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Riane
Eisler
Vita
e Opera
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"La
mia ricerca è stata influenzata dalla mia esperienza di vita,
in particolar modo dalla fuga dall’Austria (dove sono nata), dopo
la presa di potere da parte dei nazisti, dalla mia tarda infanzia
e adolescenza all’Avana (dove ho vissuto in una cultura non solo
completamente differente ma anche in condizioni molto più povere),
e dalla successiva immigrazione negli Stati Uniti dove, al nostro
arrivo in Florida, siamo stati molto colpiti dalla segregazione
razzista allora ancora legale. Questa esposizione prematura a
tre culture differenti mi ha portato alla consapevolezza che ciò
che viene considerato "lo stato normale delle cose" non è uguale
dappertutto.
Un’altra cosa che ha molto influito nella mia vita fu il fatto
di crescere sentendomi un’estranea,la cui causa divenne cosciente
solamente dopo, non era il fatto di essere straniera ed ebrea
ma, fondamentalmente, di essere femmina.
Gradualmente
sono diventata consapevole che ero effettivamente un’estranea
in un mondo in cui tutta la "conoscenza" importante che mi veniva
insegnata riguardava in un modo o nell'altro quelli che erano
nati maschi...Sono anche stata molto influenzata da mia madre
che rischiò la vita per salvare mio padre quando i nazisti venirono
per prenderselo quella notte. Lei mi ha dato molto coraggio, ma
non quel coraggio di uccidere o di odiare un nemico, bensì il
coraggio di far fronte e di lottare contro un’autorità ingiusta
e spoglia di sentimenti. Sia mia madre che mio padre hanno sviluppato,
durante gli anni d’immigrazione, un tipo di perseveranza di fronte
alle avversità. Ci furono altre esperienze personali di uguale
importanza nello sviluppo del mio pensiero e della mia scelta
accademica (che è come nella mia ricerca: multidisciplinare, andando
dalla preparazione formale in sociologia, antropologia e legge,
ad un’autopreparazione estesa e continuativa in materia di storia,
archeologia, religioni, mito, economia, scienze politiche, studi
sul femminismo, sulla teoria del caos, sulle dinamiche non lineari,
e sulla teoria di sistemi auto-organizzati).
Una di queste esperienze importanti fu anche quella di sposarmi
ed avere due figlie da cui continuo ad imparare molte lezioni
di vita e di amore, e più tardi di risposarmi con un uomo meraviglioso
che, ormai da quasi venti anni, mi sta dando un’enorme sostegno
emozionale e nutrimento intellettuale: il mio compagno nella vita
e nel lavoro, lo psicologo sociale e futurista David Loye.
Ci
sono state tante altre influenze, per esempio lo psicologo sociale
Kurt Lewin, e donne come Elizabeth Cady Stanton, che nel 1848
(lo stesso anno in cui Marx e Engels pubblicarono il loro famoso
manifesto comunista) ha divulgato un manifesto femminista, e Tahirih
la donna iraniana del XIX secolo che, in tempi in cui le masse
erano in preda ad un clero mussulmano fanatico, ha proclamato
coraggiosamente prima della sua esecuzione "mi potete uccidere
quando volete ma non potete fermare l’emancipazione delle donne".
Sono anche stata influenzata da uomini impegnati in un lavoro
tendente a "umanizzare" il cambiamento sociale, per
esempio, il futurista Robert Jungk con cui ho un debito particolare,
per avere insistito, durante le discussioni sulla mia teoria della
trasformazione culturale, sul fatto che i modelli che proponevo
avessero bisogno di termini descrittivi accessibili, ispirando
me e David a creare i termini di modello mutuale e dominatore."
"Diversamente
dalla maggior parte degli studi sulle società umane, il mio lavoro
si centra particolarmente sulla struttura dei ruoli e delle relazioni
tra le due metà dell’umanità - le donne e gli uomini. Questo lavoro
dimostra che questa è una componente chiave nella costruzione
sociale di tutte le istituzioni, dalla famiglia alla religione,
dalla politica all’economia, influenzando profondamente un sistema
sociale di valori.
Il mio primo libro della trilogia sulla teoria della trasformazione
culturale fu Il Calice e la Spada: la nascita del predominio
maschile (titolo originale The Chalice and The Blade: Our
History, Our Future). Questo libro ci fa vedere che analizzando
i principi basilari della grande varietà dei sistemi sociali
umani, sia culturalmente che storicamente, troviamo due possibilità
fondamentali: i modelli di tipo mutuale e di tipo dominatore,
entrambi caratterizzati da una configurazione sociale e ideologica
in cui la struttura dei rapporti di genere gioca una parte cruciale.
Il secondo
libro fu Sacred Pleasure: Sex, Myth, and the Politics of the
Body (Piacere Sacro: Sesso, Mito e le Politiche del Corpo),
che si è focalizzato sulla costruzione sociale dei rapporti intimi,
in particolare modo i rapporti sessuali e quelli tra genitori
e figli, e su come la costruzione di un futuro più equo richieda
di lasciar perdere in questi rapporti le tradizioni basate sul
dominio.
Il terzo libro lo sto ora iniziando, sperimentalmente l’ho chiamato
Partnership Economics: Beyond Communism and Capitalism,
analizzerà l’economia (cosi come la tecnologia) dal punto di vista
della teoria della trasformazione culturale. Il preludio di questo
lavoro è un libro pubblicato nel 1995 dal Center for Partnership
Studies intitolato Women, Men, and the Global Quality of Life
("Donne, Uomini, e la Qualità Globale della Vita"), che fa un
resoconto di tre anni di studio, condotto da me, David Loye e
dallo sociologo Kari Norgaard, basato su dati estratti da 89 nazioni.
Nel corso delle ultime due decadi ho anche lavorato ad altri progetti.
Uno fu quello di dare tutto il supporto alla formazione, nel 1990,
del Chinese Partnership Research Group all’Accademia Cinese di
Scienze Sociali (questo dopo la pubblicazione in lingua cinese
di Il Calice e la Spada). Questo gruppo ha pubblicato nel
’95 Il Calice e la Spada nella Cultura Cinese, tracciando
nella cultura cinese gli stessi sviluppi generali che avevo constatato
nell’ovest: inizialmente, una direzione molto più orientata verso
una struttura culturale mutuale, poi la trasformazione in un modello
dominatore durante un periodo di intenso squilibrio, e la lotta
ai giorni nostri di intenso squilibrio per la trasformazione dalla
struttura dominatrice ad una mutuale."
"Tanto per iniziare, faccio riferimento alla più fondamentale
differenza nella nostra specie, quella tra le due metà dell’umanità
- donne e uomini. Il mondo che vedo nel nostro futuro è uno in
cui la diversità non venga automaticamente identificata con l’inferiorità
o la superiorità, ma che possa essere veramente apprezzata. Credo
che ciò sia realizzabile, ma solo se c’è una nuova integrazione
delle associazioni politiche che incida in materie ampiamente
ignorate nella maggior parte delle analisi fatte finnora rispetto
al futuro umano.
In primo luogo, ciò significa prestare attenzione al contesto
nascosto degli steriotipi di genere dominanti: vedere come la
"reale" mascolinità sia associata al dominio e alla violenza (incluse
le guerre croniche) e come, dovuto alla grande stima dell’uomo
e della sua "mascolinità", non sia stata data una priorità sociale
al "lavoro femminile" (nutrire i bambini, curare la salute delle
persone, mantenere l'ambiente pulito e sano). In secondo luogo,
ciò significa riconoscere che i cambiamenti nei rapporti intimi
siano ugualmente, e in alcuni casi ancora più importanti dei cambiamenti
nei rapporti internazionali - che c’è un collegamento tra terrore
a casa (o violenza domestica) e terrorismo internazionale e guerra.
In terzo luogo, significa mostrare che il modello mutuale dei
rapporti umani sia un’alternativa possibile, che non è una convinzione
sorta negli ultimi tempi qua e là, ma che ci sono effettivamente
delle prove che dimostrano che essa sia stata la direzione originale
della civilizzazione.
Noi umani siamo molto creativi. Ma dal momento in cui crediamo
che qualcosa sia impossibile, non siamo più in grado di crearla."
Riane
Eisler è l’autrice de Il Calice e la Spada: la nascita del
predominio maschile (titolo originale: The Chalice and
The Blade: Our History, Our Future, 1987), e del Sacred
Pleasure: Sex, Myth, and the Politics of the Body (1995).
Riconosciuta come una delle pensatrici più originali dei nostri
tempi, Eisler è stata recentemente onorata per essere l’unica
donna tra venti pensatori, tra i quali Vico, Hegel, Spengler,
Adam Smith, Marx e Toynbee, in riferimento alla macrostoria ed
ai macrostorici, in riconoscimento alll’importanza durevole del
suo lavoro.
Eisler è presidentessa del Center for Partnership Studies, un'oratrice
carismatica, che tiene conferenze a livello mondiale.
E’ anche l’autrice di inumerevoli articoli per il Futures,
il Behavioral Science, il Holistic Education Review,
e Political Psychology to Brain and Mind, il The UNESCO
Courier, il The International Journal of Women's Studies,
il The Human Rights Quarterly, e il The World Encyclopedia
of Peace.
Ha pubblicato altri libri quali Tomorrow's Children,
Dissolution, e The Equal Rights Handbook, anche questi
riconosciuti internazionalmente. Inoltre, ha scritto The Partnership
Way and Women, Men, and the Global Quality of Life (basato
su dati statistici di 89 nazioni).
Ha insegnato all’ University of California, all’UCLA e a Los Angeles
al colleggio del Sacro Cuore. E' membro fondatore del General
Evolution Research Group associata alla World Academy of Art and
Science e alla World Business Academy, e ha lavorato negli ultimi
venti anni come storica culturale e teorica dell’evoluzione.
Ha fatto dei lavori pioneristici per i diritti umani, aprendo
una visione in espansione all’interno di organizzazioni internazionali
riguardo i diritti delle donne e dei bambini. Fa parte di molti
comitati, commissioni e consigli consultivi, includendo l'International
Scientific Advisory Board di Pluriverso, il Editorial Board of
World Futures, il World Commission on Global Consciousness and
Spirituality, e il International Editorial Board of The Encyclopedia
of Conflict, Violence, and Peace.
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