tra bios e biotech


Contributo di Emiliano

cari compagni
ho appena letto la vostra ultima e-mail e vi rispondo per dirvi che sono d'accordo con voi sulla forma assembleare che intendete dare al seminario, sono d'accordo con voi che ognuno porta con sé un pezzatto della realtà che ci circonda e che è con questa realtà che ci dobbiamo inevitabilmente confrontare (ed in effetti è l'incapacità di confrontarsi con la propria realtà territoriale il grosso limite che ha caratterizzato le forme di lotta che a partire degli anni '80 si son reificate nei C.S.O.A.). Io sono un compagno di Napoli, del collettivo dello ska e di officina99, attualmente emigrato a bologna per una misera borsa di studio; sono biologo e, anche se mi sto specializzando nella difesa dell'ambiente e del territorio, verrò a roma per confrontarmi sulla possibilità di intervenire sulle politiche di gestione della vita (questo e non altro rappresentano le biotecnologie). Personalmente penso che nessuno si può arrogare il diritto di incidere sulla vita fin dalle sue origini per i suoi scopi; ma anche che questo rappresenta il dato di partenza, la realtà con cui confrontarci che è (salvo alcune "isole") basata sulle leggi del mercato e quindi del profitto e dello sfruttamento. Mi dispiace non avervi inviato qualcosa di più di queste riflessioni mattutine, ma spero ci sia nell'assemblea la volontà di liberarsi dalle deleghe e dai protagonismi, per costruire insieme una analisi di questa realtà che ci serva da punto di riferimento per introdurci con tutte le nostre potenzialità rivoluzionarie all'interno di dinamiche che (fra università ed enti di ricerca, per non parlare delle società private) sono riuscite finora ad escluderci o a spuntarci le armi.

Hasta la Victoria

emiliano


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