Sebbene non sia cambiato moltissimo nella realizzazione di piste ciclabili a Roma la cronaca nera estiva ha posto in evidenza con vari articoli sui quotidiani romani la questione della sicurezza sulle piste ciclabili a seguito di una violentissima aggressione avvenuta il 17 agosto 2007 sulla ciclabile Tevere Sud all'altezza di Tor di Valle dove è stato ritrovato un ciclista a terra sanguinante con diverse fratture al cranio.
La brutalità degli aggressori che hanno ridotto in fin di vita il ciclista (attualmente ancora ricoverato in gravi condizioni e a cui vanno gli auguri di pronta guarigione di tutti i ciclisti romani) hanno dato spazio ad appelli venati di razzismo di alcuni sedicenti portavoce dei ciclisti che chiedono ronde della polizia sulle piste ciclabili sugli argini del Tevere o chi peggio ancora auspica ronde di cittadini... le derive pericolosamente razziste e fasciste di queste proposte sono evidenti.
La problematica delle ciclabili sul Tevere è che nelle sue propaggini più estreme da Ponte della Magliana al GRA a sud e da Ponte Milvio al GRA a nord le piste stesse corrono solitarie lungo l'argine del fiume dove in questi ultimi anni i ciclo-frequentatori più assidui hanno potuto osservare la crescita di "villaggi" abitati da persone immigrate di recente a Roma che costruivano baracche con pannelli pubblicitari e materiali simili.
Questi insediamenti sono stati ignorati dall'amministrazione comunale per quanto riguarda una minima assistenza alloggiativa alternativa o almeno per la fornitura di bagni chimici e acqua potabile. Insomma i ciclisti frequentatori di queste piste sono i primi testimoni di questa trasformazione degli argini del fiume in baraccopoli (niente di nuovo comunque... a Roma le baraccopoli erano state eliminate solo pochi anni fa con i piani di edilizia pubblica completati alla fine degli anni settanta. Per chi ha la memoria corta si consiglia la visione del film del 1976 Brutti sporchi e cattivi con Nino Manfredi che offre uno spaccato di quella città ai margini).
A questo assenza del Comune di Roma risponde oggi una campagna dei giornali e della destra sempre pronta a cavalcare e agitare razzismo e paura che cercano di strumentalizzare i ciclisti, le piste ciclabili e la loro sicurezza solo per cercare di accaparrare qualche consenso, invocando al solito sgomberi, deportazioni di massa, cannonate sulle barche dei clandestini, Italia agli italiani e così via.
Sono invece questioni di grande complessità e che investono non solo "i ciclisti" ma l'intera cittadinanza e il futuro della convivenza in questa città e che non si risolvono ne con le ruspe, i roghi o i pogrom come auspicherebbe la destra razzista ne con la politica lontano dagli occhi, lontano dal cuore che sta adottando questa giunta Veltroni e che poi porta inevitabilmente allo scatenarsi di "emergenze".
Malgrado alcuni passaggi improbabili intorno a delle fermate dell'autobus nel tratto sul marciapiede di Via Laurentina la nuova ciclabile ancora in fase finale di realizzazione che va da Via delle Tre Fontane, poi sale per Via Laurentina, proseguire con Via Cristoforo Colombo fino ad arrivare alla Garbatella al Palazzo della Regione è una buona realizzazione, ameno paragonata ad alcune ultime altre realizzazioni (l'infelice pista di Via Togliatti ad esempio).
Nel tratto da Via Cristoforo Colombo fino alla ormai ex-Fiera di Roma è anche molto bella e laddove prima si rischiava la vita sulla complanare della Colombo oggi per percorrere questo tratto ci si può godere la pista ciclabile che passa nel parco a lato strada.
La pista però non è ancora terminata e ci sono delle cose da sistemare.
Sicuramente alla prima percorrenza si fa notare questo scalino sulla pista situato di fronte ad un cancello del CONI in Via delle Tre Fontane e che si ripete poi ovviamente dall'altro lato dello stesso passo carrabile che attraversa.
Si immagina che sia una dimenticanza che può essere sistemata con poco sforzo, ma che va segnalata perchè attraversata con una bici da strada costringe il/la ciclista a scendere dalla bici e risalire poi successivamente per non danneggiare le ruote.
Due parole sulle piste ciclabili nella nostra cittàPochi giorni fa (29.9.2005) il sindaco di Roma Veltroni con assessori alla mobilità e solite folle paludenti al seguito ha inaugurato la pista ciclabile Villa Ada - Ponte Nomentano. Nel suo discorso e nei comunicati stampa riportati da tutti i giornali c'era scritto che Roma ha 150 km di piste ciclabili. BOOM! Viene da chiedersi perchè noi ciclisti ci lamentiamo tanto :-) Ma in realtà altro che 150 km... Con l'aiuto di altri ciclisti di Critical Mass Roma risaliamo a dove fossero finiti questi 150 km di piste ciclabili dato che a noi, a memoria ci vengono in mente 10, forse 20 km di pista ciclabile utile all'utilizzo urbano e le ciclabili Tevere Nord e Sud, utilissime per un utiizzo ludico e sportivo della bicicletta, ma senza utilità per la mobilità urbana. Dalla guida ufficiale comunale Roma in Bici riusciamo a capire come si arriva a 150 km., ma con questo metodo vedremo che si potrebbe arrivare anche oltre.
Allora scopriamo subito che 64 km millantati come ciclabile sono Percorsi ciclabili nel verde ossia strade bianche dentro ville e parchi oppure Via Appia Antica o, ancora, 16 km nel Parco Decima Malafede, quindi vere e proprie strade bianche agricole. Con questo metodo... sommando strade bianche e viali interni alle ville (ad esempio si potrebbero sommare almeno altri bei 10 km e più conteggiando anche i vialetti dentro Villa Borghese) si poteva arrivare a 500 o 1000 km di ciclabile chissà che tipo di pudore trattiene un'amministrazione a fare ciò dopo che ha avuto la faccia tosta di sommare 64 km di strade bianche e simili. Ma andiamo ad analizzare i Percorsi ciclabili veri e propri, le piste ciclabili: 84,8 km, ma dato che parliamo di mobilità in bicicletta bisogna innanzitutto togliere dalla somma i tratti Ponte della Magliana - Ponte Mezzocamino della Pista Tevere Sud, almeno 6 km, e 10 km della Tevere Nord che, seppur come già scritto ottime piste per passeggiate e allenamenti, ahinoi pochissimo o nulla aggiungono alla mobilità urbana ciclabile. Rimangono circa 70 Km. Però se vogliamo pensare ad una rete di percorsi ciclabili in città credo che sia inutile conteggiare le piste sul lungomare pedonale al Porto di Ostia o le altre realizzate in località molto fuori dal Grande Raccordo Anulare. Alla fine rimangono 50 km di piste molte delle quali completamente isolatele une dalle altre. Insomma la strada per una rete ciclabile a Roma è molto in salita e non credo che raccontarci fandonie possa in qualche modo aiutare la crescita del numero delle persone che si muovono in bicicletta a Roma. Del resto a fare corsie ciclabili non ci vuole molto se non la volontà di eliminare da alcune strade ritenute utili per i trasferimenti le auto in sosta e realizzare una corsia ciclabile protetta. I costi sono esigui, serve solo il coraggio di fare ciò che è stato fatto in molte città europee, ma mai a Roma.
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CICLABILE TEVERE Questa pista
è il risultato della riunificazione delle due precedentemente esistenti
Tevere Nord e Tevere Sud con l'aggiunta appunto del tratto di congiunzione
sull'argine del Tevere nella parte del centro storico di Roma (6 Km.).
Ponte
Risorgimento - Villa Borghese - Villa Ada (4 Km) Villa
Ada - Ponte Nomentano (4.2 Km) Viale
Angelico (1 Km) Via
Giulio Agricola - Via Marco Fulvio Nobiliore (1,2 Km)
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Due parole
anche sul percorso ciclabile più importante di Roma Castel Giubileo
- Ponte di Mezzocamino (34.8 Km) Questo tratto
urbano sotto l'argine sarebbe quello più utile ad una mobilità
in bicicletta è purtroppo mal collegato al resto della rete viaria
dato che si può risalire al livello stradale un maniera decente
(ossia con rampe) solo in pochi punti. Questo fa sì che perlopiù chi va in bici non per fare la passeggiata, circola in superficie ed evita di scendere giù in pista anche perchè, c'è da aggiungere, nel periodo che sarebbe migliore, ossia l'estate, sul percorso della pista vengono allestiti vari villaggi esotici dell'estate romana, che se si corre con la bici per spostarsi rendono ciò impossibile e forzando il ciclista ad andare a passo d'uomo. Per finire... lungo tutta la parte sotto l'argine il fondo della "pista ciclabile" è costituito come già scritto in precedenza da sampietrini parecchio sconnessi e cemento tutt'altro che scorrevole. |
Mappe
Alcune
mappe che dovrebbero descrivere le piste ciclabili del Comune di Roma, alcune
purtroppo non sono il massimo della chiarezza, comunque sono tutte fatte in
...prospettiva.
Piste in corso di realizzazione
Ferrovia Urbana San Pietro - Monte Mario Km 6: Il percorso č in corso di realizzazione e sarā realizzato sull'area dell'attuale sede ferroviaria, nell'ambito delle opere di sistemazione superficiale conseguenti all'interramento della linea ferroviaria
Piste in progetto
Ponte Salario - Ponte Tazio (Aniene Riva Sinistra) Si sviluppa lungo le sponde del fiume e la linea ferroviaria Roma - Firenze, utilizzando in larga parte la strada di servizio delle ferrovie.
Mura Aureliane: si sviluppa lungo le antiche Mura della cittā antica e rappresenta l'itinerario di raccordo tra la ciclabile di Villa Borghese con l'Appia Antica
Ciclabile di Centocelle: si sviluppa in parte all'interno del Parco omonimo per collegarsi alla ciclabile che viene da Piazza San Giovanni Bosco, quindi attraverso via M.F. Nobiliore al Parco degli Acquedotti e rappresenta il congiungimento tra i die importanti aree verdi della periferia romana.
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