Il testo che segue è il testo dell’intervento redatto dal Comitato di solidarietà con i Popoli dell’America Latina "Carlos Fonseca" e letto a La Habana durante gli incontri del

XIV FESTIVAL DELLA GIOVENTU’ E DEGLI STUDENTI, PER LA SOLIDARIETA’ ANTIMPERIALISTA, LA PACE E L’AMICIZIA (luglio-agosto 1997)

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.......Prendo la parola, con il permesso delle compagne e dei compagni presenti a questo XIV Festival della Gioventù e degli studenti, per la solidarietà antimperialista, la pace e l’amicizia a cui porgiamo un fraterno saluto e l’auspicio di un buon lavoro. Attraverso la mia voce parla il Comitato di solidarietà con i Popoli dell’America Latina "Carlos Fonseca" di Roma – Italia.

Siamo onorati di partecipare a questo consesso internazionale teso a migliore l’unione e la solidarietà tra i Popoli ed è con vera e profonda emozione che poniamo a disposizione il nostro modesto ma sincero contributo.

Tra il 1940 e il 1945 il mondo fu sconvolto da quella che da tutti è conosciuta come la Seconda guerra mondiale. In cinque anni furono uccise 50 milioni di persone, di cui 20 milioni per motivi razziali e politici.

Per giudicare quello che venne definitico come il più grande crimine contro l’umanità fu istruito un Processo, il Processo di Norimberga. Per questi crimini nazisti contro l’umanità furono giustamente emesse condanne e eseguite sentenze.

Oggigiorni il mondo è controllato economicamente dalle imprese trasnazionali, circa 500. Istituzioni economiche internazionali come Fondo Monetario Internazionale (FMI) e Banca Mondiale (BM), dettano ai governi nazionali le condizioni atte a favorire l’ulteriore sviluppo del capitlismo e la sua forma più abietta, il neoliberismo. Quelle condizioni che sempre più emarginano i diseredati del cosiddetto Terzo Mondo e comprimono libertà e bisogni primari del proletariato del Primo Mondo. Questo nostro mondo è abitato da 4 miliardi di persone di cui i due terzi vivono nella povertà, 800 milioni in una miseria che li tiene sottoalimentate. In questo mondo 50 milioni di persone ogni anno vengono uccise per fame e non per mancanza di alimenti ma per la mancata distribuzione degli alimenti. Milioni di persone vengono massacrate in guerre e repressioni, quelle che invece trovano la forza e il coraggio di ribellarsi a tutto questo vengono incarcerate e sepolte vive. Il rispetto dei diritti umani e civili solo parole.

Quale Corte di Norimberga sarà chiamata a giudicare questi crimini contro l’umanità? Quale tribunale avrà la caratura morale per giudicare questi crimini?

Quale entità dovrà individuare i responsabili ? Responsabili di cui già ben conosciamo nomi e cognomi: imprese trasnazionali, istituzioni finanziarie internazionali, economisti, politicanti e governanti.

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Per occultare la verità hanno creato un oceano di menzogne che soffoca il pianeta. La quasi totalità dei mezzi di informazione, controllati da pochi potenti dediti all’etica del profitto, si caglia contro chiunque denunci queste verità, contro chi dissenta dalle "regole" imposte. Mentono consapevolemnte anche politici e governanti. In Europa, per esempio, abbiamo la grande menzogna sul Trattato di Maastricht. E’ un dato pubblico che il 47% di tutte le transazioni commerciali a livello mondiale avviene nel campo delle imprese trasnazionali. Anche nei paesi europei tra il 40 e il 50% della produzione e commercializzazione viene eseguita da compagnie trasnazionali le quali, fuori dal controllo delle amministazioni nazionali, forniscono dati puramente nominali a seconda delle convenienze fiscali, valutarie, commerciali, congiunturali ecc. Il Prodotto interno lordo (PIL) pernanto è un valore tecnicamente incalcolabile in quasi tutti i paesi del mondo.

Dunque il parametro del rapporto Deficit pubblico/Pil pari al 3%, richiesto dal Trattato di Maastricht, è una colossale menzogna e nel suo nome si chiudono ospedali, scuole, si smantellano trattamenti pensionistici, si privatizzano interi comparti produttivi di proprietà pubblica, si mortifica il lavoro con licenziamenti, mobilità, miseria. Si mortifica il Lavoro, unico reale creatore di ricchezza sociale.

L’Unione Europea di Maastricht, il Trattato di Libero Commercio in Nordamerica (NAFTA), il Mercato Comune del Sud America (MERCOSUR), così come sono concepiti, sono accordi conseguenti a determinare le condizioni necessarie alla strategia del dominio economico pianificato dal FMI, BM e Organizzazione Mondiale per il Commerto (WTO), tutto a beneficio delle grandi compagnie multinazionali.

Il 47% della produzione e commercializzazione mondiale vuol dire miliardi di dollari che attraversano ogni giorni le frontiere nazionali. Il futuro del mondo prevede l’ulteriore sviluppo di una rete globalizzata di produzione e distribuzione completamente fuori da ogni controllo nazionale ed inoltre, considerando il valore enorme della massa finanziaria in movimento, è utilizzabile anche come forma di pressione economica.

La limitazione del controllo economico, sociale e politico da parte degli stati nazionali e, in ultima analisi, delle popolazioni locali, ci obbliga necessariamente ad agire sul terreno della resistenza sociale alle nuove forme di controllo, di scomposizione, divisione sociale e perdita del valore della solidarietà.

Nella sua strategia devastante il capitale trasnazionale impone agli stati nazionali aggiustamenti strutturali compatibili con il mercato mondiale.

Per l’anno 2000 un quarto dell’umanità, un miliardo circa di persone, saranno tagliate fuori dai processi produttivi e dalla distribuzione mondiale dei beni di prima necessità. Questo miliardo di persone sono già state condannate a "non essere necessarie".

Ebbene, dopo 40 anni di bipolarismo, vissuti sotto l’incubo dell’olocausto nucleare, un altro olocausto reale, concreto è sotto i nostri occhi tutti i giorni: l’olocausto della fame e della miserie.

Oggi una decina di trasnazionali delle sementi, tra cui la Fondazione Rockefeller, la Ford, la Kellog’s ed altre, in alcuni casi maggiori produttrici di prodotti chimini, detengono oltre l’80% della produzione, del trattamento e della commercializzazione di sementi ibridate ad alto rendimento. Le sementi ibridate producono piante sterili.

Si vendono prodotti chimici adeguati - fitofarmaci, diserbanti, concimi chimici – per la difesa della pianta adeguata a digerirli ma che però distruggono l’intero ecosistema, provocando inquinamento e dipendenza. Parallelamente si distruggono le specie autoctone che per migliaia di anni si erano naturalmente adeguate a clima e ambiente del luogo originario e che erano destinate all’alimentazione tradizionale delle popolazioni locali: quella che si distrugge è la biodiversità.

In pratica una decina di trasnazionali detengono il potere, il POTERE di decidere su cosa, quanto e a che prezzo l’umanità debba nutrirsi e chi ne abbia il diritto.

E’ il ricatto della fame, un ricatto pianificato dalla agenzie mondiali come FMI, BM in alcuni casi persino con l’avallo della FAO. Una pianificazione a beneficio di quelle trasnazionali che, in ragione del profitto e a dispetto di un aumento dei raccolti a livello globale, stanno contribuendo ad un aumento dei morti per fame nel mondo.

Dipendenza, profitto, inquinamento, discriminazione. Sono i quattro cavalieri dell’Apocalisse scatenati dai potenti della terra e contro di essi dobbiamo continuare a lottare insieme e senza esitazioni.

Vorremmo ora entrare su un tema specifico di un progetto che ha molto a che vedere con il problema, o meglio, con il controllo della fame nel mondo. Vogliamo socializzare una esperienza, un progetto in via di sviluppo qui a Cuba, reso praticabile dalla collaborazione tra i relatori di questo intervento, distinte strutture della sinistra di base italiana, cooperazione non governativa e l’INIFAT (Istituto di ricerche fondamentali sull’agricoltura tropicale), ubicato a Santiago de las Vegas – La Habana.

Si tratta del recupero e del miglioramento delle specie vegetali autoctone attraverso lo sviluppo di una Banca del Germoplasma e della sementi.

Siamo consapeovli che questo progetto è solo un granello di sabbia che ha comunque il compito e le potenzialità (se riprodotto in molti paesi) di inceppare la complessa macchina dei monopoli delle sementi e quindi del controllo sulla fame.

Un contributo in una azione reale e concreta per un nuovo senso dell’internazionalismo e della solidarietà.

Una parabola orientale di duemila anni fa narra di un gioiello di inestimabile valore regalato ad un uomo da un amico che glielo aveva però cucito, mentre dormiva ubriaco, nella fodera del vestito. Al risveglio l’uomo, che non sapeva di possedere la gemma, continuò a vivere per lunghi anni in miseria. Tempo dopo, rincontrando l’amico, scoprì di avere sempre avuto con sé quel gioiello estremamente prezioso.

Ciò per dire che tutti i popoli posseggono potenziali ricchezze per creare condizioni di vita migliori e per uscire dalla miseria. Le risorse dei territori, le intelligenze ed il lavoro ad uso sociale, ma soprattutto la consapevolezza e la determinazione, possono permettere la costruzione di una società a misura umana, autodetermianta dai popoli.

Ci hanno bombardato di notizie e opinioni sulla morte del socialismo, cercando di convincerci che il cadavere è sepolto sotto le macerie del muro di Berlino, che quello spettro che si aggira per il mondo è quantomeno obsoleto e superato, che è il capitalismo il "paradiso terrestre".

Ma guardiamolo bene questo paradiso: è fatto di sangue, miseria e lutti, e quando non di guerra è fatto di pace sotto i manganelli e con una pistola puntata alla tempia… e il cadavere del socialismo ancora non è stato trovato.

A questo paradiso per pochi e inferno per i più, noi preferiamo la ribellione e comunque è nostra intenzione utilizzare nella forma più adeguata gli strumenti del socialismo per proteggere il domani.

Siamo consapevoli che le nostre lotte, i nostri progetti, sono ancora briciole di fronte ai potenti del mondo, ma dobbiamo utilizzare ogni briciola della nostra saggezza per costruire con il comunismo la nostra e l’altrui felicità.

Un ringraziamento e un saluto rivoluzionario al XIV Festival mondiale della gioventù e degli studenti, per la solidarietà antimperialista, la pace e l’amicizia.

Hasta la victoria !.......

Comitato di solidarietà con i popoli dell’America Latina "Carlos Fonseca"

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