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NO ALLA DEMOLIZIONE DEL SESTO PONTE

NO ALLO SGOMBERO DEL CENTRO SOCIALE/L38 SQUAT

Nei giorni scorsi il consiglio del XII municipio ha votato una mozione dove in sintesi si dice: "Vogliamo che i ponti quinto e sesto del Laurentino siano riqualificati e se necessario demoliti così come è stato fatto per i ponti 9, 10 e 11, e vogliamo risposte in tempi celeri."

Ormai demolizione è la parola magica in questo quartiere, senza neanche più sapere cosa abbattere e per quale motivo. Ci propongono nuovamente come unica soluzione ai problemi del quartiere l'abbattimento dei ponti, ma dietro questa paventata unica soluzione pensiamo che si (mal)celano le solite speculazioni edilizie dato che tutta la cubatura demolita sarà poi riedificata in zone di pregio adiacenti al quartiere.

C'è subito da dire che le famiglie occupanti dei ponti vogliono passare dall'emergenza abitativa dell'occupazione all'assegnazione di una casa popolare e non come sta avvenendo per i nuclei familiari che risiedevano nei ponti abbattuti, a soluzioni precarie in residence, istituti, convitti o simili, situazioni che stanno spingendo queste persone a gesti di disperazione.

E' evidente la distanza dei consiglieri del municipio dalla realtà del quartiere. Diversamente dal quinto ponte dove ci sono solo occupazioni a scopo abitativo di numerosi nuclei familiari, sul sesto ponte, da molti anni, c'è una ricca vita sociale e non il degrado come vorrebbero i soliti luoghi comuni sul Laurentino38.

Al sesto ponte ci siamo anche noi il L38 Squat/Laurentinokkupato ( il Centro Sociale del sesto ponte) dove dal 1991 dei giovani del quartiere si sono auto-organizzati, e senza nessun finanziamento da parte dei privati, dei partiti o dello stato hanno riempito di attività, culturali, sociali e politiche uno dei "famosi" ponti di questo quartiere. Ci lottiamo, viviamo e lavoriamo al miglioramento da 16 anni e vogliamo restare qui.

In questi anni quel che è venuto fuori è un ponte del Laurentino, sostanzialmente autogestito, mantenuto e migliorato dalle persone che ci vivono e che lo frequentano quotidianamente, dove nel L38 Squat funziona un Infoshop, si fanno concerti e autoproduzioni musicali, c'è una sala prove, una biblioteca, una palestra, un laboratorio informatico, un bar, si organizzano riunioni, iniziative, serate e feste del quartiere. Oltre al Centro Sociale sono presenti sul sesto ponte affittuari assegnatari, pre-assegnatari e occupanti, molteplici realtà da alcuni nuclei familiari che abitano nei mini appartamenti ricavati nei locali abbandonati, ad attività artigianali (studio odontotecnico, falegname), commerciali (supermarket), ricreative (sala giochi), sociali (sede di varie associazioni di quartiere), politiche (sede di Rifondazione Comunista), politico sociali (Ass. La Scintilla-ASIA), sociali e religiose (Comunità di S. Egidio), politico sociali ricreative abitative (noi di L38Squat/Laurentinokkupato).

Tutte queste realtà coesistono e collaborano da anni in questo contesto, hanno costruito reti sociali e legami forti con gli abitanti del quartiere e nello specifico del sesto ponte. Molte di queste realtà operano in questo quartiere da quando era completamente abbandonato a se stesso.

Gli abitanti del Laurentino fin dal 1980 hanno dovuto rimboccarsi le maniche e impegnarsi in prima persona per creare spazi di aggregazione, socialità, ma anche per mantenere in piedi attività commerciali. Negli ultimi due o tre anni l'attenzione del Comune di Roma verso il quartiere Laurentino/Fonte Ostiense si è risvegliata, il segno di questo intervento sta marcandosi però sempre più come tendente a "normalizzare" e demolire che non venire incontro alle reali esigenze degli abitanti.

Il caso del mercato
L'apertura di nuovi uffici HP/Ocè tra il terzo e il quarto ponte avrebbe dovuto apportare, secondo i discorsi dei politici di zona, qualcosa al quartiere almeno in termini di rottura dall'isolamento. A conti fatti, invece, oltre al verde andato perduto per la costruzione degli uffici, successivamente è stato anche sottratto un altro esteso pezzo di parco, grazie alla solita variante sul progetto, per la costruzione di parcheggi. Inoltre nel lato rivolto al quartiere di fronte a questi edifici è stato vietato e rimosso, per guadagnare ancora altri posti auto, un mercato ambulante spontaneo, che si teneva lì da anni, uno dei pochi luoghi di passeggio e incontro nell'area dei "ponti".
Bilancio dell'operazione: uno dei luoghi di socialità del quartiere è stato prima chiuso e poi grazie alla tenacia degli ambulanti riaperto, ma in posizione penalizzata, periferica ed oltretutto provvisoria.

Purtroppo Municipio e Comune, proprio a causa della loro incapacità di leggere e comprendere fenomeni reali di autogestione dal basso, o piuttosto temendoli fortemente, vogliono ridurre tutto a degrado, che come tale deve solo essere "abbattuto e ripulito".

Ovviamente siamo contro questa posizione. Anzi, proprio in questo contesto in cui viene proposto l'abbattimento del sesto ponte, noi vogliamo rilanciarlo come un modello esistente e applicabile di vita vissuta al Laurentino.

Quest'esperienza non può essere additata come degrado... è anzi un modello estremamente riproducibile di autorganizzazione, sicuramente più difficile e impegnativo della demolizione/speculazione, ma comunque applicabile anche agli altri ponti.

Non pensiamo che l'unica logica da seguire sia sempre quella del profitto sopra ogni altro valore

L38 Squat Logo Non vogliamo perdere le nostre case e il centro sociale.

NO ALLA DEMOLIZIONE - NO SGOMBERI

L38 SQUAT non si tocca - 16 anni di storia non si demoliscono - NON ABBATTIAMOCI

L38 Squat/Laurentinokkupato - Via Giuliotti 8x (sesto ponte) - 8.7.2007

 

manifestazione al XII municipio il 24.9.2004