| 2 
          aprile 2002 - Deheishe camp - un giorno di coprifuoco from: 
          blicero@ecn.org mi sveglio 
          tardi, dopo che sono stato fino alle 5 di mattina ad aggiornare il sito 
          di indymedia, 
          sia quello italiano che quello internazionale che quello palestinese 
          con r.gli scontri non sono certo terminati, e mi rimetto alla tastiera, praticamente 
          nella stessa opposizione e con lo stesa quantita' di finestre e di applicazioni 
          aperte davanti.
 fuori si continuano a sentire i colpi di mortaio e gli spari
 ogni tanto lontani
 ogni tanto vicini
 quando sono vicini, o quando si sente il rumore del cingolato, tutti 
          si siedono per terra e aspettano che si allontanino gli spari.
 pochi palestinesi si fanno vedere oggi al centro, tutti nelle loro famiglie, 
          o a combattere... gli unici sono k, il free lance magnifico che abbiamo 
          conosciuto qui, altre persone che lavorano con le ambulanze o con le 
          nazioni unite, e che per questo sono relativamente immuni al fuoco dei 
          cecchini.
 entrano di corsa e ci dicono: " i ragazzi stanno per lanciare una 
          bomba al carro armato"... sottintendendo, i ragazzi "di 13 
          anni " e il carroarmato "parcheggiato qua fuori che scarica 
          i cecchini"...
 uno dei tanti episodi.
 La maggior parte della giornata passa per me davanti al computer a informare, 
          comunicare e cercare di far arrivare in giro per il mondo una visione 
          umana e non strumentale di quello che vedo. Per altri passa in interminabili 
          confronti sull'opportunita' o meno di restare e sul senso politico di 
          rallentamento dell'avanzata israeliana e di solidarieta' con il popolo 
          palestinese, che ha nostra presenza.
 Si susseguono notizie di occupazione di territori da parte degli israelinai 
          e di giornalisti colpiti, e di civili uccisi, e di esecuzioni e di internazionali 
          che non vengono minimamente considerati da uno stato che ha deciso di 
          annichilire ogni sensibilita' ai diritti civili, nonostante la sua storia.
 Ogni tanto, quando non ci sono i carri mi affaccio alla finestra, anceh 
          se non e' cosa da fare con i cecchini sui tetti... vedo il cielo grigio 
          e la pioggia e penso che non poteva che essere cosi'... il massacro 
          dei combattenti, l'occupazione, non potevano avvenire in una bella giornata 
          primaverile.
 Mi affaccio e vedo un combattente che in un momento di pausa tra i colpi 
          dei cecchini, il volto coperto dalla kefia, sposta la spazatura in mezzo 
          alla strada, o forse rovista alla ricerca di uno di quei piccoli sacchetti 
          pieni di polvere da sparo e chiusi con metodi artigianali che vengono 
          usati come piccole bombe.
 a sera arriva la notizia che 5 leader dei combattenti sono stati uccisi 
          in una operazione capillare dell'esercito israeliano, e che molti sono 
          i feriti. Le ambulanze non possono andare a recuperarli e molti rischiano 
          di morire dissanguati.
 Arrivo all'ultimo piano per la cena.
 Incontro k. che fuma sbuffando da sotto i baffoni. Ha lo sguardo pesante.
 I 5 leader erano i 5 ricercati piu' importanti di Betlemme. I leader 
          delle Brigate di Al-Aqsa.
 Cosa significa questo? gli chiedo. "not good"... "vuol 
          dire che gli israeliani fanno quello che vogliono"... "perche' 
          tutti insieme? I don't know... follia"...
 Non ho mai visto k. perdere il buon umore.
 Mi e' passata la fame.
 Mi aspetta un'altra notte di bombe e colpi di fucile, di aggiornamenti 
          e di stravolgimenti.
 Per la palestina un'altra notte di resistenza contro un esercito invasore.
 02 aprile 
          2002 deheishe
 palestina
 |