Mercoledì 1 ottobre 2008 ricominciano i mercoledi del Jolly Roger's Cocktail bar
Questa sera bar/birreria e proiezione su grande schermo del film I figli degli uomini
serata a cura del Gruppo Apocalisse :-)
Walter Rossi, un ricordo senza pace
30 Settembre 1977 - 30 Settembre 2008
OGGI COME IERI CONTRO OGNI FASCISMO
CONTRO SINDACI SCERIFFO E GIORNALISTI SCIACALLI
PER UNA CITTA' LIBERA
FUORI DA ROMA FASCISTI E MILITARI
La svolta autoritaria, necessario strumento di controllo e gestione della crisi economica, e lo stato d'emergenza permanente si concretizzano in un razzismo istituzionale ed in una militarizzazione dei territori che rimanda ai teatri di guerra internazionali. E' una aperta ostilita' verso qualsiasi espressione della societa' che rivendica e agisce per una trasformazione del presente al di fuori del profitto che sfrutta e specula sulle nostre vite e sui nostri territori.
La linea di continuita' fra tutto questo e le lame delle aggressioni squadriste che negli ultimi tempi hanno sostenuto gli ideali di una pseudocultura neofascista, e' la volonta' di intimidire, omologare e reprimere consentendo e legittimando chi a livello istituzionale determina tutto questo.
31 anni fa veniva assassinato Walter Rossi, antifascista militante e attivista delle lotte sociali di allora, veniva ucciso per mano dei neofascisti del MSI, di Almirante, Fini e Alemanno, con la copertura della polizia di stato. L'assassino, Cristiano Fioravanti, vive ancora oggi sotto protezione dello stato.
Questo a dimostrazione di quale fosse la connivenza tra estrema destra e apparati dello stato, che utilizzarono la manovalanza fascista nelle strategie eversive e terroristica che dalla fine degli anni '60 hanno caratterizzato la storia di questo paese.
Come 31 anni fa, anche oggi rivediamo la stessa intenzione di insabbiare e coprire i reali responsabili della violenza squadrista oggi presenti e rappresentatati in parlamento. Tollerati da una mentalita' dell'equidistanza e ora addirittura leggittimati da politiche che approvano le loro pratiche squadriste contro immigrati,nomadi, omosessuali, attivisti antifascisti, come strumento di controllo sociale e di prevenzione del dissenso.
Dopo un'estate di rastrellamenti verso gli immigrati e i senza fissa dimora, le aggressioni come quella avvenuta a via Ostiense alla fine dell'iniziativa in ricordo di Renato Biagetti, torniamo in piazza a ribadire la nostra opposizione ai fascisti in camicia nera e in divisa, a rivendicare la liberta di determinare le proprie esistenze.
Appuntamento martedi 30 settembre ore 17.30 P.le degli Eroi - M Cipro
Gli/Le Antifascisti/e
Comunicato dell'assemblea antifascista del 6 settembre 2008
L'assemblea cittadina di sabato 6 settembre che ha visto la partecipazione di circa un centinaio tra individualità, centri sociali, squat e strutture di Roma e provincia, ha espresso la volontà di costruire un percorso che, con la consapevolezza delle differenze, crei momenti di mobilitazione collettiva cittadina e nazionale. Rispettivamente per il 30 settembre in memoria di Walter Rossi, e intorno alla data del 28 ottobre inizio della dittatura fascista.
L'assemblea sottolinea la necessità di superare la dinamica di semplice reazione agli agguati squadristi, ma di aggredire anche le forme di fascistizzazione della società.
Ci riferiamo ad esempio ai militari per le strade, alle campagne mediatiche volte a costruire un clima di paura e di intolleranza, ai sindaci sceriffo di centro-destra e di centro-sinistra, all'imposizione di uno stato di emergenza permanente.L'assemblea esprime piena solidarietà agli antifascisti e alle antifasciste di Milano.
Invitiamo tutti e tutte a costruire insieme queste e altre mobilitazioni all'assemblea cittadina che si terrà venerdì 12 settembre 2008 alle ore 18 al L.O.A. Acrobax – Via della Vasca navale, 6 (Ex Cinodromo – Ponte Marconi)
L'assemblea antifascista cittadina del 6 settembre 2008
Appello per un'assemblea cittadina dopo l'aggressione fascista del 29 agosto
La notte del 29 agosto al termine dell'iniziativa in ricordo di Renato, ucciso brutalmente con 9 coltellate, 3 compagni sono stati aggrediti ed uno di loro accoltellato alla gamba. Scopo dei 10 fascisti usciti di casa con lame e bastoni era evidentemente quello di rivendicare la paternità ideologica dell'omicidio di Focene e la pratica infame delle lame di cui fa apologia la destra neofascista.
La risposta immediata a pochissime ore di distanza è stata quella di un corteo autoconvocato nel luogo dell'aggressione che ha attraversato le vie di San Paolo, Ostiense e Trastevere.
Dopo anni in cui l'idea Veltroniana di equidistanza ha permesso la crescita dell'estrema destra in un contesto di piena legittimità e consenso, oggi con i fascisti alla guida della città si sperimenta una linea di continuità tra chi finisce nell'opzione di governo, entrando nel PdL, e chi continua a fare il lavoro sporco per le strade.
Dopo mesi di campagna elettorale e mediatica contro gli immigrati e per la sicurezza, oggi la risposta neoautoritaria prende corpo da un lato con il dispiegamento di esercito e forze dell'ordine dall'altro con la
pratica diffusa delle ronde notturne, vere e proprie squadracce che si sentono in diritto di aggredire trans o assaltare campi nomadi.Per rilanciare una mobilitazione antifascista a Roma
Assemblea Cittadina Sabato 6 Settembre ore 17 al L38 Squat / Laurentinokkupato
Via Giuliotti 8, VI ponte del Laurentino 38 - Bus 776 da metro B Laurentina
30/8/2008AGGREDITI 3 COMPAGNI
ACCOLTELLATO COMPAGNO DEL L38 SQUATAlle 4,30 della notte del 30 agosto di ritorno dall'iniziativa al Parco di San Paolo, che dal pomeriggio aveva visto partecipare centinaia di persone e che ha ricordato la vile aggressione che porto' alla morte di Renato Biagetti all'uscita della festa reggae sulla spiaggia di Focene, con coltelli e bastoni circa 10 topi di fogna hanno atteso nascosti nel buio che tutti fossero andati via per colpire alle spalle tre compagni isolati che tornavano alle macchine.
Il primo atto dell'aggressione è stata una serie di coltellate alla gamba da dietro senza provocazione e senza dire una parola.
Alla pronta reazione dei compagni gli infami sono scappati.Questo gesto evidentemente vuole rivendicare “politicamente” la matrice infame e fascista e la vile pratica della lama dell'omicidio di Renato.
Il nostro affetto e la nostra rabbia ai nostri compagni aggrediti, con Renato nel cuore.
NIENTE RESTERA' IMPUNITO!
L38 SQUAT
Via Giuliotti, 8 (sesto ponte del Laurentino 38)
http://l38squat.tmcrew.org
Libertà e solidarietà per gli/le antifascisti/e
Giovedì 19 giugno 2008 ore 10 Piazza IndipendenzaIn Italia come in Germania gli/le antifascisti/e continuano ad essere perseguitati/e e incarcerati/e.
Andrea Neff è una compagna rinchiusa attualmente nella prigione di Pankow a Berlino. É stata condannata a 14 mesi di detenzione per una serie di accuse abbastanza pretestuose come aver distribuito dei volantini contro un CPT presso i loro uffici amministrativi, per essere stata fermata con delle uova con del pepe irritante durante una manifestazione antifascista, per essere stata fermata con del pepper-spray (legale in Germania) in un villaggio della Baviera dove nei pressi si teneva un raduno di vecchi gerarchi delle SS hitleriane e infine per avere fatto un occupazione di qualche ora in una casa abbandonata.
Christian Sümmermann è perseguitato da parecchio tempo dallo stato tedesco per il suo attivismo antifascista e anche lui sta scontando in questi mesi la sua condanna nelle galere tedesche. Christian ha subito un processo con modalità antiterrorismo quando invece doveva rispondere solamente di aver collaborato alla costruzione di una barricata con cassonetti ed un'auto rovesciata per bloccare un corteo neonazista a Berlino.
Entrambi subiscono un regime carcerario estremamente duro che impone restrizioni economiche, impedimenti sulle visite e nella comunicazione con l'esterno, arrivando fino alla violazione dei diritti umani elementari negando a Christian i medicinali e le cure necessarie e indispensabili a combattere l'epatite c da cui è affetto.Il 19 giugno è il compleanno di Christian e per questa data è stata indetta una giornata di mobilitazione internazionale per richiedere che possa usufruire dei benefici garantiti dalla legge tedesca e tornare libero allo scadere dei 2/3 della pena (ad agosto 2008).
Giovedì 19 giugno ore 10 saremo davanti all'ambasciata tedesca di Roma (Via S. martino della Battaglia,4) con un sit-in per richiedere la liberazione degli e delle antifascisti/e.La nostra solidarietà va a Emiliano, compagno dell'Università, che sta ancora agli arresti per essersi difeso dall'aggressione dei fascisti di Forza Nuova all'Università La Sapienza.
Libertà per Christian, Andrea ed Emiliano Liberi/e tutti/e
Gruppo di solidarietà con Andrea e Christian di Roma
Christian è un antifascista berlinese attualmente incarcerato a Berlino, in Germania. In questi ultimi anni ha subito una serie d'arresti, accuse e persecuzioni giudiziarie. Il caso del militante che dovrebbe essere imprigionato fino a Settembre 2010, sarà presto portato alla corte europea dei diritti dell'uomo.
Tutto è iniziato nel marzo del 2000, quando Christian è stato arrestato durante una contro-manifestazione antifascista. É accusato di aver lanciato una pietra in direzione della manifestazione di nazi. Il giudizio che ha chiuso il processo lo condanna a 10 mesi di prigione con rinvio, applicabili nel caso in cui il militante dovesse avere a che fare con la giustizia nei 4 anni seguenti.
Il I maggio 2004 Christian è arrestato una nuova volta dopo aver rovesciato una macchina per bloccare una sfilata di neonazisti. Condannato a 3 anni di prigione nel dicembre 2004, chiede l'appello a questa sentenza.
Ma dovrà rinunciare al suo ricorso a seguito di un ricatto riguardante una seconda storia.
Questo nuovo processo riguarda un accusa portata da dei poliziotti del LKA64 (Landeskriminalamt: polizia criminale, la sezione 64 è quella specializzata nei reati e crimini politici dell'estrema sinistra.). Questi poliziotti si sono presentati al processo mascherati con parrucche e false barbe, con il solo numero identificativo e non con i loro nomi, e muniti di una lettera del ministero dell'interno tedesco che proibiva loro di rispondere alle domande attinenti un certo numero di temi (tutti quelli che la difesa avrebbe voluto trattare).
Con l'aiuto di video che non provano niente riguardo il preteso reato, l'attivista è accusato di aver lanciato una bottiglia contro la polizia durante una manifestazione neonazista a Dresda il 13 febbraio 2005.
Resterà 11 mesi in detenzione preventiva (che normalmente non può superare i 6 mesi), durante i quali, affetto da epatite C, non riceverà, se non irregolarmente, la sua terapia.
Nonostante non ci sia un solo punto giuridicamente valido su cui si possa appoggiare questo giudizio, Christian viene condannato nel gennaio 2006 ad un anno di prigione. É a questo punto che il procuratore propone una trattativa: se Christian abbandona l'appello contro il precedente giudizio (relativo al I Maggio 2004) può uscire di prigione il tempo di rimettersi in salute prima di ritornarvi per scontare i 3 anni di arresto ai quali si aggiungono i 10 mesi che aveva in rinvio del 2000. In un primo tempo non ha voluto cedere a questa pressione, ma visto che il suo stato di salute stava diventando molto preoccupante senza le cure, alla fine ha accettato.
In seguito, è stato assolto in appello per l'affare di Dresda. Ma i poliziotti anonimi del LKA 64 l'hanno nuovamente incolpato di aver attacchinato dei manifesti satirici l'aprile scorso. Nuovo proscioglimento nel novembre 2007. Poi il maggio scorso lo arrestano per aver bruciato una macchina, accusa non supportata da alcuna prova da parte della polizia.
Quindi ritorna in prigione nel giugno 2007.
In dicembre l'amministrazione penitenziaria rifiuta la sua domanda di libertà condizionale e di riduzione della pena in ragione del “suo odio contro le organizzazione fasciste “ e del suo ambiente, che, essendo allo stesso modo antifascista, potrebbe nuocere alla sua risocializzazione.
Niente di strano se si guarda la repressione attuata dallo stato tedesco contro le/gli antifascist* da qualche anno: accuse infondate di organizzazione terrorista, pene molto pesanti alla prigione, periodi molto lunghi di detenzione preventiva, processi intentati aventi come testimoni dei poliziotti anonimi provenienti dal LKA 64.
Adesso questo compagno è rinchiuso nella prigione di Plotzensee a Berlino.La situazione attuale è questa. Christian dovrebbe uscire il 13 novembre 2009; il 4 agosto 2008, però, scadono i 2/3 della pena e in Germania c'è la possibilità, anche se quasi mai usata, di uscire dopo 2/3 della pena. Quindi vogliamo lanciare un appello internazionale per il 19 giugno 2008, il giorno del compleanno di Christian, per fare delle azioni davanti l'ambasciata della Germania per esigere la libertà di Christian per il 4 Agosto 2008.Per scrivere a Christian:
Johann Christian Sümmermann
BNR : 441/08/5
JVA Plötzensee
Lehrterstrasse 61
10557 Berlin
GERMANIA
Il collettivo Nodo Solidale presentaRiflessioni sul "Primo Incontro delle Donne Zapatiste con le Donne del Mondo eTerzo Incontro degli Zapatisti con i Popoli del Mondo"
Nei giorni 29-31 Dicembre si è svolto in Chiapas, nella Caracòl Tres La Garrucha, il Primo Incontro delle Donne Zapatiste con le Donne del Mondo eTerzo Incontro degli Zapatisti con i Popoli del Mondo.Attivist* del Nodo Solidale e Facciamo Breccia che hanno partecipato all'incontro racconteranno di questa tre giorni di scambio e apprendimento dell'esperienza di lotta e organizzazione delle donne zapatiste.
ore 20:00 apericena (a sottoscrizione)ore 21:00 proiezioni ... a seguire dibattito e presentazione opuscolo
durante tutta la serata
mostra fotografica, infoshop, sottofondi musicali messicani, bar in funzione...e in più, grande asta sull'artigianato di Xanica e distribuzione caffè Rebeldìa
www.autistici.org/nodosolidale
www.facciamobreccia.org
www.tmcrew.org/laurentinokkupato/
15 MARZO 2008, L38 SQUAT
“FRATELLI DI TAV”
Una serata di incontro, scambio e approfondimento, dall’ esperienza No Tav a tutte le lotte dal basso contro la devastazione ambientale.Parte dai quartieri della periferia di Roma lo sguardo nella città che si trasforma incessantemente nel segno del profitto.
Il pensiero arriva fino in Val di Susa, passando per tutti quei territori dove le popolazioni locali si battono contro speculazioni e devastazione ambientale.I rumori dei cantieri di Roma si sentono ogni giorno e pure ogni notte.
Assordano, frastornano, infastidiscono.
Le gru non stanno mai ferme e si muovono velocemente se il palazzinaro di turno deve intascarsi i soldi di un appalto. Le ruspe macinano chilometri se si tratta d' innalzare l' ennesima vetrina di questa città dello spettacolo.
Dall' estrema periferia al centro opulento un solo imperativo: costruire per il profitto di pochi, spazzare via quello che è scomodo. Fagocitare e allo stesso tempo sputare.
Nel nome del progresso si devastano territori.
Nel nome dello sviluppo economico si erigono i templi del consumo.
Nel nome della legalità si sgombera, si espelle, si esclude.
Intorno a noi diviene sempre più invadente l' imposizione di un unico e indiscusso ordine nel segno del capitalismo del nuovo millennio: le trasformazioni della città a livello urbanistico e la costruzione di fantomatiche “grandi opere” ne sono la manifestazione più evidente e al tempo stesso l' esperienza più tangibile.
Viviamo sulla nostra pelle il traffico in cui ci infognano.
Vediamo con i nostri occhi le colate di cemento a delimitare l' orizzonte davanti a noi.
Sentiamo con le nostre orecchie il frastuono di aerei, treni e autostrade che passano dinanzi le nostre abitazioni.
La pianificazione della città e la costruzione di nuove opere sappiamo essere l' espressione degli interessi politici ed economici di chi sta al potere.
E il potere detta, impartisce, impone.
Ma dove c' è potere, a volte, c'è anche resistenza.
Se c’ è infatti chi vuole imporre opere devastanti, inutili e nocive, c’è anche chi a queste si è opposto e continua ad opporsi. Senza resa. A 800 km di distanza da Roma c’è una terra, la Val di Susa, in cui il progetto del treno ad alta velocità, che i diversi governi che si sono succeduti negli anni hanno provato ad imporre, trova resistenza. Trova resistenza, nonostante la forte volontà di attuarlo visti gli interessi economici che ci sono dietro, perché le popolazioni locali si sono organizzate, hanno rifiutato la delega e la rappresentanza partitica, hanno agito direttamente. Hanno diffuso informazione e smascherato gli interessi di chi con quel progetto vuole arricchirsi. Hanno costruito trame di solidarietà non solo tra i diversi paesi della valle, ma con ogni realtà locale in lotta contro le grandi opere e lo scempio delle risorse ambientali in Italia. Perchè non è solo in Val di Susa e con la TAV che i governanti in accordo con i mafiosi di turno stanno pianificando e attuando speculazioni: dalla Sicilia a Napoli, da Roma e dintorni fino a Vicenza tutto il territorio italiano è stato o sta per essere avvelenato. E se l’unione fa la forza, la solidarietà è sua arma.
L’ esperienza del patto di mutuo soccorso, tramite il quale le diverse realtà in lotta nelle varie regioni hanno stretto la loro reciproca solidarietà, rispedisce al mittente l’ accusa di essere portatori di nymbismo: che si tratti di una linea ferroviaria, come di un inceneritore o una base militare, ad essere messo in discussione è infatti la totalità di un modello di sviluppo che fa ricadere sull’ ambiente e sulla salute di chi lo abita le sue conseguenze. Ad essere messe in discussione sono infatti le decisioni di pochi che ricadono su tutti/e: sappiamo bene che è chi governa che fa i suoi sporchi interessi.
La storia della Val di Susa e del movimento NO TAV ci parla di resistenza e ribellione. E dove c'è resistenza gli speculatori trovano difficoltà a portare a compimento i loro progetti e a volte non ci riescono.
Per questo vogliamo trovare un momento di incontro, scambio e approfondimento, dall’ esperienza No Tav a tutte le lotte dal basso contro la devastazione ambientale.
Il 15 Marzo al Laurentino 38 Squat presenteremo il video Fratelli di Tav: un video in cui affiorano storie poco conosciute che ruotano intorno al progetto del Treno ad Alta Velocità, che riguarda non solo la Val di Susa, ma tutta l’ Italia.
Ne discuteremo con gli autori e con chiunque voglia contribuire
Invitiamo a partecipare tutte le realtà e singoli individui che sul territorio di Roma e dintorni lottano in difesa dell’ ambiente in cui si vive e della natura contro ogni nocività.In solidarietà con la tre giorni di mobilitazione comune delle realtà del Lazio aderenti al patto di mutuo soccorso.
Con Sole e Baleno nel cuore, compagn* che per il loro amore per la natura hanno subito il carcere fino ad esserne uccisi.
[2gg GIORNI DI DIFFUSIONI PIRATA E AUTODISTRIBUZIONE]
30 novembre 2007
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L38 SQUAT
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via giuliotti 6Ponte [come arrivare [1]]
http://tmcrew.org/laurentinokkupato/
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dalle 18.00
distribuzione materiale autoprodotto e nocopyright
Distribuzione del primo numero della zine di AR
diffusioni musicali resistenti
masterizzazione selvaggia
ore 21.00
cena a men fisso per autofinanziamento spese radio (5 euro)
ore 22.30
Presentazione teorica e pratica del progetto radioresistance/radio
pirata:
La radio come strumento di lotta dal basso/ condivisione e
partecipazione come momenti per la
trasmissione dei saperi con la possibilit di trasformare un sapere
pratico in un aiuto concreto verso
chi con noi resiste in altre parti del mondo.
A seguire:
Prove tecniche di trasmissione, disturbo ed intrusione nell' etere.
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1 dicembre 2007
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ZK SQUATT
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via epaminonda 0 - tra ostia e casalpalocco [come arrivare [2]]
http://tmcrew.org/zk/
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dalle 18.00
distribuzione materiale autoprodotto e nocopyright
diffusioni musicali resistenti
masterizzazione selvaggia
dibattito: Autodistribuzione e circolazione delle autoproduzioni
ore 21.00
cena a men fisso per autofinanziamento spese radio (5 euro)
ore 24.00 to 06.00
Music show live set:
AudioResistance
PhonoDisconnection
INGRESSO LIBERO E POSSIBILITA' 2 EURO CD+FANZINE
Crediamo che la nostra musica e la nostra espressione debbano essere
libere ed indipendenti, per questo abbiamo scelto consapevolmente
l'auto-produzione come mezzo per esprimere le nostre idee.
Ma la musica, oltre ad essere suonata e prodotta, deve anche
circolare, diffondersi, per raggiungere le persone. Soltanto
attraverso un autogestione dal basso possiamo mantenere la nostra
autonomia anche in questo processo, cio quello della distribuzione.
Dopo aver praticato per alcuni anni l' auto-produzione musicale
crediamo che il passaggio successivo sia quello di confrontarci con
il : "come far circolare (distribuire) le nostre auto-produzioni".
Vogliamo connettere e connetterci con strumenti, progetti e persone
interessate, interessanti ed affini che si occupano di
auto-produzione ed auto-distribuzione.
Per noi l' auto-distribuzione una forma di lotta contro il
copyright e il music business, il cui scopo quello di far circolare
suoni, liberare informazioni, dimostrare possibile un' alternativa ai
circuiti commerciali della distribuzione.
Siamo coscienti che gi, intorno a noi, sono molti i progetti e gli
strumenti attivi in questa direzione, quella dell autodistribuzione
per scelta, e con questi vogliamo condividere una rete orizzontale e
decentralizzata, al di fuori delle logiche di mercato, una rete che
funzioni in virt del supporto reciproco e che preferisca lo scambio
alla vendita.
I progetti che vogliamo distribuire hanno con noi in comune un
approccio no business all' espressione, utilizzano e rafforzano gli
strumenti di diffusione dal basso gi presenti e ne inventano di
nuovi.
Ci vorremmo avvalere anche delle pratiche tipiche della pirateria
attraverso una distribuzione senza vincoli sulla circolazione e/o la
rielaborazione dei prodotti; in altre parole "no-copyright",
diffondiamo un opera, non la proteggiamo; ma soprattutto vogliamo
diffondere un' attitudine.
Per iniziare questo percorso stiamo organizzando un' iniziativa
nella quale i progetti e le persone interessate possano incontrarsi e
confrontarsi sul tema dell' auto-distribuzione. Vi invitiamo a
partecipare e portare le vostre idee e le vostre esperienze.
http://tmcrew.org/zk [3]
http://tmcrew.org/laurentinokkupato [4]
http://autistici.org/audioresistance [5]
http://autistici.org/f-hacklab/new/pd.php [6]
Scarica la locandina dell\'iniziativa [7]
se non vuoi piu ricevere questa newsletter rispondi a questo
messaggio mettendo come oggetto... BASTA!!!
info:spzkostia@hotmail.com [8]
web:http://zk.tmcrew.org/ [9]
Links:
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[1] http://tmcrew.org/csa/l38/carta.htm
[2] http://tmcrew.org/zk/pages/dove.php
[3] http://tmcrew.org/zk
[4] http://tmcrew.org/laurentinokkupato
[5] http://autistici.org/audioresistance
[6] http://autistici.org/f-hacklab/new/pd.php
[7] http://www.tmcrew.org/zk/uploads/materiali/manifesto2gg.pdf
[8] mailto:spzkostia@hotmail.com
[9] http://zk.tmcrew.org/
NO ALLA DEMOLIZIONE DEL SESTO PONTE
NO ALLO SGOMBERO DEL CENTRO SOCIALE/L38 SQUAT
Nei giorni scorsi il consiglio del XII municipio ha votato una mozione dove in sintesi si dice: "Vogliamo che i ponti quinto e sesto del Laurentino siano riqualificati e se necessario demoliti così come è stato fatto per i ponti 9, 10 e 11, e vogliamo risposte in tempi celeri."
Ormai demolizione è la parola magica in questo quartiere, senza neanche più sapere cosa abbattere e per quale motivo. Ci propongono nuovamente come unica soluzione ai problemi del quartiere l'abbattimento dei ponti, ma dietro questa paventata unica soluzione pensiamo che si (mal)celano le solite speculazioni edilizie dato che tutta la cubatura demolita sarà poi riedificata in zone di pregio adiacenti al quartiere.
C'è subito da dire che le famiglie occupanti dei ponti vogliono passare dall'emergenza abitativa dell'occupazione all'assegnazione di una casa popolare e non come sta avvenendo per i nuclei familiari che risiedevano nei ponti abbattuti, a soluzioni precarie in residence, istituti, convitti o simili, situazioni che stanno spingendo queste persone a gesti di disperazione.
E' evidente la distanza dei consiglieri del municipio dalla realtà del quartiere. Diversamente dal quinto ponte dove ci sono solo occupazioni a scopo abitativo di numerosi nuclei familiari, sul sesto ponte, da molti anni, c'è una ricca vita sociale e non il degrado come vorrebbero i soliti luoghi comuni sul Laurentino38.
Al sesto ponte ci siamo anche noi il L38 Squat/Laurentinokkupato ( il Centro Sociale del sesto ponte) dove dal 1991 dei giovani del quartiere si sono auto-organizzati, e senza nessun finanziamento da parte dei privati, dei partiti o dello stato hanno riempito di attività, culturali, sociali e politiche uno dei "famosi" ponti di questo quartiere. Ci lottiamo, viviamo e lavoriamo al miglioramento da 16 anni e vogliamo restare qui.
In questi anni quel che è venuto fuori è un ponte del Laurentino, sostanzialmente autogestito, mantenuto e migliorato dalle persone che ci vivono e che lo frequentano quotidianamente, dove nel L38 Squat funziona un Infoshop, si fanno concerti e autoproduzioni musicali, c'è una sala prove, una biblioteca, una palestra, un laboratorio informatico, un bar, si organizzano riunioni, iniziative, serate e feste del quartiere. Oltre al Centro Sociale sono presenti sul sesto ponte affittuari assegnatari, pre-assegnatari e occupanti, molteplici realtà da alcuni nuclei familiari che abitano nei mini appartamenti ricavati nei locali abbandonati, ad attività artigianali (studio odontotecnico, falegname), commerciali (supermarket), ricreative (sala giochi), sociali (sede di varie associazioni di quartiere), politiche (sede di Rifondazione Comunista), politico sociali (Ass. La Scintilla-ASIA), sociali e religiose (Comunità di S. Egidio), politico sociali ricreative abitative (noi di L38Squat/Laurentinokkupato).
Tutte queste realtà coesistono e collaborano da anni in questo contesto, hanno costruito reti sociali e legami forti con gli abitanti del quartiere e nello specifico del sesto ponte. Molte di queste realtà operano in questo quartiere da quando era completamente abbandonato a se stesso.
Gli abitanti del Laurentino fin dal 1980 hanno dovuto rimboccarsi le maniche e impegnarsi in prima persona per creare spazi di aggregazione, socialità, ma anche per mantenere in piedi attività commerciali. Negli ultimi due o tre anni l'attenzione del Comune di Roma verso il quartiere Laurentino/Fonte Ostiense si è risvegliata, il segno di questo intervento sta marcandosi però sempre più come tendente a "normalizzare" e demolire che non venire incontro alle reali esigenze degli abitanti.
Il caso del mercato
L'apertura di nuovi uffici HP/Ocè tra il terzo e il quarto ponte avrebbe dovuto apportare, secondo i discorsi dei politici di zona, qualcosa al quartiere almeno in termini di rottura dall'isolamento. A conti fatti, invece, oltre al verde andato perduto per la costruzione degli uffici, successivamente è stato anche sottratto un altro esteso pezzo di parco, grazie alla solita variante sul progetto, per la costruzione di parcheggi. Inoltre nel lato rivolto al quartiere di fronte a questi edifici è stato vietato e rimosso, per guadagnare ancora altri posti auto, un mercato ambulante spontaneo, che si teneva lì da anni, uno dei pochi luoghi di passeggio e incontro nell'area dei "ponti".
Bilancio dell'operazione: uno dei luoghi di socialità del quartiere è stato prima chiuso e poi grazie alla tenacia degli ambulanti riaperto, ma in posizione penalizzata, periferica ed oltretutto provvisoria.Purtroppo Municipio e Comune, proprio a causa della loro incapacità di leggere e comprendere fenomeni reali di autogestione dal basso, o piuttosto temendoli fortemente, vogliono ridurre tutto a degrado, che come tale deve solo essere "abbattuto e ripulito".
Ovviamente siamo contro questa posizione. Anzi, proprio in questo contesto in cui viene proposto l'abbattimento del sesto ponte, noi vogliamo rilanciarlo come un modello esistente e applicabile di vita vissuta al Laurentino.
Quest'esperienza non può essere additata come degrado... è anzi un modello estremamente riproducibile di autorganizzazione, sicuramente più difficile e impegnativo della demolizione/speculazione, ma comunque applicabile anche agli altri ponti.
Non pensiamo che l'unica logica da seguire sia sempre quella del profitto sopra ogni altro valore
Non vogliamo perdere le nostre case e il centro sociale.
NO ALLA DEMOLIZIONE - NO SGOMBERI
L38 SQUAT non si tocca - 16 anni di storia non si demoliscono - NON ABBATTIAMOCI
L38 Squat/Laurentinokkupato - Via Giuliotti 8x (sesto ponte) - 8.7.2007
VOLANTINO CONTRO LA DEMOLIZIONE DEL SESTO PONTE
1991-2006 15 anni di occupazione
L'Infoshop è aperto il martedì dalle 17,30 alle 21
AllHack@Bar - Il f-hacklab apre tutti i mercoledi in tarda serata (22) e propone oltre ai cocktails e alla bevande, dei sottofondi elettromeccanici, vjs e proiezioni anomale, skill sharing e live hackt.
#14 - C'è del marcio in Danimarca
BIKE CULTURE
Mercoledì 23 maggio 2007
All'Info Bar di L38 Squat
Serata tematica su Critical Mass, Peak Oil, Rifiuto della società dell'automobileInfopoint: Ciemmona Roma 2007 - G8 chaos karavaan
COCKTAIL BAR + INFOSHOP + VIDEOPROIEZIONI
CRITICAL MASS
Live Bicycle - La bicicletta come stile di vita
un documentario di Francesco D. Ciani e Federico Gallo
Cronache da Critical Mass Roma in occasione di Ciemmona 2006
http://www.livebicycle.comALTERNATIVE LIFESTYLES
Red Light Go
di Ben Barraud, Toby Barraud e Manny Kivowitz (2002)
Un documentario sui bike messengers di New York
http://www.redlightgo.ws/FINE DELL' AMERICAN WAY OF LIFE
THE END OF SUBURBIA: Oil Depletion and the Collapse of The American Dream
Di Gregory Greene (2004)
http://www.endofsuburbia.com/
+ inziativa a ZK Venerdì 11 maggio 2007
[ MERCOLEDI 27 DICEMBRE 2006 ]
f-hacklab & L38Squat presentano:
VENTITRE: STORIA DELL'HACKER KARL KOCH
Dalle 21.00:
[+] Presentazione del fumetto "Uccidere un hacker" di
Andrea
Ferraresso,
incontro - dibattito - controinformazione
[+] Proiezione del film "23" di Hans-Christian Schmidt
(1998)
[+] Proiezioni di video sul Chaos Computer Club,
Hal2001, What da Hack
[*] Intervento di Helena Velena
[*] Mini exibition' di Taddeus&ParentiSmorti +
Errata:TheMistressOfPuppets
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"Ventitre - Storia dell'hacker Karl Koch"
tratto dal libro "23" di Hans-Christian Schmid e
Michael Gutmann ?
Shake edizioni
Tra le pagine meno note della storia dell'hacking,
quelle relative
alla vicenda di Karl Koch, Pengo e un pugno di altri
aderenti al Chaos
Computer Club sicuramente tra le pi importanti. In
un periodo storico
caratterizzato dal crollo del Muro di Berlino, un
gruppo di giovanissimi
hacker tedeschi decise di porre a disposizione dei
servizi segreti
dell'Est le proprie competenze e una serie di
informazioni "sensibili".
Fiutati dal cacciatore di hacker Clifford Stoll, che
si porr
immediatamente sulle loro tracce, dai servizi segreti
tedesco occidentale e
americano, dai giornalisti affamati di scoop, gli
hacker verranno alla fine
bloccati nella loro attivit. La loro vendita di
informazioni al Kgb non
era per dettata semplicemente da una ragione di
carattere venale, ma
da una volont di riequilibrio dei dati
strategico-militari, in una fase
storica segnata dal progetto americano delle Guerre
stellari e da una
nuova escalation bellica dei due blocchi. Karl Koch,
avido lettore della
cosmogonia e della cospirazione mondiale delineata
nella trilogia "Gli
Illuminati", alla fine morir. Probabilmente suicida,
secondo altri
assassinato.
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L38 Squat - Laurentinokkupato
via giuliotti 8x - VI ponte
bus 776 da metro Laurentina
www: tmcrew.org/laurentinokkupato
mail: l38squat@paranoici.org
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hack! [::::::::::: :::] )
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Giovedì 23 novembre 2006
MANY LOVES
Spettacolo teatrale
a rock dream for Julian Beckprima della performance sarà proiettato
"zero in condotta" di jean vigòfunziona la birreria
Domenica 19 novembre 2006
Cena Benefit per l'operazione veterinaria per Mara
dalle ore 21 cena e sottofondi musicali
ABBIAMO GLI OCCHI BEN APERTIAll'alba di domenica 27 agosto sul litorale di Focene, all'uscita di una festa di musica reggae sulla spiaggia, due ragazzi e una ragazza sono stati aggrediti da due giovani armati di coltelli, l'unica colpa degli aggrediti era di essere stati ad una festa frequentata solitamente da gente "alternativa".
Renato, ventisei anni, viene assassinato da 8 coltellate, una al cuore e due ai polmoni. Il suo amico ne prende due alla schiena, fortunatamente non letali.
Questa non è l'ennesima storia di cronaca nera di una rissa tra balordi, ma un episodio che si colloca in quel contesto nel quale la cosiddetta "destra sociale", con la sua ideologia fascista, prova a espandersi negli ultimi anni.Gli assassini di Renato sono dei fascisti, non sappiamo se militanti o meno, e poco importa a questo punto, quello che sappiamo è che il loro odio verso il "diverso" cresce e matura in quell'ambiente.
La versione diffamatoria dei media, che raccontano di una rissa anziché di una aggressione quale in realtà è stata, il silenzio iniziale del Sindaco di Roma e la sua successiva politica della pacificazione rendono questi complici dell'accaduto, aggravando la situazione.Questo omicidio, ultimo e inaccettabile episodio, rappresenta, infatti, solo il culmine di una serie di aggressioni e attacchi a singoli/e, centri sociali e situazioni alternative. Negli ultimi venti mesi sono state più di 130 le aggressioni fasciste istigate, sostenute e finanziate da quelle forze istituzionali che a Roma fanno capo a nomi ben precisi come Alemanno, Storace e i loro ignobili scagnozzi del Fiamma Tricolore.
Questi fascisti della "destra sociale" da anni diffondono la loro politica fondata sull'egoismo, la supremazia, il nazionalismo ma soprattutto, tra i giovani problematici delle periferie, dello stadio ecc. provano ad impartire i loro bassi insegnamenti di odio e violenza verso tutto ciò che ritengono diverso; di intolleranza contro stranieri e migranti; di prepotenza e discriminazione per tutto ciò che non sia conforme (religione, sessualità, ecc.).
Nei quartieri popolari delle periferie dove la pace sociale veltroniana non è arrivata i fascisti e i razzisti cercano di diffondere violenza e intolleranza in un clima globale di terrore e sopraffazione, di prepotenza dei potenti.
Non si può rimanere indifferenti o peggio, equidistanti di fronte a questo.
Non si può pensare che sia normale che prendano piede questi atteggiamenti.Renato, col quale alcuni/e di noi condividevano la vita tra i centri sociali, la passione per la musica, per lo sport nelle palestre popolari, l'impegno attivo nei percorsi di solidarietà rimarrà nel nostro cuore, anche come monito a non abbassare mai la guardia, per difendere le nostre vite dalla violenza fascista, per continuare a sorridere, come lui, alla conquista di un mondo migliore.
NESSUNO SPAZIO MAI A FASCISTI E RAZZISTI
L38 SQUAT/LAURENTINOKKUPATO
La notte tra il 10 e l'11 maggio 2006 è andato in scena lo spettacolo tanto annunciato della demolizione dll'undicesimo ponte del Laurentino. Presenti politici di tutti gli schieramenti che rivendicavano la primigenia dell'iniziativa e la loro vittoria.
Questi locali invece di finire sgretolati avrebbero potuto essere, come è successo per la nostra esperienza al 6° ponte del Laurentino, trasformati in spazio sociale o in tante altre cose. Si è però preferita la scorciatoia dell'abbattimento e della costruzione di altrettanta cubatura di cemento da svilupparsi nella stessa zona e non ci sarà molto di "sociale" a quanto pare in questi progetti se non nelle interviste dei politici.Dati statistici riguardanti gli occupanti dei ponti del Laurentino al nostro censimento del 2004