Sabato 28.11.1998 - pomeriggio
Punti fondamentali che ci siamo lasciati nella discussione della mattina.
1° intervento
Cromosoma X (lettura di una parte del documento inviatoci, in assenza di presenza). Impattom delle tecnologie procreative sulla condizione femminile, liberazione della condizione femminile o scorciatoia?
2° intervento
La Biotecnologia affronta il problema della morte attraverso i suoi riflessi concreti, ma forse riesce solo a rimandarlo. Riportano ad una loro logica un problema forse non riducibile ad essa.
3° intervento
Attaccare le biotecnologie sul lato della metafora macchinica si scontra con gli indubbi successi pratici, occorre prendere il lato politico.
4° intervento
Occorre far si che come le altre macchine, la battaglia e' nel rendere i benefici piu' generali possibile.
5° intervento
Basta con i riferimenti culturali! rivalutiamo le pratiche personali, parliamo di noi, dei compagni, delle proposte di liberazione. Il vissuto dov'e'? Non sono usciti i bisogni da questa discussione!!!
6° intervento
Autoproduzione/autogestione Il lavoro immateriale e' lavoro che da' da mangiare dunque le strategie di liberazione vanno impiegate anche a queste nuove modalita' di lavoro, e non buttarle via come inutile astrazione dai bisogni reali.
7° intervento
Non ho ancora vosto una vera messa in discussione dell'identita' nel rapporto con le macchine, ma solo una visione univoca (prolungamento)
L'esistenza informatica pone nuove categorie in cui autorappresentarsi.
8° intervento
Nel dibattito si e' cercata la soluzione "globale" presuntuosamente.
Rivolgiamoci a realta' a noi vicine, su cui possiamo agire. Cosa ci da l'impulso all'azione? Occorre prendere coscenza delle componenti che ci costituiscono. Quali sono le componenti culturali che ci attraversano?
Srve una nuova cultura del limite, restituire senso ai mezzi di comunicazione. Accettare anche i limiti fisici senza ricorrere a tutti i costi alla tecnologia. Ascoltiamo di piu'.
9° intervento
Si e' liberi in campagna come in citta', se vi e' socialita'. La liberta' non va cercata attraverso le fughe; non c'e' macchina o spazio che ci liberi finche' la proprieta' non cambia
10° intervento
Il dibattito sulle biotecnologie e' roba da salotto, diritto alla maternita' non e' diritto di asilo (nel senso di nido), ma diritto di gestire i propri figli e non richiesta di servizi.
11° intervento
La strada biotecnologica da un lato fornisce un'enorme quantita' di controllo, ma si perde un enorme patrimonio culturale che storicamente e' sorto dal rapporto corpo-patologia-normalita'
12° intervento
Esistono gia' i nuovi miti, si chiamano "alien" ecc..
13° intervento
Rimane quindi la questione dell'autogestione e autodeterminazione su una consapevolezza piu' generale.
Il controllo a questo punto diviene un punto fondamentale, capire come e dove il controllo si dipana e come controllare il controllo.
14° intervento
La questione della comunicazione e del controllo della stessa, non e' altro che dire che la tecnologia e' una evoluzione del capitalismo.
Ora la questione non e' dire se vogliamo o meno accettare la macchina, ma come gestire la macchina.Ma il controlla e la censura passano non attraverso i mezzi classici, che conosciamo, ma imponendo elementi nuovi. Per esempio le radio comunitarie oggi vengono controllate tramite il fatto che se non sono commerciali muoiono.
15° intervento
Ma Kriptonite quindi fa parte di un continuo percorso di liberazione? (risposta) esatto, parte da un continuo studio su quelli che sono le possibilita' di uscire fuori dal controllo della rete.
16° intervento
da questa mattina si e' fatta molta resistenza su quello che sono gli sviluppi tecnologici. Credo pero' che tutti debbano avere la consapevolezza che indietro non si torna. C'e' bisogno di avere un uso consapevole delle tecnologie.
17° intervento
all'interno di questo dibattito va rilanciata l'idea di condivisione dei saperi, Necessariamente quindi va abolito il copyright. E' quindi possibile immaginare il no copyright sui saperi, cosi inteso come no proprieta' privata.
18° intervento
L'idea di tornare indietro non e' una utopia. Basti pensare che ci sono popolazioni che stanno a livelli di agricoltura del periodo neolitico. Ma la dicotomia non e' se tornare indietro, alla natura, o andare avanti con l'ipertecnologia ma rilanciare il concetto di autogestione, delle proprie vite, dei consumi.
Dobbiamo dire che le tecnologie sono proprio l'elemento di controllo.
Ora dobbiamo decostruire le tecnologie del capitale.
Con le biotecnologie ed il copyright e' possibile tornare all'autoproduzione.
Riappropriarce della terra e sottrarla al potere. Si ripropone il concetto di potere.
19° intervento
Il modello possibile da proporre e' complesso che deve tenere conto delle esigenze e la molteplicita' di possibili scelte.
Applicare il principio dell'autodeterminazione. Non c'e' contraddizione tra vivere naturalmente con l'uso della tecnologia anche se oggi viaggia cosi velocemente che un compito e' quello di cercare di ridurre la distanza con la gran parte di pensare che non la conoscono. Dobbiamo quindi essere comunicativi al massimo per compensare e per proporci alla societa' come sogetti politici.
20° intervento
Bisogna adottare il metodo di attaccare. fatto questo non ha senso la contrapposizione tra bios e biotech. Il bello della rete e' che si possono mettere contenuti personali. Il denaro elettronico ha difficolta' a partire in tutto il mondo. All'interno di stranonet ha preso piede la modalita' del netstrike ossia un corteo telematico che e' un esempio di come si puo' stare in rete usando strumenti di attacco.
Un altro discorso e' quello che riguarda le reti civiche e la battaglia che dovremmo mettere in piedi e' quella x l'accesso gratuito e pubblico alle reti.
Mi vanno bene questeposizioni, ma rimane la questione dei danni dell'elettromagnetismo.
Non credo che posizioni luddiste siano intrinsicamente antitecnologiche. L'abbattimento del traliccio va bene perche' risponde alle esigenze ecologiche e umane che valgono per tutti.