rel. aprile 1996 Tactical Media Crew è un progetto che nasce primariamente dall'esigenza di far accedere diverse realtà sociali di base, con un'attenzione particolare per quello che comunemente viene definito movimento antagonista, ad Internet. E comunque trasformare ed evolvere il sistema di informazione/comunicazione del quale il movimento fa uso da anni. E' un progetto che pensiamo molti/e dovrebbero sentire proprio e che comunque a molti/e deve interessare. I soggetti a cui rivolgiamo la nostra attenzione, a partire dalle nostre realtà sono/siamo Centri Sociali, radio di movimento, collettivi femministi, cobas e tanti altri soggetti che decideranno di avvalersi delle potenzialità offerte da questo ulteriore mezzo di comunicazione. La realizzazione di ciò ci da una possibilità di comunicazione/circolazione di idee, notizie dati, immagini, suoni... veramente significativa. Tactical Media Crew sta creando l'opportunità, realizzando questo sito su Internet, di essere visibili, ma soprattutto raggiungibili da più parti del mondo. Realizzando così una ulteriore possibilità di diffusione/reperimento dell'informazione per un pubblico/mondo, ma con la logica e il cuore del banchetto alle iniziative, dell'infoshop o della trasmissione in radio, "strutture" di cui siamo parte e sostenitori, ma che hanno evidenti limiti. La fotocopiatrice è stata un'invenzione fondamentale, copiare/riprodurre, ma non si auto~distribuisce e il nostro attuale circuito/bacino d'utenza riesce a coprire solo la nostra città e con tempi lentissimi. Come singole/i pensiamo sia evidente lo spirito che ci trasporta, non la brama di immagazzinare sempre più informazione, bensì la ricerca del senso. Senso, risposte, comprensione/chiavi di lettura e comunicazione. Tutto ciò potrebbe significare quali alternative sono possibili ma soprattutto, in uno stato di insoddisfazione manifesta e rabbia latente, capire quali tattiche utilizzare per trasformare noi stessi e noi stesse da improduttivi a produttivi - termini forse a noi non simpatici, ma indicativi dello stato attuale delle cose, dove per produrre si intende realizzare. Realizzare significa
per ora (probabilmente) battersi ad armi pari col nemico: si scoprono
sempre più "punti fragili" nel capitalismo attuale o
quanto meno e sempre più facile carpirne parte della sua strutturazione...
se veramente gran parte della forza del capitale oggi si esprime attraverso
canali informatici/comunicativi, allora si può dire che la sua
fragilità è nell'informazione stessa. |
Può un manipolo
di attivisti rovesciare quello che nelle nostre teste è stato
inculcato in anni di lavaggio del cervello operato dai media, dalla
pubblicità e dalla chiesa? Può un movimento
consapevole e determinato imporre cambiamenti a questa società?
Dove iniziare a
combattere questa battaglia per il cambiamento? Che cosa ci propongono i telegiornali ed i mass-media in generale? Notizie? Realtà? Essere ignoranti vuol dire essere controllabili. Fino a quando tutti noi non riusciremo a capire chiaramente quali sono le armi della propaganda ed i suoi strumenti, come i loro "TG imparziali e senza pregiudizi" rimarremo nella schiavitù. Attualmente non é consentito accesso ai mezzi di comunicazione di massa, a meno che tu non sia una grande azienda... beh allora verranno riportate sempre le tue posizioni. Ma la posizione della gente della working class non è considerata, anzi sarebbe, per i padroni, auspicabile che non ci fosse, e quando si esprimono punti di vista critici è bene per il potere che questi si sentano isolati, anche se fossero il sentire della maggioranza, l'isolamento e la paura sono strumenti potentissimi di cui i mass-media della propaganda fanno un uso costante e spregiudicato. La conoscenza
è potere. Il giornalismo di oggi, non è altro che la trascrizione della volontà della classe dominante. In Italia i giornalisti che vanno attualmente per la maggiore sono gli stessi che negli scorsi anni hanno acriticamente fatto da megafono a fedeli servitori degli interessi delle multi e del governo americano, o a chi aveva fatto della corruzione politica e dell'intera società la normalità... ebbene quegli stessi che continuavano ad ammorbare la popolazione con la propaganda di questi personaggi, sono gli stessi che oggi acriticamente incensano a turno D'Alema, Rutelli o Berlusconi... mai vengono evidenziati quali interessi (ossia quelli dei ricchi) vengono serviti dall'uno o dall'altro. Questo non deve essere saputo, è bene che si simuli questo scontro (tra posizioni identiche) affinchè il capitale riesca a governare i suoi aggiustamenti strutturali, i suoi profitti immensi nelle mani di poche persone, senza disturbo. Per
farsì che tutto poi fili liscio c'è bisogno della paura...
e di qualcuno che ci difenda. Per questo periodicamente la propaganda
lancia delle campagne terroristiche e terrorizzanti, bersaglio preferito
i settori più deboli o più critici della popolazione,
in questo quadro possiamo leggere le campagne o le EMERGENZE
contro immigrati extra-comunitari, prostitute, pedofilia, islamici,
squatters, microcriminalità, droga ecc..
Qualcuno ha letto qualcosa sulla progressiva carcerizzazione della società, sull'urbanistica del controllo che sta ridisegnando le città, sui sistemi di controllo di ogni mezzo di comunicazione privato o pubblico come mail, telefono, fax etc., qualcuno ha mai sentito che nei rapporti forniti in questi anni dalla Banca Mondiale o da altri centri studi padronali come la RAND corporation è continuamente ripetuto che con il riscaldamento del pianeta, l'attuale consumo di combustibili fossili, l'attuale ritmo di deforestazione, il ritmo di crescita e sovrappopolazione, le continue rotture nel ciclo della catena alimentare... il pianeta non potrà sostenere la vita umana per altri cinquanta anni, a meno di un radicale cambiamento del nostro stile di vita, ovvero di un rivoluzionamento del sistema economico-industriale. No non lo avete visto, non lo avete sentito e non lo avete letto... sicuramente non nelle "campagne stampa" dei mass-media, semplicemente perchè questo non si deve sapere oppure deve trovare giustificazione nella paura precedentemente profusa a piene mani. I padroni NON vogliono che questo si sappia o che di questo si discuta. E' da tempo in
atto una vera e propria guerra dell'informazione, sull'informazione
che ti deve colpire che deve colpire ogni uomo e donna di questo
pianeta. Queste non sono premonizioni apocalittiche di fine millennio, questi sono dati reali. Senza le battaglie combattute dai movimenti popolari, dal movimento operaio, da quello studentesco, da quello delle donne ecc. non ci troveremmo certo in questa situazione... il capitalismo si sarebbe già autodistrutto con la sua avidità e con se avrebbe portato alla distruzione l'intera razza umana, gli animali e la Terra. Una delle battaglie
sostanziali che si va a combattere oggi è quella sulla conoscenza,
sull'informazione, sul diritto alla comunicazione. Certamente Internet è un mezzo di comunicazione rivoluzionario che può mettere fortemente in discussione il potere di propaganda dei media ufficiali, fornendo, ad ognuno di noi, la possibilità di distribuire informazione a costi molto bassi e al di fuori dello stretto controllo dell'autorità. Internet è il mezzo per lo scambio di informazione globale, nel New World Order, nell'economia globalizzata, i suoi contenuti non sono di proprietà di nessuna multinazionale (anche se ovviamente si stanno attrezzando per questo)... puoi accedere al nostro sito con la stessa faciltà con cui accedi a quello della Disney Corporation. Ma ci rendiamo perfettamente conto che per gran parte degli abitanti di questo pianeta anche fare una semplice telefonata è cosa difficoltosa, e che chi accede alla rete fa parte di un'elite, anche nei paesi del Nord del Mondo. Un movimento che vuole abbattere la disuguaglianza non può non tenerne conto. Per questo, al di là delle facili mitizzazioni operate dai giornalisti e dagli ingenui, sull'organizzazione del conflitto on-line restiamo fortemente motivati nel nostro sostegno e nell'interazione con tutte le forme di comunicazione radicale dal basso come radio di movimento, giornali, stampa underground, musica autoprodotta che poi possono anche trovare su Internet una strada per superare i problemi di distribuzione, diffusione, circolazione. |
16 marzo 2002 - in strada per difendere la liberta' di comunicare ..keep.free.media.free.. Il diritto alla liberta' di opinione e di espressione e' oggi sotto attacco: la revoca della concessione a trasmettere sulla frequenza degli 87.900 a Radio Onda Rossa di Roma e le perquisizioni effettuate il 20 febbraio a Bologna, Taranto, Firenze e Torino, con uno sproporzionato spiegamento di carabinieri e mezzi blindati, per sequestrare gli archivi di Indymedia Italia, sono un atto repressivo nei confronti del movimento che in questi ultimi mesi ha riempito le piazze di tutta Italia contro il G8 e la globalizzazione economica, contro la guerra, contro la cancellazione dei diritti di lavoratori e immigrati, che hanno usato questi e tanti altri media alternativi come strumenti di comunicazione, partecipazione e confronto. "Se gran parte della forza del capitale oggi si esprime attraverso canali informatici/comunicativi allora la fragilità del sistema è nell'informazione stessa." ..media.alternativi.indipendenti.antimedia.. Questi attacchi, come quelli avvenuti negli anni scorsi ai danni di Isole Nella Rete e Netstrike.it, sono segnali intimidatori per chi diffonde contenuti critici ed incompatibili con gli interessi dei proprietari dei media uffiiciali (che spesso fanno capo alle stesse mutli che dominano il pianeta - il caso dell'Italia con Berlusconi e' un'iperbole di questa catena informazione/economia/potere - ), rivelando cosi' una fragilita' del sistema stesso, ovvero la debolezza del messaggio unico che e' tanto forte quanto piu' e' ripetuto; e' la pervasivita' del messaggio che adegua i nostri gusti al mercato e allenta le nostre capacita' critiche, la forma unica (nel suo intento, ma dai modi innumerevoli), si dimostra debole di fronte all'emergere di forme aperte fortemente critiche e soprattutto nate spontaneamente ed auto-organizzate, cosi' attraverso la gestione di canali di produzione e distributivi propri siamo capaci di arginare la centralita' dell'informazione, aprendo qualche scorcio di verita'. Per questo riteniamo necessario dotarsi di molti e diversificati strumenti di comunicazione che sappiano affrontare la realtà manipolata dall'informazione cosidetta ufficiale, che costituisce sempre più uno schermo unico globale che occulta e deforma la verità, infondendo, spesso con successo, l'ineluttabilità di questo sistema. Che ne possiamo
fare dei 'professionisti dell'informazione'? I nostri occhi
possono vedere. La nostra voce puo' comunicare quotidianamente le miserie
e le grandezze del mondo, e proporre alternative possibili globalmente,
purche' legati da una rete di relazioni non mediate da interessi economici
ma dalla volontà e dalla consapevolezza che il capitalismo ci
sta distruggendo e che non ci vogliamo arrendere a questo mondo della
guerra, dello sfruttamento e della merce sopra ogni cosa. |
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