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  E' 
            impossibile non avere a che fare con le droghe: che ci piaccia o no, 
            la nostra generazione è una generazione profondamente chimica 
            e "tossica" da questo punto di vista e nessuno di noi può sfuggire 
            all'argomento. L'uso delle sostanze si è diffuso a macchia d'olio dagli anni 
            70 ad oggi, e ora il business delle mafie in questo settore raggiunge 
            livelli di speculazione altissimi. Dalle canne alle pasticche, dalla 
            chetamina al crack, senza mai escludere cocaina e eroina, le sostanze 
            e gli stupefacenti sono prodotti di massa e il loro uso ne è 
            sicuramente uscito cambiato, radicalizzato e appunto massificato.
 Ci interroghiamo continuamente, soprattutto quando ci rapportiamo 
            con le altre generazioni, sul perchè di una così diffusa 
            pratica, e sul perchè ci ritroviamo tutti, noi ragazz*, accomunati 
            trasversalmente da questa identità "tossica". Sono più le domande 
            che ci siamo fatti che le risposte che abbiamo trovato, sicuramente 
            però siamo pronti ad additare i soliti meccanismi perversi 
            che regolano la società.
 Chiusi in quartieri ghetto o inscatolati in alcove luccicanti full 
            optionals, cioè più o meno ricchi che siamo, gran parte 
            delle nostre esistenze sono segnate dalla solitudine, dalla mancanza 
            di socialità, e costretti a correre al ritmo della televisione e dei 
            miti plastificati della pubblicità. Svariare, sfogarsi, sballarsi, 
            intripparsi, flashare e scordare diventano necessità diffuse 
            e terribilmente naturali, sfuggirne diventa quasi impossibile, perchè 
            l'alternativa al mondo fittizio delle sostanze alteranti è, 
            spesso, un universo grigio piatto monotono e incredibilmente vuoto.
 Generazione chimica e plastica la nostra, perché è una 
            generazione che ha gran parte superato in termini di massa, per quel 
            che ci è dato di vedere coi nostri occhi, il mito e la cultura 
            della "canna", della "natura" e dell'"armonia cosmica", che la sperimentazione 
            beat e freak delle generazioni precedenti avevano fornito. Una generazione 
            cresciuta fra le tecnologie avanzate, musica elettronica (sia commerciale 
            che alternativa), costumi postindustriali e crollo dei valori storici.
 Siamo effettivamente allo sbando, con questo ci trovate concordi con 
            i genitori, i profs, i sociologi del cazzo vari. Ma rigettiamo l'accusa: 
            noi siamo solo il frutto di una società altrettanto chimica, 
            plastificata, alienata e desolata. Tanto per dire, le "nostre" pasticche 
            non sono diverse dalle pillole della felicità per dimagrire, 
            scopare, abbronzarsi, calmarsi che spacciano in farmacia e in tv, 
            sia per reazione chimica che per le implicazioni sociali, anzi...
 ...Anzi, infatti, consapevoli della delicatezza della questione, possiamo 
            però dire che attraverso la colletivizzazione e la sperimentazione 
            delle "nostre" sostanze alteranti ci siamo potuti creare momenti e 
            passaggi di socialità altrimenti inimmaginabili, aprendo le 
            nostre coscienze a percezioni diverse, alterate, profonde andando 
            oltre le nostre frontiere mentali.
 Rifiutando l'apologia al consumo, ché già ci pensa il potere 
            a far arrivare la buona dose di "droga" a tutti, siamo però 
            consapevoli che l'esperienza ci ha insegnato che un modo creativo, 
            orizzontale e stimolante di usare le sostanze c'è e ha una 
            sua cultura fatta soprattutto di conoscenza e informazione.
 Infatti, alla base delle scelte individuali, riteniamo indispensabile 
            che ci sia la consapevolezza almeno minima sull'argomento.
 Laddove il potere diffonde confusione allarme ed emergenza per creare 
            smarrimento, appiattimento, rassegnazione e raccogliere polizia, morti 
            d'eroina, narcomafie e soldi suonanti; lì, proprio in antitesi al 
            potere, cerchiamo di frapporci, tentando di diffondere esperienze, 
            informazioni e prevenzione per raccogliere conscienza, creatività 
            e, paradossalmente, la lucidità di saper investire e scegliere sulla 
            propria vita autodetermindandosi.
 
 Tutto questo lo facciamo consapevoli del limite della nostra esperienza 
            umana e particolare, che comunque riteniamo forse interessante e certamente 
            utile condividere. Quello che scriviamo, pubblichiamo, raccogliamo 
            in questa sezione non è un messaggio universale, non è un apologia 
            al consumo, non è neanche una presentazione delle sostanze prettamente 
            scientifica. Questo per dire che per quanto evitiamo di sfuggire le 
            menzogne del potere (che ha tutto un suo interesse economico e sociale 
            a diffondere droghe, formattare i cervelli di intere generazioni e 
            ricattarle, dopo averle indotte all'uso e al consumo, con la galera 
            e la repressione), noi non presentiamo la VERA interpretazione dell'argomento 
            o delle sostanze, ma semplicemente le nostre esperienze, e le nostre 
            opinioni maturate in seguito a queste.
 
 Buon viaggio!
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