TUTTI A TORINO
BOICOTTA TORCIA-COLA
NO TAV
Il manifesto con le iniziative
previste a Torino
TORINO,
9 e 10 FEBBRAIO 2006
INIZIATIVE CONTRO LA FIACCOLA A TORINO (universitari/e
in lotta, collettivo universitario autonomo, collettivo rebeldia,
collettivo scienze politiche, circolo universitario prc, centro
sociale Askatasuna, centro sociale Murazzi, centro sociale Gabrio,
Rsu politecnico, delegati Rsu università, confederazione cobas
torino, Cub piemonte, Prc torino)
giov 9
14,30 piazza sabotino (contestazione della fiaccola olimpica)
ven 10
14,00 palazzo nuovo (contestazione della fiaccola olimpica)
dalle 21,00 palazzo nuovo (evento musicale antiolimpico)
INIZIATIVE A PALAZZO NUOVO NELLE GIORNATE
OLIMPICHE
lun 13
17,30 presentazione del libro nero delle olimpiadi di torino 2006 +
proiezione video "m'agradava vioure ilamoun" di Adonella
mar 14
17,30 proiezione video "porca miseria" di Armando Ceste +
dibattito
21,00 proiezione video
22,00 serata queer
merc 15
17,30 installation party nello spazio "lisa" (piano
interrato)+workshop linux
19,00 aperitivo
21,00 proiezione video (riot generation video)
22,00 cineforum no copyright: "munich"
giov 16
serata teatro-cabaret
il
volantino dell'iniziativa in PDF
Per chi non
potrà essere a Torino: boicotta Torcia-Cola con il NETSTRIKE
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LA
CRONACA DEL 9 FEBBRAIO DA REPUBBLICA.IT
15:37 - Striscione
contro signora Bush.
"Blitz" dei Collettivi universitari autonomi stamane a
Torino, nel palazzo del Rettorato nella centralissima via Po. I
contestatori sono risuciti ad appendere a un balcone uno striscione
in cui era stato scritto "Laura Bush vattene a casa". La
moglie del presidente degli Stati Uniti attesa a Torino già in
giornata, sabato prossimo dovrebbe partecipare a un incontro
programmato nella sede delle facoltà umanistiche della Città,
durante il quale la First Lady donerà libri per un valore di 6.000
dollari al master di studi americani organizzato dall’ateneo
torinese.
15:27
- Dopo un tentativo di mediazione il comitato organizzatore ha
preferito deviare il percorso della fiaccola poco prima di piazza
Sabotino dove si sta svolgendo un presidio dei motiventi antagonisti
insieme a quelli No-Tav.
La fiaccola pertanto sarà caricata sui veicoli e trasportata un
chilometro e mezzo più a nord in prossimità di corso Lecce, da lì
riprenderà la normale succesione dei tedofori. I manifestanti
radunati si considerano comunque soddisfatti: "Aver deviato il
percorso per noi è comunque un successo".
15:11
- No-Tav, deviato tragitto veicoli sponsor
A causa delle contestazioni dei movimenti antagonisti e dei no-tav
in piazza Sabotino, lungo il previsto percorso della fiaccola,
l’organizzazione ha preferito deviare il percorso della carovana
pubblicitaria che precede l’arrivo della fiaccola. Al momento verrà
presa la decisione di deviare anche il tragitto della fiaccola, per
ora il Toroc non ha ancora deciso. Intanto poliziotti in tenuta
antisommossa sono schierati in piazza Sabotino dove è in atto il
presidio di protesta.
14:51
- In piazza Sabotino primo presidio di protesta
Un presidio dei no-Tav, in piazza Sabatino, zona semicentrale di
Torino, è stato istituito in attesa del passaggio della fiaccola
olimpica. Tante bandiere no- Tav in piazza e un camion con
altoparlante sul quale campeggia uno striscione con su scritto
"Illusion 2006" e un enorme pupazzo con le sembianze del
leader di An, Gianfranco Fini, con in bocca uno "spinello"
gigante. Molti, infatti, i temi alla base del presidio che non
contesta soltanto le olimpiadi ma anche l’Alta Velocità, la nuova
legge sulla droga, i centri di permanenza per immigrati e la
precarietà del lavoro. Gli organizzatori hanno deciso di allestire
il presidio in piazza Sabotino, nel quartiere in cui si trova
proprio il Cpt, simbolo secondo i manifestanti di repressione
LA
CRONACA DEL 10 FEBBRAIO DALLA FAI
Un triste rito consumista
travestito da festa dello sport, da momento di fratellanza, da
simbolo di pace.
La fiaccola olimpica ha attraversato la città di Torino percorrendo
viali pieni di migliaia di stendardi rossi, made in Cina (lì il
lavoro non costa niente) pagati da noi tutti ben 200 euro l’uno. E
stiamo parlando solo di un piccolo arredo urbano, non della mega
torta pagata da tutti per i privatissimi interessi dei soliti noti.
La fiaccola faceva parte di questo carrozzone, ne è stata parte
integrante.
Il passaggio della fiaccola era in realtà una parata di polizia
antisommossa, finanzieri e carabinieri al cui interno si incuneavano
due camion Coca Cola con disco-music e ballerini piuttosto fiacchi e
altri camion Samsung pieni di giapponesi dall’aria un po’
stupita.
Volevamo dire la nostra e con striscione e bandiere abbiamo atteso
la fiaccola in via Bologna, nei pressi del Toroc. Abbiamo salutato
con il grido “ASSASSINI” la prima parte del convoglio aperto da
due fiat 500 in tenuta Coca Cola, sventolando la bandiere rosse e
nere, simbolo dell’internazionalismo anarchico, e quelle No Tav,
un punto di riferimento per chi lotta per la propria vita, per la
propria dignità, per la propria libertà. La follia che porta alla
distruzione dell’ambiente è la stessa follia che fa sì che vi
sia chi ha troppo e chi nulla. È la follia del capitalismo che
distrugge vite e risorse per produrre ricchezza per i soliti pochi,
è una follia che nega presente e futuro a metà della popolazione
del pianeta. Vogliamo un mondo in cui la logica della solidarietà
sostituisca quella, aberrante, del profitto.
Ben presto le forze del disordine statale si sono “accorte”
della nostra presenza e ci hanno circondati in forze, spingendoci
indietro. Nonostante il loro intervento siamo riusciti a rendere
visibile la nostra protesta arrampicandoci su una ringhiera e
mostrando lo striscione con la scritta “Coca Cola, San Paolo IMI,
General Electric, Finmeccanica, Iveco… LA FIACCOLA CORRE SUL
SANGUE”.
Più tardi alcuni di noi sono stati FERMATI DALLA POLIZIA nei pressi
di via delle Primule, dove stava sfilando il corteo olimpico. Dopo
circa un’ora di fermo le forze del disordine hanno proceduto al
SEQUESTRO DI UNA CATENA LUNGA 18 METRI cui erano legate bandiere No
Tav e rosse e nere.
In serata il prefetto Goffredo Sottile ha emanato un comunicato nel
quale sosteneva che era stato sventato un tentativo di bloccare con
catene la fiaccola olimpica.
I bambini delle scuole sono stati portati ad assistere al passaggio
dei camion pubblicitari della Coca Cola, un’azienda la cui
responsabilità nell’uccisione e tortura di sindacalisti in
Guatemala e Colombia è fatto assodato.
Vogliamo denunciare l’alta qualità criminale di tutti gli sponsor
olimpici, molti dei quali implicati nella produzione,
commercializzazione e finanziamento di armi usate nelle guerre in
corso. Abbiamo manifestato perché la tregua olimpica in un paese in
guerra in Iraq e Afganistan è solo una vergognosa farsa: i bambini
delle scuole avrebbero ben altri motivi per piangere che non la
deviazione di un ignobile carrozzone pubblicitario. Basta pensare ai
loro coetanei lavoratori schiavi nella produzione di abbigliamento e
calzature sportive, ai bambini ammazzati dalle mine fabbricate in
Italia, dalle truppe di occupazione tricolori, dalla fame e dalla
malattie che uccidono chi non ha nulla.
Nel pomeriggio abbiamo preso parte alla corsa del tedoforo
alternativo organizzata dagli anarchici delle Case Occupate.
L’appuntamento era fissato per le 14,30 al Casello n. 1 in corso
Emilia, uno dei tanti posti sgomberati nel corso di quest’anno di
repressione e restringimento dei pochi spazi di libertà strappati
in questa città. La “pulizia olimpica” è stata attuata sotto
l’illuminata guida dello sceriffo Chiamparino che governa con
pugno di ferro per conto dei poteri forti, quelli di sempre, la
famiglia mangiatutto, che anche in questa partita olimpionica si è
già aggiudicata tutte le medaglie di metallo pesante.
Dall’Osservatorio Ecologico n. 1 dopo l’accensione della
fiaccola da parte di “Dolomiti Jane”, la regina delle nevi, è
partito il primo tedoforo. Si è passati dagli altri due Osservatori
sgomberati, il Feramiu e l’Arsenale, attraversando Porta Palazzo e
raggiungendo le case sgomberate in corso S. Maurizio. Una lunga
sosta è stata fatta al Fenix, posto sotto sequestro giudiziario,
dopo l’arresto di 8 anarchici e due esponenti dei collettivi
universitari accusati di devastazione e saccheggio per una
manifestazione antifascista. Saranno processati il 27 giugno:
rischiano da 8 a 15 anni. Tra i tedofori uno degli anarchici sotto
processo, solo recentemente messo in libertà, un tedoforo della FAI
con fiaccola dell’anarchia, esponenti dei vari posti sgomberati,
un sindacalista Cub che ricordava i crimini della Coca Cola in
Colombia.
In conclusione due parole per il ministro di polizia Pisanu. Ci
presentiamo. Siamo il suo babau preferito, anarchici impegnati a
lottare contro tutto ciò che lei rappresenta. Una società
gerarchica, competitiva, feroce, militarista, una società basata
sullo sfruttamento e sull’oppressione. Una società ingiusta ed
immorale che ha bisogno di giochi e lustrini per coprire la vergogna
della guerra e quella dello sfruttamento. Lei, signor ministro, ci
accusa di essere quello che siamo e non fingiamo di non essere: dei
sovversivi. Sì, il disordine statale e capitalista lo vogliamo
cancellare, perché nel mondo dove vorremmo vivere la cooperazione,
l’eguaglianza nella condizioni di vita e il pieno esercizio della
libertà individuale per tutti è il nostro obiettivo. Ma… a
differenza di chi usa la coercizione e la violenza di birri e
carabinieri per difendere questa società dove pochi comandano e
molti obbediscono, per noi, da sempre, il ricorso a mezzi
specularmene identici a suoi è del tutto impossibile, perché la
libertà, per esser tale e non la misera pantomima del governante di
turno, non si può imporre. Mai. Per questo continueremo a voler
dire la nostra, anche quando i suoi uomini in armi cercheranno di
tapparci la bocca. Non ci sono riusciti oggi e non ci riusciranno
domani, nonostante la continua campagna di criminalizzazione in cui,
bontà Sua, siamo tra i soggetti principali. Non ci preoccupa, perché
siamo in buona compagnia: quella di chi sciopera alla faccia della
“tregua” olimpica in armi, quella della gente della Val Susa che
ha portato le ragioni del No Tav di fronte al business dei Giochi,
quelli di chi ogni giorno, senza bandiere, contro ogni frontiera a
ogni stato, si battono per un mondo di liberi ed uguali.
Le ricordiamo, signor Ministro, che l’unica organizzazione
terrorista che negli ultimi quarant’anni ha agito indisturbata nel
nostro paese è lo Stato italiano, i suoi “servizi” non certo
“deviati” ma ben addestrati ad obbedire ai governanti di turno.
Questo terrorismo, un vecchio democristiano come lei, lo conosce
bene: ha insanguinato l’Italia sin da quel 12 dicembre del 1969
quando con la strage della Banca dell’Agricoltura a Milano si tentò
di criminalizzare gli anarchici e, con loro, ogni forma di
opposizione sociale. Oggi come allora “terrorista è lo Stato”,
di cui Ella è esimio rappresentante.
Il nostro programma? Non si sforzi ad esternare, signor ministro, le
possiamo garantire che continueremo a metterci di traverso ogni
volta che un carnevale macabro come quello della “Fiamma
Olimpica” verrà messo in piazza per gettare fumo negli occhi.
Abbiamo fiducia che i torinesi, passata la sbornia mediatica, si
accorgeranno che quella fiaccola è sporca di sangue, che dopo le
olimpiadi dello spreco e della devastazione ambientale non restano
che macerie per tutti e lauti guadagni per i soliti noti.
Federazione Anarchica Torinese – FAI
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L'APPELLO
DEL CIRCOLO UNIVERSITARIO DI RIFONDAZIONE
COMUNISTA
I compagni e le compagne del Circolo Universitario di Rifondazione
Comunista di Torino accolgono con grave dispiacere le dichiarazioni
rilasciate ai giornali e alle agenzie di stampa dal sindaco
Chiamparino il 17 gennaio in merito alle contestazioni che, in tutto
il paese, stanno accompagnando il percorso della fiaccola
olimpica.
Chiamparino ha definito “imbecilli” coloro che contestano il
passaggio della fiaccola, che rappresenta – nelle parole del
sindaco – “da sempre un simbolo di pace”. Ci rammarica molto
constatare la scarsa conoscenza della storia olimpica da parte di
Chiamparino.
Il nostro sindaco dovrebbe ben sapere – non fosse altro perché
negli ultimi anni si è occupato più di Olimpiadi che dei reali
problemi della città - che la tanto celebrata staffetta tra
tedofori fu introdotta per la prima volta dal regime nazista alle
Olimpiadi di Berlino del 1936. Quell’anno la fiamma olimpica arse
sotto la benevola protezione della svastica, in un paese che, appena
un anno prima, aveva approvato le leggi antiebraiche di Norimberga:
sono forse questi i simboli di pace a cui allude Chiamparino?
Allo stesso tempo vogliamo stigmatizzare l’ennesimo atteggiamento
autoritario da parte del sindaco nei confronti di qualsiasi forma di
dissenso e di critica sociale che possa gettare anche solo
un’ombra sul giocattolo olimpico. Evidentemente Chiamparino si sta
calando appienno nello spirito olimpico: quello stesso spirito in
nome del quale vennero censurati ed espulsi, nel 1968 alle Olimpiadi
di Città del Messico, Tommy Smith e John Carlos, rei di aver
manifestato, nel corso della cerimonia di premiazione, il proprio
sostegno a favore della lotta per l’autodeterminazione degli
afroamericani.
Noi non accettiamo ricatti da parte di Chiamparino per quanto
riguarda la libertà di espressione e rifiutiamo pertanto il suo
invito a prendere le distanze verso chi contesta il passaggio della
fiaccola olimpica.
Anche noi saremo al fianco di chi, democraticamente e pacificamente,
vorrà contestare il simbolo di un’Olimpiade che ha contribuito
alla devastazione delle valli Susa e Chisone, che ha visto Torino al
centro di una speculazione edilizia senza precedenti, che è già
costata quattro morti sul lavoro nei cantieri in provincia di Torino
e che è sponsorizzata da multinazionali come la General Electric,
finanziatrice della guerra in Iraq, la Coca Cola, accusata, da varie
associazioni per i diritti umani, di complicità nell’omicidio di
sei sindacalisti colombiani e la Kodak, di cui un rapporto del
Consiglio di Sicurezza Onu del dicembre 2002, documenta gli aiuti
finanziari ai programmi militari di Saddam Hussein.
L'APPELLO
DEL CSOA GABRIO
TAV e OLIMPIADI: fa' la tua scelta!
NO TAV
Perché NO TAV: pensa se nel centro del tuo quartiere, per esempio
in corso Racconigi, dove oggi c’è il mercato, un bel giorno
qualcuno, che non sei tu, né nessun altro degli abitanti della zona
decidesse di far passare un treno superveloce, proprio a pochi metri
da casa tua. Pensa se per fare questo treno dovessero spendere una
cifra compresa tra i 20 e gli 80 miliardi di euro (gran parte di
denaro pubblico). Pensa se per costruire questa linea ferroviaria
dovessi sopportare 15 anni di cantieri nel quartiere con il
passaggio di oltre 500 camion e mezzi pesanti ogni giorno. Pensa poi
se per fare una galleria di 54 km dove far passare il treno
dovessero scavare un terreno pieno di amianto e uranio. Pensato?
Ovviamente questi scenari agghiaccianti non appartengono al nostro
quartiere, ma sono una prospettiva concreta per migliaia di abitanti
della Val Susa, che da oltre 15 anni si oppongono al progetto del
TAV, per difendere i luoghi in cui ogni giorno vivono, per difendere
l’ambiente e la salute, per denunciare le manovre affaristiche e
mafiose (come i grandi interessi del Ministro Lunari) che stanno
dietro questo progetto. Se tutto questo succedesse nel tuo
quartiere, a pochi chilometri dalla tua casa, tu lo accetteresti?
No OLIMPIADI
Tra pochi giorni inizieranno a Torino i Giochi olimpici invernali,
un evento di proprietà di un ente privato (il CIO), organizzati da
un ente privato ma finanziati massicciamente con fondi pubblici. Un
grande spettacolo dove a guadagnarci per adesso sono le grandi
multinazionali che piombano a Torino sgomitando per inserire il
proprio marchio all’interno della vetrina olimpica. Intanto la
città è piena di cantieri che costruiscono opere faraoniche metà
delle quali servirà esclusivamente per il periodo delle tre
settimane di gara. La città è militarizzata; i cantieri e i siti
olimpici sono presidiati dall’esercito. Luoghi della città dove
viviamo ogni giorno diventano zone rosse dove non si può più
nemmeno fare una passeggiata a causa del rischio terrorismo. E in
vista dell’evento ogni forma di dissenso viene repressa e
insultata, come recentemente ha fatto il sindaco Chiamparino,
bollando come imbecilli tutti quelli che in giro per l’Italia
hanno osato contestare il passaggio della fiaccola. Intanto mentre
la fiaccola corre, il buco di bilancio aumenta, e il regalo più
grande che le Olimpiadi lasceranno alla nostra città sarà un bel
deficit da colmare ancora una volta con fondi pubblici.
TAV e OLIMPIADI: una grande opera e un grande evento accomunati
dalla stessa logica, quella cioè di investire il denaro di tutti
per costruire infrastrutture e organizzare avvenimenti che a
porteranno benefici a pochissimi. Essere contro il TAV e contestare
tutto l’apparato organizzativo di Torino2006 significa essere
contro un modello di sviluppo che non ci appartiene; un modello che
investe non sui servizi collettivi per migliorare la vita di tutti e
tutte, speculando invece su opere e eventi costosi, inutili e
dannosi, i cui guadagni andranno a rimpinguare le tasche dei soliti
noti (dalla FIAT alla Banca San Paolo etc.). Dire NO, vuol dire
affermare con forza che case dignitose, asili, scuole, trasporti che
funzionano, forme di sostegno al reddito per i disoccupati e i
precari sono gli investimenti che vogliamo , sono gli investimenti
reali di cui Torino ha bisogno; sono nostri diritti, e sulla strada
dei nostri diritti non vogliamo far passare nessun treno ad alta
velocità e nessuna fiaccola ad alta speculazione.
Giovedì 9 febbraio dalle ore 15:00 presidio in piazza Sabotino in
occasione del passaggio della fiaccola
Partecipiamo al presidio contro il passaggio della fiaccola a P.
Nuovo venerdì 10 febbraio nel pomeriggio
csoa gabrio
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