earth first!

Earth First!

Un movimento eco-radicale

di Marco Nieli

Guerre & Pace n. 46 2/98

"Earth First!" è nata nel 1979 allo scopo di difendere ogni specie vivente per mezzo di azione dirette e del sabotaggio ecologico. Contro le sue campagne, che hanno colpito con successo interessi consolidati e l'ecologismo strumentale di Clinton, si è mobilitata anche l'FBI. E i media l'accusano di terrorismo.


Come nota G. Snyder nell'articolo The Rediscovery of Turtle 1sland, i due principali atteggiamenti occidentali verso il problema ecologico sono entrambi riconducibili a una matrice antropocentrica: utilitaristica, nel caso degli users, che ritengono le trasformazioni prodotte dall'uomo irreversibili e inevitabili; umanistica e romantica, nel caso dei savers, che giudicano invece necessario preservare determinate aree circoscritte dall'impatto distruttivo della civilta (dove ciò che va protetto e il presunto equilibrio statico dell'ecosistema) .

UN ECOLOGISMO NON ANTROPOCENTRICO

La cosiddetta Deep Ecology statunitense rappresenta una terza via, cioè una filosofia di vita incentrata sulla priorità dei valori della biosfera rispetto a quelli puramente umani. Essa fa consistere 1'integrità dell'ecosistema in un equilibrio dinamico e rinnovabile tra le diverse specie della biosfera senza privilegiare una singola specie, sia pure quella umana. A tale filosofia si rifanno vari movimenti radicali, primo fra tutti quello californiano di Earth First! (La terra in primo luogo!).
pugno Lo spostamenta da un paradigma antropocentrico (utilitaristico o romantico) a uno biocentrico trova del resto fertile terreno di cultura nell'humus anarchico e pacifista di molte comunita di base statunitensi. Appunto dalle loro esperienze nasce nel 1979 il movimento (non organizzazione né partito politico) Earth First!, la cui struttura non-gerarchica e decentralizzata trae origine dall'esigenza di superare una "situazione ambientale letargica, compromessa, sempre più legata a interessi corporativi" quale quella dei tardi anni Settanta.
Se gli attivisti rifiutano la qualifica di membri, definendosi semplicemente Earth First!ers, l'apertura multiculturale del movimento risulta soprattutto dalla pluralità di anime che coesistono armonicamente al suo interno (dalla nonviolenza gandhiana alle filosofie orientali, dall umanesimo anarchico e pacifista al recupero della visione indiana tradizionale, al sabotaggio ecologico), accomunate unicamente dal valore attribuito all'azione diretta.

AZIONE DIRETTA E SABOTAGGIO ECOLOGICO

L'intransigenza di Earth First!, moti vata dal convincimento che le esigenze della biosfera e della biodiversità non possono essere negoziate nell'arena politica ma vanno calate nella pratica di un vissuto politico-sociale concreto e utopico allo stesso tempo, e in linea con la tradizione del rifiuto della delega e dell'auto-rappresentanza. La loro "guerra" per conservare spazi incontaminati (wilderness) non è semplicemente volta a preservare determinate possibilità di ricreazione all'aria libera, bensì si propone abbastanza aggressivamente di "ricreare vaste aree di 'wilderness' in tutti gli ecosistemi del pianeta: identificare aree chiave, chiudere strade, rimuovere insediamenti, e reintrodurre la vita selvaggia sradicata".
Il criterio dell' azione diretta, ispirato ai principi del- la disobbedienza civile, include forme di protesta nonviolenta come i sit-in o tree-sitting, i raduni eco-pacifisti, il guerrilla-theatre, nonché lg forme piu estreme collegate alle pratiche del sabotaggio ecologico (monkeywrenching). Flessibilità e capacità di adattarsi alle situazioni porta inoltre gli attivisti del movimento a non disdegnare di servirsi, all'occasione, di mezzi legali come le campagne di pressione per lettera o e-mail, la documentazione e raccolta di dati, la causa intentata contro privati responsabili di comportamenti non in linea con la legislazione sull'ambiente. Tali strategie vengono ritenute in alcuni casi necessarie, ma assolutamente non sostitutive dell'azione diretta nelle sue varie forme, definita come uno "sforzo personale e focalizzato in prima linea nella guerra condotta contro il pianeta". Gli Earth First! ers rivendicano inoltre la funzione dell'arresto o della disobbedienza civile nel richiamare l'attenzione sui problemi della difesa delle fore ste, della biodiversità e della wilderness.
Nel movimento, oggetto di dibattito particolare e 1'opportunita di accettare o incoraggiare una strategia nonviolenta ma fortemente illegale come il sabotaggio ecologico, visto come massima forma di disobbedienza civile, da adottarsi in casi estremi: esso non viene ufficialmente riconosciuto ma parecchi attivisti lo prati- cano a titolo individuale (in ogni caso, con obiettivi mirati e modalita il piu possibile nonviolente).

ALCUNE CAMPAGNE Dl EARTH FIRST!

arm&wrench.gif - 10092,0 K Tra le campagne portate avanti da Earth First! vanno senza dubbio ricordate quelle per la conservazione delle foreste secolari (specialmente i Redwoods californiani), per la tutela di parecchie specie in via di estinzione (in particolare i predatori, giudicati essenziali per 1'equilibrio dell'ecosistema) e per la riforestazione soprattutto degli stati costieri. Il coordinamento dell'attivita a livello nazionale ha sortito inoltre diversi risultati rilevanti come la fine dell'importazione del manzo costaricano da parte del Burger King, 1'istituzione di un Outrage Day ("Giorno dell'Oltraggio") annuale contro il Forest Service americano e diversi progetti educativi e informativi sulla difesa dell'ambiente.
Il filo conduttore di tutte queste iniziative e, oltre all'azione diretta, il convincimento che "per proteggere realmente una bioregione, dobbiamo diventare nativi, indigeni, collegati a essa nel corpo e nello spirito": vivere nella wilderness, esplorare deserti e canyons, riprodurre la topografia di foreste ancestrali e documentare l'esistenza di specie in pericolo sono tutte modalità concrete per esperire un contatto vero e autentico con la natura, basato su una partecipazione attiva agli equilibri della biosfera. Anche 1'istituzione del meeting o raduno politico, considerata dagli Earth First!ers come la pietra di inciampo di piu di un movimento ecologista integrato, viene reinterpretato alla luce dell'azione diretta come una sorta di party a tema molto creativo, con rappresentazioni teatrali, concerti, poesia, potlachs e cerimonie sweat-lodge.
Un'altra campagna senza dubbio degna di nota e quella detta Zero Extract, che vuole abolire lo sfruttamento delle risorse naturali a scopi commerciali o industriali sulle terre federali, con operazioni di estrazione mineraria (mining) o deforestazione finalizzata all'allevamento (grazing) e al commercio di legname (logging). La legislazione in difesa dell'ambiente esistente allo stato attuale, frutto delle battaglie ecologiste degli anni Settanta ma modificata pezzo dopo pezzo nel corso degli anni Ottanta e Novanta viene considerata dagli Earth First!ers del tutto inadeguata a preservare valori come 1'habitat naturale o la salute dell'ecosistema.
Tra i risultati piu recenti ottenuti attraverso una campagna basata su dimostrazioni nonviolente, sit-in e contro-informazione, c'e 1'estensione dello statuto di area protetta alla foresta di Opal Creek (Oregon), un'area di circa 13.000 acri all'incrocio di importanti vie fluviali e cascate, habitat di una specie in pericolo come il salmone (1'area faceva gola alla potente lobby del legno spalleggiata dal senatore Hatfield).

L'ECOLOGISMO STRUMENTALE DI CLINTON

eagle.gif - 13832,0 K La scelta dell'azione diretta e del rifiuto di ogni compromesso e tanto piu significativa, se si pensa alla strumentalità del programma ecologico di piu di un politico, non ultimi il presidente Clinton e il suo vice Gore. Per contrastare 1'offensiva del Green Party di Nader, che specialmente nell'Ovest può contare su circa il 10'Fo dei consensi, Clinton e Gore si sono infatti proposti recentemente all'opinione pubblica come paladini della causa ambientalista (grazie anche al sostegno del Sierra Club), benché in passato specialmente Gore si fosse segnalato per la per vicace opposizione a tutti i progetti di riforma avanzati (dalla protezione dei delfini e delle balene a quelli contro i pesticidi e il nucleare). In particolare, Clinton e stato presentato dalla stampa come il salvatore del Parco di Yellowstone dalle grinfie del gigante minerario canadese Noranda: in realta il prezzo pagato sottobanco in termini di concessioni e permessi su terre federali dislocate altrove supera di gran lunga il danno sventato in loco.
Allo stesso modo, il veto posto sullo sfruttamento dello Headwaters Grove in California (gli ultimi esemplari di foreste rosse esistenti) e su alcune terre federali dell'Utah hanno stabilito un pericoloso precedente in fatto di strapotere delle lobby minerarie e del legno. Esse si fanno infatti pagare salata 1'astensione da iniziative che sarebbero comunque fortemente impopolari (al magnate del legno).
Hurwitz sono state promesse proprieta favolose nella Bay Area, tra cui probabilmente Treasure Island o il Presidio).

INTERVIENE L'FBI

Di fronte a una politica cosi strumentale di gestione delle risorse ambientali si puo capire che 1'eco-radicalismo di Earth First!, poco asservito alle logiche privatistiche del profitto e del compromesso po- litico, desti preoccupazione e indignazione in chi ha interessi da tutelare. Una massiccia campagna mass-mediatica ha infatti teso specialmente negli ultimi anni a presentare gli Earth First! ers come terroristi sanguinari pronti a tutto, mentre uno speciale programma dell'FBI, implicante infiltrazioni, depistaggi e probabilmente anche 1'eliminazione fisica diretta, ha avuto per oggetto a partire dai primi anni Novanta le attivita del movimento. Si tratta di una ennesima riedizione del COINTELPRO, un programma ideato alcuni decenni fa dall'FBI per infiltrare e disgregare organizzazioni politiche radicali come le Black Panthers e 1'American Indian Movement, reso pubblico nel 1971 e condannato per incostituzionalita nel 1975.
Negli anni Novanta si e assistito a un aggiornamento di queste strategie illegali, con 1'aggravante di una parziale "privatizzazione", cioe di un'estensione alle corpo- rations private piu direttamente minacciate nei loro interessi dagli Earth First!ers.
Un esempio dell'accanimento con cui gli agenti provocatori dell'FBI perseguitano ogni forma di dissenso, per quanto me- ditato e nonviolento, in flagrante violazione della costituzione, e 1'operazione di in- filtraggio compiuta ai danni del gruppo dell'Arizona allo scopo di indurre i membri a compiere azioni non in linea con la filosofia del movimento. In queste attività repressive illegali rientra anche 1'attentato subito nel Novanta da due attivisti californiani, Bari e Cherney, promotori di una campagna in difesa dei redwoods californiani, saltati in aria per una bomba messa nella loro auto e successivamente incriminati dall'FBI per possesso e manipolazio- ne di esplosivo. Questo attentato, preceduto da minacce anonime di morte agli at- tivisti piu in vista, ha avuto luogo subito dopo un oscuro sabotaggio alle linee telefoniche di Santa Cruz, attribuito agli Earth First!ers dai media. Il funzionario incaricato delle indagini e risultato essere quello stesso R. Held, responsabile del programma COINTELPRO che condusse circa venti anni fa all'incriminazione (sulla base di prove inesistenti o montate) del Black Panther Geronimo Jaga (Pratt) e dell'attivista indiano Peltier.
L'assurdita dell'imputazione mossa ai due eco-attivisti ha dovuto essere dimostrata in sede giudiziaria attraverso una serie interminabile di cause che ha visto negli ultimi tempi come principale imputata la stessa FBI, contro-accusata di avere montato 1'episodio a conclusione di una campagna pluriennale di infiltrazione e diffamazione del gruppo. Lo House Subcommittee on Civil and Constitutional Rights ha inoltre avviato un'inchiesta parlamentare per accertare le responsabilita effettive dell'organismo di polizia federale in questa oscura faccenda.

ACCUSATI Dl TERRORISMO

A prescindere dal ruolo attivo giocato dall'FBI nella disgregazione del movimento, 1'atteggiamento sommariamente giustizialista e sensazionalista dei media non ha certamente contribuito ad approfondire la conoscenza dei metodi e della filosofia di Earth First!. Presentati come volgari terroristi, pronti a tutto pur di portare avanti le loro idee fanatiche, gli attivisti del movimento si sono trovati a dovere difendere la propria reputazione in piu di un'occasione, non ultima quella di un programma di notizie della rete ABC che cercava di collegare il movimento con Unabomber. Oltre a presentare in modo decontestualizzato scene di violenza scaturite da un atto di disobbedienza civile pacifica, il programma mirava a ricondurre il cruento eco-terrorismo di T. Kaczynski alla filosofia nonviolenta di Earth First!, sulla base di un presunto contatto avvenuto a un convegno sull'ambiente tenuto nel 1994 all'Universita del Montana dove erano presenti 400 partecipanti da tutti i paesi del mondo. Come ulteriore "prova" veniva prodotta una lista di possibili obiettivi stilata da Kaczynski e pubblicata dalla rivista "Live Wild or Die" (e non dall'"Earth First! Journal", come sostenuto dal programma ABC).

EARTH FIRST! E GREENPEACE

Il tentativo di dipingere questo movimento eco-pacifista come dedito al terrorismo e una riprova degli sforzi messi in atto per screditare un'esperienza ventennale che, nel bene e nel male, ha segnato 1'evoluzione del pensiero ecologico. Cercando di costruire una valida e intransigente alternativa all'ambientalismo strumentale dei partiti politici nelle democrazie avanzate, la Deep Ecology da risposte estreme a una situazione di estrema emergenza, di cui e in larga misura responsabile il modello occidentale-statunitense. Assolutamente poco conosciuta o pubblicizzata nei paesi d'oltreoceano, 1'esperienza di Earth First! in questo senso rappresenta, nel suo rifiuto di un'organizzazione verticistica e di una gestione finanziaria poco trasparente, una reazione anche all'impasse attuale di Greenpeace. Quest'ultima, infatti, sempre meno propensa a promuovere azioni "illegali", anche dove richiesto dalle circostanze, appare incapa ce di produrre una piu ampia riflessione sulle implicazioni dell'emergenza ambientale e si rivela comunque sempre più impelagata in una visione puramente burocratica.
L'esperienza di Earth First! può costi tuire inoltre un valido punto di partenza per un dibattito che sarebbe auspicabile si aprisse anche in Italia, vista l'attuale assenza di risposte sia teoriche sia politiche, su una situazione di degrado senza precedenti e che minaccia di portare alla scomparsa della stessa specie umana.

FONTI:

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