Un'ulteriore misura contrinsurrezionale è la tattica del "dialogo di pace" nel quale si unisce il negoziato alla minaccia permanente di guerra e azioni di guerra psicologica in zone di conflitto con l'intento di indebolire, smobilitare e sconfinggere le forze insorte.

La pace che decanta lo Stato significa persecuzione, incarceramento, scomparse, assassinii e massacri atti a mantere e garantire la "tranquillità", la "stabilità" e l'esistenza del sistema politico, negando la popolo il diritto di vivere con dignità e una pace reale basata sulla giustizia sociale, la democrazia e la libertà.

La violazione sistematica della costituzione, la mancanza di rispetto della volontà popolare, la mancanza di democrazia e giustizia sociale, l'usurpazione della volontà sovrana del popolo da parte di un gruppo di oligarchi e l'esistenza di uno Stato poliziesco-militare confermano che il governo messicano è un governo illegittimo e di fatto.

Con l'incorporazione di nuovi settori e organizzazioni, e lo sviluppo di nuove azioni politiche, la lotta popolare ha avuto un impulso significativo che si evidenzia nel suo livello di organizzazione e coordinamento. Nonostante il corporativismo, la demagogia, la spettacolarità e la repressione che tende a bloccare il movimento e la protesta sociale, le diverse mobilitazioni e azioni di resistenza esprimono il ripudio e la protesta politica quotidiana contro il governo antipopolare. Tra i tanti strumenti utilizzati: manifestazioni e azioni politiche che comprendono anche boicottaggi, occupazioni di edifici pubblici, di terra, blocchi stradali, scioperi della fame, azioni di resistenza, autodifesa e giustizia popolare nei campi come in città.

La repressione contro operai, insegnanti, studenti, coloni venditori ambulanti, organizzazioni contadine, popolazioni indigene, debitori di banche e piccoli produttori riflettono il maggior indurimento della politica del governo davanti al quale però cresce la combattività popolare che, davanti ai colpi sempre più profondi inferti garanzie individuali e ai diritti politici, rappresenta uno dei primi sintomi dell'ascesa rivoluzionaria del popolo.

Nella lotta di massa le azioni di autodifesa tendono a generalizzarsi come legittimo diritto davanti allo sfruttamento e all'oppressione; così acquista forza la resistenza di diversi settori del popolo che non sono disposti a continuare a sopportare la politica repressiva e neoliberale dello Stato. Questo contribuisce al fatto che il crescente sconento vada acquistando nuove forme e livelli di lotta per la difesa degli interessi dei lavoratori, che si concretizzano nella combattività e nella ribellione.

Lo sviluppo politico raggiunto dalle masse in lotta per quelli che oggi sono i loro principali interessi, necessità e richieste principali, puntano verso la formazione di un amplio movimento nazionale in cui tutte le forze democratiche rivoluzionarie si incorporino gradualmente nella lotta per lo stesso obiettivo: quello di portare a termine le trasformazioni delle condizioni economiche sociali e politiche esistenti.

In vari settori e punti del paese si costruiscono Organi del Potere Popolare che esprimono e rappresentano la volontà sovrana del popolo e che contribuiscono a risolvere e soddisfare, per la via di fatto, le proprie necessità e problemi.

In questo contesto si manifesta la necessità di transitare per una via rivoluzionaria che contempli lo sviluppo, l'uninione e generalizzazione di tutte le forme di lotta - economica, politica, ideologica, legale, clandestina, elettorale, parlamentare, mobilitazione e azione politica delle masse, lotta armata rivoluzionaria - che ci permetta di avanzare nella costruzione del potere popolare dal basso in ogni centro studi, centro di lavoro, colonio, quartiere, comune, comunità, villaggi e città, per raggiungere gli obiettivi e le richieste contenute nel programma politico del Partito Democratico Popolare Rivoluzionario e dell'Esercito Popolare Rivoluzionario.

Messico, Agosto 1996

Messaggio al popolo messicano