Resoconto incontro ad Acrobax 26.11.2003


e successive repliche sulla Lista WIA

[ acrobax 26.11.03 ] circa una ventina di partecipanti (o poco piu')


Abbiamo iniziato ripercorrendo, data la presenza di alcune persone che hanno partecipato per la prima volta al workshop, le discussioni precedenti in una breve sintesi. In particolare ci siamo soffermati un po' a definire utilita' e finalita' del workshop itinerante stesso, che sono:

- Porsi il problema del SESSISMO, e farlo collettivamente
- il SESSISMO non riguarda solamente le donne, privilegi e catene coinvolgono tutt* indifferentemente dal genere biologico;
- il SESSISMO non riguarda solo le femministe; la presa di coscienza collettiva deve puntare a creare una cultura antisessista nei nostri posti e nella nostra vita come quanto ci appartiene la cultura antirazzista e antifascista;
- discutere di SESSISMO e sessualita' senza fobie, tentando di uscire dalle "messe in mezzo", dai "muro contro muro" delle complicita' di genere, dalle "commissioni di vigilanza" rilanciando la forma WORKSHOP come metodo di crescita collettiva a mo' di chiacchierata informale e come scambio di esperienze;
- non fermarsi solo nel nostro posto; la scelta di creare un dibattito ITINERANTE viene dalla necessita' di far circolare il piu' possibile la questione, permettendo di unire al confronto individualita' di piu' spazi/aree/ambienti e rimettendo in gioco ogni volta le definizioni precedentemente acquisite;
- ITINERANTE anche perche', purtroppo, quando si parla di "sessismo", c'e' sempre qualcosa di piu' importante da fare che imbarcarsi fino a chissa' dove... e allora giriamo noi, permettendo il piu' possibile di coinvolgere gli/le occupanti dei vari posti;
- non vogliamo arrivare a creare un pensiero unico antisessista: siamo consapevoli delle differenze culturali e politiche che intercorrono fra i/le partecipant* del WIA; il nostro unico scopo e' la presa di coscienza del problema e l'invito all'azione, ognun@ con i suoi mezzi e tempi; quindi organizzarsi informalmente per cambiare noi, i nostri posti, e la societa' patriarcale tutta.

(Ovviamente ci saranno mille altri motivi per cui e' nato e per cui abbiamo deciso di andare avanti col WIA, mandateli in lista che integriamo con questi che mi ricordo io... cosi' magari li mettiamo sul web in una pagina che spiega "chi siamo")


Dopo questa ricca parentesi ci siamo finalmente posti di canalizzare le energie su una serie di interventi pratici (dopo tre workshop "teorici"). La forma che e' venuta naturale nelle proposte e' stata quella di invitare i/le partecipant* (non pochi se calcolati in tutte le date) a creare piccoli gruppi di lavoro. L'idea centrale e' C'E' IL PROBLEMA SESSISMO e l'azione conseguente e' DOBBIAMO FARE QUALCOSA PER SCONFIGGERLO. Qualsiasi forma di comunicazione in questo senso e' ben accetta e auspichiamo che venga elaborata.

Le idee piu' pratiche uscite e dibattute al workshop, sono state la creazione di un pamphlet (un A4 piegato in due) che brevemente ma efficacemente ponga la questione. Dovrebbe essere qualcosa di chiaro, semplice, magari anche figurativo, da distribuire in dosi massicce alle nostre feste, iniziative e infoshop. Qualcosa che possiamo portare in giro e lasciare anche negli altri spazi, csoa, pub e ambienti "underground" in generale...

Allo stesso modo sorge la necessita' di creare un documento piu' completo che testimoni e narri la complessita' delle discussioni che hanno accompagnato i vari WIA e raccolga i materiali girati finora. Si e' pensato a una dispensa cartacea di quanto raccolto sul web http://www.tmcrew.org/sessismo/wia/index.html . Questo libretto andrebbe distribuito dai nostri banchetti e magari veicolato attraverso anche altri infoshop fuori Roma.

C'e' inoltre un cd audio con la registrazione degli interventi del primo workshop fatto all'L38squat. Potrebbe essere utilizzato o da distribuire insieme alla dispensa o da sbobinare per trarne un testo rappresentativo della discussione.

Successivamente numerosi interventi sono susseguiti intorno alla proposta di creare un gruppo di "detournamento pubblicitario". Ovvero sulla necessita' di organizzare delle azioni che puntino a riscrivere i contenuti sessisti delle pubblicita' per strada. Le modalita' per operare in questo senso sono molteplici: dallo scambio dei ruoli del soggetto che reclama il prodotto (esempio: mettere un uomo a reclamizzare prodotti per bambini e/o per la casa); a scrivere "ma che vendi?" alle pubblicita' che usano una donna/oggetto per attirare l'attenzione su un prodotto totalmente estraneo all'immagine centrale (esempio: usare una ragazza svestita per vendere un orologio/caldaia/birra); allo stesso modo si posso aggiungere semplici "balloon" ai personaggi delle pubblicita' per spostare l'attenzione dal prodotto al contenuto sessista esplicito/implicito; etc...

Piu' persone hanno dato la disponibilita' di voler operare in tal senso e abbiamo rimandato l'incontro in questa lista per poi poter uscire con un data in cui vedersi e pensare/elaborare le azioni. I manifesti ritoccati verrebbero poi fotografati per amplificarne la visibilita' attraverso il web del WIA.

Un'altra proposta facilmente realizzabile e' la creazione di una serie di adesivi con messaggi semplici e chiari con un'immagine, da far scaricare anche dal sito. Con lo stesso metodo si posso realizzare anche piccole locandine che risaltino molto all'occhio da appendere in giro (negli spazi occupati, csoa, etc...)

Aggiungo altre proposte uscite nei workshop precedenti, sperando che si possano ricontattare i gruppi che avevano in mente di lavorarci: la creazione di un fumetto autoprodotto (da far girare anche fra i fumettari indipendenti dove dilaga un bel po di sessismo!); e la creazione di un breve video/inchiesta, molto ironico, modello "le iene" con una serie di domande "imbarazzanti" o "scomode" a raffica e una serie di risposte veloci una dietro l'altra, per cogliere le reazioni...

Piuttosto che rilanciare un altro appuntamento del WIA, per non spegnerci nel continuo rimpallarsi la questione, si e' pensato di finalizzare alcuni di questi lavori in un'iniziativa/evento che dia visibilita' agli sforzi fatti/da fare... quindi rilanciamo una serata in data e posto da stabilire in questa lista per raccogliere i materiali che fino a quel giorno riusciremo a realizzare. Pamplhet, dispensa, adesivi, locandine, cd, fumetti, mostra, concerto, dibattito, proiezioni e quant'altro si riesce a far circolare per poi ridistribuire quotidianamente nei nostri posti.

Abbiamo, in seguito, cercato di focalizzare in punti precisi quali momenti all'interno dei nostri posti, durante le iniziative e nella vita di tutti i giorni, ci danno fastidio o pesano/discriminano la nostra identita' sessuale. Ne rimando alcuni che abbiamo appuntato, invito a mandarne altri:

. l'omofobia
. la divisione dei ruoli (tecnicismi e specializzazioni legati al genere: es. pulizia= donne manteinance=uomini)
. atteggiamenti pesanti (invadenza uomini verso donne; machismo fra maschi; etc)
. molestie verbali/fisiche (alcool abuse)
. dirigismo e verticismo in assemblea (donne contano meno; parlano i soliti; etc)


Il dibattito poi e' proseguito sempre piu' serrato accavvalando esperienze personali che hanno confermato questioni e problemi di cui abbiamo gia' parlato.

In ordine sparso ricordo che si e' parlato della questione della "violenza politica", nei termini della partecipazione femminile. Spesso nelle azioni dirette, nello scontro con i fascisti, o cmq nelle azioni in cui sono richieste "doti guerriere" (esagero!) le donne sono in minoranza netta se non addirittura escluse. L'esperienza delle Disobbedienti del 4 ottobre non ha fatto che confermare, a detta dei presenti, che questa linea di condotta. Ovviamente non abbiamo ottenuto nessuna risposta in merito se non la presa di coscienza che l'atteggiamento "aggressivo" e "violento" e' idoneo per il maschio e "eccentrico" o "da matta/da maschiaccio" per una ragazza. Abbiamo anche sottolineato, allargandoci per esempio anche al fenomeno ultras, che le donne nelle curve sono circa l'1,8% (fonte: soiola) :) , e cmq sempre accompagnate. Da qui siamo passati a sottolineare, con una serie di racconti di varie esperienze, su come una donna assuma un'identita' o un rispetto dagli altri solo se accompagnata, cioe' se e' "la ragazza di X" o almeno "l'amica di Y" o addirittura "la ex di Z"; cioe' l'identita' della donna e' sempre associata alla figura di un uomo. Interessante e' stata anche la trasposizione di questo problema nello specifico degli spazi occupati. Ad esempio se un uomo va a fare una proposta politica da solo in un csoa e' preso immediatamente in considerazione; altrettanto non avviene nel caso sia una donna DA SOLA a fare la stessa proposta. Alcune ragazze hanno raccontato di come spesso in un csoa si e' accolte, al proprio ingresso SENZA UN MASCHIO COME ACCOMPAGNO: gli uomini ruotano subito attorno in cerca di preda, le donne ti guardano subito come rivale. Il discorso sembra molto estremizzato ma a quasi tutti e' sembrato molto reale, almeno come "primo impatto" all'arrivo di una nuova ragazza al proprio posto (poi le cose - SI SPERA - non vanno sempre cosi').

Infine un ultimo accenno si e' fatto anche al fatto che una donna per andare in giro da sola, spesso per evitare molestie o fastidi, preferisca girare con cappello, cappuccio, o magari vestirsi con abiti "maschili"; nascondere la propria "femminilita'" per sentirsi piu' sicure girando per strada e' sintomatico anche del livello di idiozia della cultura sessista dominante...

Poi ci siamo lasciati scambiandoci le email e dandoci appuntamento qui in lista... etvoila'! ora ci siamo; possiamo ricominciare a lavorare su quanto ci siamo detti...

integrate, tagliate, scrivete.

un abbraccio a tod@s,
fazio



cosi' magari li mettiamo sul web in una pagina che spiega "chi siamo")

e allora giriamo noi, permettendo il piu' possibile di coinvolgere gli/le occupanti dei vari posti;


l'unica cosa che ho da dire e' che io non mi vedo tanto in quel "noi"

cioe' non penso che il Workshop Itinerante Antisessista consista in un gruppo di persone ma piuttosto in uno strumento che puo' essere utilizzato ovunque per prendere atto o cercare di conoscere e comunicare con situazioni.

ovviamente se questo avviene qui a roma c'e' un gruppo (noi) di persone maggiormente interessate a questa questione che probabilmente si ritrovano insieme

quello che voglio dire e che poi dici anche tu nel resoconto, e che e' frutto delle nostre esperienze, dovremmo assolutamente evitare il ruolo di commissione, commissario politico sul sessismo etc. ... specializzati/e della materia ma questo WIA deve essere una cosa aperta riproponibile e in qualsiasi momento chi e' interessato/a puo' entrarci in coazione

L.


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