Secondo studi statistici, sin dalle prime poppate, molte madri adottano atteggiamenti diversi a seconda del sesso dei loro bambini. Pare infatti che le genitrici non permettano generalmente alle femmine di avventarsi e succhiare avidamente la mammella cosa invece considerata normale per i maschi. Questo è solo uno dei tanti esempi delle differenze che vengono stabilite nei percorsi didattici precostituiti da retaggi culturali di atavica memoria. La vita di un bambino è quindi sottomessa a un'educazione sessista che predispone ad attitudini e modi di fare in base a pseudo differenze di genere basati su un concetto presupposto d'identità.
Questo non può che incanalare in meccanismi di ruolo che vanno ad inibire le reali differenze "umane" o a svilupparne innaturalmente altre secondo stereotipi che, così inculcati,diventano poi realtà oggettive nellimmaginario del bambino.
E proprio dall'assimilazione di queste informazioni in un'età nella quale la capacità di rielaborazione non è ancora sviluppata, che poi nasce l'impossibilità di distinguere ciò che siamo da ciò che c'è stato insegnato ad essere.
Se è quindi più semplice individuare atteggiamenti o modi di fare sessisti nella pratica quotidiana, non è altrettanto facile essere consapevoli di quanto la propria sfera emozionale sia influenzata da questimmaginario culturale pre-impostato.
Tutto ciò che ci circonda contribuisce ad alimentare queste differenze (scuola, lavoro, famiglia... l'intera societa) così diventa quasi naturale per l'individuo adottare dei criteri ben precisi nella distinzione dei generi associando ad essi tutta una serie di stereotipi e luoghi comuni che sembrano scontati e automatici.
La distinzione del genere è la prima cosa che notiamo in una persona, per questo di fronte a chiunque anche solo esteticamente trasgredisca questi prototipi le reazioni più comuni sono di disorientamento, disagio, imbarazzo o in casi estremi di discriminazione e denigrazione.
Non c'è dubbio che il genere sessuale gioca un ruolo cruciale nel modo in cui questa società comprende se stessa e per questo il primo passo da fare sarebbe proprio una messa in discussione radicale di questi stereotipi.
Se è vero che esistono differenze fisiologiche fra maschi e femmine, non è altrettanto vero che queste determinino caratteristiche, attitudini, atteggiamenti ne tanto meno ruoli associabili a presunte categorie sessuali.
Per questo è importante chiedersi quanto di sovrastrutturale ci sia nel nostro modo di essere "femmine" e "maschi", e dare un maggiore spazio ad una più sottile analisi dei propri comportamenti e di quello che abbiamo intorno, per arrivare attraverso un lavoro collettivo ad una maggiore coscienza antisessista.
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