Sono
un'italiana che lavora da anni in america con i bambini.
Dalla
mia esperienza ho imparato un paio di cose:
-
Il piu' delle volte, la ritalin e altre droghe, che "calmano
e permettono di concentrarsi", vengono somministrate ai bambini
che non rientrano nelle norme di comportamento indicate dall'ambiente
scolastico. Quindi, i bambini vivaci, con molta energia, che non
riescono a stare seduti per ore al banco, che non riescono a concentrarsi
sui compiti noiosi, vengono bombardati con calmanti chimici, cosi'
che diano meno noia agli adulti. Queste droghe vengono usate come
poliziotti della mente, delle emozioni e del comportamento. E' un
altro modo per obbligare i bambini a seguire le regole degli adulti.
Invece di cambiare la struttura di insegnamento, e creare un ambiente
che sia adatto ai bambini, i bambini vengono obbligati ad addattarsi
al sistema.
-
la diagnosi di ADHD (Attention Deficit and Hyperactivity Disorder,
non so bene come sia in italiano, magari Disordine e Deficit di
Attenzione e di Iperattivita) viene dato troppo frequntemente a
bambini che non vogliono seguire gli ordini e le regole della scuola.
Vi sono stati molti casi in cui i maestri (e non uno psichiatra)
abbia detto ai genitori di somministare la Ritalin ai figli.
-
negli ultimi anni, la maggior parte dei bambini a cui viene data
la ritalin, sono bambini di colore. Un'altra forma di razzismo.
-
Vari studi hanno trovato che le persone che prendevano la ritalin
da bambini, hanno piu' probabilita' di diventare dipendenti di droghe
quando sono adulti. Sembra che vi sia un cambiamento neurochimico
nel cervello, e che una volta imparato ad usare sostanze chimiche
esterne per regolare le emozioni e i processi cognitivi, il cervello
vuole usare lo stesso processo anche da adulto. Io conosco molti
giovani (sui 18-25) anni, che prendevano ritalin da piccoli, e dicono
di avere un bisogno "fisico" di sostanze stimolanti, se
no cadono in depressione. La ritalin e' praticamente speed, solo
che sui bambini (per ragioni non ancora chiare) funziona al contrario
che sugli adulti. C'e' un enorme mercato nero di ritalin ed altre
sostanze farmaceutiche tra gli adolescenti, che si vendono queste
sostanze come l'eroina e le anfetamine.
Per
concludere, voglio dire che io non sono contro le droghe, quando
sono prese con coscienza da adulti che sanno quello che stanno facendo.
Ma i bambini non hanno ne' il potere della scelta, ne' la conoscenza
di quello che ingeriscono. Il cevello, per dirla semplicemente,
e' un po' come un zuppa di sostanze chimiche regolate, e sembra
sia molto pericoloso intordurre sostanze chimiche esterne quando
il cervello sia ancora in un processo di crescita e strutturazione.
Mi
piacerebbe sapere di piu' della situazione nelle scuole italiane.
-
Susan
P.S.:
scusate il mio linguaggio un po' strano, ma e' la prima volta che
scrivo di questo argomento in italiano.
|