Oggi la lotta che conduce il Leonkawallo è contro chi vorrebbe emarginare questa esperienza di contropotere politico e sociale in qualche periferia, vicino magari a qualche caserma dei carabinieri. Il sindaco leghista, accecato dal suo odio contro chi pratica tutti i giorni l'antagonismo alle scelte del capitale e la solidarietà proletaria, continua ad invocare lo sgombero. Prefetto e questura su questo piano fremono, e cercano soluzioni alternative, e addirittura il capo di PS Parisi va a discutere con i compagni che occupano il Leonkawallo per cercare una soluzione. Le guardie hanno la memoria ancora fresca di quel 16 agosto '89, quando dopo alcune ore di battaglia riuscirono ad espugnare per qualche ora il C.S., ed g arrestare i compagni che resistevano dai tetti,e subito dopo mandavano senza alcuna autorizzazione, le ruspe a demolire il più possibile il C.S.
Sono ben coscienti di questo alla questura di Milano ed è perciò che si adoperano a trovare soluzioni alternative allo sgombero. Perchè in questi mesi i compagni di Milano hanno già costruito il rapporto di solidarietà con l'opposizione sociale della città e di tutta l'Italia antirazzista antifascista. Hanno, i compagni, evitato di cadere nelle trappole che avrebbero scatenato la guerra fra poveri, come hanno dimostrato gli incontri e gli accordi con i genitori dei bambini delle scuole del parco Trotter. Sono state moltissime le iniziative del C.S. per costruire l'opposizione sociale allo sgombero e alla lega. Cortei, concerti, iniziative di vario tipo tutte con un unico comune denominatore, migliaia e migliaia di persone che coscienti della importanza della difesa e del mantenimento di uno spazio di libertà e lotta come il C.S. Leonkawallo, Hanno deciso di lottare al fianco del C.S. contro i padroni, contro i razzisti della lega per costruire 1'autogestione e 1'autorganizzazione sociale.
Ed in solidarietà con il Leoncavallo, per difendere tutti i Centri Sociali Autogestiti si è tenuta a Roma il 25/10 una manifestazione di solidarietà e lotta, a cui hanno partecipato tutti i C.S.O.A. di Roma con circa 8000 persone scese in piazza, malgrado la pioggia, per dimostrare che non c'è spazio per chi, Lega DC vecchi e nuovi riformisti, volesse attaccare i C.S.O.A. vere basi della resistenza contro il qualunquismo e la disintegrazione sociale degli anni '80, e che oggi divengono sempre più punti di riferimento sociale e politico per la costruzione dell'opposizione dal basso.