tra bios e biotech


GREEN POWER

- Droghe naturali, droghe chimiche: uso delle sostanze come allargamento della percezione e della coscienza/sganciamento dalla gabbia corporea.

"La scrittura è pratica in trasformazione, nella scrittura in movimento il soggetto esprime il suo desiderio"

Detto questo, e' facile perdersi nelle parole e nella lettura di esse ma puo' essere una felice deriva...

Fondamentale e' l' aumento-espansione della sensorialita' e della percettivita' che guidano i nostri percorsi in stato di veglia.
Fondamentale e' chiarire da subito che la realtà non è una sola, unica e indivisibile, pensata come norma : esistono istituzioni preposte al controllo sociale e alla banalizzazione dell' esperienza umana che attraverso mille forme di repressione piu' o meno evidenti lavorano affinche' ognuno di noi sia in grado di percepire ed aumentare le distanze tra se' e altro. Operazione di sottrazione delle intelligenze, parcellizzazione-atomizzazione-frammentazione dell' esperienza ottenuta tramite la mediaticità e simulazione dell' esperienza stessa; tendenza a rappresentare il movimento del vivente ipostatizzandolo in una parentesi inaccessibile, collocando il tutto in una strategia della seduzione mercantile-pubblicitaria. Sganciamento dalla gabbia corporea :
perche' "sganciamento" e perche' "gabbia".
Come fa notare Bolelli, il fraintendimento del significato della parola "estasi" è illuminante : attualmente si pensa all' estasi come un "uscire da sè", mentre l' etimologia della parola indica invece un' "uscita dalla stasi", che e' in ultima analisi un riavvicinamento alla propria entità.
Un movimento estatico che come un elastico porta al limite la separazione da "questa presunta realta' condivisa" per riavvicinarsi con una forza spaventosa alla distruzione dell' identita' "fissata e normalizzata". Continuando nello smascheramento del vocabolario, il Guardiano del Senso (Kayati), Bolelli si sofferma sulle accezioni della parola "droga", definendola una "superstizione linguistica", dilatandone non poco il significato semplicemente analizzandone una delle caratteristiche universalmente accettate :
"tutto cio' che crea dipendenza".
Ecco che ogni cosa che crea effettiva dipendenza, come il lavoro, il denaro, i rapporti interpersonali mediati e mercificati, entrano legittimamente nella parola "droga". La conclusione cui arriva Bolelli è che "l' idea che soltanto nel controllo si è in sè ha prodotto raggelamento della comunicazione, diserotizzazione dell' esperienza, blocco delle energie di espansione, arroccamento in un modello esistenziale senza più alcuna spinta evolutiva. E' un' autentica dipendenza, un' overdose di normalità quella che il genere umano sta attraversando".
Sganciamento dalla gabbia corporea si diceva.
Non penso a un corpo separato dalla mente, penso che lo sforzo delle scienze occidentali sia decretarne invece la suprema distanza.
"La scienza mira a definizoni chiare e a relazioni prive di ambiguità, rende più astratto il linguaggio delimitando il significato delle parole e unificando le strutture secondo le regole della logica" dice Capra.
Sempre Capra : "la normale coscienza dello stato di veglia, che chiamiamo coscienza razionale, è soltanto un tipo di coscienza particolare, mentre tutto intorno ad essa esistono forme potenziali di coscienza completamente diverse". A base della coscienza e' la conoscenza, l' acquisizione del noto attraverso un magico volo nell' ignoto, nuovi modi di sentire ed esperire.
Nuovi modi che spesso sono addormentati dentro di noi, proibizionismo e gabbia corporea sono costruzioni linguistiche e culturali tese a reprimere le capacita' di creazione ed espansione che ognun@ porta in sè. Esempio storico di allestimento di una gabbia corporea : il modo in cui Platone tratta il pianto (e il riso) ne "La Repubblica", non a caso parlando dell' educazione dei "futuri gorvernatori".
Platone scrive cercando una verità assoluta e misurabile, esaltando le idee come paradigmi per l'azione (rinunciando al corpo come "escrescente superficie sensoriale"), ricorrendo a quello che egli chiama il "farmaco della censura".
Platone demolisce la figura dell' aedo e la consuetudine all' autoidentificazione, si fa portatore della scrittura come strumento di potere finalizzato (a suo tempo) alla cancellazione dell' oralità.
Platone vuole organizzare il dolore attorno a un progetto di contegno e compostezza (vergogna) che contraddice radicalmente il modello proposto dalla poesia. Platone esalta la capacità deformante del patire (quindi della fantasia), per lui il pianto e' "inganno conoscitivo", egli sostituisce l' insegnamento poetico con la prosa sapiente della legge.
Come mi e' stato gentilmente fatto notare :
"Platone esalta la capacita' deformante del patire (quindi della fantasia) per lui l'assunzione di sostanze stupefacenti e' "inganno conoscitivo", egli sostituisce l'insegnamento psichedelico o "criptofanico" (criptofania come "manifestazione di latenza") con la prosa sapiente della legge.
Per dire che assumere sostanze stupefacenti e' caos."

Insomma, Platone e' un obelisco paternalistico - proibizionista.

Perche' il nemico, cio' che si vuole distruggere, e' l' immagine di un colosso, un gigante monolitico/monoculo/statico, un cristallo di sesso maschile, un alfabeto che si contorce intrappolato in una rete.

Platone come pilastro della separazione corpo \ mente (zio di Cartesio e del cogito ergo sum), come primo inibitore di una conoscenza mediata dal corpo e bagnata delle sue aspersioni emozionali, mappatore della gabbia corporea.
La perimetrazione della gabbia corporea e' stata ben illustrata da de Kerchkove nella sua teoria del brainframe, di come cioe' la scrittura alfabetica e il senso di lettura abbiano determinato irreversibilmente la percezione occidentale delle realta'. Di come in questo modo il punto di vista sia associato al punto di fuga prospettico, di come la concezione lineare stessa del tempo e del suo scorrere cronometrico sia acquisita e indiscutibile proprio grazie all' introduzione dell' alfabeto.
A livello cognitivo, come fa notare ancora Bolelli, probabilmente il tutto si traduce nella assoluta fede nell' analisi e nelle sue categorie logico-aristoteliche dell' identita', a scapito della visione e di quella che egli chiama "conoscenza luminosa". In de Kerchove e' semplice operare una dicotomia di comodo tra emisfero sinistro e destro del cervello : il primo è sede del "digitale", il secondo dell' "analogico". Associamo "digitale" alla scomposizione in bit di realtà frammentata, "analogico" invece alla visione d' insieme.
Senza preferire l' una all' altra, riteniamo di assoluta importanza la compresenza di entrambe le modalita' conoscitive nell' esperienza quotidiana, per cui "sganciarsi dalla gabbia corporea" equivale a de-alfabetizzarsi temporaneamente per poter meglio accedere alla percezione onirico/frattale delle cose.
Un' esperienza psichedelica e' anche criptofanica, nel senso che nella manifestazione dell' anima (psyke) emerge un sommerso nascosto (cirpto) che la scienza ufficiale cataloga come "patologia".
Questa criptofania si configura allora come outing del DNA, come ottimizzazione delle risorse cerebrali che dormono da secoli, come apertura di porte e svelamento di segreti. Processo di apprendimento continuo, uno psiconauta non è mai sazio al 100%, perche' e' ormai felice preda della curiosita'.

Quindi lo sganciamento e' da intendere non come astrazione della mente dal corpo, quasi una catarsi dalle proprie escrescenze materiali fatte di carne sangue e altro ancora; bensi' e' una decostruzione che segue tempi unici (quelli cioè degli individui che siamo) di gabbie culturali che affondano le proprie radici nella storia dell' occidente. Un assaggio di chaos, uscire dalla muffa cosmica quotidiana, un utilizzo strumentale che trova la ragione di esistere nello strumento stesso, fluidita' in perpetuo movimento. Gabbia corporea come "normazione acritica negativizzante", rifiuto a priori, corazza di argilla costruita nei secoli; sganciamento da questa merda come liberazione e sguardo sulla\nella totalità, apertura totale all' esperienza.

Come pensare queste cose in rapporto alle sostanze chimiche e organiche ?

Una divisione del genere ha i propri motivi di esistere, a causa delle peculiari caratteristiche di ogni sostanza, ma demarcare eccessivamente le distanze rischia di creare una frattura pericolosa.
Soprattutto rischia di afferire alla sfera del Bene e del Male cose che di per se' sono assolutamente inerti.
Per cui, accanto all' esperienza, affermiamo il principio di contestualità, o come diceva Leary "set & setting". Elementi che se inseriti in contesti differenti assumono significati diversi determinando di volta in volta configurazioni irripetibili e uniche, non si può generalizzare più di tanto.
L' ansia di inquadrare ed inserire in categorie e' comprensibile ma non per questo accettabile; per cui mi limitero' a far notare come sia possibile fare delle divisioni di comodo (che non possono essere universalmente valide) tra:
1) stimolanti
2) psichedelici
Mi piace mettere in relazione gli stimolanti con una serie di atteggiamenti e forme mentali tipiche di chi vive in una metropoli (Biotech) : multiphrenia (bombardamento semiotico generatore di ansia e autismo), velocità di pensiero e azione, superficialità, ottimizzazione delle proprie risorse, situazioni-limite, movimento continuo.
Gli stimolanti innestano un cronometro nel cervello, favoriscono le capacità performative massimizzano il rendimento e diminuendo le ridondanze, snelliscono il percorso che porta da un inizio a una fine. Stimolanti come addizione e garanzia di esito positivo di un processo, strada spianata come una schiacciasassi.
Introspezione particolare, molto contingente e legata al momento.
Psichedelico come ridefinzione ontologica, della propria entità e dei propri paramnetri cognitivi; tutto ha senso, tutto e' un segno che rimanda a un senso cosmico. Reti di relazione e trame di significanti\significati, nuova conoscenza.
Se quindi con una sostanza psichedelica esperisco il chaos, con una stimolante esalto e domino con piacere estremo il cosmos.
Anzi, con una psichedelica creo il cosmos diventando chaos, nuovo ordine determinato da un trapasso luminoso tra "prima" e "adesso".
Estrema consapevolezza dell' hic et nunc, poesia allo stato brado, intreccio di piani temporali e scomparsa della prospettiva storica.
Gestazione dell' embrione virale della scepsis.
Ma oltre ogni descrizione piu' o meno soggettiva dell' esperienza psichedelica, mi preme tornare alla dialettica bios \ biotecnolgie, ovvero quali percorsi di liberazione all' interno di quali modelli sviluppo.
Spero risulti chiaro che per liberarsi e' necessario assumere immaginativamente e fisicamente l' oppressione, e l' oppressione qui individuata e' essenzialmente un certo tipo di percezione normata,indiscutibile, suffragata da scuole accademiche di pensiero e da atti concreti degli agenti della repressione.
Bio e biotech li uso essenzialmente come strumenti dialettici, immaginando l' oppressione come una clonazione normata, la manipolazione dell' ingegneria genetica disumanizzante \postumanizzante.
Ad una manipolazione eterodiretta e subita contrappongo una consapevole fusione tra macchina e genere umano, una simpatia tra carne e protesi estensive delle mie facolta'. Anche le sostanze le vedo sotto quest' ottica. Non vedo quindi netta contrapposizione tra i due termini, anzi li vedo in un rapporto gerachico inclusivo, ovvero Bios come insieme che contiene Biotech.
Telefono fax fotocopiatrici elettrodomestici stereo macchine computer modem pacemaker biochip tac VR sintesi contatto overmind simbiosi sinergia secrezioni erba acido progetto genoma umano dolly mad cow etc etc
Per cui, è possibile associare il Bio alle sostanze organiche-naturali, il Biotech alle sostanze sintetiche.
La chimica è il discrimine.
Ancora da Bolelli che cita Leary :" La consapevolezza è un processo biochimico, chi controlla la chimica influenza la mente, controlla la coscienza. Chi controlla la chimica può alterare la tua personalità, può cambiare te e la tua concezione del mondo. La chimica è la chiave della coscienza".
Per cui sotto la chimica delle sostanze si riconduce la diade Bio\Biotech, una netta divisione tra sostanze sintetiche\naturali non è possibile, fermo restando che ognuna ha le proprie uniche caratteristiche.
Sperimentare continuamente emozioni punti di vista visioni irriducibili alla norma\eccezione del Guardiano, percorso di liberazione fatto di consapevolezza in fieri, che si accresce esponenzialmente in un movimento vorticoso, ubiquo, ierofanico.
Usare senza ritegno gli strumenti, porre il piacere e il desiderio di soddifarlo come prassi, autoprodurre nuove soggettivita' molecolari non mercificabili nè massificabili. Come writers impazziti che vomitano epatici cromatisimi su bianche mura : perche' lo fanno ?

Per una conoscenza approfondita del Green Power, dei suoi documenti e della sua attivita', rimando alla lettura di : http://www.kyuzz.org/ordanomade

27\11\1998 FRNK FRNK FRNK GREEN POWER

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