Race, class and black struggle
Razza, classe e lotta nera
un estratto dal giornale della CARF, Ghetto Questions, sulla Million Man march, su Hip Hop e nazionalismo nero e un intervista a Barbara Ransby, femminista afroamericana
CARF (campagna contro il razzismo e il fascismo) asserisce l'importanza per tutti gli antirazzisti di questa recente conferenza che ha trattato dell'esperienza nera da entrambi i lati dell'oceano.
Siccome più di un milione di uomini afroamericani ha marciato su Washington, il giornale Londinese Race & Class ha convocato, sentita l'esigenza del suo pubblico nero negli USA ed in Gran Bretagna, una conferenza su: "Razza, classe e lotta nera".
"Per troppo tempo abbiamo permesso che la middle-class nelle nostre comunità e i burocrati dei municipi ridefinissero l'agenda nera e le soluzioni al razzismo. Dobbiamo tornare alla base - discutere di come poter ricostruire l'unità nera, cosa significa solidarietà internazionale e come le economie del libero mercato abbiano colpito globalmente la classe lavoratrice nera", così A. Sivanandan all'apertura della conferenza.
Più di 350 persone, perlopiù nere, da Liverpool, Manchester, Birmingham e Leicester sono arrivate all'università London Union nella serata del 16 ottobre per partecipare a questa conferenza.
La vera agenda
Era inevitabile che il pubblico concentrasse la propria attenzione su Farrakhan; questa è stata infatti una delle prime occasioni pubbliche dove degli ascoltatori e degli speaker neri potessero dibattere su Farrakhan in una prospettiva nera. Ma da questa prospettiva né Farrakhan né la Nation of Islam sono cruciali per comprendere il razzismo degli Stati Uniti. Un migliore punto di partenza è come esprimere solidarietà alla gente povera nera che affronta un razzismo sostenuto e perpetrato dall'iniquità del sistema economico, e dai nuovi tagli di destra al welfare e l'ulteriore erosione dei diritti civili.
Solidarietà
Sivandan ha evidenziato il bisogno della solidarietà nera nel contesto di un Nuovo Ordine Mondiale, l'Ordine capitalista, del nuovo imperialismo in cui il mondo è diviso, cioè in quelli che hanno, in quelli che non hanno e in quelli che non avranno mai; i ricchi, i poveri e il superfluo - eufemisticamente noto in occidente come sottoclasse: una replica del terzo mondo nel primo.
Barbara Ransby, organizzatrice di campus e direttrice dell' Afro American Research all'Università De Paul, ha visto la situazione dei neri particolarmente desolante ed in balia degli eventi ed in cui gli attivisti neri non potevano permettersi di essere puristi: "Dobbiamo cercare il miglior modo di avanzare per la nostra comunità. Io sostengo tutte le parti della lotta. Sostengo iniziative che non sono l'ideale per la mia idea politica. Molti di quelli che marciavano dietro Farrakhan hanno anche loro posizioni critiche, però c'è una vera fame e un vuoto di leadership".
In Gran Bretagna la sinistra vede il nazionalismo nero male quanto il razzismo bianco, ma ciò non tiene conto del fatto che il nazionalismo nero non si è sviluppato autonomamente dal razzismo bianco, bensì è una reazione ad esso.
Manning Marable direttore dell'istituto di ricerca in studi afroamericani alla Columbia University, ha evidenziato "l'immagazzinamento" della popolazione disoccupata nera come pratica consolidata, al punto che circa la metà delle 750.000 persone, rinchiuse nelle carceri USA, sono afroamericane. Quasi un terzo degli uomini neri tra i 24 e i 29 anni sono in prigione condannati o sulla parola o in attesa di giudizio. Il piano anticrimine di Bill Clinton assegna 10 miliardi di dollari della spesa pubblica, per la costruzione di nuovi carceri federali, incrementa il numero di crimini federali ai quali applicare la pena capitale da 2 a 58 e propone il carcere a vita per chi venisse condannato tre volte per crimini violenti.
Vuoto di leadership
La critica da sinistra al nazionalismo nero spesso dimentica di considerare l'eliminazione di una intera generazione di leaders progressisti afroamericani da parte dello stato USA, cominciando dall'omicidio di Malcolm X e Martin Luther King. Il governo americano ha combattuto in ogni modo i leaders neri della sinistra, dice Manning Marable. "Il Black Panther Party è stato scientificamente preso di mira e distrutto dal F.B.I. e dalle locali polizie. Fino a che centinaia di progressisti eletti a cariche pubbliche neri sono stati accusati e incarcerati". Jan Carew che era nell'associazione di Malcolm X, che editò uno dei primi giornali neri in Gran Bretagna, incitò gli ascoltatori di guardare più in la del problema Farrakhan, ma di impegnarsi in campagne di solidarietà come quella per fermare la sentenza di morte contro Mumia Abdul Jamal.
Dietro le responsabilità
Mentre la lotta dei neri negli Stati Uniti è ridotta alla personalità di Louis Farrakhan, le critiche vere alla "politica razziale" sono oscurate. "Noi siamo soliti dire che vogliamo una faccia nera ad una carica importante" (a black face in a high place) così Marable. "Qualcuno che vede come voi, che ha la stessa vostra identità etnica, ma non necessariamente difende i vostri stessi interessi". Sivandan ha poi condotto la discussione su come le lotte di progresso sono state svilite nei contenuti politici. Lui era. lui dice, "ingrassato con il nazionalismo, il culturalismo, l'etnicismo, le politiche culturali, le politiche di appartenenza, la ricerca della libertà personale, del piacere personale e sulla esclusione di qualsiasi altro e di qualsiasi altra cosa. Cosa significa nero sulla Terra se non affinità, comunità e solidarietà?
Marable ha evidenziato che il sostegno a Farrakhan arriva dalla classe media nera: "quello che Farrakhan sta facendo è costruire un blocco politico tra i conservatori, i separatisti ed i nazionalisti neri, tra una grande fetta dei neri eletti a cariche pubbliche e tra la leadership della piccola borghesia che ha un atteggiamento conservatore sia nelle politiche di sviluppo economico che nell'affrontare le questioni sociali." Cedric Robinson, autore di Black Marxism, rafforza la sua critica: "quello che noi abbiamo davanti non è soltanto quel teatrino di strada con i suoi atteggiamenti osceni quali l'espiazione e la misoginia, ma un malcelato abbraccio con lo Stato.
L a conferenza di Race & Class non ha dato risposta a tutte le domande, ma ha portato una nuova prospettiva che può informare e galvanizzare e non semplicemente chiudere il dibattito.
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