L'associazione
dei quaranta e' un' associazione
per il riconoscimento dei villaggi arabi in Israele. L'associazione fu stabilita
formalmente nel 1988 nel villaggio di Ein-Hod dal locale comitato del villaggio,
dagli abitanti e dai volontari arabi ed ebrei di tutto il paese. Il tormento
dei villaggi arabi non riconosciuti comincio' nel 1948 con lo stabilirsi dello
stato d'Israele.
Anche se questi villaggi arabi esistono da decine e centinaia di anni, i successivi
governi israeliani hannoignoratol'esistenza di questi villaggi e agli abitanti
non sono stati garantiti gli stessi diritti dei altri cittadini. Da allora,
questi villaggi non sono apparsi su nessuna mappa e non c'e' nessun piano
per il loro sviluppo.
Come risultato
di questo mancato riconoscimento, i villaggi sono ancora privi delle infrastrutture
di base: al giorno d'oggi ci sono approssimativamente centomila persone che
sono prive o ai quali sono negati servizi fondamentali come acqua corrente,
elettricita', educazione primaria, e servizi sanitari e strade d'accesso.
Tutto cio' costituisce una pesante violazione dei diritti umani e si oppone
ai valori di uno stato moderno e democratico.
I tentativi degli abitanti dei villaggi di raggiungere da soli l'ottenimento
dei diritti fondamentali porta ad una forte controreazione da parte del governo,
che include vittime di evacuazione forzata, minacce e ordini di demolizione.
Questa controreazione ha loscopo di mettere sotto pressionegli abitanti per
farli evacuare dai loro posti. Questo stato di cose impedisce agli abitanti
di avere una vita normale secondo gli standard abituali. L'associazione dei
40 e' una associazione di base non governativa funzionate in Israele. E' legata
alla promozione della giustizia sociale dei settori arabi in Israele e raggiungere
il riconoscimento dei villaggi in questi villaggi.
Durante
gli anni della costruzione dello Stato, il governo israeliano ha provato a
risolvere il problema dei villaggi arabi non riconosciuti attraverso la politica
di demolizione,trasferimenti, concentrazione, confisca delle terre, e limitazione
delle possibilita' di sviluppare le citta'arabe e i villaggi circondandoli
con un insieme di insediamenti che hanno impedito l'espansione delle aree
giuridiche delle citta' e dei villaggi arabi in una maniera confacente al
naturale incremento demografico. Per migliorare la loro politica l'autorita'ha
stabilito comitati ufficiali con la pretesa di esaminare il caso di questi
villaggi e di cercare una soluzione per essi.
Comunque, visto che non ci sono cittadini o rappresentanti arabi direttamente
coinvolti, questi comitati hanno sempre adottato i piani delle autorita' e
favorito - direttamente o indirettamente - il loro sviluppo. Tra le commissioni
governative stabilite in questo campo, ci fu la commissione di Haim Kubarsky,
cosituita il 10 settembre 1976 e che richiedeva severe misure legali contro
i possessori di case "illegali" e per lavorare su un compromesso riguardante
le terre dove c'era una disputa. Un altra commissione fu la prima di quelle
formate da Ya'acov Markovitch, costituita il 28 settembre 1979 che avrebbe
dovuto potenziare le raccomandazioni della comissione Kubarsky e agire per
la demolizione di ogni casa araba che era in contrasto con i "piani di sviluppo"
di Israele.
La seconda commissione Markovitch,
costituitasi il 15 novembre 1985, la commissione formata da David Mena costituitasi
il primo ottobre 1994 e, piu' tardi, all'inizio del 1996, un comitato ministeriale
guidato da Ariel Sharon, ministro delle infrastrutture, e costituita dai ministri
Rafael Eitan, Eli Suissa e Yehoshua Matza discusse le dispute sulle terre
arabe tra l'autorita' israeliana e gli arabi del deserto del Negev.
Queste pagine sono state tradotte dal sito ufficiale dell'Associazione dei 40 villaggi: