea ha 
                                      prodotto la bozza di regolazione per lintroduzione 
                                      di una agenzia europea per lorganizzazione 
                                      e la cooperazione effettiva sui confini 
                                      esterni. Questa proposta voluta già 
                                      da molto tempo è il presupposto per 
                                      lo sviluppo a lungo termine di una polizia 
                                      di confine europea. Da questo punto di vista 
                                      comunque la regolazione, che dà una 
                                      base legale allo sviluppo della vasta gamma 
                                      di organismi e misure effettive già 
                                      esistenti, è poco più di uno 
                                      specchietto per le allodole; documenti ottenuti 
                                      da statewatch mostrano quanto questa struttura 
                                      si sia già estesa. Ciò 
                                      che è nuovo nella regolazione proposta 
                                      è leffettiva creazione di una 
                                      agenzia di espulsione europea. 
                                      Questo ente di pulizia servirà 
                                      a coordinare e organizzare le operazioni 
                                      di deportazione congiunte tra gli stati 
                                      membri dellUE. Riguardo 
                                      alla nascita della polizia di confine 
                                      europea, la regolamentazione proposta 
                                      vedrà la nuova agenzia 
                                      occuparsi del lavoro finora svolto dallunità 
                                      comune (Common Unit) di funzionari 
                                      esterni ai confini europei, creata nel giugno 
                                      2002. Sotto la supervisione di questo gruppo, 
                                      lUE ha già allestito centri 
                                      di cooperazione ai confini degli stati 
                                      europei sulla terraferma, in mare e negli 
                                      aeroporti; un Centro di Analisi del Rischio 
                                      e diverse operazioni correlate. Questa struttura 
                                      non nemmeno menzionata allinterno 
                                      della proposta della commissione e continuerà 
                                      a svilupparsi fuori da ogni controllo democratico. Lobiettivo 
                                      della bozza di regolazione è assicurare 
                                      il consolidamento dellUE, realizzare 
                                      accordi di cooperazione con stati terzi, 
                                      e provvedere alla legittimazione 
                                      legale e politica di iniziative già 
                                      esistenti. Questa legittimazione si basa 
                                      sulla consultazione del parlamento 
                                      europeo e di quelli nazionali per quanto 
                                      riguarda laffermazione legale di unagenzia 
                                      che è stata già di fatto creata, 
                                      mentre esclude qualsiasi influenza da parte 
                                      loro nel suo sviluppo successivo. Questa 
                                      analisi prende in considerazione lo sviluppo 
                                      della struttura di polizia europea di confine, 
                                      e la regolamentazione proposta. - 
                                      Ostacolare limmigrazione clandestina 
                                      via mare: la nuova armata? LUE 
                                      ha già condotto uno Studio 
                                      sulla praticabilità di controllo 
                                      dei confini marittimi dellUE 
                                      (CIVIPOL), ha creato un Centro 
                                      per i confini marittimi e tracciato 
                                      un Programma di misure per combattere 
                                      limmigrazione clandestina attraverso 
                                      i confini marittimi dellUE (in 
                                      basso il piano dazione). CIVIPOL 
                                      è un piano di rinforzo legislativo 
                                      più che uno studio oggettivo e su 
                                      larga scala delle misure realizzabili, e 
                                      il conseguente piano dazione prevede 
                                      operazioni di polizia, militari e navali 
                                      contro le persone che provino a raggiungere 
                                      lUE via mare. Tra le proposte, lUE 
                                      sta pianificando vaste operazioni di polizia 
                                      e navali in acque e porti stranieri. Questo 
                                      dipende dalla conclusione degli accordi 
                                      con i paesi di origine, i quali 
                                      non sono specificati ma includono presumibilmente 
                                      Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, 
                                      Libano, Turchia, Siria, Malta, Cipro e Albania. 
                                      LUE sfrutterà esplicitamente 
                                      in questo processo i fattori di commercio 
                                      e di aiuto a questi paesi. Il 
                                      principio sottostante stabilisce che il 
                                      confine marittimo dellUE 
                                      si estende fino ad ogni paese col quale 
                                      essa divida un mare, principalmente dandogli 
                                      il diritto di controllare lintero 
                                      mare: Il 
                                      principale mezzo per assicurare il successo 
                                      delle misure adottate sono le relazioni 
                                      internazionali crescenti con paesi terzi, 
                                      che siano essi paesi dorigine o soltanto 
                                      di passaggio dei flussi migratori. Il programma 
                                      [UE] adotta il concetto di confine marittimo 
                                      virtuale per rinforzare i confini legali 
                                      degli stati membri tramite operazioni congiunte 
                                      e provvedimenti specifici nei paesi in cui 
                                      i flussi migratori hanno origine o transitano. Il 
                                      programma cita il ruolo importante delle 
                                      flotte australiana e inglese nel contesto 
                                      di una miriade di operazioni di salvataggio 
                                      nel mare cinese meridionale nel 1979 e 1980, 
                                      quando molti vietnamiti lasciavano il loro 
                                      paese a bordo di imbarcazioni di fortuna. 
                                      Il quadro oggi è naturalmente molto 
                                      diverso: lAustralia ha ricevuto critiche 
                                      da parte di molti paesi per il trattamento 
                                      riservato ai profughi di Tampa; ed è 
                                      ancora aperta uninchiesta sulla morte 
                                      di 21 migranti partiti dalla costa nord-africana 
                                      per raggiungere le Canarie, in cui è 
                                      implicata la RAF (Royal Air Force) nelloperazione 
                                      internazionale Ulysses [vedi 
                                      http://www.irr.org.uk/2003/october/ak000001.html]. Chi 
                                      ha tracciato la bozza del piano afferma 
                                      che luso di mezzi di fortuna 
                                      (canotti e piccole barche non adatte alla 
                                      navigazione) destano particolare preoccupazione 
                                      nellopinione pubblica, poiché 
                                      spesso avvengono incidenti con la perdita 
                                      di molte vite umane; ma non è 
                                      stato preso alcun provvedimento per la sicurezza 
                                      di coloro che vogliono emigrare. Al contrario, 
                                      qualsiasi loro diritto già esistente 
                                      è visto come una scappatoia 
                                      legale che deve essere impedita (vd. 
                                      sotto) - 
                                      I controlli UE delle linee costiere I 
                                      controlli cooperativi delle linee costiere 
                                      comporteranno laumento delle forze 
                                      di polizia, militari e navali. Le proposte 
                                      includono: 
                                       
                                        Luso dei più sofisticati 
                                        strumenti tecnici e dei metodi operativi 
                                        più efficaci, tratti dallesperienza 
                                        e dalle informazioni in possesso degli 
                                        stati membri;  
                                        Lassistenza tecnica e logistica 
                                        ai paesi non membri, per migliorare la 
                                        sorveglianza delle coste da cui partono 
                                        i migranti;  
                                        Lintroduzione di pattuglie cooperative 
                                        provenienti dagli stati UE e dai paesi 
                                        non membri collegati ai flussi migratori; 
                                         
                                        Operazioni navali atte ad intercettare 
                                        e fermare le navi che trasportano immigrati 
                                        clandestini, e che portino queste navi 
                                        in paesi sicuri;  
                                        La gestione degli immigrati trovati a 
                                        bordo delle navi e larresto dei 
                                        trafficanti; 
                                        Lallestimento di centri di detenzione 
                                        per gli immigrati clandestini nei luoghi 
                                        da cui partono le navi per il rimpatrio; 
                                         
                                        Lidentificazione e il rimpatrio 
                                        dei migranti fermati; Lo 
                                        scambio di informazioni tra i paesi con 
                                        lo scopo di combattere le organizzazioni 
                                        criminali e identificare i metodi del 
                                        trasporto clandestino dimmigrati 
                                        via mare. - 
                                      I controlli portuali dellUE e le politiche 
                                      interne Alla 
                                      voce controlli sui regolari servizi 
                                      navali tra il porto di un paese extracomunitario 
                                      e quello di un membro UE, il programma 
                                      propone accordi prioritari con le 
                                      autorità dei paesi non membri 
                                      a proposito della presenza di funzionari 
                                      di polizia a bordo di navi, provenienti 
                                      da entrambi i paesi, per portare avanti 
                                      controlli di frontiera specifici e identificare 
                                      i passeggeri. Gli stati membri forniranno 
                                      anche lassistenza tecnica e 
                                      ogni equipaggiamento necessario al controllo 
                                      efficiente delle navi, aiuti 
                                      per migliorare la sicurezza e la qualità 
                                      dei documenti didentificazione, e 
                                      per il riconoscimento dei falsi, e 
                                      provvederanno allo scambio di informazioni 
                                      sui gruppi criminali sospettati di organizzare 
                                      limmigrazione clandestina via mare. Il 
                                      programma prevede anche che la polizia di 
                                      confine si occupi di identificare 
                                      gli immigrati clandestini, in quanto i passeggeri 
                                      provenienti da un altro paese che sottoscrive 
                                      il trattato di Schengen sono esenti da controlli 
                                      di frontiera. In ogni caso, oltre alluso 
                                      crescente di questi sistemi per gli immigrati 
                                      clandestini già presenti nei paesi 
                                      UE, occorre provvedere alla realizzazione 
                                      di operazioni speciali con lobiettivo 
                                      di localizzare ed espellere i clandestini 
                                      dagli stati membri. A 
                                      questo scopo il programma propone sorveglianza 
                                      congiunta nei porti di partenza e darrivo 
                                      e limpiego di forze di polizia 
                                      a bordo di navi, per la supervisione ed 
                                      il controllo. - 
                                      Riscrivere le leggi del mare Il 
                                      piano di misure per combattere limmigrazione 
                                      clandestina via mare stabilisce la base 
                                      legale per lintercettazione da parte 
                                      dellUE di navi in acque territoriali 
                                      ed anche straniere. Questa la sua argomentazione: 
                                       
                                       
                                        LUE afferma che il principio di 
                                        presunta innocenza della legge del mare 
                                        (il diritto di passaggio innocente 
                                        della convenzione di Montego Bay del 1982) 
                                        non può essere applicata ai potenziali 
                                        immigrati clandestini (o ai potenziali 
                                        rifugiati clandestini, poiché lUE 
                                        non fa differenza). Al contrario, la convenzione 
                                        di Montego Bay fornisce una giurisdizione 
                                        criminale con lo scopo di prevenire o 
                                        punire limmigrazione clandestina 
                                        [art 27a], sia allinterno delle 
                                        acque territoriali nellUE o nelle 
                                        zone limitrofe [art 33].Nei 
                                        mari aperti (=fuori dal territorio UE) 
                                        il piano dazione riconosce che la 
                                        convenzione di Montego Bay non autorizza 
                                        espressamente le autorità navali 
                                        di un paese diverso da quello in cui ci 
                                        si trova ad intercettare una nave e perquisirla 
                                        per il controllo dellimmigrazione 
                                        clandestina. Comunque, essa autorizza 
                                        questoperazione quando la barca 
                                        intercettata non ha nazionalità/non 
                                        è certa la sua provenienza. 
                                        [art 110] Sembra che lUE abbia intenzione 
                                        di sfruttare questultima parte, 
                                        avendo così carta bianca sulle 
                                        operazioni di intercettazione 
                                        delle navi la cui provenienza non 
                                        certa. Il 
                                        documento suggerisce che le pattuglie 
                                        congiunte (degli stati UE) operino sul 
                                        controllo delle coste dei paesi terzi, 
                                        i cosiddetti paesi dorigine 
                                        dei migranti, previo loro consenso. Questo 
                                        consenso (collegato ad aiuti ed accordi, 
                                        vd sotto) può essere esplicito, 
                                        espresso in accordi bilaterali come il 
                                        protocollo sul traffico di clandestini 
                                        della convenzione ONU sul crimine organizzato, 
                                        o ottenuto tramite una Circolare Marittima 
                                        Internazionale (non vincolante). In futuro 
                                        lUE potrebbe tentare di introdurre 
                                        una convenzione multilaterale sui controlli 
                                        dellimmigrazione, che riguardi tutti 
                                        i paesi del Mediterraneo. - 
                                      Diritti umani ed altri espedienti 
                                      legali Il 
                                      piano dazione suggerisce che gli 
                                      stati membri devono impegnarsi ad utilizzare 
                                      ogni strumento internazionale esistente 
                                      per la prevenzione e la repressione dellimmigrazione 
                                      clandestina via mare, mentre devono garantire 
                                      la salvezza degli individui, nel rispetto 
                                      dei diritti umani. Tuttavia, esso 
                                      continua trattando i diritti umani come 
                                      se fossero in effetti cavilli burocratici: 
                                      Gli espedienti legali, come rivelato 
                                      dallo studio CIVIPOL sulla realizzabilità 
                                      dei metodi, dovranno essere pubblicizzati 
                                      tramite azioni coordinate e mirate, con 
                                      la piena partecipazione degli stati membri 
                                      e lintroduzione di specifiche iniziative 
                                      da parte della commissione. Ma gli sforzi 
                                      mirati al miglioramento del modo di agire 
                                      internazionale in questa area non devono 
                                      cercare di ottenere il più possibile 
                                      limitandosi alluso di strumenti gi 
                                      esistenti. Il 
                                      primo di questi espedienti legali 
                                      è la convenzione SOLAS (convenzione 
                                      internazionale per la sicurezza in mare) 
                                      secondo la quale il capitano di ogni nave 
                                      ha il dovere di rispondere alle chiamate 
                                      demergenza, e di portare i passeggeri 
                                      di una barca a rischio in un luogo sicuro. 
                                      Questo, come suggerisce lo studio CIVIPOL, 
                                      può esser usato a vantaggio 
                                      dellUE, per legittimare lintervento 
                                      demergenza, attraverso la meticolosa 
                                      applicazione della legge del mare per limmediato 
                                      salvataggio delle navi la cui sicurezza 
                                      è a rischio. Quindi, 
                                      mentre afferma che la legge del mare fornisce 
                                      la giurisdizione criminale completa 
                                      per la prevenzione e la repressione dellimmigrazione 
                                      clandestina nei territori costieri, 
                                      lUE è irremovibile nel decretare 
                                      che gli immigrati intercettati in acque 
                                      europee non possono dichiarare di essere 
                                      nel territorio di uno stato membro: un 
                                      naufrago che venga fermato in mare aperto 
                                      o nelle acque territoriali del paese di 
                                      arrivo/di partenza non può dichiarare 
                                      daver attraversato la frontiera fino 
                                      al territorio dello stato. Lo studio CIVIPOL 
                                      rimanda al principio che mentre una 
                                      persona si trova a bordo di una nave che 
                                      porta la bandiera di uno stato, la persona 
                                      non è sul territorio di quello stato. 
                                      Questo ha due implicazioni significative, 
                                      e cioè: gli stati dellUE possono 
                                      agire nel reciproco interesse; inoltre i 
                                      clandestini possono essere tenuti a bordo 
                                      della nave che li ha portati in un porto 
                                      europeo, affinché la stessa nave 
                                      li riporti al paese dorigine, sotto 
                                      la responsabilità del suo capitano. 
                                      Questo provvedimento va applicato anche 
                                      in caso di persone che volontariamente provocano 
                                      lo stato demergenza e vengono prelevate 
                                      dal mare. CIVIPOL 
                                      suggerisce anche che una direttiva della 
                                      Commissione europea disponga le condizioni 
                                      atte ad includere il principio di extraterritorialità 
                                      delle navi nelle legislature nazionali degli 
                                      stati membri che non lo applicano ancora. 
                                      Una seconda proposta vuole modificare le 
                                      leggi del mare in modo da dichiarare 
                                      esplicitamente le responsabilità 
                                      legate alla bandiera di uno stato: 
                                      occorre provvedere alla discussione 
                                      del caso e al risarcimento dei danni subiti 
                                      dagli stati vittime di immigrazione clandestina, 
                                      da parte di stati le cui navi civili usano 
                                      le acque territoriali per scopi non pacifici
Per 
                                      questo la legge del mare deve elencare formalmente 
                                      le responsabilità dello stato che 
                                      accetta di registrare navi non regolari, 
                                      o che permette loro di salpare dalle sua 
                                      coste senza aver effettuato alcun controllo. 
                                      E necessario aggiungere sanzioni collettive 
                                      che siano abbastanza deterrenti, da applicare 
                                      nel caso in cui sia stato stabilito un rapporto 
                                      causale diretto tra le condizioni non standard 
                                      della nave e la mancanza di controllo effettivo 
                                      da parte dello stato responsabile. In 
                                      breve, il piano dazione prevede che 
                                      le nazioni dorigine di navi che trasportano 
                                      immigrati clandestini vengano punite poiché 
                                      non hanno impedito loro di salpare. E 
                                      difficile leggere questo principio da un 
                                      punto di vista logico e razionale. - 
                                      Identificazione, trattamento e deportazione A 
                                      proposito di cosa fare con le persone intercettate 
                                      in mare, il progetto è ugualmente 
                                      molto chiaro: bisogna identificarle, smistarle, 
                                      poi deportarle. E essenziale 
                                      inoltre consolidare le regole dellUE 
                                      sullidentificazione degli immigrati 
                                      clandestini in EURODAC, 
                                      trasformandolo in un database permanente 
                                      allo scopo di studiare i movimenti migratori, 
                                      analizzare i rischi, migliorare i controlli 
                                      e le attrezzature necessarie, e bloccare 
                                      alcune vie di passaggio. Coloro che richiedono 
                                      il visto devono essere identificati in maniera 
                                      rigorosa (proposta 
                                      VIS approvata a Salonicco). Ci sono 
                                      procedure di identificazione biometrica, 
                                      e tutti i paesi membri sono stati istruiti 
                                      con le stesse basi legali a riguardo. Questo 
                                      conferma la convinzione di molti gruppi 
                                      della società civile che una volta 
                                      raggiunti gli scopi ora dichiarati dallUE, 
                                      ci saranno nuove motivazioni che giustificheranno 
                                      lampliarsi dei database. Gli immigrati 
                                      clandestini che dichiarano false generalità, 
                                      o che addirittura provano a chiedere asilo, 
                                      sono visti come un ulteriore problema. 
                                      A questo proposito CIVIPOL prospetta campi 
                                      allinterno di porti sicuri, 
                                      proponendo un sistema su 2 livelli, cioè: 
                                      usare aree di ricezione in paesi terzi. 
                                      In una fase iniziale il caso di immigrati 
                                      clandestini che dichiarano falsa nazionalità 
                                      o la cui provenienza non è stata 
                                      accertata verrà esaminato nel paese 
                                      europeo [darrivo] per leventuale 
                                      riconoscimento dello stato di rifugiato. 
                                      In una seconda fase, coloro ai quali non 
                                      è stato concesso asilo saranno espulsi 
                                      con un permesso di soggiorno per un altro 
                                      paese. La 
                                      proposta è di negoziare accordi con 
                                      paesi che ospiteranno gli immigrati volontariamente, 
                                      sul modello degli accordi stipulati tra 
                                      USA e Giamaica riguardo la riammissione 
                                      degli immigrati che dichiarano falsa/non 
                                      dichiarano nazionalità: Questi 
                                      accordi contemplano inoltre ingenti finanziamenti, 
                                      sia per permettere a questi paesi di fornire 
                                      prima accoglienza ai migranti con laiuto 
                                      di UNHCR (=Alto commissariato delle nazioni 
                                      unite per i rifugiati) e ONG nazionali, 
                                      sia per finanziare il rimpatrio dei migranti 
                                      verso il loro paese dorigine, una 
                                      volta che abbiano ricordato la loro provenienza. Questo 
                                      approccio accondiscendente sarebbe solo 
                                      ridicolo, se non avesse implicazioni così 
                                      serie per i diritti di migranti e rifugiati. - 
                                      Sollecitare la cooperazione di stati terzi Il 
                                      preambolo del piano dazione afferma 
                                      che gli accordi sulla gestione dei 
                                      flussi migratori potrebbero essere 
                                      inclusi tra gli accordi di cooperazione 
                                      con stati terzi (aiuti da parte dellUE 
                                      e commercio.) Infatti questi piani sono 
                                      già ben sviluppati. Le conclusioni del consiglio europeo di 
                                      Siviglia dello scorso anno stabilirono che 
                                      ogni futura associazione o accordo di cooperazione 
                                      allinterno dellUE dovranno includere 
                                      una parte riguardante la gestione 
                                      collaborativa dei flussi migratori e il 
                                      rimpatrio coercitivo nel caso di immigrazione 
                                      clandestina. Sono state inoltre previste 
                                      sanzioni per le nazioni non cooperanti. 
                                      Un trattato recente tra lUE e i paesi 
                                      dellAmerica centrale è il primo 
                                      a contenere questa clausola di nuova 
                                      generazione in un accordo. Nel maggio 
                                      di questanno il consiglio dellUE 
                                      concluse che tra le conclusioni su migrazione 
                                      e sviluppo la questione della gestione 
                                      dellimmigrazione è primaria 
                                      nellambito delle politiche strategiche.
 A 
                                      questo scopo lUE chiede la coordinazione 
                                      delle politiche relative a sviluppo e immigrazione, 
                                      e la cooperazione con enti locali e organizzazioni 
                                      internazionali che lavorano nel settore. 
                                      Le conclusioni del consiglio di maggio propongono 
                                      che lopportunità a tempo 
                                      determinato di rivedere i documenti sulle 
                                      strategie nazionali (relazioni della CE 
                                      con stati terzi
) permettono un aggiustamento 
                                      caso per caso delle questioni sullimmigrazione 
                                      in ogni paese coinvolto.In giugno la commissione propose una regolamentazione 
                                      europea per istituire un fondo per lassistenza 
                                      tecnica e finanziaria che nei paesi 
                                      in via di sviluppo agevoli la creazione 
                                      di leggi in materia dimmigrazione 
                                      clandestina e asilo; laffermazione 
                                      di una politica concreta e preventiva 
                                      nella battaglia contro limmigrazione 
                                      clandestina, e la riammissione di 
                                      extracomunitari.
 - 
                                      I centri UE dei confini marittimi Le 
                                      delegazioni spagnola e greca hanno proposto 
                                      la creazione di due centri operativi per 
                                      il controllo dei confini marittimi, uno 
                                      a Pireaus (Grecia) e laltro a Madrid. 
                                      La Grecia si focalizzerà sul Mediterraneo 
                                      orientale e la Spagna sulla parte meridionale 
                                      e loceano Atlantico. Questi centri 
                                      garantiranno i controlli di porto e sulla 
                                      costa. I centri di controllo dei confini 
                                      marittimi sono tra un certo numero di gruppi 
                                      operativi appositamente creati che si stanno 
                                      sviluppando al di fuori della struttura 
                                      legale europea. - 
                                      I Centri di Confine sulla Terraferma I 
                                      membri del Centro di Confine sulla Terra 
                                      (CLB) si sono finora riuniti in sei occasioni. 
                                      Solo un rapporto sulle loro attività 
                                      è nel registro pubblico dei documenti 
                                      del consiglio, ma non è disponibile 
                                      al pubblico. Secondo quel testo, il CLB 
                                      si occupa di:  
                                      operazioni 
                                        congiunte (che comprendono lintroduzione 
                                        di una riserva di guardie di confine per 
                                        "lavorare" allestero); 
                                        analisi 
                                        del rischio (scambio di informazioni 
                                        con il Centro analisi del rischio, vd 
                                        sotto);  
                                        la prevenzione di ingressi clandestini 
                                        lungo le linee ferroviarie che attraversano 
                                        confini (insieme ad un altro organismo 
                                        appositamente creato, il COLPOFER  
                                        cooperazione di polizia ferroviaria europea 
                                        e dei servizi di sicurezza); la 
                                        creazione di un sistema dinformazioni 
                                        specializzato, o luso combinato 
                                        di canali già esistenti 
                                        (CIREFI sistema dallarme, ICONet, 
                                        scambi bilaterali dinformazioni, 
                                        ecc) Il 
                                      sistema dallarme CIREFI usato per 
                                      rifugiati e immigrati si è sviluppato 
                                      insieme ad Europol negli ultimi cinque anni. - 
                                      Il Centro Analisi del Rischio Il 
                                      Centro UE per lAnalisi del Rischio 
                                      collegato allimmigrazione clandestina 
                                      (RAC) è un altro organismo espressamente 
                                      creato sotto gli auspici della Common Unit. 
                                      E incaricato di sviluppare le risorse 
                                      per raccogliere, analizzare e diffondere 
                                      le informazioni e i dati ottenuti da altri 
                                      organismi specializzati. E anche promotore 
                                      di azioni congiunte specifiche da parte 
                                      degli stati membri, ed altri centri. Le 
                                      operazioni congiunte prevedono il sostegno 
                                      da parte degli stati membri di uno stato 
                                      leader e/o di altri organismi 
                                      UE:  
                                       
                                        LItalia controllerà dalla 
                                        costa meridionale i paesi dellAfrica 
                                        del nord, in particolare Libia e Tunisia; 
                                         
                                        La Spagna sorveglierà le Canarie, 
                                        Ceuta e Melilla; Alla 
                                        raccolta di dati dei visti falsi (Europol, 
                                        centri di controllo dei confini di aria 
                                        e sulla terraferma) seguiranno operazioni 
                                        per intensificare i controlli sui 
                                        confini esterni; Confini 
                                        verdi esterni allAustria controllati 
                                        dal centro di confine locale, che si focalizzerà 
                                        su Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca; 
                                        Controlli 
                                        contro l immigrazione clandestina 
                                        dalla Cina attuati da Europol, centri 
                                        dei confini di aria e varie autorità 
                                        nazionali, per integrare iniziative internazionali 
                                        già esistenti allinterno 
                                        del G8 (di Lione) e IGC (consulta intergovernativa 
                                        sulla migrazione); Mar 
                                        Egeo, Grecia (Europol) che si focalizzerà 
                                        su Turchia (Curdi), Iran, Iraq, Pakistan, 
                                        ed altre nazionalità asiatiche. - 
                                      Piani di controllo dei confini di aria negli 
                                      aeroporti La 
                                      delegazione dellItalia, stato leader 
                                      nello sviluppo dei centri europei dei confini 
                                      d'aria, descrive il suo piano degli 
                                      aeroporti internazionali come il 
                                      diretto risultato dello studio sulla costituzione 
                                      di un corpo europeo di polizia di confine. 
                                      Anche se è difficile crederlo, visto 
                                      che lapprovazione del 
                                      piano degli aeroporti da parte della commissione 
                                      strategica per immigrazione, frontiere e 
                                      asilo (SCIFA) è del 16/9/02, mentre 
                                      gli studi per la polizia europea di confine 
                                      sono stati completati più di un anno 
                                      dopo. Il 
                                      progetto è stato discusso in sei 
                                      fasi, con cinque meeting a Roma, ai quali 
                                      hanno partecipato undici delegazioni degli 
                                      stati membri partecipanti (Austria, Danimarca, 
                                      Francia, Germania, Italia, Grecia, Olanda, 
                                      Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia) 
                                      e dei paesi osservatori (Lettonia, 
                                      Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria). -Centro 
                                      per laddestramento della polizia di 
                                      confine Il 
                                      progetto di un centro daddestramento 
                                      per la polizia di confine (ACT) era stato 
                                      proposto già a metà del 2002, 
                                      supervisionato da Austria e Svezia. Le fasi 
                                      iniziali si focalizzeranno sullo sviluppo 
                                      di un curriculum generale daddestramento, 
                                      e sulla struttura organizzativa e amministrativa 
                                      dell ACT. - 
                                      La regolamentazione proposta: unagenzia 
                                      despulsione camuffata? La 
                                      bozza di regolamentazione per lintroduzione 
                                      di una agenzia europea per la gestione 
                                      effettiva e cooperativa dei confini esterni 
                                      comprende tutte le attività finora 
                                      svolte dagli organismi descritti sopra. 
                                      La proposta comunque non fa menzione di 
                                      nessuno di questi gruppi, eccetto la possibilità 
                                      di costituire branche specializzate 
                                      [art 113]. Sembra quasi che la commissione 
                                      agisca nel buio, o che sia piuttosto 
                                      selettiva nel fornire certe spiegazioni 
                                      e non altre. La nuova agenzia, che di fatto 
                                      sarà una continuazione della Common 
                                      Unit di professionisti dei confini esterni 
                                      creata nel 2002, ha i seguenti compiti: 
                                       
                                      coordinare 
                                        la collaborazione effettiva tra gli stati 
                                        nellambito di controllo e sorveglianza 
                                        dei confini esterni; fornire 
                                        assistenza agli stati membri per l'addestramento 
                                        della polizia di confine nazionale;valutare 
                                        i fattori di rischio;seguire 
                                        lo sviluppo delle ricerche sul controllo 
                                        e la sorveglianza dei confini esterni; 
                                        sostenere 
                                        gli stati membri in circostanze che richiedono 
                                        particolare assistenza tecnica e operativa 
                                        ai confini esterni; organizzare 
                                        leffettiva cooperazione tra gli 
                                        stati membri allo scopo di espellere immigrati 
                                        clandestini provenienti da stati terzi 
                                        [art 2]. E 
                                      piuttosto chiaro che lunica cosa che 
                                      questagenzia farà e di cui 
                                      non si occupano già gli altri organismi 
                                      UE poco legittimi, è organizzare 
                                      espulsioni congiunte. Non è una coincidenza 
                                      il fatto che lUE abbia di recente 
                                      reso note le decisioni politiche prese in 
                                      merito alle espulsioni cooperative, anche 
                                      per poter usufruire dei fondi UE. Queste 
                                      decisioni forniscono una base legale per 
                                      la deportazione simultanea di persone provenienti 
                                      dallo stesso stato dorigine da parte 
                                      di più paesi UE, nonostante la Corte 
                                      Europea stabilisca che le deportazioni di 
                                      massa sono illegali. E la nuova agenzia 
                                      avrà probabilmente molto da fare, 
                                      visti i vasti progetti di deportazione di 
                                      molti stati. Tutto ciò che la bozza 
                                      dice è:  
                                      Lagenzia 
                                        deve sottostare alla politica della Comunità 
                                        per quanto riguarda le operazioni di rimpatrio, 
                                        che si svolgeranno in cooperazione tra 
                                        gli stati membri. Lagenzia potrà 
                                        usare i mezzi finanziari della Comunità 
                                        destinati ai rimpatri. Lagenzia 
                                        dovrà elaborare le migliori tecniche 
                                        per il controllo dei documenti di identificazione, 
                                        e per lespulsione degli immigrati 
                                        extracomunitari che si trovano illegalmente 
                                        sul territorio dellUE. [art 9] Non 
                                      cè alcun riferimento riguardo 
                                      la sicurezza o i diritti delle persone deportate. - 
                                      Altri programmi occultati Il 
                                      fatto che la commissione abbia omesso di 
                                      menzionare la vasta struttura già 
                                      esistente descritta finora solleva alcune 
                                      domande. Nella sua comunicazione del maggio 
                                      2002, intitolata Verso la gestione 
                                      integrata dei confini esterni la commissione 
                                      propose lintroduzione di una procedura 
                                      di sicurezza chiamata PROSECUR, basata 
                                      su collegamenti e scambi diretti dinformazioni 
                                      e dati tra le autorità, riguardanti 
                                      sicurezza e confini esterni. PROSECUR 
                                      avrebbe accesso al Sistema Informatico di 
                                      Schengen (SIS), 
                                      a collegamenti privilegiati con Europol 
                                      e al nuovo database creato per i visti; 
                                      inoltre avrebbe il suo proprio sistema dinformazione. Di 
                                      nuovo, non cè menzione di questo 
                                      sistema nella bozza di regolazione, anche 
                                      se tutte le branche specializzate 
                                      programmano di avere accesso ai database 
                                      dellUE e di creare il proprio sistema 
                                      di comunicazione. Sembra che il sistema 
                                      PROSECUR si svilupperà al di fuori 
                                      di ogni struttura formale dellUE. Lunico 
                                      riferimento allo scambio di dati 
                                      è allarticolo 10, in cui si 
                                      dice che lagenzia potrà prendere 
                                      tutti i provvedimenti necessari, e 
                                      nellart. 11, che prevede un accordo 
                                      di cooperazione con Europol sulle informazioni 
                                      strategiche non personali. Anche in 
                                      questo caso la commissione omette una parte, 
                                      infatti tralascia largomento protezione 
                                      dati. - 
                                      Regolazione e responsabilità Il 
                                      controllo democratico è affidato 
                                      ad una commissione organizzativa, costituita 
                                      da funzionari o ministri degli interni di 
                                      ogni stato membro. Ogni anno viene pubblicato 
                                      un rapporto pubblico sulle sue attività 
                                      (che di solito manca di dettagli), al quale 
                                      le branche specializzate devono contribuire. 
                                      La regolazione stabilisce le modalità 
                                      daccesso dellagenzia (e degli 
                                      altri organismi UE) a questi documenti. 
                                      Anche la scelta della base legale 
                                      è significativa. La regolazione si 
                                      basa sullarticolo 66 del TEC, che 
                                      si propone lobiettivo di garantire 
                                      la cooperazione tra i dipartimenti principali 
                                      damministrazione degli stati membri 
                                      nei settori di giustizia e affari interni. 
                                      Questo richiede consultazioni 
                                      con il parlamento europeo. La base legale, 
                                      a proposito di provvedimenti sullattraversamento 
                                      dei confini esterni degli stati membri 
                                      [art 62a] ha assegnato 
                                      al voto del parlamento europeo grande importanza 
                                      in merito alla proposta. La commissione 
                                      afferma che alla nuova agenzia non 
                                      sarà assegnato un ruolo politico 
                                      allinterno della CE, né potere 
                                      legislativo, né il suo obiettivo 
                                      sarà lespansione del proprio 
                                      potere, nel rispetto dellarticolo 
                                      202 del trattato. Ma 
                                      considerando che la nuova agenzia sta supervisionando 
                                      una complessa struttura che si sta chiaramente 
                                      ampliando, anche questa dichiarazione non 
                                      è molto credibile. La scarsa attendibilità 
                                      politica e legale viene superata solo dalla 
                                      totale mancanza di rispetto dei diritti 
                                      umani e delle regole sullasilo, che 
                                      non sono menzionati né nella regolazione 
                                      né allinterno della complessa 
                                      rete di altri organismi appositi. - 
                                      Aspetti finanziari Alla 
                                      luce di queste considerazioni si è 
                                      portati a concludere cinicamente che la 
                                      regolazione proposta è solo atta 
                                      ad assicurare i fondi della comunità 
                                      europea per gli organismi esistenti. I proventi 
                                      dellagenzia, almeno 6 milioni di euro 
                                      nel primo anno (saliti a 9 nel secondo) 
                                      devono consistere, senza tuttavia 
                                      escludere altre fonti di finanziamento, 
                                      in:  
                                      Un 
                                        sussidio da parte della comunità 
                                        allinterno di un budget generale 
                                        dellUE (sezione commissione);Un 
                                        contributo da paesi terzi, che si sono 
                                        associati allUE tramite lapplicazione 
                                        e gli sviluppi del trattato di Schengen; 
                                        Tasse 
                                        sui servizi forniti; Qualsiasi 
                                        contributo volontario da parte degli stati 
                                        membri. Di 
                                      nuovo, la commissione non fa riferimento 
                                      ai finanziamenti degli enti paralleli allagenzia 
                                      e delle operazioni congiunte da parte di 
                                      ARGO (un sistema di osservazione globale 
                                      delloceano che studia temperatura 
                                      delle acque, correnti, relazioni col clima 
                                      ecc, ndt) con lo scopo di facilitare 
                                      la gestione delle questioni di immigrazione 
                                      e asilo nella CE, e limplementazione 
                                      della legislazione relativa. Forse 
                                      per nascondere il fatto che lagenzia 
                                      ha davvero un ruolo politico allinterno 
                                      dellUE. Il 
                                      piano internazionale degli aeroporti è 
                                      stato finanziato dal programma ARGO; il 
                                      centro daddestramento ha inoltrato 
                                      unaltra richiesta di finanziamento 
                                      e il piano dazione sul controllo via 
                                      mare sottolinea il bisogno di finanziamenti 
                                      specifici da parte della comunità. 
                                      Qui esso si riferisce specificatamente alla 
                                      possibilità di usare i fondi 
                                      della comunità stanziati per il periodo 
                                      2004/2006, e di utilizzare i finanziamenti 
                                      ARGO chiamati B7-667, considerato anche 
                                      il diretto coinvolgimento in questo senso 
                                      di paesi terzi nel processo di cooperazione, 
                                      che deve mirare non solo a fermare i flussi 
                                      migratori che passano/partono da quegli 
                                      stati, ma anche a limitarli e gestirli efficacemente." - 
                                      Conclusioni Se 
                                      approvata, la regolazione proposta entrerà 
                                      in vigore nel gennaio 2005. Considerato 
                                      il rapido sviluppo solo nello scorso anno 
                                      della rete di organismi attuale, si può 
                                      supporre che la struttura operativa sarà 
                                      ancora più organizzata per allora. 
                                      In ogni caso, la regolazione non garantisce 
                                      alcun tipo di responsabilità concreta 
                                       le cosiddette branche specializzate 
                                      opereranno sotto la supervisione di una 
                                      agenzia di gestione che farà capo 
                                      solo in minima parte agli stati UE, e ancora 
                                      meno ai parlamenti nazionali e alla popolazione 
                                      civile. Questo significa che le informazioni 
                                      riguardanti la pratica, le operazioni congiunte 
                                      tra stati e le valutazioni sulla politica 
                                      di questi enti non saranno fruibili. Sar 
                                      impossibile sapere se la sicurezza, lintegrità 
                                      e i diritti di rifugiati e immigrati saranno 
                                      stati rispettati, o anche solo considerati. Il 
                                      concilio e la commissione affermano che 
                                      questa struttura è necessaria per 
                                      garantire il rispetto delle sovranità 
                                      nazionali. E necessario che 
                                      gli stati membri abbiano lo spazio necessario 
                                      per pianificare e intraprendere operazioni. 
                                      La commissione dovrà essere larbitro 
                                      imparziale dellintegrazione 
                                      europea. Le proposte della commissione cominciano 
                                      con lasserzione che un livello 
                                      di controllo e sorveglianza avanzato ed 
                                      uniforme tra gli stati è un prerequisito 
                                      essenziale per un area di libertà, 
                                      sicurezza e giustizia. Il 
                                      ministero degli affari interni e di giustizia 
                                      ha dimostrato, con una proposta conciliante, 
                                      quanto esso sia vicino a garanti della 
                                      sicurezza come gli stati membri e 
                                      il concilio; e quanto sia invece lontano 
                                      dal considerare i valori di diritti umani 
                                      e democrazia. Alcuni 
                                      mesi fa, un ministro del governo italiano 
                                      ha proposto pubblicamente di sparare agli 
                                      immigrati clandestini in arrivo dal mare. 
                                      Il fatto che sotto la presidenza europea 
                                      di questo paese si sia sostenuta la creazione 
                                      di una polizia di confine europea, e che 
                                      esso abbia assunto un ruolo guida nellorganizzazione 
                                      della struttura operativa e amministrativa 
                                      nel complesso, non fa altro che aggiungere 
                                      ulteriori preoccupazioni sullevoluzione 
                                      dellintero progetto.   |